Salmo 20 e 21 - La preghiera ed il ringraziamento del re

 

   

Il riferimento al contesto:

Dopo queste cose, il re degli Ammoniti morì, e Canun, suo figlio, regnò al suo posto.

Davide disse: «Voglio usare a Canun, figlio di Naas, benevolenza, come suo padre ne usò verso di me».

Davide mandò i suoi servitori a consolarlo della perdita del padre.

Ma quando i servitori di Davide giunsero nel paese dei figli di Ammon, i prìncipi dei figli di Ammon dissero a Canun, loro signore: «Credi tu che Davide ti abbia mandato dei consolatori per onorare tuo padre? Non ha piuttosto mandato da te i suoi servitori per esplorare la città, per spiarla e distruggerla?»

Allora Canun prese i servitori di Davide, fece loro radere la metà della barba e tagliare la metà delle vesti fino alle natiche, poi li rimandò.

Quando fu informato della cosa, Davide mandò gente a incontrarli, perché quegli uomini provavano grande vergogna.

Il re fece dire loro: «Restate a Gerico finché vi sia ricresciuta la barba, poi tornerete».

I figli di Ammon videro che si erano attirati l'odio di Davide; e assoldarono ventimila fanti dei Siri di Bet-Reob e dei Siri di Soba, mille uomini del re di Maaca e dodicimila uomini della gente di Tob.

Quando Davide udì questo, inviò contro di loro Ioab con tutto l'esercito degli uomini di valore.

I figli di Ammon uscirono e si disposero in ordine di battaglia all'ingresso della porta della città, mentre i Siri di Soba e di Reob e la gente di Tob e di Maaca stavano a parte, nella campagna.

Quando Ioab vide che quelli erano pronti ad attaccarlo di fronte e alle spalle, scelse un corpo tra gli uomini migliori d'Israele, lo dispose in ordine di battaglia contro i Siri e mise il resto del popolo sotto gli ordini di suo fratello Abisai, per far fronte ai figli di Ammon; poi disse ad Abisai: «Se i Siri sono più forti di me, tu mi verrai in soccorso, e se i figli di Ammon sono più forti di te, verrò io a soccorrerti. Abbi coraggio e dimostriamoci forti per il nostro popolo e per le città del nostro Dio; e faccia il SIGNORE quello che gli piacerà».

Poi Ioab, con la gente che aveva con sé, avanzò per attaccare i Siri, i quali fuggirono davanti a lui. Quando i figli di Ammon videro che i Siri erano fuggiti, fuggirono anche loro davanti ad Abisai e rientrarono nella città.

Allora Ioab ritornò dalla spedizione contro gli Ammoniti e venne a Gerusalemme.

I Siri, vedendosi sconfitti da Israele, si riunirono in massa.

Adadezer mandò a chiamare i Siri che abitavano dall'altra parte del fiume e quelli giunsero a Chelam, guidati da Sobac, capo dell'esercito di Adadezer.

Il fatto fu riferito a Davide, che radunò tutto Israele, passò il Giordano e giunse a Chelam.

(2 Samuele 10:1-17a)

 

Il salmo:

Al direttore del coro. Salmo di Davide.

Il SIGNORE ti risponda nel giorno dell'avversità; il nome del Dio di Giacobbe ti tragga in alto, in salvo;

 ti mandi soccorso dal santuario, ti sostenga da Sion; si ricordi di tutte le tue offerte e accetti il tuo olocausto. [Pausa]

Ti dia egli quel che il tuo cuore desidera, faccia riuscire ogni tuo progetto.

Noi canteremo di gioia per la tua vittoria, alzeremo le nostre bandiere nel nome del nostro Dio.

 Il SIGNORE esaudisca tutte le tue richieste.

So già che il SIGNORE ha salvato il suo unto e gli risponderà dal suo santo cielo, con le prodezze della sua destra.

Gli uni confidano nei carri, gli altri nei cavalli; ma noi invocheremo il nome del SIGNORE, del nostro Dio.

Quelli si piegano e cadono; ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.

O SIGNORE, salva il re! Il SIGNORE ci risponda nel giorno che noi l'invochiamo!

(Salmo 20)

 

***

 I Siri presero posizione di fronte a Davide e cominciarono la battaglia.

Ma i Siri fuggirono davanti a Israele e Davide uccise ai Siri gli uomini di settecento carri, quarantamila cavalieri, e colpì pure Sobac, capo del loro esercito, che morì là.

Quando tutti i re vassalli di Adadezer si videro sconfitti da Israele, fecero pace con Israele, e furono a lui soggetti. I Siri non osarono più andare in aiuto ai figli di Ammon.

(2 Samuele 10:17b-19)

 

Il Salmo:

Al direttore del coro. Salmo di Davide.

O SIGNORE, il re si rallegra nella tua forza; oh, quanto esulta per la tua salvezza!

Tu hai soddisfatto il desiderio del suo cuore e non hai respinto la richiesta delle sue labbra. [Pausa]

Poiché tu gli sei venuto incontro con benedizioni eccellenti, gli hai posto in capo una corona d'oro finissimo. Egli ti aveva chiesto vita, e tu gliel'hai data: lunghi giorni in eterno. Grande è la sua gloria attraverso la tua salvezza.

Tu lo rivesti di maestà e di magnificenza; poiché lo ricolmi delle tue benedizioni per sempre, lo riempi di gioia in tua presenza.

