Prepararsi all’odio del mondo e ad affrontare una vita cristiana

 

  

Poi, mentre si avvicinava il tempo in cui sarebbe stato tolto dal mondo, Gesù si mise risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme.

Mandò davanti a sé dei messaggeri, i quali, partiti, entrarono in un villaggio dei Samaritani per preparargli un alloggio.

Ma quelli non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme.

Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che un fuoco scenda dal cielo e li consumi

Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò.

E se ne andarono in un altro villaggio.

Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Io ti seguirò dovunque andrai».

E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».

A un altro disse: «Seguimi».

Ed egli rispose: «Permettimi di andare prima a seppellire mio padre».

Ma Gesù gli disse: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va' ad annunciare il regno di Dio».

Un altro ancora gli disse: «Ti seguirò, Signore, ma lasciami prima salutare quelli di casa mia».

Ma Gesù gli disse: «Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio». (Luca 9:51-62)

 

***

Dopo l’evento della trasfigurazione sul monte, dove Gesù con Mosè ed Elia, avevano parlato della Sua prossima morte a Gerusalemme (cfr Luca 9:31), il nostro Signore, ben conscio di quanto sarebbe avvenuto a breve, si mise risolutamente in cammino per andare a Gerusalemme.

E’ Sua intenzione ora, “formare” i discepoli a gestire le difficoltà che presto dovranno affrontare senza di Lui.

 

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Nella “formazione” impartita dal Signore, è prevista “un’attività pratica sul campo”:

 

… Mandò davanti a sé dei messaggeri, i quali, partiti, entrarono in un villaggio dei Samaritani per preparargli un alloggio.

Ma quelli non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme.

 

Era intenzione di Gesù fermarsi in un villaggio della Samaria durante il Suo viaggio verso Gerusalemme, i discepoli sono con Lui, e due di loro vengono inviati preventivamente per cercare una sistemazione per la sosta del viaggio.

Nello specifico caso che stiamo studiando gli ostili interlocutori dei discepoli di Gesù sono dei samaritani, ovvero degli occupanti pseudo-abusivi di quella “terra promessa” del popolo di Dio.

L’origine del popolo samaritano la troviamo descritta nel secondo libro dei Re:

Il re d'Assiria fece venire gente da Babilonia, da Cuta, da Avva, da Camat e da Sefarvaim, e le stabilì nelle città della Samaria al posto dei figli d'Israele; e quelle presero possesso della Samaria, e abitarono nelle sue città.

Quando cominciarono a risiedervi, non temevano il SIGNORE; e il SIGNORE mandò contro di loro dei leoni, che facevano strage fra di loro.

Allora dissero al re d'Assiria: «Le genti che tu hai trasportate e stabilite nelle città della Samaria non conoscono il modo di servire il Dio del paese; perciò questi ha mandato contro di loro dei leoni, che ne fanno strage, perché non conoscono il modo di servire il Dio del paese».

Allora il re d'Assiria diede quest'ordine: «Fate tornare laggiù uno dei sacerdoti che avete deportato di là; vada a stabilirsi in quel luogo, e insegni loro il modo di servire il Dio del paese».

Così uno dei sacerdoti che erano stati deportati dalla Samaria venne a stabilirsi a Betel, e insegnò loro come dovevano temere il SIGNORE.

Tuttavia ogni popolazione si fece i propri dèi nelle città dove abitava, e li mise nei templi degli alti luoghi che i Samaritani avevano costruiti.

Quelli provenienti da Babilonia fecero Succot-Benot; quelli provenienti da Cuta fecero Nergal; quelli provenienti da Camat fecero Asima; quelli provenienti da Avva fecero Nibaz e Tartac; e quelli provenienti da Sefarvaim bruciavano i loro figli in onore di Adrammelec, e di Anammelec, divinità di Sefarvaim.

Temevano anche il SIGNORE; e si fecero dei sacerdoti per gli alti luoghi scegliendoli tra di loro, i quali offrivano per loro dei sacrifici nei templi degli alti luoghi.

Così temevano il SIGNORE, e servivano al tempo stesso i loro dèi, secondo le usanze delle regioni da cui erano stati deportati in Samaria.

Anche oggi essi continuano a seguire le loro antiche abitudini: non temono il SIGNORE, e non si conformano né alle loro leggi e ai loro precetti, né alla legge e ai comandamenti che il SIGNORE prescrisse ai figli di Giacobbe, da lui chiamato Israele, con i quali il SIGNORE aveva stabilito un patto, dando loro quest'ordine: «Non temete altri dèi, non vi prostrate davanti a loro, non li servite, né offrite loro sacrifici; ma temete il SIGNORE, che vi fece uscire dal paese d'Egitto con gran potenza e con il suo braccio disteso; davanti a lui prostratevi e a lui offrite sacrifici.

