Prepararsi all’odio del mondo e ad affrontare una vita
cristiana
Poi, mentre si avvicinava il tempo in cui sarebbe stato tolto dal mondo,
Gesù si mise risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme.
Mandò davanti a sé dei messaggeri, i quali, partiti, entrarono in un
villaggio dei Samaritani per preparargli un alloggio.
Ma quelli non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme.
Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni
dissero: «Signore, vuoi che diciamo che
un fuoco scenda
dal cielo e li consumi?»
Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò.
E se ne andarono in un altro villaggio.
Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Io ti seguirò dovunque
andrai».
E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei
nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi».
Ed egli rispose: «Permettimi di andare prima a seppellire mio padre».
Ma Gesù gli disse: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va'
ad annunciare il regno di Dio».
Un altro ancora gli disse: «Ti seguirò, Signore, ma lasciami prima salutare
quelli di casa mia».
Ma Gesù gli disse: «Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga
lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio».
(Luca 9:51-62)
***
Dopo l’evento della trasfigurazione sul monte, dove
Gesù con Mosè ed Elia, avevano parlato della Sua prossima morte a
Gerusalemme (cfr Luca 9:31), il nostro Signore, ben conscio di quanto
sarebbe avvenuto a breve,
si mise
risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme.
E’ Sua intenzione ora, “formare”
i discepoli a gestire le difficoltà che presto dovranno affrontare senza di
Lui.
***
Nella “formazione” impartita dal Signore, è prevista “un’attività pratica
sul campo”:
… Mandò davanti a sé dei messaggeri, i quali, partiti, entrarono in un
villaggio dei Samaritani per preparargli un alloggio.
Ma quelli non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme.
Era intenzione di Gesù fermarsi
in un villaggio della Samaria durante il Suo viaggio
verso
Gerusalemme, i discepoli sono con Lui, e
due di loro vengono inviati preventivamente per cercare una sistemazione per
la sosta del viaggio.
Nello specifico caso che stiamo studiando gli ostili interlocutori dei
discepoli di Gesù sono dei samaritani, ovvero degli occupanti pseudo-abusivi
di quella “terra promessa” del popolo di Dio.
L’origine del popolo samaritano la troviamo descritta nel secondo libro dei
Re:
Il re d'Assiria fece venire gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da Camat e
da Sefarvaim, e le stabilì nelle città della Samaria al posto dei figli
d'Israele; e quelle presero possesso della Samaria, e abitarono nelle sue
città.
Quando cominciarono a risiedervi, non temevano il SIGNORE; e il SIGNORE
mandò contro di loro dei leoni, che facevano strage fra di loro.
Allora dissero al re d'Assiria: «Le genti che tu hai trasportate e stabilite
nelle città della Samaria non conoscono il modo di servire il Dio del paese;
perciò questi ha mandato contro di loro dei leoni, che ne fanno strage,
perché non conoscono il modo di servire il Dio del paese».
Allora il re d'Assiria diede quest'ordine: «Fate tornare laggiù uno dei
sacerdoti che avete deportato di là; vada a stabilirsi in quel luogo, e
insegni loro il modo di servire il Dio del paese».
Così uno dei sacerdoti che erano
stati deportati dalla Samaria venne a stabilirsi a Betel, e insegnò loro
come dovevano temere il SIGNORE.
Tuttavia ogni popolazione si fece i propri dèi nelle città dove abitava, e
li mise nei templi degli alti luoghi che i Samaritani avevano costruiti.
Quelli provenienti da Babilonia fecero Succot-Benot; quelli provenienti da
Cuta fecero Nergal; quelli provenienti da Camat fecero Asima; quelli
provenienti da Avva fecero Nibaz e Tartac; e quelli provenienti da Sefarvaim
bruciavano i loro figli in onore di Adrammelec, e di Anammelec, divinità di
Sefarvaim.
Temevano anche il SIGNORE; e si fecero dei sacerdoti per gli alti luoghi
scegliendoli tra di loro, i quali offrivano per loro dei sacrifici nei
templi degli alti luoghi.