Perciò il re confida nel SIGNORE, e, per la benevolenza dell'Altissimo, non sarà mai smosso.
La tua mano raggiungerà tutti i tuoi nemici; la tua destra colpirà quelli che ti odiano.

Tu li metterai come in una fornace ardente, quando apparirai; il SIGNORE, nel suo sdegno, li inabisserà, e il fuoco li divorerà. Tu farai sparire il loro frutto dalla terra e la loro discendenza tra i figli degli uomini; perché hanno macchinato del male contro di te; hanno ideato malvagi progetti, che non potranno attuare; poiché tu farai loro voltare le spalle, con il tuo arco mirerai diritto alla loro faccia.

Innàlzati, o SIGNORE, con la tua forza; noi canteremo e celebreremo la tua potenza.

(Salmo 21)

 

***

SALMO 20

 

Al direttore del coro. Salmo di Davide.

Questo salmo è significativo in quanto scritto da Davide prima di andare in guerra, una guerra piena di difficoltà, in questa situazione Davide si ferma a pregare in Sion, nel Santuario dove è raggiunto dal popolo che intercede per lui.

 Davide esce dal luogo di preghiera certo della vittoria che dichiara, per fede, come già avvenuta.

 

Possiamo dividere questo salmi in tre sezioni:

 

- L’INTERCESSIONE DEL POPOLO (Versi 1-5)

 

- LA CERTEZZA DEL RE (Versi 6-8)

 

- L’INTERCESSIONE RINNOVATA (Verso 9)

 

***

- L’INTERCESSIONE DEL POPOLO

 

Il SIGNORE ti risponda nel giorno dell'avversità; il nome del Dio di Giacobbe ti tragga in alto, in salvo; ti mandi soccorso dal santuario, ti sostenga da Sion; si ricordi di tutte le tue offerte e accetti il tuo olocausto. [Pausa]

Ti dia egli quel che il tuo cuore desidera, faccia riuscire ogni tuo progetto.

Noi canteremo di gioia per la tua vittoria, alzeremo le nostre bandiere nel nome del nostro Dio. Il SIGNORE esaudisca tutte le tue richieste.

 

Il popolo intercede per il loro re, il SIGNORE ti risponda nel giorno dell'avversità; il nome del Dio di Giacobbe ti tragga in alto, in salvo; ti mandi soccorso dal santuario, ti sostenga da Sion; si ricordi di tutte le tue offerte e accetti il tuo olocausto, in altre parole si riveli come l’Eterno degli eserciti, il Dio di Israele, Colui che risponde alle preghiere dei giusti, ma Davide, come tutti noi, non era perfettamente giusto, e sappiamo anche noi che il Signore risponde solamente ai giusti, quale giustizia, quale sacrificio, quale offerta… quale olocausto il Signore riceve da noi?

 

…nessuno, se non quello di Suo Figlio, il Giusto, l’Offerta perfetta, l’Olocausto per eccellenza!

 

Solo per mezzo di Lui il Signore risponde alle nostre preghiere, come ha detto Gesù stesso:

In verità, in verità vi dico che chi crede in me farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà di maggiori, perché io me ne vado al Padre; e quello che chiederete nel mio nome, lo farò; affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.

Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. (Giovanni 14:12-14)

 

Io non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo signore; ma vi ho chiamati amici, perché vi ho fatto conoscere tutte le cose che ho udite dal Padre mio.

Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. (Giovanni 15:15-16)

 

Vi ho detto queste cose in similitudini; l'ora viene che non vi parlerò più in similitudini, ma apertamente vi farò conoscere il Padre.

In quel giorno chiederete nel mio nome; e non vi dico che io pregherò il Padre per voi; poiché il Padre stesso vi ama, perché mi avete amato e avete creduto che sono proceduto da Dio. (Giovanni 16:25-27)

 

Solo dopo aver offerto l’Olocausto per eccellenza possiamo offrire noi stessi, giustificati, purificati, santificati, e le nostre opere sono durature, ci seguono e possono essere a Lui gradite, il terzo angelo del Signore che annuncia i giudizi di Dio dichiara:

Qui è la costanza dei santi che osservano i comandamenti di Dio e la fede in Gesù.

E udii una voce dal cielo che diceva: “Scrivi: beati i morti che da ora innanzi muoiono nel Signore. Sì, dice lo Spirito, essi si riposano dalle loro fatiche perché le loro opere li seguono”. (Apocalisse 14:12-13)

 

…Ti dia egli quel che il tuo cuore desidera, faccia riuscire ogni tuo progetto.

 

E quello che il nostro cuore rigenerato desidera è secondo la Volontà di Dio, ci sarà dato, come ci spiega Paolo:

Allo stesso modo ancora, lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili; e colui che esamina i cuori sa quale sia il desiderio dello Spirito, perché egli intercede per i santi secondo il volere di Dio. (Romani 8:26-27)

 

Ricordandoci anche che Gesù stesso è alla destra del Padre ed intercede per noi (cfr. Romani 8:34)

 

…Noi canteremo di gioia per la tua vittoria, alzeremo le nostre bandiere nel nome del nostro Dio. Il SIGNORE esaudisca tutte le tue richieste.

