L'umiltà, frutto della maturità

 

 

Non fate nulla per spirito di parte o per vanagloria, ma ciascuno, con umiltà, stimi gli altri superiori a se stesso, cercando ciascuno non il proprio interesse, ma anche quello degli altri.

Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.

Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre. 

(Filippesi 2:3-11)

 

La lettera di Paolo ai Filippesi è una lettera che vuole infondere nel credente la Gioia di vivere una vita cristiana degna del Nome a cui si fa riferimento.

Paolo ha descritto quale sia l’enorme privilegio che abbiamo di partecipare al Vangelo e la fiducia in Dio che inizia la buona opera della salvezza in noi e la porta a compimento e questa convinzione ci porta a considerare che anche in mezzo alle situazioni difficili (che possono sembrare ai nostri occhi una sconfitta), Dio è al comando e può convertire il male in bene.

Paolo ci esorta quindi a comportarci in modo degno di un cittadino del cielo, cioè degno del vangelo di Cristo, durante il tempo che abbiamo qui sulla terra.

Ma in questo passo ci esorta ancora più specificamente ad un comportamento degno e giusto per uno che ha ricevuto la grazia di Dio e che ha compreso la realtà e la potenza dell’incarnazione e del sacrificio di Gesù Cristo che è per noi un Sommo esempio da seguire.

L’argomento che tratta è una vera sfida per ciascun uomo, scoprire nell’umiltà la Gioia per la Vera Gloria!

Effettivamente è un atto di fede immenso perché rinunciare alla propria gloria, rendersi umile, per ottenerne una futura è solo sostenibile mediante un forte atto di fede, ma è esattamente quello che ci chiede Gesù ed è quello che Lui stesso ha fatto lasciandoci le Sue orme per seguire la stessa strada.

C’è una gloria terrena che ci attira, essa è presente, oggi tangibile, palpabile ma porta con sé una gioia temporale, nelle migliori delle ipotesi dura una vita terrena; ma c’è una Gloria celeste che oggi è invisibile, non si vede e non si tocca, si spera (della Speranza cristiana) ed a questa Speranza siamo chiamati e che porta con sé una Gioia eterna, duratura ed inalterabile.

 

***

Paolo, nei primi due versi del capitolo 2 della lettera ai Filippesi ci illustra come un comportamento degno di un cristiano porta rendere perfetta e completa la Gioia, che sintetizza in cinque atteggiamenti:

 

1.    qualche incoraggiamento in Cristo…

2.    qualche conforto d'amore…

3.    qualche comunione di Spirito

4.    qualche tenerezza di affetto

5.    qualche compassione

 

Ma la Gioia non sarà l’unico risultato benefico dell’esercizio di queste attitudini, perché questo “praticare” la fede porterà a realizzare quella Unità spirituale tanto cercata, voluta e anche perseguita in modo errato da tanti.

 

Questa vera Unità spirituale porta ad avere:

  1) un medesimo pensare

  2) un medesimo amore

 

  Perché si è:

  3) un animo solo

  4) un unico sentimento

 

Abbiamo visto come dobbiamo camminare per perseguire la vera Unità spirituale, ma dobbiamo anche imparare cosa evitare di fare se non vogliamo (in qualche modo), rovinare, ostacolare la percezione di questa unità tra i credenti, ed anche qui vediamo quattro rivelazioni che derivano dalla aver compreso che:

1) Non è utile fare per spirito di parte

2) Non è utile fare per vanagloria

3) E’ utile, con umiltà, stimare gli altri superiori a se stesso

4) E’ utile, con umiltà, cercare anche l’interesse degli altri

 

Queste quattro rivelazioni sono il risultato della maturazione del credente!

