
		
		
		La Legge di Dio e la nuova creatura
		
	
	
	
essendo morti a quella che ci teneva soggetti,
per servire nel nuovo regime dello Spirito
e non in quello vecchio della lettera."
	
	(Romani 7:6)
	
	
	Gesù, davanti a chi per provarlo, gli chiedeva quale era 
	il gran comandamento, disse:
	
	
	Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con 
	tutta la tua mente.
	 Questo 
	è il grande e il primo comandamento. 
	
	(Matteo 22:37-38)
	
	
	Ma per l’uomo naturale che, come dice la Scrittura ha:
	
	- un cuore di pietra, (cfr 
	Ezechiele 36:26)
	
	- un anima prigioniera del peccato, 
	(cfr Salmo 142:7) 
	
	- una mente perversa, (cfr 
	Romani 1:28)
	
	
	Come può essergli possibile amare Dio?
	
	
	L’uomo naturale è in uno stato terribile, 
	Paolo lo dipinge mirabilmente nel primo capitolo della sua lettera ai 
	Romani:
	
	
	L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli 
	uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può 
	conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti 
	le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono 
	chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle 
	opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché,
	pur avendo conosciuto Dio, non 
	l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a
	vani ragionamenti e il loro cuore 
	privo d'intelligenza si è ottenebrato. 
	
	
	Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti, e
	hanno mutato la gloria del Dio 
	incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di 
	uccelli, di quadrupedi e di rettili.
	
	
	
	Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, 
	secondo i desideri dei loro cuori, in modo da
	disonorare fra di loro i loro 
	corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e 
	servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.
	
	
	
	Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: 
	infatti le loro donne hanno cambiato 
	l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli 
	uomini, lasciando il rapporto 
	naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni 
	per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro 
	stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento.
	
	
	Siccome non si sono curati di conoscere Dio,
	Dio li ha abbandonati in balìa della 
	loro mente perversa sì che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di 
	ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di 
	omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, 
	abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, 
	ribelli ai genitori, insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati.
	
	
	Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose 
	sono degni di morte, non soltanto le 
	fanno, ma anche approvano chi le commette. 
	
	(Romani 1:18-32)
	
	
	L’uomo naturale 
	porta scritto sulla sua fronte il 
	disonore derivante dal fatto che 
	
	
	
	pur avendo conosciuto Dio, non l'ha glorificato come Dio, né l'ha 
	ringraziato; 
	ma si è dato a vani ragionamenti e 
	il suo cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.
	
	Come può un uomo in questo stato 
	
	
	amare il Signore Dio tuo con tutto il suo cuore, con tutta la sua anima e 
	con tutta la sua mente? 
	
	
	
	
	NO GLI E’ NATURALMENTE, BIOLOGICAMENTE IMPOSSIBILE!
	
	
	
	Questa Grande disobbedienza invalida inoltre tutto il resto, comprese tutte 
	le eventuali “buone intenzioni”, ,la Legge è tutta articolata affinché 
	l’uomo possa specchiarsi in Essa e trovarsi mancante, scoprirsi: 
	
	·        
	
	
	morto, 
	con il cuore “infartuato” in modo irreversibile (un 
	cuore di pietra);
	
	·        
	
	
	schiavo del peccato, 
	,incapace di non obbedire al 
	peccato;
	
	·        
	
	
	una mente ottenebrata 
	incapace di pensare il bene (una 
	mente perversa). 
	
	
	Eppure Davide esclama:
	
	
	
	La legge del SIGNORE è perfetta, 
	essa ristora l'anima; la 
	testimonianza del SIGNORE è veritiera, rende saggio il semplice. 
	
	(Salmo 19:7)
	
	
	Quindi per meglio comprendere la funzione di questa 
	Legge perfetta e la sua 
	utilità ancora oggi, possiamo innanzi tutto definire a cosa la Legge 
	non serve. 
	
	Paolo spiega ai romani ed ai Galati come la funzione essenziale della Legge
	non sia quello di giustificarci, ma piuttosto quella di 
	farci conoscere il peccato e condurci 
	a Cristo:
	
	
	Or noi sappiamo che tutto quel che la legge dice, lo dice a quelli che sono 
	sotto la legge, affinché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia 
	riconosciuto colpevole di fronte a Dio; perché
	mediante le opere della legge 
	nessuno sarà giustificato davanti a lui; infatti la legge dà soltanto la 
	conoscenza del peccato. 
	