Abbiate cura di mettere sempre in pratica i precetti, le regole, la legge e i comandamenti che egli scrisse per voi; e non temete altri dèi.

Non dimenticate il patto che io stabilii con voi, e non temete altri dèi; ma temete il SIGNORE, il vostro Dio, ed egli vi libererà dalle mani di tutti i vostri nemici».

Ma quelli non ubbidirono, e continuarono invece a seguire le loro antiche abitudini.

Così quelle genti temevano il SIGNORE, e allo stesso tempo servivano i loro idoli; e i loro figli e i figli dei loro figli hanno continuato fino a questo giorno a fare quello che avevano fatto i loro padri. (2 Re 17:24:41)

 

Come è simile questa descrizione alla religiosità generale, che si ispira all’ecumenismo più liberale ed un anti radicalismo nella Parola di Dio!

Ed è curiosa la motivazione del rifiuto: non lo ricevettero perché era diretto verso Gerusalemme.

L’odio reciproco tra samaritani e giudei era tale che poteva arrivare a rifiutare di aiutare una persona diretta nelle opposte direzioni.

Gesù è diretto verso Gerusalemme… …i samaritani Lo odiano!

Il cristiano è diretto alla Gerusalemme celeste…

…potranno i samaritani di questo mondo amarlo?

 

E se per “samaritani” intendiamo la “altra chiesa” che occupa abusivamente “parte della terra promessa” e che annuncia un “altro vangelo”… …facciamo le nostre applicazioni ricordando quanto scrive Paolo ai galati:

Mi meraviglio che così presto voi passiate, da colui che vi ha chiamati mediante la grazia di Cristo, a un altro vangelo.

Ché poi non c'è un altro vangelo; però ci sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il vangelo di Cristo.

Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema.

Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema. (Galati 1:5-9)

 

Chi intende camminare risolutamente verso la Gerusalemme Celeste… …non sarà sicuramente ben visto dalla chiesa falsa ed idolatra, ne sarà rifiutato… …odiato.

Gesù conosce a fondo questi tracciati impervi della cattiveria umana, sa come l’odio del mondo nei Suoi confronti si riverserà su coloro che Lo seguono e Gli appartengono, anche (e soprattutto) utilizzando la falsa chiesa.

Egli stesso insegnerà:

«Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me.

Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; poiché non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, perciò il mondo vi odia.

Ricordatevi della parola che vi ho detta: "Il servo non è più grande del suo signore".

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

Ma tutto questo ve lo faranno a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato. (Giovanni 15:18-21)

 

D’altronde Paolo scrisse chiaramente a Timoteo:

"Del resto, tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati." (2 Timoteo 3:12)

 

E Paolo, le più grandi persecuzioni le subì per mezzo dei “falsi cristiani”!

Come la Chiesa di Smirne è perseguitata e calunniata dai “falsi giudei” della sinagoga di satana:

Io conosco la tua tribolazione, la tua povertà (tuttavia sei ricco) e le calunnie lanciate da quelli che dicono di essere Giudei e non lo sono, ma sono una sinagoga di Satana.

(Apocalisse 2:9)

 

Nella preghiera sacerdotale Gesù ci rivela la vera motivazione di questo odio: la Sua Parola in noi che ci ha “resi alieni a questo mondo”!

Io ho dato loro la tua parola; e il mondo li ha odiati, perché non sono del mondo, come io non sono del mondo.

Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li preservi dal maligno.

Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.

Santificali nella verità: la tua parola è verità.

Come tu hai mandato me nel mondo, anch'io ho mandato loro nel mondo.

Per loro io santifico me stesso, affinché anch'essi siano santificati nella verità.

Non prego soltanto per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; e come tu, o Padre, sei in me e io sono in te, anch'essi siano in noi: affinché il mondo creda che tu mi hai mandato. (Giovanni 17:14-21)

 

Purtroppo non ci abituiamo mai a questo atteggiamento e spesso restiamo “tristemente meravigliati” dell’odio che il mondo corrotto dal peccato produce nei confronti di coloro che accettano la Parola di Dio e Gli appartengono!

L’apostolo Pietro difatti scriverà ai fratelli nella persecuzione:

Carissimi, non vi stupite per l'incendio che divampa in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano.

