Tu
invece hai seguito da vicino il mio
insegnamento, la mia condotta, i miei propositi, la mia fede, la mia
pazienza, il mio amore, la mia costanza, le mie persecuzioni, le mie
sofferenze, quello che mi accadde ad Antiochia, a Iconio e a Listra.
Sai quali persecuzioni ho sopportate;
e il Signore mi ha liberato da tutte.
Del resto, tutti quelli che vogliono
vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati. Ma gli uomini
malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando gli altri ed
essendo ingannati.
Tu,
invece, persevera nelle cose che hai
imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai
imparate, e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle
sacre Scritture, le quali
possono darti la sapienza che conduce
alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù.
Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a
correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e
ben preparato per ogni opera buona.
(2 Timoteo 3:10-17)
***
Paolo prossimo al martirio, intende con questa lettera, lasciare il proprio
testamento spirituale al suo amato discepolo.
E’ perfettamente conscio che i tempi per una persecuzione massiccia si
stanno preparando e, nel timore dei possibili scoraggiamenti, intende
rafforzare la fede di Timoteo affinchè l’Opera del Signore possa proseguire
anche per suo mezzo.
Scrive questa lettera da una prigione dove è rinchiuso e dove ha
sperimentato tutto il peggio che un uomo possa sperimentare, la solitudine,
la persecuzione, l’abbandono di tutti (anche dei fratelli in fede), “vede”
avvicinarsi ormai la sua esecuzione capitale, possiamo vedere questo nelle
sue parole:
Tu sai questo: che tutti quelli che
sono in Asia mi hanno abbandonato, tra i quali Figello ed Ermogene
(2 Timoteo 1:15)
Quanto a me, io sto per essere
offerto in libazione, e il tempo della mia partenza è giunto.
Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la
fede. Ormai mi è riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto
giudice, mi assegnerà in quel giorno; e non solo a me, ma anche a tutti
quelli che avranno amato la sua apparizione.
Cerca di venir presto da me, perché Dema, avendo amato questo mondo, mi ha lasciato e se n'è andato a
Tessalonica.
Crescente è andato in Galazia, Tito in Dalmazia.
Solo Luca è con me. Prendi Marco e conducilo con te; poiché mi è molto utile
per il ministero. Tichico l'ho mandato a Efeso.
Quando verrai porta il mantello che ho lasciato a Troas da Carpo, e i libri,
specialmente le pergamene.
Alessandro, il ramaio, mi ha procurato molti mali.
Il Signore gli renderà secondo le sue opere. Guàrdati anche tu da lui,
perché egli si è opposto
violentemente alle nostre parole.
Nella mia prima difesa nessuno si è trovato al mio fianco, ma tutti mi hanno
abbandonato;
ciò non venga loro imputato! Il
Signore però mi ha assistito e mi ha reso forte, affinché per mezzo mio il
messaggio fosse proclamato e lo ascoltassero tutti i pagani; e sono stato
liberato dalle fauci del leone.
Il Signore mi libererà da ogni azione malvagia e mi salverà nel suo regno
celeste. A lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
(2 Timoteo 4:6-18)
In un contesto di persecuzione, di
sofferenza, Paolo vuole
incoraggiare il suo
discepolo Timoteo a continuare l’Opera di Dio, senza timori, senza paure in
un mondo ostile.
Non nasconde niente al suo discepolo, anzi lo preavverte di tutte le aspre
difficoltà ed esperienze amare che dovrà affrontare, ma
gli presenta Colui che è sovrano, la cui Parola può
compiere un Opera sublime in lui.
Paolo, nella lettera ispirata dallo Spirito Santo, incoraggia Timoteo a:
-
fortificarsi in
vista della prova:
Tu dunque, figlio mio,
fortìficati nella grazia che è in
Cristo Gesù, e le cose che hai udite da me in presenza di molti
testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di insegnarle anche ad
altri. (2 Timoteo 2:1-2)
-
soffrire anch’egli
per il Vangelo:
Sopporta anche tu le sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù.
Uno che va alla guerra non s'immischia in faccende della vita civile, se
vuol piacere a colui che lo ha arruolato.