	(Romani 3:19-20)
	
	
	
	…poiché
	riteniamo che l'uomo è giustificato 
	mediante la fede senza le opere della legge.
	
	
	(Romani 3:28)
	
	
	
	
	
	La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? No di certo; 
	perché se fosse stata data una legge capace di produrre la vita, allora sì, 
	la giustizia sarebbe venuta dalla legge; ma la Scrittura ha rinchiuso ogni 
	cosa sotto peccato, affinché i beni promessi sulla base della fede in Gesù 
	Cristo fossero dati ai credenti. 
	
	
	Ma prima che venisse la fede eravamo tenuti rinchiusi sotto la custodia 
	della legge, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 
	
	
	
	Così la legge è stata come un precettore per condurci a Cristo, affinché noi 
	fossimo giustificati per fede.
	
	
	(Galati 3:21-24)
	
	
	E su questa posizione dobbiamo assolutamente restare saldi 
	perché Paolo è lapidario su questo insegnamento:
	
	
	
	Voi che volete essere giustificati dalla legge, siete separati da Cristo; 
	siete scaduti dalla grazia. 
	
	
	(Galati 5:4)
	
	
	Rivelando inoltre come l’osservanza cieca e meramente letterale alle 
	prescrizioni della Legge porti soltanto ad uno stato di vana schiavitù, 
	portando vana soddisfazione alla 
	“carne”, il nostro corpo mortale soggetto alla corruzione, il 
	vero “destinatario” della Legge:
	
	
	
	Se siete morti con Cristo 
	agli elementi del mondo, perché, come se viveste nel mondo,
	vi lasciate imporre dei 
	precetti, quali: «Non toccare, non assaggiare, non maneggiare» (tutte 
	cose destinate a scomparire con l'uso), secondo i comandamenti e le 
	dottrine degli uomini? 
	
	
	
	Quelle cose 
	hanno, è vero, una parvenza di sapienza per quel tanto che è in esse di 
	culto volontario, di umiltà e di austerità nel trattare il corpo, ma non 
	hanno alcun valore; servono solo a 
	soddisfare la carne. 
	
	
	(Colossesi 2:20-23)
	
	
	Noi siamo invece chiamati a vivere (se riconosciamo in Cristo il 
	sacrificio espiatorio del nostro peccato e delle nostre colpe) in uno 
	stato di Grazia, la Legge 
	con la sua condanna non 
	grava più su di noi, nella sua formulazione “letterale”:
	
	
	…ora siamo stati sciolti dai legami 
	della legge, essendo morti a quella che ci teneva soggetti, per servire nel 
	nuovo regime dello Spirito e non in quello vecchio della lettera.
	
	
	(Romani 7:6)
	
	
	Ma non dobbiamo trascurare però che 
	la Legge (nella sua 
	essenza spirituale e non puramente letterale) è comunque la 
	descrizione della Giustizia di Dio che Gesù evidenziò nel suo mirabile
	discorso sulla montagna.
	
	Per questo Paolo precisa che dobbiamo fuggire la tentazione di chiederci:
	
	
	
	Che cosa diremo dunque? La legge è peccato? No di certo!
	
	
	(Romani 7:7)
	
	
	La risposta di Paolo è eloquente:       
	
	
	
	
	Così la legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono. 
	(Romani 7:12)
	
	
	
	
	Il problema essenziale non è che la 
	Legge è sbagliata, siamo noi, nel nostro stato naturale corrotto e 
	soggetto alla corruzione, che siamo “fuori standard”.
	
	Essa ci rivela la Giustizia di Dio 
	e la Sua Santità e contemporaneamente ci fa comprendere quanto siamo 
	lontani da Lui e dai Suoi principi, ancora possiamo notare come Paolo stesso 
	fa spesso riferimento allo spirito della 
	Legge, dichiarando che 
	fu scritta per noi:
	
	
	Chi mai fa il soldato a proprie spese? Chi pianta una vigna e non ne mangia 
	il frutto? O chi pascola un gregge e non si ciba del latte del gregge? 
	
	
	Dico forse queste cose da un punto di vista umano?
	Non le dice anche la legge? 
	