 Il popolo riconosce che la bontà e la fedeltà di Dio si dimostra verso di loro nella persona del loro re, il loro capo, proprio come noi oggi ammiriamo la bontà e la fedeltà di Dio dimostrate nella resurrezione e nell’esaltazione di Gesù Cristo il Re dei re, il Capo della Chiesa, per questo diciamo anche noi il SIGNORE esaudisca tutte le tue richieste, perché sappiamo che queste Sue richieste sono esattamente il nostro Bene.

 

***

- LA CERTEZZA DEL RE

 

So già che il SIGNORE ha salvato il suo unto e gli risponderà dal suo santo cielo, con le prodezze della sua destra.

Gli uni confidano nei carri, gli altri nei cavalli; ma noi invocheremo il nome del SIGNORE, del nostro Dio.

Quelli si piegano e cadono; ma noi restiamo in piedi e siamo saldi.

 

Il re confortato dall’intercessione del suo popolo trova certezza di fede, so già che il SIGNORE ha salvato il suo unto e gli risponderà dal suo santo cielo, con le prodezze della sua destra.

Gesù stesso sapeva benissimo come ogni sua preghiera sarebbe stata esaudita dal Padre, perché la sua preghiera era per la Gloria del Padre

…così anche noi quando preghiamo per la Gloria di Dio il Signore esaudisce certamente le nostre preghiere, sono secondo la Sua Volontà, siamo stati creati proprio per la Sua Gloria, quando invece preghiamo per la nostra gloria il Signore non può rispondere, come insegna Giacomo:

Voi bramate e non avete; voi uccidete e invidiate e non potete ottenere; voi litigate e fate la guerra; non avete, perché non domandate; domandate e non ricevete, perché domandate male per spendere nei vostri piaceri. (Giacomo 4:2-3)

 

Questo nostro atteggiamento stolto, Giacomo lo definisce come l’amicizia del mondo (il condividere le stesse passioni… le stesse ambizioni), quell’amicizia del mondo che ci rende nemici di Dio:

O gente adultera, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio?

Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio. (Giacomo 4:4)

 

Per questo Giovanni ci esorta così:

Non amate il mondo né le cose che sono nel mondo.

Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui.

Perché tutto ciò che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo.

E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. (1 Giovanni 2:15-17)

 

Per coloro che sono amici di Dio, la Sua destra è pronta ad agire con prodezze in loro favore.

 

…Gli uni confidano nei carri, gli altri nei cavalli; ma noi invocheremo il nome del SIGNORE, del nostro Dio…

Gli amici del mondo confidano nelle armi del mondo, nelle fortezze del mondo, i carri da guerra, i cavalli, gli amici di Dio invece confidano ed invocano il Nome del Signore, proprio come lo stesso Davide fece davanti al gigante Golia:

Saul rivestì Davide della sua armatura, gli mise in capo un elmo di bronzo e gli fece mettere la corazza.

Poi Davide cinse la spada di Saul sopra la sua armatura e cercò di camminare, perché non aveva ancora provato; allora disse a Saul: «Non posso camminare con questa armatura, non ci sono abituato». E se la tolse di dosso.

Poi prese in mano il suo bastone, si scelse nel torrente cinque pietre ben lisce, le pose nella sacchetta da pastore, che gli serviva da bisaccia, e con la fionda in mano si diresse verso il Filisteo.

Intanto avanzava anche il Filisteo, avvicinandosi sempre più a Davide, mentre il suo scudiero lo precedeva.

Quando il Filisteo vide Davide, lo disprezzò, perché egli non era che un ragazzo, biondo e di bell'aspetto.

Il Filisteo disse a Davide: «Sono forse un cane, ché tu vieni contro di me con il bastone?» E maledisse Davide in nome dei suoi dèi; poi il Filisteo disse a Davide: «Vieni qua, e darò la tua carne in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie dei campi».

Allora Davide rispose al Filisteo: «Tu vieni verso di me con la spada, con la lancia e con il giavellotto; ma io vengo verso di te nel nome del SIGNORE degli eserciti, del Dio delle schiere d'Israele che tu hai insultate. Oggi il SIGNORE ti darà nelle mie mani e io ti abbatterò; ti taglierò la testa, e darò oggi stesso i cadaveri dell'esercito dei Filistei in pasto agli uccelli del cielo e alle bestie della terra; così tutta la terra riconoscerà che c'è un Dio in Israele, e tutta questa moltitudine riconoscerà che il SIGNORE non ha bisogno di spada né di lancia per salvare; poiché l'esito della battaglia dipende dal SIGNORE ed egli vi darà nelle nostre mani». (1 Samuele 17:38-47)

 

Non possiamo non considerare come Saul, pur essendo il re di Israele e confidando in Dio, confidava anche nella sua armatura, questa “doppia fede”, coltivata nel cuore, lo portò in seguito a cercare l’aiuto del mondo dell’occulto anziché sottomettersi al Signore (cfr 1 Samuele 28:6-19), per questo Giacomo prosegue il discorso sull’amicizia del mondo, con la sottomissione a Dio (rinunciare al mondo) e la resistenza al diavolo (non accettare quello che ci offre):

Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi.

Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi.  (Giacomo 4:7-8)

 

…Quelli si piegano e cadono; ma noi restiamo in piedi e siamo saldi

L’Ecclesiaste dice:

Vale più la fine di una cosa, che il suo principio… (Ecclesiaste 7:8)

 

Ed è proprio così, il lungimirante arriva più lontano di colui che ritiene prioritari i suoi bisogni immediati, abbiamo l’esempio di Giacobbe ed Esaù, e abbiamo l’esempio delle due rispettive “destinazioni di vita”.