Così temevano il SIGNORE, e servivano al tempo stesso i loro dèi, secondo le
usanze delle regioni da cui erano stati deportati in Samaria.
Anche oggi essi continuano a seguire le loro antiche
abitudini:
non temono il SIGNORE,
e non si conformano né alle loro leggi e ai loro precetti, né alla legge e
ai comandamenti che il SIGNORE prescrisse ai figli di Giacobbe, da lui
chiamato Israele, con i quali il SIGNORE aveva stabilito un patto, dando
loro quest'ordine: «Non temete altri dèi, non vi prostrate davanti a loro,
non li servite, né offrite loro sacrifici; ma temete il SIGNORE, che vi fece
uscire dal paese d'Egitto con gran potenza e con il suo braccio disteso;
davanti a lui prostratevi e a lui offrite sacrifici.
Abbiate cura di mettere sempre in pratica i precetti, le regole, la legge e
i comandamenti che egli scrisse per voi; e non temete altri dèi.
Non dimenticate il patto che io stabilii con voi, e non temete altri dèi; ma
temete il SIGNORE, il vostro Dio, ed egli vi libererà dalle mani di tutti i
vostri nemici».
Ma quelli non ubbidirono, e continuarono invece a seguire le loro antiche
abitudini.
Così quelle genti temevano il SIGNORE, e allo stesso tempo servivano i loro
idoli; e i loro figli e i figli dei loro figli hanno continuato fino a
questo giorno a fare quello che avevano fatto i loro padri.
(2 Re 17:24:41)
Come è simile questa descrizione alla religiosità generale, che si ispira
all’ecumenismo più liberale ed un anti radicalismo nella Parola di Dio!
Ed è curiosa la motivazione del rifiuto: …non
lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme.
L’odio reciproco tra samaritani e giudei era tale che poteva arrivare a
rifiutare di aiutare una persona diretta nelle opposte direzioni.
Gesù è diretto verso Gerusalemme… …i samaritani Lo odiano!
Il cristiano è diretto alla Gerusalemme celeste…
…potranno i samaritani di questo mondo amarlo?
E se per “samaritani” intendiamo la “altra chiesa” che occupa abusivamente
“parte della terra promessa” e che annuncia un “altro vangelo”… …facciamo le
nostre applicazioni ricordando quanto scrive Paolo ai galati:
Mi meraviglio che così presto
voi passiate, da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo,
a un
altro vangelo.
Ché poi non c'è un altro
vangelo; però ci sono
alcuni che vi turbano
e
vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.
Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da
quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema.
Come abbiamo già detto, lo
ripeto di nuovo anche adesso:
se qualcuno vi
annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema.
(Galati 1:5-9)
Chi intende camminare risolutamente verso la Gerusalemme Celeste… …non sarà
sicuramente ben visto dalla chiesa falsa ed idolatra, ne sarà rifiutato…
…odiato.
Gesù conosce a fondo questi
tracciati impervi della cattiveria umana, sa come
l’odio del
mondo nei Suoi confronti si riverserà su
coloro che Lo seguono e Gli appartengono, anche (e soprattutto) utilizzando
la falsa chiesa.
Egli stesso insegnerà:
«Se
il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.
Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è
suo; poiché non siete del mondo,
ma io ho
scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo
signore".
Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la
mia parola, osserveranno anche la vostra.
Ma
tutto questo
ve lo faranno a causa del mio nome, perché
non conoscono colui che mi ha mandato.
(Giovanni 15:18-21)
D’altronde Paolo scrisse chiaramente a Timoteo:
"Del resto,
tutti quelli
che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati."
(2 Timoteo 3:12)
E Paolo, le più grandi persecuzioni le subì per mezzo dei “falsi cristiani”!
Come la Chiesa di Smirne è perseguitata e calunniata dai “falsi giudei”
della sinagoga di satana:
Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà
(tuttavia sei ricco) e
le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere
Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana.