	
	
	Difatti, nella legge di Mosè è scritto: «Non 
	mettere la museruola al bue che trebbia il grano». 
	Forse che Dio si dà pensiero dei buoi? 
	
	
	
	O non dice così proprio per noi?
	Certo, per noi fu scritto così; 
	perché chi ara deve arare con speranza e chi trebbia il grano deve 
	trebbiarlo con la speranza di averne la sua parte.
	
	
	(1 Corinzi 9:7-10)
	
	
	
	Ancora Paolo, scrivendo a Timoteo parla di 
	un uso legittimo della Legge che 
	rende la Legge buona (utile):
	
	
	
	Noi sappiamo che la legge è buona, se uno ne fa un uso legittimo; 
	sappiamo anche che la legge è fatta non per il giusto ma per gl'iniqui e i 
	ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e gl'irreligiosi, per 
	coloro che uccidono padre e madre, per gli omicidi, per i fornicatori, per i 
	sodomiti, per i mercanti di schiavi, per i bugiardi, per gli spergiuri e per 
	ogni altra cosa contraria alla sana dottrina, secondo il vangelo della 
	gloria del beato Dio, che egli mi ha affidato.
	
	
	(1 Timoteo 1:8-11)
	
	
	
	L’Eterno 
	aveva dato la Legge al 
	popolo di Israele non per soffocarli in una inutile sofferenza, ma per 
	fare loro conoscere ciò che è giusto e così condurli a Cristo, ma non 
	trascuriamo comunque le benedizioni terrene che conteneva:
	
	leggiamo cosa disse Mosè al popolo:
	
	
	
	Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandamenti che oggi ti do, affinché 
	siate felici tu e i tuoi figli dopo di te, 
	e affinché tu prolunghi per sempre i tuoi giorni nel paese che il SIGNORE, 
	il tuo Dio, ti dà. 
	
	(Deuteronomio 4:40)
	
	…e L’Eterno a Giosuè:
	
	
	Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, 
	giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; 
	poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai.
	
	
	(Giosuè 1:8)
	
	
	E’ significativo anche leggere le ultime raccomandazioni di Davide a suo 
	figlio Salomone:
	
	
	
	Osserva quello che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha comandato d'osservare,
	camminando nelle sue vie e mettendo 
	in pratica le sue leggi, i suoi 
	comandamenti, i suoi precetti, i suoi insegnamenti, come sta scritto nella 
	legge di Mosè, perché tu riesca in tutto ciò che farai e dovunque tu ti 
	volga… 
	
	(1 Re 2:3)
	
	
	Mirabile è la benedizione descritta da Davide e dagli altri salmisti:
	
	
	
	Beato l'uomo 
	che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma
	 nella via dei peccatori; né si siede 
	in compagnia degli schernitori; ma 
	il cui diletto è nella legge del SIGNORE, e su quella legge medita giorno e 
	notte.
	
	
	
	Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo 
	frutto nella sua stagione, e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello 
	che fa, prospererà. 
	
	
	(Salmo 1:1-3)
	
	
	
	
	La legge del SIGNORE è perfetta, essa ristora l'anima;
	la testimonianza del SIGNORE è 
	veritiera, rende saggio il semplice.
	
	
	
	I precetti del SIGNORE sono giusti, rallegrano il cuore; il comandamento del 
	SIGNORE è limpido, illumina gli occhi. 
	
	
	(Salmo 19:7-8)
	
	
	
	Il SIGNORE conosce i pensieri dell'uomo, sa che sono vani.
Beato l'uomo che tu correggi, o SIGNORE, e istruisci con la tua legge per dargli sollievo nei giorni dell'avversità,
	
	 finché 
	la fossa sia scavata per l'empio.
	
	
	(Salmo 94:11-13)
	
	
	Ricordiamo cosa sta scritto nel Salmo 119, una vera e propria lode 
	alla Legge, la Testimonianza, la Parola di Dio conosciuta fino a quel 
	momento:
	
	
	
	Beati quelli che 
	sono integri nelle loro vie, che 
	camminano secondo la legge del SIGNORE.
	
	
	
	Beati quelli che osservano i suoi insegnamenti, 
	che lo cercano con tutto il cuore e non commettono il male, ma camminano 
	nelle sue vie. 
	