Per questo il Signore ha sempre gradito chi sapeva rinunciare al presente per il futuro, abbiamo un esempio emblematico nelle vite degli esempi di fede:

 

Abramo:

Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava.

Per fede soggiornò nella terra promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della stessa promessa, perché aspettava la città che ha le vere fondamenta e il cui architetto e costruttore è Dio. (Ebrei 11:8-10)

 

E davanti alla proposta del re di Sodoma seppe resistere alle sue “ricompense”:

Il re di Sodoma disse ad Abramo: «Dammi le persone; i beni prendili per te».

Ma Abramo rispose al re di Sodoma: «Ho alzato la mia mano al SIGNORE, il Dio altissimo, padrone dei cieli e della terra, giurando che non avrei preso neppure un filo, né un laccio di sandalo, di tutto ciò che ti appartiene; perché tu non abbia a dire: "Io ho arricchito Abramo". Nulla per me! Tranne quello che hanno mangiato i giovani e la parte che spetta agli uomini che sono venuti con me: Aner, Escol e Mamre; essi prendano la loro parte».

Dopo questi fatti, la parola del SIGNORE fu rivolta in visione ad Abramo, dicendo: «Non temere, Abramo, io sono il tuo scudo, e la tua ricompensa sarà grandissima». (Genesi 14:21 / 15:1)

 

Per fede Abraamo, quando fu messo alla prova, offrì Isacco; egli, che aveva ricevuto le promesse, offrì il suo unigenito.

Eppure Dio gli aveva detto: «È in Isacco che ti sarà data una discendenza».

Abraamo era persuaso che Dio è potente da risuscitare anche i morti; e riebbe Isacco come per una specie di risurrezione. (Ebrei 11:17-19)

 

Mosè:

Per fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio, che godere per breve tempo i piaceri del peccato; stimando gli oltraggi di Cristo ricchezza maggiore dei tesori d'Egitto, perché aveva lo sguardo rivolto alla ricompensa. (Ebrei 11:24-26)

 

E tanti altri che possiamo leggere nel capitolo 11 degli ebrei, che finisce così:

Ci furono donne che riebbero per risurrezione i loro morti; altri furono torturati perché non accettarono la loro liberazione, per ottenere una risurrezione migliore; altri furono messi alla prova con scherni, frustate, anche catene e prigionia.

Furono lapidati, segati, uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra; bisognosi, afflitti, maltrattati (di loro il mondo non era degno), erranti per deserti, monti, spelonche e per le grotte della terra.

Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso. Perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, in modo che loro non giungessero alla perfezione senza di noi. (Ebrei 11:35-40)

 

Questo è quello che Dio apprezza dell’uomo!

 

E per fare questo con perseveranza abbiamo solo una possibilità per arrivare in fondo:

Anche noi, dunque, poiché siamo circondati da una così grande schiera di testimoni, deponiamo ogni peso e il peccato che così facilmente ci avvolge, e corriamo con perseveranza la gara che ci è proposta, fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta.

Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio.

Considerate perciò colui che ha sopportato una simile ostilità contro la sua persona da parte dei peccatori, affinché non vi stanchiate perdendovi d'animo. (Ebrei 12:1-3)

 

L’oggetto della fede di Davide è il Nome del Signore, la Sua natura, la Sua reputazione, il Suo carattere, ciò che lui conosce di Dio, per questo motivo siamo sempre esortati a conoscere Dio sempre più profondamente, conoscendoLo meglio avremo una fede più radicata…

 

Osea esortava così il popolo:

Conosciamo il SIGNORE, sforziamoci di conoscerlo!

La sua venuta è certa, come quella dell'aurora; egli verrà a noi come la pioggia, come la pioggia di primavera che annaffia la terra». (Osea 6:3)

 

Paolo, pregava così per i fratelli di Efeso:

non smetto mai di rendere grazie per voi, ricordandovi nelle mie preghiere, affinché il Dio del nostro Signore Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione perché possiate conoscerlo pienamente; egli illumini gli occhi del vostro cuore, affinché sappiate a quale speranza vi ha chiamati, qual è la ricchezza della gloria della sua eredità che vi riserva tra i santi, e qual è verso di noi, che crediamo, l'immensità della sua potenza. (Efesini 1:16-19)

 

***

- L’INTERCESSIONE RINNOVATA

 

O SIGNORE, salva il re!

Il SIGNORE ci risponda nel giorno che noi l'invochiamo!

 Questa è l’invocazione del popolo fedele, perché la salvezza del re è la loro salvezza!

Infatti quello che è avvenuto a Gesù Cristo, il nostro Re, è la stessa cosa che avverrà a coloro che sono Suo Popolo.

 

***

 

SALMO 21

Al direttore del coro. Salmo di Davide.

Questo salmo è molto legato al Salmo 20 sia per struttura che per contenuto.

Si direbbe il salmo di ringraziamento conseguente alla vittoria ottenuta e garantita dal Signore nella battaglia descritta nel salmo precedente.

Davide gioisce per la forza del Signore manifestata nella schiacciante vittoria e ne fa tesoro per le battaglie che il popolo dovrà affrontare in futuro.