Anzi, rallegratevi in quanto partecipate alle sofferenze di Cristo, perché anche al momento della rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare.

Se siete insultati per il nome di Cristo, beati voi! Perché lo Spirito di gloria, lo Spirito di Dio, riposa su di voi.

Nessuno di voi abbia a soffrire come omicida, o ladro, o malfattore, o perché si immischia nei fatti altrui; ma se uno soffre come cristiano, non se ne vergogni, anzi glorifichi Dio, portando questo nome. (1 Pietro 4:12-16)

 

Questo odio, con tutte le sue sfaccettature (come lingue di fuoco), Pietro lo paragona ad un incendio che divampa in mezzo a noi.

Forse la nostra reazione è quella dei due “figli del tuono”?

 

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Veduto ciò, i suoi discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che un fuoco scenda dal cielo e li consumi

Al fuoco vogliamo rispondere con il Fuoco?

 

La Parola non insegna così:

Non rendete a nessuno male per male.

Impegnatevi a fare il bene davanti a tutti gli uomini.

Se è possibile, per quanto dipende da voi, vivete in pace con tutti gli uomini.

Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore.

Anzi, «se il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare; se ha sete, dagli da bere; poiché, facendo così, tu radunerai dei carboni accesi sul suo capo».

Non lasciarti vincere dal male, ma vinci il male con il bene. (Romani 12:17-21)

 

Più ci si avvicina alla fine di ogni cosa e più questo odio aumenterà infatti il Libro dell’Apocalisse ci dà uno squarcio su questo odio promosso dal “dragone” nel giorno del Signore, verso quel che resta della “progenie della donna”:

Allora il dragone s'infuriò contro la donna e andò a far guerra a quelli che restano della discendenza di lei che osservano i comandamenti di Dio e custodiscono la testimonianza di Gesù. (Apocalisse 12:17)

 

I martiri di quel tempo, come i martiri di tutti i tempi gridano al Signore:

Quando l'Agnello aprì il quinto sigillo, vidi sotto l'altare le anime di quelli che erano stati uccisi per la parola di Dio e per la testimonianza che gli avevano resa.

Essi gridarono a gran voce: «Fino a quando aspetterai, o Signore santo e veritiero, per fare giustizia e vendicare il nostro sangue su quelli che abitano sopra la terra?»

E a ciascuno di essi fu data una veste bianca e fu loro detto che si riposassero ancora un po' di tempo, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio e dei loro fratelli, che dovevano essere uccisi come loro. (Apocalisse 6:9-11)

 

Cerchiamo di rimanere sempre fedeli all’insegnamento della Parola:

Non fate le vostre vendette, miei cari, ma cedete il posto all'ira di Dio; poiché sta scritto: «A me la vendetta; io darò la retribuzione», dice il Signore.

Altrimenti ci sentiremo sgridati dal Maestro:

Ma egli si voltò verso di loro e li sgridò.

E se ne andarono in un altro villaggio.

           

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L’insegnamento sembra essere ultimato qui …o forse no?

Mentre camminavano per la via, qualcuno gli disse: «Io ti seguirò dovunque andrai».

 

L’insegnamento teorico-pratico è stato dato, adesso c’è la prova dei fatti!

I nostri discepoli stanno seguendo Gesù lungo la strada verso Gerusalemme, e qualcuno dice a Gesù: Io ti seguirò dovunque andrai!

Che bella frase! …Diremmo noi!

Che bella testimonianza! …ma certo, aggiungiti a noi e vedrai che staremo bene insieme!

Gesù invece lo fredda!

 

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E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo».

Teniamo presente che a Gesù è stato negato un alloggio pochi chilometri prima …è bene non illudersi e non illudere altri che la strada che ci aspetta sia tutta in discesa e piena di comodità!

Quante volte nelle nostre evangelizzazioni illudiamo la gente!

Quante volte spacciamo “promesse divine” che Dio non ha mai fatto?

Il vangelo della prosperità terrena… …non è il Vangelo… …è un altro vangelo!

Ricordiamoci di cosa scrisse Paolo ai Galati:

Ma anche se noi o un angelo dal cielo vi annunciasse un vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema.

Come abbiamo già detto, lo ripeto di nuovo anche adesso: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema. (Galati 1:8-9)

 

Gesù non ha mai fatto promesse di benedizioni della prosperità su questa terra:

Gesù rispose loro: «Adesso credete?