	(Salmo 119:1-3)
	
	
	
		
		
		Apri i miei occhi, e contemplerò 
		le meraviglie della tua legge.
		
		
		(Salmo 119:18)
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		Per questo ritengo giusti tutti 
		i tuoi precetti e odio ogni sentiero di menzogna.
		
		
		
		Le tue testimonianze sono meravigliose; 
		perciò l'anima mia le osserva.
		
		
		(Salmo 119:127-129)
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
		
	
	Leggendo questi passi, siamo proprio sicuri che questa Legge (sicuramente 
	non utile ai fini della giustificazione) sia da non vivere, non 
	alla lettera (come facevano gli uomini religiosi del tempo di Gesù e 
	come fanno gli uomini religiosi oggi), ma nello spirito dei suoi 
	insegnamenti (come facevano i profeti ed i “giusti” dell’antico Patto)?
	
	Non ci viene il dubbio che la nostra vita terrena possa beneficiare dall’”uso 
	legittimo” della Legge?
	
	Gesù fu chiaro circa la “bontà” 
	e la “eternità” dei 
	precetti della Legge:
	
	
	
	Non pensate che io sia venuto per abolire la legge 
	o i profeti; io sono venuto non per 
	abolire ma per portare a compimento.
	
	
	Poiché in verità vi dico:
	finché non siano passati il cielo e 
	la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà senza che tutto sia 
	adempiuto. 
	
	(Matteo 5:17-18)
	
	
	
	
	È più facile che passino cielo e terra, anziché cada un solo apice della 
	legge. 
	
	(Luca 16:17)
	
	
	
	
	Un certo Anania, uomo pio secondo la legge, al quale tutti i Giudei che 
	abitavano là rendevano buona testimonianza.
	
	
	(Atti 22:12)
	
	
	Paolo ci dà anche una logica definizione circa l’essenza della Legge:
	
	
	
	Sappiamo infatti che la legge è spirituale; 
	
	
	ma io sono carnale, venduto schiavo al peccato.
	
	
	(Romani 7:14)
	
	
	E raccomanda a Timoteo la sua 
	utilità (citando le Scritture di cui Timoteo aveva conoscenza fin da 
	bambino):
	
	
	Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la 
	certezza, sapendo da chi le hai imparate, e che
	fin da bambino hai avuto conoscenza 
	delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla 
	salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. 
	
	
	
	Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a 
	correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e 
	ben preparato per ogni opera buona.
	
	
	(2 Timoteo 3:14-17)
	
	
	Teniamo conto della promessa contenuta nel proverbio:
	
	
	
	Chi presta attenzione alla parola se ne troverà bene, 
	e beato colui che confida nel SIGNORE!
	
	
	(Proverbi 16:20)
	
	
	Ma come abbiamo visto, non è e non sarà la Legge a portarci la 
	giustificazione, essa è possibile solo ponendo fiducia (identificandosi) 
	nell’Opera di Gesù Cristo, questo è il più grande dono che Dio potesse farci 
	e la Grazia conseguente ci proietta in uno stato di beatitudine 
	inimmaginabile, Paolo e Pietro ce ne danno una descrizione:
	
	
	Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che
	ci ha benedetti di ogni benedizione 
	spirituale nei luoghi celesti in Cristo. 
	
	
	In lui ci ha eletti prima della 
	creazione del mondo perché fossimo 
	santi e irreprensibili dinanzi a lui,
	avendoci predestinati nel suo 
	amore a essere adottati per mezzo di 
	Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua 
	volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo 
	amato Figlio. 
	
	
	In lui abbiamo la redenzione 
	mediante il suo sangue, il perdono 
	dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata 
	abbondantemente su di noi dandoci 
	ogni sorta di sapienza e d'intelligenza,
	facendoci conoscere il mistero della 
	sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro 
	di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel 
	raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che 
	sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. 
	
	
	In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il 
	proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria 
	volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo 
	sperato in Cristo. 
	
	
	In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo 
	della vostra salvezza, e avendo creduto in lui,
	avete ricevuto il sigillo dello 
	Spirito Santo che era stato promesso,
	il quale è pegno della nostra 
	eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a 
	lode della sua gloria. 
	