Se facciamo attenzione, sono proprio le caratteristiche che stavano ritardando la crescita spirituale della chiesa dei corinzi, che Paolo definisce carnali, bambini:

Fratelli, io non ho potuto parlarvi come a spirituali, ma ho dovuto parlarvi come a carnali, come a bambini in Cristo.  (1 Corinzi 3:1)

 

Può essere “normale” vedere credenti neofiti agire senza queste attitudini, occorre correggerli, educarli alla Giustizia; non è invece “normale” ma “patologico” vedere fratelli che dovrebbero avere una certa maturazione nella fede agire senza queste attitudini!

Infatti quello che determina la crescita spirituale di un credente è l’umiltà che egli realizza sia nella convinzione interiore e sia che dimostra come atto di fede consapevole.

Un bell’esempio possiamo vederlo nello stesso apostolo Paolo.

Al di la dei contesti che necessitavano di una sua posizione più o meno autorevole, abbiamo tre sue auto-presentazioni che ci fanno comprendere come, col passare degli anni, egli stesso abbia maturato una umiltà sempre più profonda:

1) …perché io sono il minimo degli apostoli, e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio.    (1 Corinzi 15:9)

2) A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunziare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo…    (Efesini 3:8)

3) Certa è quest’affermazione e degna di essere pienamente accettata: che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo.  (1 Timoteo 1:15)

 

Man mano che Paolo cresceva nel suo cammino con Cristo, riconosceva sempre di più gli altri superiori a sé, aveva sempre più umiltà e questo è un segno della vera maturità.

 

***

Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.

 

Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù…

Paolo, come è giusto, ci porta l’esempio perfetto di umiltà.

Guardando a Gesù Cristo possiamo comprendere meglio cosa significa veramente umiliarsi, perché se abbiamo compreso che siamo stati fatti partecipi dello Spirito Santo e dobbiamo farci condurre da Lui, dobbiamo considerare che l’esempio di Gesù Cristo uomo è il Sommo esempio di un colui che viveva camminando per Lo Spirito in modo perfetto e completo:

…colui che Dio ha mandato dice le parole di Dio; Dio infatti non dà lo Spirito con misura.   (Giovanni 3:34)

E se noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo che ci ha inviato Lui, apparteniamo a Cristo e siamo chiamati a vivere come Lui, Paolo ce lo rivela:

Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui.  (Romani 8:9)

 

Avere “lo Spirito di Cristo” non è solo un “documento da sfoggiare all’occorrenza per farsi identificare; vuol dire avere in noi lo stesso Spirito che aveva Cristo; vuol dire veramente rispecchiare Cristo:

Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo.

Prendete su di voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre.   (Matteo 11:28-29)

 

Gesù è umile e mansueto di cuore, Egli ci chiama a venire a Lui, e a prendere il suo giogo, e ad imparare da Lui.

Chi non prende il giogo di Cristo, non appartiene a Cristo.

Perciò imitare Cristo non è solo il modo migliore di vivere la vita cristiana, è l’unico modo di avere veramente Cristo.

Per questo, Dio guidò Paolo a scrivere questo brano, per aiutarci a capire meglio la persona di Cristo, affinché possiamo imitarLo sempre di più.

 

…il quale, pur essendo in forma di Dio…

Per capire l’umiltà di Cristo, dobbiamo iniziare considerando la gloria di Cristo.

Solo quando comprendiamo la gloria di Cristo Gesù dall’eternità passata possiamo iniziare a comprendere l’umiltà di Cristo quando è venuto nel mondo.

La parola “essendo” è una parola che parla dello stato continuo, vuol dire “esserlo veramente.”

La parola “forma” è la parola “morphe” e significa la forma intrinseca, la forma essenziale, cioè, non solo una forma che assomiglia, ma la vera forma di qualcuno; guardando a Gesù si vede la vera forma di Dio, Egli è veramente l’esatta forma di Dio, leggiamo cosa insegna la Scrittura:

Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere.   (Giovanni 1:18)

Egli è l'immagine del Dio invisibile.    (Colossesi 1:15)

 

Questi versi sono una chiara e forte dichiarazione che Gesù Cristo è pienamente Dio; in quanto non esiste alcuna creatura che è simile a Dio, né che è uguale a Dio; come dichiara Lui stesso:

…affinché voi mi conosciate e crediate in me, e comprendiate che sono io.