L'ora viene, anzi è venuta, che sarete dispersi, ciascuno per conto suo, e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.

Vi ho detto queste cose, affinché abbiate pace in me.

Nel mondo avrete tribolazione; ma fatevi coraggio, io ho vinto il mondo».

(Giovanni 16:31-33)

 

La vita terrena degli apostoli non fu il “camminare su di un tappeto di rose e fiori”:

Com'è scritto: «Per amor di te siamo messi a morte tutto il giorno; siamo stati considerati come pecore da macello».

Ma, in tutte queste cose, noi siamo più che vincitori, in virtù di colui che ci ha amati.

Infatti sono persuaso che né morte, né vita, né angeli, né principati, né cose presenti, né cose future, né potenze, né altezza, né profondità, né alcun'altra creatura potranno separarci dall'amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 8:36-39)

 

Noi non diamo nessun motivo di scandalo affinché il nostro servizio non sia biasimato; ma in ogni cosa raccomandiamo noi stessi come servitori di Dio, con grande costanza nelle afflizioni, nelle necessità, nelle angustie, nelle percosse, nelle prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni;  con purezza, con conoscenza, con pazienza, con bontà, con lo Spirito Santo, con amore sincero; con un parlare veritiero, con la potenza di Dio; con le armi della giustizia a destra e a sinistra; nella gloria e nell'umiliazione, nella buona e nella cattiva fama; considerati come impostori, eppure veritieri; come sconosciuti, eppure ben conosciuti; come moribondi, eppure eccoci viventi; come puniti, eppure non messi a morte; come afflitti, eppure sempre allegri; come poveri, eppure arricchendo molti; come non avendo nulla, eppure possedendo ogni cosa! (2 Corinzi 6:9)

 

Ma allora perché seguire Gesù?

Questa è la domanda che Gesù vuole che ci poniamo davanti a questa Sua dichiarazione!

 

1)      Gesù si segue perché si è compreso che questo mondo è mostruosamente corrotto dal peccato

Il salmista che traccia il ritratto dell’empio dice:

Il SIGNORE ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è una persona intelligente, che ricerchi Dio.

Tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno. (Salmo 14:2-3)

Giovanni ci conferma:

      … che tutto il mondo giace sotto il potere del maligno. (1 Giovanni 5:19)

 

2)      Gesù si segue perché si è compreso che il nostro cuore è mostruosamente corrotto dal peccato!

Paolo ci dice:   …io so che in me, cioè nella mia carne, non abita alcun bene. (Romani 7:18) 

Isaia ci rivela che lo stato di peccato è una barriera umanamente insormontabile che rende impossibile qualsiasi contatto tra Dio e la Sua creatura corrotta:

Ecco, la mano del SIGNORE non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; ma le vostre iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto.  (Isaia 59:1-2)

 

3)      Gesù si segue perché si è compreso che in Lui abbiamo la redenzione ed il perdono dei peccati, ottenendo così la riconciliazione con il Padre e comparire così davanti a Lui santi ed irreprensibili.

Paolo ci dice: in Lui (Gesù) abbiamo la redenzione, il perdono dei peccati(Colossesi 1:14)

      siamo stati riconciliati con Dio mediante la morte del Figlio suo…  (Romani 5:10) 

E voi, che un tempo eravate estranei e nemici a causa dei vostri pensieri e delle vostre opere malvagie, ora Dio vi ha riconciliati nel corpo della carne di lui, per mezzo della sua morte, per farvi comparire davanti a sé santi, senza difetto e irreprensibili, se appunto perseverate nella fede, fondati e saldi e senza lasciarvi smuovere dalla speranza del vangelo che avete ascoltato, il quale è stato predicato a ogni creatura sotto il cielo e di cui io, Paolo, sono diventato servitore. (Colossesi 1:21-23)

 

4)      Gesù si segue perché è l’Unico artefice di questa così grande Salvezza e l’Unico mediatore tra Dio e l’uomo:

…Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta… (Ebrei 12:2)

Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo,

 che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per tutti.   (1 Timoteo 2:5-6)

Pietro nel suo discorso davanti ai sacerdoti, in seguito al suo arresto, disse:

In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati. (Atti 4:12)

 

5)      Gesù si segue perché è l’Amore di Dio, la Sua Immagine e ci ha fatto conoscere Dio:

Giovanni ci dice:  Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto conoscere. (Giovanni 1:18)

 Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Giovanni 3:16)

Gesù è l’Amore di Dio fatto carne! 