	(Efesini 1:1-14)
	
	
	
	Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua 
	grande misericordia ci ha fatti 
	rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo 
	dai morti, per una eredità 
	incorruttibile, senza macchia e inalterabile. Essa è conservata in cielo 
	per voi, che dalla potenza di Dio 
	siete custoditi mediante la fede, per la salvezza che sta per essere 
	rivelata negli ultimi tempi. 
	
	
	(1 Pietro 1:3-5)
	
	
	
	…ci 
	ha fatti rinascere, 
	questo è il miracolo!
	
	Nulla poteva, può e potrà “cambiare” la nostra natura, solo
	una
	nuova nascita:
	
	
	In verità, in verità ti dico che se 
	uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio
	
	
	(Giovanni 3:3)
	
	
	
	In verità, in verità ti dico che se 
	uno non è nato d'acqua e di Spirito, non può entrare nel regno di Dio. 
	
	
	Quello che è nato dalla carne, è carne; e quello che è nato dallo Spirito, è 
	spirito. 
	
	
	Non ti meravigliare se ti ho detto: 
	Bisogna che nasciate di nuovo.
	
	
	(Giovanni 3:5-7)
	
	
	Paolo dichiara che:
	
	
	
	Se 
	dunque uno è in Cristo, egli è una 
	nuova creatura; le cose vecchie 
	sono passate: ecco, sono diventate nuove.
	
	
	(2 Corinzi 5:17)
	
	
	Quindi se l’uomo naturale:
	
	- aveva un cuore di pietra, 
	ora ha un cuore “di carne” 
	(vivo e palpitante):
	
	
	Io vi farò uscire dalle nazioni, vi radunerò da tutti i paesi, e vi 
	ricondurrò nel vostro paese; vi aspergerò d'acqua pura e sarete puri; io vi 
	purificherò di tutte le vostre impurità e di tutti i vostri idoli. 
	
	
	
	Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo; toglierò 
	dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di carne. 
	
	
	
	Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo che camminerete secondo 
	le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie prescrizioni.
	
	
	(Ezechiele 36:24-27)
	
	
	- aveva un’anima prigioniera del 
	peccato, ora è stato 
	liberato dal peccato:
	
	
	Ma sia ringraziato Dio perché 
	eravate schiavi del peccato ma avete ubbidito di cuore a quella forma 
	d'insegnamento che vi è stata trasmessa; e,
	liberati dal peccato, siete 
	diventati servi della giustizia. 
	
	(Romani 6:17-18)
	
	
	
	
	Perché quando eravate schiavi del 
	peccato, eravate liberi riguardo alla giustizia. 
	
	
	Quale frutto dunque avevate allora? 
	
	
	Di queste cose ora vi vergognate, poiché la loro fine è la morte. 
	
	
	Ma ora, liberati dal peccato e fatti 
	servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita 
	eterna; perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la 
	vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. 
	
	(Romani 6:20-23)
	
	
	
	
	…la legge dello Spirito della vita in Cristo Gesù
	mi ha liberato dalla legge del 
	peccato e della morte. 
	
	
	Infatti, ciò che era impossibile 
	alla legge, perché la carne la rendeva impotente,
	Dio lo ha fatto; mandando il proprio 
	Figlio in carne simile a carne di peccato e, a motivo del peccato, ha 
	condannato il peccato nella carne, 
	affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi,
	che camminiamo non secondo la 
	carne, ma secondo lo Spirito.
	
	
	(Romani 8:2-4)
	
	
	- aveva una mente perversa, 
	ora ha la mente di Cristo:
	
	
	
	Ora noi abbiamo la mente di Cristo.
	
	
	(1 Corinzi 2:16)
	
	
	
	Una mente 
	che, nell’ubbidienza, si rinnova continuamente:
	
	
	Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante
	il rinnovamento della vostra mente, 
	affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la 
	buona, gradita e perfetta volontà.
	
	
	(Romani 12:2)
	
	
	
	…avete imparato per quanto concerne 
	la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si 
	corrompe seguendo le passioni ingannatrici;
	a essere invece rinnovati nello 
	spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo che è creato a 
	immagine di Dio nella giustizia e nella santità che procedono dalla verità.
	