Prima di me nessun Dio fu formato, e dopo di me non ve ne sarà alcuno.  (Isaia 43:10)

 

…perché dall’est all’ovest si riconosca che non c’è nessun Dio fuori di me.

Io sono l’Eterno e non c’è alcun altro.   (Isaia 45:6)

 

Gesù Cristo è quindi pienamente Dio, Gesù Cristo è eterno, non ebbe un inizio, è il Creatore di tutto, prima che ci fosse qualsiasi cosa, prima che ci fosse il mondo, o l’universo, prima che ci fossero gli angeli, era Dio:

Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.

Essa era nel principio con Dio.

Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.

In lei era la vita, e la vita era la luce degli uomini… Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non l'ha conosciuto…  E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.   (tratto da Giovanni 1:1-14)

 

Gli angeli Lo adorarono e tuttora, Gesù Cristo riceve la gloria e l’onore in cielo.

Come Creatore, Egli è al di sopra di tutte le sue creature.

Questa era la realtà per Cristo Gesù prima che diventasse uomo.

Egli è stato da sempre il grande Dio sovrano e Creatore.

Quando pensiamo all’umiliazione di Cristo, dobbiamo sempre ricordare da dove si è abbassato!

 

…non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente…

Gesù è uguale a Dio, la parola “uguale” vuol dire proprio uguale!

Gesù non solo “ha tante delle qualità di Dio”, Gesù è veramente “uguale a Dio in tutto”!

Questo ci fa meglio comprendere cosa intendesse dire Paolo scrivendo “qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente”.

In greco, la parola “aggrapparsi” è la parola che vuol dire “un furto” quindi la traduzione letterale potrebbe essere: “Non considerò l’essere uguale a Dio un furto”, ovvero “non stava derubando Dio, perché Egli è veramente Dio, perciò, la gloria che Egli riceve è la gloria che gli è dovuta”.

 

…svuotò se stesso…

Ora, consideriamo l’umiliazione volontaria di Cristo, tenendo bene presente che lo scopo per cui vogliamo considerare l’umiltà di Cristo è per capire in che modo Dio ci comanda di essere umili, in quanto lo scopo di conoscere Cristo di più non è meramente accademico ma serve per imitarlo, per trasformarci e renderci più simili alla Sua immagine.

Gesù Cristo aveva ogni diritto di continuare a manifestare e godere la Sua Gloria; non era un furto per Lui continuare ad aggrapparsi alla Sua gloria; invece Gesù NON si è aggrappato alla Sua gloria; Egli si spogliò…

La parola tradotta qui con “spogliarsi” è tradotta nella Nuova Diodati con “svuotò se stesso”, infatti la parola greca usata qui vuol dire “rendere vuoto”, perciò, qui, l’idea è che Cristo ha messo da parte la sua gloria, si è svuotato della Gloria che era così evidente per poter diventare uomo.

Dobbiamo capire che questo non vuol dire che “Cristo era meno glorioso” ma che si era spogliato della Gloria visibile ed esteriore.

Cristo si è realmente umiliato, si è Svuotato della Sua gloria e l’ha volontariamente nascosta (fatta eccezione per pochissimi istanti (nella trasfigurazione cfr Matteo 17:1-13), e Giovanni ce lo rivela:

E la Parola è diventata carne e ha abitato per un tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.  (Giovanni 1:14)

 

…prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini…

Ma non solo si è svuotato della sua gloria, ma ha preso forma di servo.

Già il pensiero che il glorioso creatore Dio sia diventato un uomo è veramente difficile da comprendere, ma se fosse diventato l’uomo più glorioso e onorato nella storia del mondo, sarebbe stato comunque una grandissima umiliazione ma forse il nostro intelletto l’avrebbe in qualche modo “accettato”; ma se consideriamo che Gesù Cristo ha preso forma di servo, allora saltano tutti i nostri neuroni!