(Apocalisse 2:9)
Nella preghiera sacerdotale Gesù ci rivela la vera motivazione di questo
odio: la Sua Parola in noi che ci ha “resi alieni a questo mondo”!
Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati,
perché
non sono del mondo, come io non sono del
mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.
Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Santificali nella verità: la tua parola è verità.
Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo.
Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella
verità.
Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per
mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me
e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi
hai mandato.
(Giovanni 17:14-21)
Purtroppo non ci abituiamo mai a questo atteggiamento e spesso restiamo
“tristemente meravigliati” dell’odio che il mondo corrotto dal peccato
produce nei confronti di coloro che accettano la Parola di Dio e Gli
appartengono!
L’apostolo Pietro difatti scriverà ai fratelli nella persecuzione:
Carissimi,
non vi stupite
per l'incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse
qualcosa di strano.
Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché
anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed
esultare.
Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di
gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi.
Nessuno di voi abbia a soffrire
come omicida, o ladro, o malfattore, o perché si immischia nei fatti altrui;
ma se
uno soffre come cristiano, non se ne vergogni, anzi glorifichi Dio, portando
questo nome.
(1 Pietro 4:12-16)
Questo odio, con tutte le sue
sfaccettature (come lingue di fuoco), Pietro lo paragona ad un
incendio che
divampa in mezzo a noi.
Forse la nostra reazione è
quella dei due “figli
del tuono”?
***
Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni
dissero: «Signore, vuoi che diciamo che
un fuoco scenda
dal cielo e li consumi?»
Al fuoco vogliamo rispondere con il Fuoco?
La Parola non insegna così:
Non rendete a nessuno male per male.
Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini.
Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli
uomini.
Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il
posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A
me la vendetta; io darò la retribuzione», dice
il Signore.
Anzi, «se
il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché,
facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo».
Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene.
(Romani 12:17-21)
Più ci si avvicina alla fine di ogni cosa e più questo odio aumenterà
infatti il Libro dell’Apocalisse ci dà uno squarcio su questo odio promosso
dal “dragone” nel giorno del Signore, verso quel che resta della “progenie
della donna”:
Allora
il dragone
s'infuriò contro la donna
e andò a far
guerra
a quelli che
restano della discendenza di lei che
osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù.
(Apocalisse 12:17)
I martiri di quel tempo, come i martiri di tutti i tempi gridano al Signore:
Quando l'Agnello aprì il quinto
sigillo, vidi sotto
l'altare le anime di quelli che erano stati uccisi per
la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa.
Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e
veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue
su quelli che abitano sopra la terra?»
E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si
riposassero ancora un po' di tempo,
finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro
fratelli, che dovevano essere uccisi come loro.
(Apocalisse 6:9-11)
Cerchiamo di rimanere sempre fedeli all’insegnamento della Parola:
Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il
posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A
me la vendetta; io darò la retribuzione», dice
il Signore.
Altrimenti ci sentiremo sgridati dal Maestro:
…
Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò.
E se ne andarono in un altro villaggio.
***
L’insegnamento sembra essere ultimato qui …o forse no?
Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Io ti seguirò dovunque
andrai».
L’insegnamento teorico-pratico è stato dato, adesso c’è la prova dei fatti!
I nostri discepoli stanno
seguendo Gesù lungo la strada verso Gerusalemme, e qualcuno dice a Gesù:
Io ti seguirò dovunque andrai!
Che bella frase! …Diremmo noi!
Che bella testimonianza! …ma certo, aggiungiti a noi e vedrai che staremo
bene insieme!
Gesù invece lo fredda!
***
E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei
nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».
Teniamo presente che a Gesù è stato negato un alloggio pochi chilometri
prima
…è bene non illudersi e non illudere altri che la
strada che ci aspetta sia tutta in discesa e piena di comodità!
Quante volte nelle nostre evangelizzazioni illudiamo la gente!
Quante volte spacciamo “promesse divine” che Dio non ha mai fatto?