	
	(Efesini 4:22-24)
	
	
	Fino a giungere alla perfezione nel giorno della 
	rivelazione di Gesù Cristo 
	(Apocalisse):
	
	
	Perciò, dopo aver predisposto la 
	vostra mente all'azione, state sobri, e abbiate piena speranza nella 
	grazia che vi sarà recata al momento 
	della rivelazione di Gesù Cristo. 
	
	
	
	Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, 
	quando eravate nell'ignoranza; 
	ma come colui che vi ha chiamati è santo,
	anche voi siate santi in tutta la 
	vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate 
	santi, perché io sono santo».
	
	
	(1 Pietro 1:13-16)
	
	
	
	Una nuova creatura con un cuore nuovo, libera da qualsiasi legame con il 
	peccato, con una mente rinnovata, una nuova creatura rinata spiritualmente 
	da Dio, conforme all’immagine del Figlio di Dio, fatti figli di Dio, eredi 
	delle Sue ricchezze, 
	adempie per sua stessa natura il gran comandamento:
	
	
	Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con 
	tutta la tua mente.
	 (Matteo 
	22:37)
	
	
	SI GLI E’ NATURALMENTE, BIOLOGICAMENTE POSSIBILE!
	
	
	***
	
	CONCLUSIONE
	
	
	Escludendo quindi qualsiasi potere salvifico o giustificativo della Legge, 
	in quanto la Giustizia di Dio utile alla nostra salvezza è stata manifestata 
	indipendentemente da essa:
	
	
	Ora però, indipendentemente dalla 
	legge, è stata manifestata la giustizia di Dio, della quale danno 
	testimonianza la legge e i profeti: vale a dire la giustizia di Dio
	mediante la fede in Gesù Cristo, per 
	tutti coloro che credono.
	
	
	(Romani 3:21-22)
	
	
	Riconosciamo comunque la bontà e l’utilità della Legge perfetta di Dio e 
	concludiamo con le parole di Davide:
	
	
	
	La legge del SIGNORE è perfetta, essa ristora l'anima; la testimonianza del 
	SIGNORE è veritiera, rende saggio il semplice.
	
	
	
	I precetti del SIGNORE sono giusti, rallegrano il cuore; il comandamento del 
	SIGNORE è limpido, illumina gli occhi.
	
	
	
	Il timore del SIGNORE è puro, sussiste per sempre; i giudizi del SIGNORE 
	sono verità, tutti quanti sono giusti, sono più desiderabili dell'oro, anzi, 
	più di molto oro finissimo; sono più dolci del miele, anzi, di quello che 
	stilla dai favi.
	
	
	
	Anche il tuo servo è da essi ammaestrato; v'è gran ricompensa a osservarli.
	
	
	(Salmo 19:7-11)
	
	
	Ma ancora di più riconosciamo 
	la Potente Opera di Dio, non solo la creazione presente, ma 
	soprattutto la Nuova Creazione, 
	e ringraziamolo e glorifichiamolo 
	come Dio, perché questa è 
	la Sua volontà e a questo siamo stati chiamati:
	
	
	In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo 
	della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo 
	dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra 
	eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati
	a lode della sua gloria.
	
	
	(Efesini 1:13-14)
	
	
	Siamo oggi chiamati a vivere (se riconosciamo in Cristo il sacrificio 
	espiatorio del nostro peccato e delle nostre colpe) in uno stato di 
	Grazia, la Legge (nella 
	sua formulazione “letterale) 
	con la sua condanna non 
	grava più su di noi, ma riconosciamo ancora oggi la Sua utilità nel 
	nuovo regime dello Spirito:
	
	
	…ora siamo stati sciolti dai legami 
	della legge, essendo morti a quella che ci teneva soggetti, per servire nel 
	nuovo regime dello Spirito e non in quello vecchio della lettera.
	
	
	(Romani 7:6)
	
	
	Se la Legge richiedeva 
	di amare Dio,
	
	-         
	
	
	l’uomo rigenerato in Cristo ama “naturalmente” Dio!
	
	Se la Legge richiedeva 
	di amare il prossimo,
	
	-         
	
	
	l’uomo rigenerato in Cristo ama “naturalmente” il prossimo dell’Amore di 
	Dio!
	
	Se la Legge richiedeva 
	di osservare la Giustizia,
	
	-         
	
	
	l’uomo rigenerato in Cristo ama “naturalmente” la Giustizia!