Il Sovrano Dio non solo è diventato uomo, ma ha preso forma di servo!

Quella del servo era la posizione più bassa che esisteva.

Il servo era considerato meno importante di tutti gli altri, era colui che doveva pensare sempre agli altri, e nessuno pensava a lui.

Gesù stesso dichiara questo:

“Voi sapete che i sovrani delle nazioni le signoreggiano e che i grandi esercitano il potere su di esse, ma tra di voi non sarà così; anzi chiunque tra di voi vorrà diventare grande sia vostro servo; e chiunque tra di voi vorrà essere primo a sia vostro schiavo. Poiché anche il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti”.   (Matteo 20:25-28)

 

Gesù Cristo, che tutti gli angeli servivano, è venuto in terra come uomo, e non solo come uomo, ma come servo.

È venuto per servire, non per essere servito:

Il Figlio dell'uomo non è venuto per essere servito, ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti.   (Marco 10:45)

 

Gesù ha preso forma di Servo, divenendo simile agli uomini (come un uomo), questo era necessario, in modo che Cristo potesse morire per il peccato dell’uomo come insegna sia Paolo che l’autore della lettera agli ebrei:

Infatti, ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha fatto; mandando il proprio Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha condannato il peccato nella carne.   (Romani 8:3)

 Perciò, egli doveva diventare simile ai suoi fratelli in ogni cosa, per essere un misericordioso e fedele sommo sacerdote nelle cose che riguardano Dio, per compiere l’espiazione dei peccati del popolo.   (Ebrei 2:17)

 

Questi versi dichiarano che Cristo è stato mandato in carne simile a carne di peccato, cioè, Cristo è diventato veramente uomo, solo che non ha mai peccato (altrimenti non avrebbe potuto espiare il peccato del popolo).

 

…trovato esteriormente come un uomo…

 Gesù era veramente come un uomo, era soggetto a tutte le debolezze degli altri uomini, per esempio, leggiamo nei Vangeli che aveva fame, che era stanco, che dormiva, nel giardino di Getsemani la sua anima era oppressa da una tristezza mortale:

- solo così poteva essere veramente tentato come noi;

- solo così poteva morire al posto nostro per subire l’ira di Dio come nostro sostituto.

 - solo così poteva realmente capire ogni nostra tentazione per intercedere oggi per noi davanti al Padre.

 

…umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.

Ricordiamoci sempre che lo scopo della rivelazione di questa profonda verità è quello di conoscere meglio l’Opera di Cristo ma soprattutto comprendere come Dio ci comanda di vivere.

Dio ci comanda di essere umili e ci dimostra Gesù Cristo come l’esempio perfetto di umiltà.

Cristo fu umile dalla sua nascita fino alla croce.

Cristo fu umile in ogni cosa e la Sua umiltà si dimostrò nella Sua ubbidienza totale al Padre.

Colui che aveva comandato gli angeli, creato l’universo con una parola, ora volontariamente ubbidiva in ogni minimo dettaglio al Padre e lo dimostrò anche nella sua volontaria sottomissione alla Legge, ricordiamo alcuni passi e alcune dichiarazioni di Gesù:

Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e di compiere l’opera sua.  (Giovanni 4:34)

perché io sono disceso dal cielo, non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.   (Giovanni 6:38)

 

La vera umiltà ci porta a ubbidire a Dio in ogni cosa, l’orgoglio ci spinge a trovare scuse per non ubbidire totalmente a Dio.

Non inganniamoci!

È impossibile essere umili se non siamo ubbidienti a Dio in tutto; rifiutare volontariamente e consapevolmente di ubbidire dimostra un cuore duro e orgoglioso, Gesù dimostrava perfetta ubbidienza perché aveva perfetta umiltà.

Sopra ogni cosa Gesù voleva che fosse fatta la volontà di Dio, era totalmente ubbidiente in ogni cosa, tale era la sua umiliazione e tale era la sua ubbidienza.