Il vangelo della prosperità terrena… …non è il Vangelo… …è un altro vangelo!
Ricordiamoci di cosa scrisse Paolo ai Galati:
Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da
quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema.
Come abbiamo già detto, lo
ripeto di nuovo anche adesso:
se qualcuno vi
annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema.
(Galati 1:8-9)
Gesù non ha mai fatto promesse di benedizioni della prosperità su questa
terra:
Gesù rispose loro: «Adesso credete?
L'ora viene, anzi è venuta, che sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e
mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.
Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me.
Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».
(Giovanni 16:31-33)
La vita terrena degli apostoli non fu il “camminare su di un tappeto di rose
e fiori”:
Com'è scritto: «Per
amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come
pecore da macello».
Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che
ci ha amati.
Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né
cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né
alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo
Gesù, nostro Signore.
(Romani 8:36-39)
Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il
nostro servizio non sia biasimato; ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi
come servitori di Dio, con
grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità,
nelle angustie,
nelle
percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche,
nelle veglie, nei digiuni;
con purezza, con conoscenza, con pazienza, con
bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con un parlare veritiero,
con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra;
nella gloria e
nell'umiliazione,
nella buona e nella
cattiva fama;
considerati
come impostori, eppure veritieri;
come
sconosciuti, eppure ben conosciuti;
come moribondi,
eppure eccoci viventi;
come puniti, eppure
non messi a morte;
come afflitti, eppure
sempre allegri;
come poveri, eppure
arricchendo molti;
come non avendo nulla,
eppure possedendo ogni cosa!
(2 Corinzi 6:9)
Ma allora perché seguire Gesù?
Questa è la domanda che Gesù vuole che ci poniamo davanti a questa Sua
dichiarazione!
1) Gesù si segue perché si è compreso che questo mondo è mostruosamente corrotto dal peccato
Il salmista che traccia il ritratto dell’empio dice:
Il SIGNORE ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è
una persona intelligente, che ricerchi Dio.
Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il
bene, neppure uno.
(Salmo 14:2-3)
Giovanni ci conferma:
… che
tutto il mondo giace sotto il potere del maligno.
(1 Giovanni 5:19)
2)
Gesù si segue perché si è
compreso che il nostro cuore
è mostruosamente corrotto dal peccato!
Paolo ci dice:
…io so che in me, cioè
nella mia
carne, non abita alcun bene.
(Romani 7:18)
Isaia ci rivela che lo stato di peccato è una barriera umanamente
insormontabile che rende impossibile qualsiasi contatto tra Dio e la Sua
creatura corrotta:
Ecco, la mano del SIGNORE non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio
troppo duro per udire; ma le vostre
iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto
nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto.
(Isaia
59:1-2)
3)
Gesù si segue perché si è
compreso che in Lui abbiamo la redenzione ed
il perdono dei peccati, ottenendo così la riconciliazione con il Padre e
comparire così davanti a Lui santi ed irreprensibili.
Paolo ci dice:
…in
Lui
(Gesù)
abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati.
(Colossesi 1:14)
…siamo
stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo…
(Romani
5:10)
E voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa
dei vostri pensieri e delle vostre opere malvagie, ora
Dio vi ha
riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo della sua morte, per
farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili,
se appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi
smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale è stato
predicato a ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato
servitore.
(Colossesi 1:21-23)
4)
Gesù si segue perché è l’Unico artefice di questa così grande Salvezza e
l’Unico mediatore tra Dio e l’uomo:
…Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta…
(Ebrei 12:2)
Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo,
che ha
dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti.
(1 Timoteo 2:5-6)
Pietro nel suo discorso davanti ai sacerdoti, in seguito al suo arresto,
disse:
In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro
nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere
salvati.
(Atti 4:12)
5)
Gesù si segue perché è l’Amore di Dio, la Sua Immagine e ci ha fatto
conoscere Dio:
Giovanni ci dice:
Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è
quello che l'ha fatto conoscere.
(Giovanni 1:18)
Gesù è l’Amore di Dio fatto carne!