Possiamo dividere questo salmi in tre sezioni:

 

- GIOIA NELLA FORZA DEL SIGNORE (Versi 1-7)

 

- ANTICIPAZIONI DI FUTURE BENEDIZIONI (Versi 8-12)

 

- PROMESSA DI LODE (Verso 13)

 

***

- GIOIA NELLA FORZA DEL SIGNORE (Versi 1-7)

 

O SIGNORE, il re si rallegra nella tua forza; oh, quanto esulta per la tua salvezza!

Tu hai soddisfatto il desiderio del suo cuore e non hai respinto la richiesta delle sue labbra. [Pausa]

Poiché tu gli sei venuto incontro con benedizioni eccellenti, gli hai posto in capo una corona d'oro finissimo.

Egli ti aveva chiesto vita, e tu gliel'hai data: lunghi giorni in eterno.

Grande è la sua gloria attraverso la tua salvezza.

Tu lo rivesti di maestà e di magnificenza; poiché lo ricolmi delle tue benedizioni per sempre, lo riempi di gioia in tua presenza.

Perciò il re confida nel SIGNORE, e, per la benevolenza dell'Altissimo, non sarà mai smosso.

 

O SIGNORE, il re si rallegra nella tua forza; oh, quanto esulta per la tua salvezza!

 

La fede vera è quella che vede in anteprima quello che accadrà, e lo da coma fatto già avvenuto, possiamo vedere questa fede dimostrata in alcuni esempi:

 

Mosè davanti al mar rosso:

Mosè disse al popolo: «Non abbiate paura, state fermi e vedrete la salvezza che il SIGNORE compirà oggi per voi; infatti gli Egiziani che avete visti quest'oggi, non li rivedrete mai più. Il SIGNORE combatterà per voi e voi ve ne starete tranquilli». (Esodo 14:13-14)

 

Eliseo davanti a Naaman e davanti al suo servo:

Ed Eliseo gli inviò un messaggero a dirgli: «Va', làvati sette volte nel Giordano; la tua carne tornerà sana, e tu sarai puro». (2 Re 5:10)

 

Il servo dell'uomo di Dio, alzatosi di buon mattino, andò fuori e vide che un gran numero di soldati con cavalli e carri accerchiava la città.

Il servo disse all'uomo di Dio: «Ah, mio signore, come faremo?»

Quegli rispose: «Non temere, perché quelli che sono con noi sono più numerosi di quelli che sono con loro».

Ed Eliseo pregò e disse: «SIGNORE, ti prego, aprigli gli occhi, perché veda

E il SIGNORE aprì gli occhi del servo, che vide a un tratto il monte pieno di cavalli e di carri di fuoco intorno a Eliseo. (2 Re 6:15-17)

 

Ma l’esempio più calzante è quello di Gesù davanti alla tomba di Lazzaro:

Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, ti ringrazio perché mi hai esaudito.

Io sapevo bene che tu mi esaudisci sempre; ma ho detto questo a motivo della folla che mi circonda, affinché credano che tu mi hai mandato».

Detto questo, gridò ad alta voce: «Lazzaro, vieni fuori

Il morto uscì, con i piedi e le mani avvolti da fasce, e il viso coperto da un sudario.

Gesù disse loro: «Scioglietelo e lasciatelo andare». (Giovanni 11:41-44)

 

…Tu hai soddisfatto il desiderio del suo cuore e non hai respinto la richiesta delle sue labbra. [Pausa]…

 

Il Signore ha soddisfatto sicuramente il desiderio del cuore di Davide, la Gloria di Dio manifestata sulla Terra, ma questo passo ha una portata profetica enorme se pensiamo a quale è stata (mille anni dopo) il desiderio espresso da Gesù nella preghiera sacerdotale:

Gesù disse queste cose; poi, alzati gli occhi al cielo, disse: «Padre, l'ora è venuta; glorifica tuo Figlio, affinché il Figlio glorifichi te, giacché gli hai dato autorità su ogni carne, perché egli dia vita eterna a tutti quelli che tu gli hai dati.

Questa è la vita eterna: che conoscano te, il solo vero Dio, e colui che tu hai mandato, Gesù Cristo.

Io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l'opera che tu mi hai data da fare.

Ora, o Padre, glorificami tu presso di te della gloria che avevo presso di te prima che il mondo esistesse.

Io ho manifestato il tuo nome agli uomini che tu mi hai dati dal mondo; erano tuoi e tu me li hai dati; ed essi hanno osservato la tua parola.

Ora hanno conosciuto che tutte le cose che mi hai date, vengono da te; poiché le parole che tu mi hai date le ho date a loro; ed essi le hanno ricevute e hanno veramente conosciuto che io sono proceduto da te, e hanno creduto che tu mi hai mandato.

Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per quelli che tu mi hai dati, perché sono tuoi; e tutte le cose mie sono tue, e le cose tue sono mie; e io sono glorificato in loro.

Io non sono più nel mondo, ma essi sono nel mondo, e io vengo a te.

Padre santo, conservali nel tuo nome, quelli che tu mi hai dati, affinché siano uno, come noi.

Mentre io ero con loro, io li conservavo nel tuo nome; quelli che tu mi hai dati, li ho anche custoditi, e nessuno di loro è perito, tranne il figlio di perdizione, affinché la Scrittura fosse adempiuta. Ma ora io vengo a te; e dico queste cose nel mondo, affinché abbiano compiuta in se stessi la mia gioia. Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo.

Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.

Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.

Santificali nella verità: la tua parola è verità.

Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo.

Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella verità.

Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato.

Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me; affinché siano perfetti nell'unità, e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai amato me.

Padre, io voglio che dove sono io, siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del mondo.

Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato; e io ho fatto loro conoscere il tuo nome, e lo farò conoscere, affinché l'amore del quale tu mi hai amato sia in loro, e io in loro». (Giovanni 17)

 

…Poiché tu gli sei venuto incontro con benedizioni eccellenti, gli hai posto in capo una corona d'oro finissimo.

Egli ti aveva chiesto vita, e tu gliel'hai data: lunghi giorni in eterno.

Grande è la sua gloria attraverso la tua salvezza…

 

Se queste espressioni Davide le attribuiva sicuramente a se stesso come conferma e ringraziamento per il soccorso dell’Eterno in suo favore, esse hanno una portata profetica precisa che ci conducono alla persona di Gesù Cristo che è stato benedetto con benedizioni eccellenti (riversate come eredità nel Suo Popolo):

Cristo, che è sopra tutte le cose Dio benedetto in eterno. Amen! (Romani 9:5)

 

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. (Efesini 1:3)

 

Davide, ispirato dallo Spirito Santo, si spinge nell’eternità della vita, lunghi giorni in eterno, proprio come insegnerà Cristo:

…bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato, affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna.

Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:14-16)

 

Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio rimane su di lui». (Giovanni 3:36)

 

Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna. (Giovanni 4:13-14)

 

In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. (Giovanni 5:24)

 

Poiché questa è la volontà del Padre mio: che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. (Giovanni 6:40)

 

In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna. (Giovanni 6:47)

 

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano. (Giovanni 10:27-28)

 

E questa è la promessa che egli ci ha fatta: la vita eterna. (1 Giovanni 2:25)

 

…Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. (1 Giovanni 5:11)

 

Vi ho scritto queste cose perché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio. (1 Giovanni 5:13)

 

Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna. (1 Giovanni 5:20)

 

Ma voi, carissimi, edificando voi stessi nella vostra santissima fede, pregando mediante lo Spirito Santo, conservatevi nell'amore di Dio, aspettando la misericordia del nostro Signore Gesù Cristo, a vita eterna. (Giuda 20-21)

 

Tutto questo per la Gloria di Dio, perché grande è la sua gloria attraverso la tua salvezza…

 …Tu lo rivesti di maestà e di magnificenza; poiché lo ricolmi delle tue benedizioni per sempre, lo riempi di gioia in tua presenza.

Perciò il re confida nel SIGNORE, e, per la benevolenza dell'Altissimo, non sarà mai smosso.

 

Davide si vestiva degli abiti regali, ma noi dobbiamo fissare i nostri sguardi verso l’abito regale di Gesù Cristo glorificato, capo della Chiesa, rivestito di una veste che ci rivela la sua dignità regale divina, somma autorità della Chiesa, trionfatore sulla morte:

Io mi voltai per vedere chi mi stava parlando.

Come mi fui voltato, vidi sette candelabri d'oro e, in mezzo ai sette candelabri, uno simile a un figlio d'uomo, vestito con una veste lunga fino ai piedi e cinto di una cintura d'oro all'altezza del petto.

Il suo capo e i suoi capelli erano bianchi come lana candida, come neve; i suoi occhi erano come fiamma di fuoco; i suoi piedi erano simili a bronzo incandescente, arroventato in una fornace, e la sua voce era come il fragore di grandi acque.

Nella sua mano destra teneva sette stelle; dalla sua bocca usciva una spada a due tagli, affilata, e il suo volto era come il sole quando risplende in tutta la sua forza.

Quando lo vidi, caddi ai suoi piedi come morto.

Ma egli pose la sua mano destra su di me, dicendo: «Non temere, io sono il primo e l'ultimo, e il vivente.

Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell'Ades.

(Apocalisse 1:12-18)

 

Tutto questo riempie il Re dei re di gioia, quella gioia che gli stava davanti quando visse la sua umiliazione:

Per la gioia che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l'infamia, e si è seduto alla destra del trono di Dio. (Ebrei 12:2)

 Una gioia piena di soddisfazione:          

Dopo il tormento dell'anima sua vedrà la luce e sarà soddisfatto… (Isaia 53:11)

 Una gioia ed una soddisfazione che durerà per sempre in quanto non sarà mai smosso.

 

***

- ANTICIPAZIONI DI FUTURE BENEDIZIONI (Versi 8-12)

 

La tua mano raggiungerà tutti i tuoi nemici; la tua destra colpirà quelli che ti odiano.

Tu li metterai come in una fornace ardente, quando apparirai; il SIGNORE, nel suo sdegno, li inabisserà, e il fuoco li divorerà.

Tu farai sparire il loro frutto dalla terra e la loro discendenza tra i figli degli uomini; perché hanno macchinato del male contro di te; hanno ideato malvagi progetti, che non potranno attuare; poiché tu farai loro voltare le spalle, con il tuo arco mirerai diritto alla loro faccia.

 

Il giorno del giudizio, il giorno del Signore, è spaventoso per i malvagi, per i nemici del re, è un giorno di vendetta:

La tua mano raggiungerà tutti i tuoi nemici; la tua destra colpirà quelli che ti odiano.

Tu li metterai come in una fornace ardente, quando apparirai; il SIGNORE, nel suo sdegno, li inabisserà, e il fuoco li divorerà.