Gesù Cristo si è umiliato al punto di ubbidire in ogni cosa, fino alla morte, fino alla morte della croce e la croce era una morte terribile e umiliante.

Innanzitutto, era umiliante perché la persona doveva essere appesa in alto, pienamente in vista di tutti:

E quelli che passavano di là, lo ingiuriavano, scotendo il capo e dicendo: «Tu che distruggi il tempio e in tre giorni lo ricostruisci, salva te stesso, se tu sei Figlio di Dio, e scendi giù dalla croce!»

Così pure, i capi dei sacerdoti con gli scribi e gli anziani, beffandosi, dicevano: «Ha salvato altri e non può salvare sé stesso! Se lui è il re d’Israele, scenda ora giù dalla croce, e noi crederemo in lui. Si è confidato in Dio: lo liberi ora, se lo gradisce, poiché ha detto: “Sono Figlio di Dio”».

E nello stesso modo lo insultavano anche i ladroni crocifissi con lui.   (Matteo 27:39-44)

 

Era umiliante perché la persona rappresentava la maledizione:

Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al legno»).   (Galati 3:13)

 

Oltre a questo la morte della croce era una morte lenta, dolorosa e terribile.

L’umiliazione del nostro Signore Gesù Cristo è una verità così profonda che avremo sempre più da comprendere e da applicare alla nostra vita cristiana.

Guardare dritto al Suo esempio ci aiuta a comprendere quanto è terribile il nostro orgoglio quando non vogliamo umiliarci e ci aiuta a capire cos’è la vera umiltà nella quale siamo chiamati a camminare.

Dio ci chiama ad essere umili come Cristo era umile, affinché il destino glorioso di Cristo sia anche il nostro!

 

***

Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

 

Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato…

Paolo ora ci rivela il frutto dell’umiliazione di Cristo, infatti Cristo è l’esempio perfetto per noi anche in questo.

Dopo che Cristo si era umiliato, essendo stato ubbidiente al Padre in ogni cosa, e umiliandosi fino alla morte, e alla morte di croce, Il Padre lo ha sovranamente innalzato.

Qui c’è un principio molto importante nella Bibbia:

Chi si umilia veramente, sarà innalzato da Dio.

 

Consideriamo come Cristo è stato innalzato da Dio, anzi sovranamente innalzato!

Abbiamo già visto che prima di venire come uomo Cristo era già innalzato, cioè, pieno di Gloria, ma dopo la croce, Gesù ha una gloria che non aveva prima della croce!

Prima che Cristo fosse venuto sulla terra, era già pieno di gloria, ma ora è tornato in cielo ancora pienamente Dio, ma anche pienamente uomo perfetto, come il Mediatore, come Colui che ha acquistato un popolo con il suo sacrificio, come l’agnello celebrato:

Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immolato, e aveva sette corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio, mandati per tutta la terra. 

Egli venne e prese il libro dalla destra di colui che sedeva sul trono.

Quand'ebbe preso il libro, le quattro creature viventi e i ventiquattro anziani si prostrarono davanti all'Agnello, ciascuno con una cetra e delle coppe d'oro piene di profumi, che sono le preghiere dei santi. 

Essi cantavano un cantico nuovo, dicendo: «Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».

E vidi, e udii voci di molti angeli intorno al trono, alle creature viventi e agli anziani; e il loro numero era di miriadi di miriadi, e migliaia di migliaia. 

Essi dicevano a gran voce: «Degno è l'Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode».
E tutte le creature che sono nel cielo, sulla terra, sotto la terra e nel mare, e tutte le cose che sono in essi, udii che dicevano: «A colui che siede sul trono, e all'Agnello, siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli».

Le quattro creature viventi dicevano: «Amen!»

E gli anziani si prostrarono e adorarono.    (Apocalisse 5:6-14)

 

Cristo era sempre Dio, ma ora, dopo la croce, è stato innalzato in modo ancora più visibile a tutti (come la sua umiliazione era visibile a tutti).