6) Gesù si segue perché è la Via che conduce al Padre, la Verità e la Vita Eterna
Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre
se non per mezzo di me.
(Giovanni 14:6)
7)
Gesù si segue perché è
Adorabile nel vero
senso della parola:
Di Lui i rappresentanti della creazione ed i ventiquattro anziani dicono:
«Tu
sei degno
di prendere il libro e di aprirne i sigilli,
perché sei
stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni
tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e
dei sacerdoti; e regneranno sulla terra».
(Apocalisse 5:9-10)
Di Lui l’esercito angelico dice:
«Degno è l'Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le
ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode».
(Apocalisse 5:12)
Di Lui tutte le creature della Terra dicono:
«A colui che siede sul trono, e all'Agnello, siano la lode, l'onore, la
gloria e la potenza, nei secoli dei secoli».
(Apocalisse 5:13)
Di Lui la grande folla dei santi dice:
«La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all'Agnello».
(Apocalisse 7:10)
Ecco alcuni aspetti per cui vale la pena di seguire Gesù… …ovunque vada!
***
A un altro disse: «Seguimi».
Ed egli rispose: «Permettimi di andare prima a seppellire mio padre».
Ma Gesù gli disse: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va'
ad annunciare il regno di Dio».
In questa chiamata di Gesù
vediamo invece
l’urgenza della Sua
Chiamata.
Quando Dio chiama non bisogna “attendere”… potremmo perdere il treno!
Paolo solennemente dice:
Come collaboratori di Dio, vi
esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; poiché egli dice: «Ti
ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza».
Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza!
(2 Corinzi 6:1-2)
E questo dobbiamo fare,
consci del
momento cruciale: è ora ormai che vi
svegliate dal sonno; perché
adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo.
La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle
tenebre e indossiamo le armi della luce.
(Romani 7:11-12)
Sfruttiamo il poco tempo che ci rimane per il Regno di Dio!
***
Un altro ancora gli disse: «Ti seguirò, Signore, ma lasciami prima salutare
quelli di casa mia».
Ma Gesù gli disse: «Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga
lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio».
In questa ulteriore chiamata di
Gesù vediamo ancora
la priorità della Sua
Chiamata.
Nella chiamata di Eliseo, al profeta fu concesso di salutare i suoi:
Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Safat, il quale arava con dodici
paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio.
Elia si avvicinò a lui, e gli gettò addosso il suo mantello.
Eliseo,
lasciati i buoi, corse dietro a Elia, e
disse: «Ti
prego, lascia che io vada a dare un bacio a mio padre e a mia madre, e poi
ti seguirò».
Elia gli rispose: «Va' e torna; ma pensa a quel che ti ho fatto!»
Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a
prendere un paio di buoi, e li offrì in sacrificio;
con la
legna dei gioghi dei buoi fece cuocere
la carne e la diede alla gente, che la mangiò.
Poi si alzò, seguì Elia, e si mise al suo servizio.
(1 Re 19:19-21)
Eliseo ottenne da parte di Elia,
di potersi accomiatare dai suoi con un pranzo, durante il quale testimoniò
della sua scelta di servire l’Eterno con un sacrificio offerto cuocendo dei
buoi
sul fuoco prodotto dal giogo di legno che gli era servito per lavorare (una
scelta senza ritorno).
Gesù non lo permette… …il Suo messaggio è più importante del messaggio di
Elia!
Gesù in un'altra occasione disse:
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o
figlia più di me, non è degno di me.
(Matteo 10:37)
Ad Eliseo fu dato lo Spirito Santo in misura doppia di Elia ma pur sempre in
modo estemporaneo, a noi è stato fatto il dono dello Spirito Santo in modo
permanente …ricordiamoci che
A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato
affidato, tanto più si richiederà.
(Luca 12:48)
La risposta alla chiamata di Gesù va onorata con priorità su tutto il resto,
Egli lo merita!
Che rispetto potremo dimostrargli tardando a rispondere alla Sua Voce?