Tu farai sparire il loro frutto dalla terra e la loro discendenza tra i figli degli uomini…

 

La vendetta del Signore è parte integrante del Vangelo, se il male non fosse annientato il Vangelo sarebbe “mozzo”, la Buona Notizia è che Giustizia sarà fatta…

Possiamo notare come tutto nel cielo magnifica il Signore davanti ai giudizi apocalittici, quando l’Agnello aprirà il Libro dei sette sigilli contenenti le piaghe ed i guai costituenti del giorno di vendetta del nostro Dio (cfr. Isaia 61:1-2 e Luca 4:16-21):

Quando ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi.

Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra… (Apocalisse 5:8-10)

 

Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa.

Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra (Apocalisse 6:9-10)

 

Poi il settimo angelo suonò la tromba e nel cielo si alzarono voci potenti, che dicevano: «Il regno del mondo è passato al nostro Signore e al suo Cristo ed egli regnerà nei secoli dei secoli».

E i ventiquattro anziani che siedono sui loro troni davanti a Dio, si gettarono con la faccia a terra e adorarono Dio, dicendo: «Ti ringraziamo, Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri, perché hai preso in mano il tuo grande potere, e hai stabilito il tuo regno. Le nazioni si erano adirate, ma la tua ira è giunta, ed è arrivato il momento di giudicare i morti, di dare il loro premio ai tuoi servi, ai profeti, ai santi, a quelli che temono il tuo nome, piccoli e grandi, e di distruggere quelli che distruggono la terra». (Apocalisse 11:15-18)

 

Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante il vangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, a ogni nazione, tribù, lingua e popolo.

Egli diceva con voce forte: «Temete Dio e dategli gloria, perché è giunta l'ora del suo giudizio. Adorate colui che ha fatto il cielo, la terra, il mare e le fonti delle acque».
Poi un secondo angelo seguì dicendo: «Caduta, caduta è Babilonia la grande, che ha fatto bere a tutte le nazioni il vino dell'ira della sua prostituzione».

Seguì un terzo angelo, dicendo a gran voce: «Chiunque adora la bestia e la sua immagine, e ne prende il marchio sulla fronte o sulla mano, egli pure berrà il vino dell'ira di Dio versato puro nel calice della sua ira; e sarà tormentato con fuoco e zolfo davanti ai santi angeli e davanti all'Agnello».

Il fumo del loro tormento sale nei secoli dei secoli. Chiunque adora la bestia e la sua immagine e prende il marchio del suo nome, non ha riposo né giorno né notte. (Apocalisse 14:6-11)

 

Poi guardai e vidi una nube bianca; e sulla nube stava seduto uno, simile a un figlio d'uomo, che aveva sul capo una corona d'oro e in mano una falce affilata.

Un altro angelo uscì dal tempio, gridando a gran voce a colui che stava seduto sulla nube: «Metti mano alla tua falce e mieti; poiché è giunta l'ora di mietere, perché la mèsse della terra è matura».

Colui che era seduto sulla nube lanciò la sua falce sulla terra e la terra fu mietuta.

Poi dal tempio, che è nel cielo, uscì un altro angelo; anch'egli aveva una falce affilata.

E un altro angelo, che aveva potere sul fuoco, uscì dall'altare e gridò a gran voce a quello che aveva la falce affilata: «Metti mano alla tua falce affilata e vendemmia i grappoli della vigna della terra, perché le sue uve sono mature».

L'angelo lanciò la sua falce sulla terra e vendemmiò la vigna della terra e gettò l'uva nel grande tino dell'ira di Dio.

Il tino fu pigiato fuori della città e dal tino uscì tanto sangue che giungeva fino al morso dei cavalli, per una distesa di milleseicento stadi. (Apocalisse 14:14-20)

 

Poi il terzo angelo versò la sua coppa nei fiumi e nelle sorgenti; e le acque diventarono sangue.

Udii l'angelo delle acque che diceva: «Sei giusto, tu che sei e che eri, tu, il Santo, per aver così giudicato. Essi infatti hanno versato il sangue dei santi e dei profeti, e tu hai dato loro sangue da bere; è quello che meritano».

E udii dall'altare una voce che diceva: «Sì, o Signore, Dio onnipotente, veritieri e giusti sono i tuoi giudizi». (Apocalisse 16:4-7)

 

Tutti i piloti, tutti i naviganti, i marinai e quanti trafficano sul mare se ne staranno lontano e vedendo il fumo del suo incendio esclameranno: "Quale città fu mai simile a questa grande città?"

E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangeranno e faranno cordoglio dicendo: "Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza! In un attimo è stata ridotta a un deserto".

Rallègrati, o cielo, per la sua rovina! E voi, santi, apostoli e profeti, rallegratevi perché Dio, giudicandola, vi ha reso giustizia». (Apocalisse 18:17-20)

 

Dopo queste cose, udii nel cielo una gran voce come di una folla immensa, che diceva: «Alleluia! La salvezza, la gloria e la potenza appartengono al nostro Dio, perché veritieri e giusti sono i suoi giudizi. Egli ha giudicato la grande prostituta che corrompeva la terra con la sua prostituzione e ha vendicato il sangue dei suoi servi, chiedendone conto alla mano di lei».

E dissero una seconda volta: «Alleluia! Il suo fumo sale per i secoli dei secoli».