Prima la sua gloria era manifesta in cielo, ora la sua gloria è manifesta in cielo e in terra.

Consideriamo alcuni degli aspetti della gloria di Gesù Cristo risorto:

 

- Cristo è stato innalzato quando è stato risuscitato dai morti.

Prima di Cristo, nessuno era mai stato risuscitato con un corpo glorioso, Egli è il primogenito dei morti (Colossesi 1:18).

Lazzaro, e tutti gli altri furono risuscitati con corpi normali, e perciò, dovevano morire ancora, invece Cristo è stato risuscitato con il suo corpo glorificato.

Cristo Gesù è stato risuscitato con il suo corpo trasformato, come primizia della nostra risurrezione.

Ogni credente riceverà un corpo glorioso, come quello di Cristo, alla risurrezione dei credenti.

 

- Cristo è stato innalzato in quanto è giustificato nello Spirito, cioè fu dichiarato giusto, avendo pagato il prezzo intero della condanna dei peccati di tutti ed in forza di questa giustificazione Egli è stato istituito come:

- Unico Mediatore tra Dio e gli uomini:

Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti…  (1 Timoteo 2:5-6)

 

- Sommo Sacerdote del Nuovo Patto:

Ora, il punto essenziale delle cose che stiamo dicendo è questo: abbiamo un sommo sacerdote tale che si è seduto alla destra del trono della Maestà nei cieli, ministro del santuario e del vero tabernacolo, che il Signore, e non un uomo, ha eretto.

Infatti, ogni sommo sacerdote è costituito per offrire doni e sacrifici; è perciò necessario che anche questo sommo sacerdote abbia qualcosa da offrire. Ora, se fosse sulla terra, egli non sarebbe neppure sacerdote, poiché vi sono coloro che offrono i doni secondo la legge.

Essi celebrano un culto che è rappresentazione e ombra delle cose celesti, come Dio disse a Mosè quando questi stava per costruire il tabernacolo: «Guarda», disse, «di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte».

Ora però egli ha ottenuto un ministero tanto superiore quanto migliore è il patto fondato su migliori promesse, del quale egli è mediatore. (Ebrei 8:1-6)

 

- Cristo è stato innalzato quando ascese in cielo, portando con sé dei prigionieri e in trionfo e affinché riempisse ogni cosa (anche le parti più basse della Terra prendendo le chiavi del soggiorno dei morti):

…egli ha cancellato il documento a noi ostile, i cui comandamenti ci condannavano, e l’ha tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo della croce.  (Colossesi 2:13-15)

Per questo è detto: «Salito in alto, egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini».

Ora, questo «è salito» che cosa vuol dire se non che egli era anche disceso nelle parti più basse della terra? Colui che è disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché riempisse ogni cosa.  (Efesini 4:8-10)

Non temere, io sono il primo e l'ultimo, e il vivente.

Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell'Ades.   (Apocalisse 1:17-18)

 

- Cristo è stato innalzato dal Padre facendolo sedere alla Sua destra in cielo:

Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri

per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure creato l’universo.

Egli, che è splendore della sua gloria e impronta della sua essenza, e che sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza, dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi.

Così è diventato di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato è più eccellente del loro.  (Ebrei 1:1-4)

Cristo è seduto alla destra di Dio non solamente come Dio, ma anche come uomo, questa è la posizione più alta possibile.

Questa è la posizione di gloria che Cristo ha oggi.

Per noi è un’enorme benedizione che Cristo si trovi alla destra di Dio, perché in quella posizione di onore, Cristo vive per intercedere per noi.

 

- Cristo è anche innalzato in quanto, dopo la risurrezione, tutto il potere gli è stato dato in cielo e in terra, per questo ora è con noi fino alla fine dell’età presente:

Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. 

Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente.   (Matteo 28:18-20)

 

  - Cristo è stato innalzato in quanto tutto il giudizio è stato dato a Lui:

Infatti, come il Padre risuscita i morti e li vivifica, così anche il Figlio vivifica chi vuole. 

Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.

Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. 

In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. 

In verità, in verità vi dico: l'ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l'avranno udita, vivranno. 

Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell'uomo. 

Non vi meravigliate di questo; perché l'ora viene in cui tutti quelli che sono nelle tombe udranno la sua voce e ne verranno fuori; quelli che hanno operato bene, in risurrezione di vita; quelli che hanno operato male, in risurrezione di giudizio.   (Giovanni 5:21-29)

 

- Cristo è stato innalzato in quanto è stato dato come Capo supremo alla Chiesa (cfr Efesini 1:22; 5:23; Colossesi 1:18)

…gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome…

 

Questi sono solamente alcuni aspetti in cui Cristo è stato estremamente innalzato da Dio, ma Paolo ce ne indica uno in particolare: gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome.

Nella Scrittura il nome di una persona è molto più che solo un modo di chiamarla, il nome di una persona rappresenta la persona stessa, per questo, più volte nell’Antico Testamento vediamo esempi in cui Dio cambia il nome di qualcuno, perché cambia la persona e il suo destino.

Perciò, quando questo versetto dichiara che Dio ha dato a Cristo un nome che è al di sopra di ogni nome, parla di come Cristo è assolutamente superiore in ogni senso ad ogni creatura in tutto l’universo.

Cristo non ha rivali, non si possono paragonare altri con Cristo, perché non c’è nessuna creatura pari a Cristo Gesù:

- solo Gesù è il Cristo (il Messia, l’Unto di Dio: Il Profeta (La Parola di Dio), il Re, Il Sommo Sacerdote)

- solo Gesù Cristo è il Redentore, nessun altro ha pagato alcuna parte della nostra salvezza.

- solo Cristo è il nostro Mediatore, non ci sono altri mediatori fra l’uomo e Dio.

- solo Cristo Gesù è il Giusto Giudice del mondo.

- solo Gesù Cristo è stato tentato in ogni cosa, però senza peccare, in modo che può comprendere ogni nostra tentazione e prova.

- solo Gesù Cristo è l’eterno Figlio di Dio.

- solo Cristo ha tutta l’autorità in cielo e in terra.

- solo Cristo vive sempre per intercedere per noi.

In ognuno dei suoi ruoli, Cristo ha il nome che è al di sopra di ogni altro nome.

Pietro sintetizzava questo nella sua predicazione di pentecoste:

In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati».  (Atti 4:12)

La Salvezza sta nel Nome, ovvero, nella persona di Gesù Cristo.

 

…affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

 

Dio ha sovranamente innalzato Cristo, e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché, cioè, come risultato, nel nome di Cristo avvengano sostanzialmente due cose:

1) si pieghi ogni ginocchio di ogni creatura

2) ogni creatura confessi che Gesù Cristo è il Signore

 

1) si pieghi ogni ginocchio di ogni creatura

Piegare le ginocchia è sia un atto fisico di resa che un simbolo di sottomissione e riverenza.

Chi sarà sottomesso a Cristo?

Ogni ginocchio, il che vuol dire ogni creatura, nei cieli, sulla terra, e sotto terra, sarà sottomesso a Cristo, perché questo è il disegno di Dio: …infatti sta scritto: «Come è vero che vivo», dice il Signore, «ogni ginocchio si piegherà davanti a me, e ogni lingua darà gloria a Dio».

E se questo è il disegno di Dio, consideriamo quello che disse Giobbe:

Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno.   (Giobbe 42:2)

 

2) ogni creatura confessi che Gesù Cristo è il Signore

Nella stessa maniera ogni creatura, ogni lingua, confesserà, riconoscerà, dichiarerà, che Gesù Cristo è realmente il SIGNORE.

Gesù Cristo sarà riconosciuto in senso assoluto da ogni creatura e ogni persona e ogni essere spirituale, come il glorioso o sovrano Dio.