6)      Gesù si segue perché è la Via che conduce al Padre, la Verità e la Vita Eterna

Gesù gli disse: «Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. (Giovanni 14:6)

 

7)      Gesù si segue perché è Adorabile nel vero senso della parola:

Di Lui i rappresentanti della creazione ed i ventiquattro anziani dicono:

«Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai acquistato a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sulla terra». (Apocalisse 5:9-10)

 

Di Lui l’esercito angelico dice:

«Degno è l'Agnello, che è stato immolato, di ricevere la potenza, le ricchezze, la sapienza, la forza, l'onore, la gloria e la lode». (Apocalisse 5:12)

 

Di Lui tutte le creature della Terra dicono:

«A colui che siede sul trono, e all'Agnello, siano la lode, l'onore, la gloria e la potenza, nei secoli dei secoli». (Apocalisse 5:13)

 

Di Lui la grande folla dei santi dice:

«La salvezza appartiene al nostro Dio che siede sul trono, e all'Agnello».

(Apocalisse 7:10)

 

Ecco alcuni aspetti per cui vale la pena di seguire Gesù… …ovunque vada!

 

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A un altro disse: «Seguimi».

Ed egli rispose: «Permettimi di andare prima a seppellire mio padre».

Ma Gesù gli disse: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; ma tu va' ad annunciare il regno di Dio».

 

In questa chiamata di Gesù vediamo invece l’urgenza della Sua Chiamata.

Quando Dio chiama non bisogna “attendere”… potremmo perdere il treno!

Paolo solennemente dice:

Come collaboratori di Dio, vi esortiamo a non ricevere la grazia di Dio invano; poiché egli dice: «Ti ho esaudito nel tempo favorevole, e ti ho soccorso nel giorno della salvezza».

Eccolo ora il tempo favorevole; eccolo ora il giorno della salvezza! (2 Corinzi 6:1-2)

 

E questo dobbiamo fare, consci del momento cruciale: è ora ormai che vi svegliate dal sonno; perché adesso la salvezza ci è più vicina di quando credemmo.

La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. (Romani 7:11-12)

 

Sfruttiamo il poco tempo che ci rimane per il Regno di Dio!

 

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Un altro ancora gli disse: «Ti seguirò, Signore, ma lasciami prima salutare quelli di casa mia».

Ma Gesù gli disse: «Nessuno che abbia messo la mano all'aratro e poi volga lo sguardo indietro, è adatto per il regno di Dio».

 

In questa ulteriore chiamata di Gesù vediamo ancora la priorità della Sua Chiamata.

Nella chiamata di Eliseo, al profeta fu concesso di salutare i suoi:

Elia partì di là e trovò Eliseo, figlio di Safat, il quale arava con dodici paia di buoi davanti a sé; ed egli stesso guidava il dodicesimo paio.

Elia si avvicinò a lui, e gli gettò addosso il suo mantello.

Eliseo, lasciati i buoi, corse dietro a Elia, e disse: «Ti prego, lascia che io vada a dare un bacio a mio padre e a mia madre, e poi ti seguirò».

Elia gli rispose: «Va' e torna; ma pensa a quel che ti ho fatto!»

Dopo essersi allontanato da Elia, Eliseo tornò a prendere un paio di buoi, e li offrì in sacrificio; con la legna dei gioghi dei buoi fece cuocere la carne e la diede alla gente, che la mangiò.

Poi si alzò, seguì Elia, e si mise al suo servizio. (1 Re 19:19-21)

 

Eliseo ottenne da parte di Elia, di potersi accomiatare dai suoi con un pranzo, durante il quale testimoniò della sua scelta di servire l’Eterno con un sacrificio offerto cuocendo dei buoi sul fuoco prodotto dal giogo di legno che gli era servito per lavorare (una scelta senza ritorno).

 

Gesù non lo permette… …il Suo messaggio è più importante del messaggio di Elia!

 

Gesù in un'altra occasione disse:

Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; e chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me. (Matteo 10:37)

 

Ad Eliseo fu dato lo Spirito Santo in misura doppia di Elia ma pur sempre in modo estemporaneo, a noi è stato fatto il dono dello Spirito Santo in modo permanente …ricordiamoci che

A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi molto è stato affidato, tanto più si richiederà. (Luca 12:48)

 

La risposta alla chiamata di Gesù va onorata con priorità su tutto il resto, Egli lo merita!

Che rispetto potremo dimostrargli tardando a rispondere alla Sua Voce?

 

Gianni Marinuzzi