Allora i ventiquattro anziani e le quattro creature viventi si prostrarono, adorarono Dio che siede sul trono, e dissero: «Amen! Alleluia!»

Dal trono venne una voce che diceva: «Lodate il nostro Dio, voi tutti suoi servitori, voi che lo temete, piccoli e grandi».

Poi udii come la voce di una gran folla e come il fragore di grandi acque e come il rombo di forti tuoni, che diceva: «Alleluia! Perché il Signore, nostro Dio, l'Onnipotente, ha stabilito il suo regno. Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze dell'Agnello e la sua sposa si è preparata. Le è stato dato di vestirsi di lino fino, risplendente e puro; poiché il lino fino sono le opere giuste dei santi».(Apocalisse 19:1-8)

 

…perché hanno macchinato del male contro di te; hanno ideato malvagi progetti, che non potranno attuare…

 

I malvagi non sono degli ignari, macchinano il male contro Dio, come dice il salmo 2:

I re della terra si danno convegno e i prìncipi congiurano insieme contro il SIGNORE e contro il suo Unto, dicendo: «Spezziamo i loro legami, e liberiamoci dalle loro catene». (Salmo 2:2-3)

 

E tutti gli uomini, coinvolti in questa ribellione sono inescusabili:

L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. (Romani 1:18-23)

 

Queste ribellioni sono tutte macchinazioni del nemico che influenza le menti degli uomini ribelli:

…seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli uomini ribelli.

Nel numero dei quali anche noi tutti vivevamo un tempo, secondo i desideri della nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed eravamo per natura figli d'ira (Efesini 2:2-3)

 

Ma in tutte queste macchinazioni, il Signore ride, il finale l’ha già stabilito:

Colui che siede nei cieli ne riderà; il Signore si farà beffe di loro.

Egli parlerà loro nella sua ira, e nel suo furore li renderà smarriti: «Sono io», dirà, «che ho stabilito il mio re sopra Sion, il mio monte santo».

Io annuncerò il decreto: Il SIGNORE mi ha detto: «Tu sei mio figlio, oggi io t'ho generato.

Chiedimi, io ti darò in eredità le nazioni e in possesso le estremità della terra. Tu le spezzerai con una verga di ferro; tu le frantumerai come un vaso d'argilla».

Ora, o re, siate saggi; lasciatevi correggere, o giudici della terra. Servite il SIGNORE con timore, e gioite con tremore. Rendete omaggio al figlio, affinché il SIGNORE non si adiri e voi non periate nella vostra via, perché improvvisa l'ira sua potrebbe divampare. (Salmo 2:4-12)

 

…poiché tu farai loro voltare le spalle, con il tuo arco mirerai diritto alla loro faccia.

Ogni attacco verso il Signore non va a buon fine, lo comprese bene Gamaliele, quando il sinedrio voleva contrastare gli apostoli:

E ora vi dico: tenetevi lontani da loro, e ritiratevi da questi uomini; perché, se questo disegno o quest'opera è dagli uomini, sarà distrutta; ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio». (Atti 5:38-39)

Il nemico volterà le spalle, ma l’arco del Signore mirerà diritto alla loro faccia!

 

***

- PROMESSA DI LODE (Verso 13)

 

Innàlzati, o SIGNORE, con la tua forza; noi canteremo e celebreremo la tua potenza.

Vedere l’Eterno che combatte per i Suoi è uno spettacolo, uno spettacolo che è iniziato con il trionfo della croce:

Voi, che eravate morti nei peccati e nella incirconcisione della vostra carne, voi, dico, Dio ha vivificati con lui, perdonandoci tutti i nostri peccati; egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l'ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce. (Colossesi 2:13-15)

 

Questo è l’oggetto della nostra lode, del nostro canto e della nostra celebrazione, la potenza di Dio:

Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: «Il giusto per fede vivrà». (Romani 1:16-17)

 

***

CONCLUSIONE

Il Signore risponde alle preghiere dei giusti, ma giusti non ce ne sono, non c’è nessun giusto, neppure uno, eppure vediamo qui che il popolo intercede per il suo re affinché il Signore risponda alle sue preghiere nel giorno dell’avversità, perché se il Signore risponde al re, è una benedizione per tutto il popolo.

 

Noi sappiamo che il Signore avendo risposto alle preghiere del Giusto, del Re dei re,  avendolo rivestito di ogni magnificenza, colmato di ogni benedizione e di gioia, ha riversato su tutto il Suo popolo le benedizioni spirituali, nello stesso tempo Egli farà Giustizia verso i nemici, verso coloro che macchinano il male contro di Lui, i Suoi oppositori.

 

Davanti a tutto questo noi canteremo e celebreremo la Potenza di Dio, il Suo Vangelo.

 Questa grande manifestazione della Potenza di Dio nasce da un fatto infausto, un giorno avverso, che il Signore usa per la manifestazione della Sua Gloria salvando il Suo Popolo, proprio come il mistero di Cristo che Dio aveva prestabilito dentro di sé fin dalla fondazione del mondo, che meraviglia!

 

Dio ha il potere di usare ogni cosa per la manifestazione della Sua Gloria, anche i giorni più avversi, i momenti più terribili, Egli è l’Onnipotente!

 Pertanto non facciamoci schiacciare dalle difficoltà, impariamo a mettere nelle Sue mani ogni cosa, e il Signore ci stupirà!

 

Gianni Marinuzzi