 

E questi due risultati, saranno universali:

- Nei cieli: la dimora degli angeli.

Già quando Cristo era sulla terra, nello stato di umiliazione, gli angeli Lo adoravano e Lo onoravano, quanto di più ora che Cristo è nella Sua gloria visibile.

 

- Sulla terra: tutti gli uomini, buoni o cattivi, saranno sottomessi a Cristo.

Gli uomini che sono salvati e gli uomini ribelli, tutti quanti riconosceranno Cristo come il Signore.

Tutti piegheranno le loro ginocchia in sottomissione a Lui, chi volontariamente e con cuore grato e profonda devozione (i redenti e il creato liberato dal peccato) e chi in modo forzato (i ribelli), perché nessuno potrà resistere al potere di Cristo quando ritornerà sulla terra come giudice.

 

- Sotto la terra: sotto la terra è la dimora dei morti nel peccato e dei demoni.

Sappiamo che anche quando Gesù era sulla terra i demoni hanno riconosciuto che era il Figlio di Dio e Gli sono stati soggetti a Lui; quanto più quando Gesù ritornerà nella sua gloria!

Quando Gesù Cristo verrà nella sua gloria, ogni ribellione sarà totalmente distrutta ed Egli avrà un regno assoluto e eterno.

 

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E’ importante che comprendiamo quanto grande è stata l’umiliazione di Cristo e quanto gloriosa è la sua elevazione perché comprendendo questo comprenderemo anche quanto è importante seguire le Sue orme.

Dobbiamo capire questa Verità per riuscire a gioire anche in mezzo alle prove, sapendo che il nostro Signore e Salvatore, che è passato per la Grande Prova con totale umiltà e sottomissione è oggi oltremodo glorioso e innalzato.

Questo è inoltre un principio fondamentale divino, Dio innalza coloro che veramente si umiliano:

Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si abbassa sarà innalzato».  (Luca 14:11)

Umiliatevi davanti al Signore, ed egli v’innalzerà. (Giacomo 4:10)

Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché egli vi innalzi a suo tempo. (1 Pietro 5:6)

 

E quando sarà Dio ad innalzarci nessuno ci potrà abbassare e quando Dio abbasserà qualcuno nessuno potrà rialzarlo, Davide che aveva compreso questo, anche quando era costretto a fuggire dal palazzo reale assediato da suo figlio Absalom, disse:

Ma tu, o Eterno, sei uno scudo attorno a me, sei la mia gloria, colui che mi rialza il capo.  (Salmo 3:3)

Ricordiamo ancora le parole del cantico di Maria:

Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore; ha detronizzato i potenti, e ha innalzato gli umili; ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi. (Luca 1:51-53)

 

Questa Verità è veramente troppo grande per poterla comprendere veramente fino in fondo con la nostra mente, dobbiamo accettarla e crederla per fede, non troveremo mai una spiegazione logica a questo, non è possibile accettarla con una mente naturale lucida, solo un pazzo (umanamente parlando), o un bambino, è in grado di credere una cosa del genere, ma a Dio è piaciuto così:

Infatti, fratelli, guardate la vostra vocazione; non ci sono tra di voi molti sapienti secondo la carne, né molti potenti, né molti nobili; ma Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti; Dio ha scelto le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi le cose che non sono, per ridurre al niente le cose che sono, perché nessuno si vanti di fronte a Dio.   (1 Corinzi 1:26-29)

In quel tempo Gesù prese a dire: «Io ti rendo lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così ti è piaciuto.   (Matteo 11:25-26)

Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli.   (Matteo 18:2-4)

Lasciate i bambini, non impedite che vengano da me, perché il regno dei cieli è per chi assomiglia a loro.   (Matteo 19:14)

 

Siamo disposti a credere veramente questo?

Solo se lo crederemo veramente (mettendolo in pratica) potremo maturare veramente come cristiani.

 

Gianni Marinuzzi