Allo stesso modo quando uno lotta come atleta non riceve la corona, se non
ha lottato secondo le regole.
Il lavoratore che fatica dev'essere il primo ad avere la sua parte dei
frutti.
Considera quel che dico, perché il Signore ti darà
intelligenza in ogni cosa.
(2 Timoteo 2:3-7)
-
ricordarsi di Gesù Cristo
Prima di esortare Timoteo, Paolo gli scrive di
ricordarsi di Gesù Cristo,
e della Sua risurrezione, trovando in questo e nell’amore per le anime, gli
“stimoli” per perseverare:
Ricòrdati di Gesù Cristo, risorto dai morti,
della stirpe di Davide, secondo il mio vangelo,
per il quale io soffro fino ad essere
incatenato come un malfattore; ma la parola di Dio non è incatenata.
Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti,
affinché anch'essi conseguano la salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla
gloria eterna.
Certa è quest'affermazione:
se siamo morti con lui, con lui anche
vivremo; se abbiamo costanza, con lui anche regneremo; se lo
rinnegheremo anch'egli ci rinnegherà; se siamo infedeli, egli rimane fedele,
perché non può rinnegare se stesso.
(2
Timoteo 2:8-13)
Questo perché è fondamentale che la Forza Timoteo non la ricerchi in sé
stesso, ma in Gesù Cristo, la Parola di Dio fatta carne.
Timoteo non deve quindi farsi influenzare dai propri pensieri, dalle
circostanze più o meno favorevoli, ma solo ed esclusivamente dalla Parola di
Dio.
-
non sprecare energie
in cose futili:
…evita le
chiacchiere profane,
(2
Timoteo 2:16)
Fuggi le passioni giovanili
e ricerca la giustizia, la fede,
l'amore, la pace con quelli che invocano il Signore con un cuore puro.
Evita inoltre le dispute stolte e insensate,
sapendo che generano contese.
(2 Timoteo 2:22-23)
-
presentarsi come uomo approvato
davanti a Dio,
predicando la Parola in modo retto:
Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un
uomo approvato,
un operaio che non abbia di che vergognarsi,
che tagli rettamente la parola della verità.
(2 Timoteo 2:15)
In ogni modo
a concentrarsi sullo scopo del Vangelo: la salvezza
delle anime:
Ecco perché sopporto ogni cosa per amor degli eletti,
affinché anch'essi conseguano la
salvezza che è in Cristo Gesù, insieme alla gloria eterna.
(2 Timoteo 2:10)
Tutto questo, trovando forze ed energia nella
Parola di Dio, trasmessa a noi dagli apostoli,
da coloro che sono di dodici fondamenti delle mura della nuova Gerusalemme,
la Sposa dell’Agnello, la Città Santa (cfr Apocalisse 21)
***
-
Dio ha
creato i cieli e la terra con la Parola. (cfr Genesi 1
e 2)
-
Dio ha
pronunciato la Legge:
Allora Dio pronunciò tutte queste
parole: «Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal
paese d'Egitto…
(Esodo 20:1)
-
Dio ha
parlato ai profeti dell’Antico
Patto dando loro precise istruzioni e precise profezie….
-
La Parola di
Dio è stata fatta carne
nella persona
di Gesù Cristo:
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.
Essa era nel principio con Dio.
Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle
cose fatte è stata fatta.
In lei era la vita,
e la vita era la luce degli uomini.
La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l'hanno sopraffatta.
Vi fu un uomo mandato da Dio, il cui nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, affinché
tutti credessero per mezzo di lui. Egli stesso non era la luce, ma venne per
rendere testimonianza alla luce.
La vera luce che illumina ogni uomo stava venendo nel mondo.
Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, ma il mondo non
l'ha conosciuto. È venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto; ma
a tutti quelli che l'hanno ricevuto
egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono
nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne,
né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.
E la Parola è diventata carne e ha abitato per un
tempo fra di noi, piena di grazia e di verità; e noi abbiamo contemplato la
sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre.
(Giovanni 1:1-14)
La testimonianza scritta dagli apostoli, dai testimoni
oculari, scelti da Gesù Cristo, è pervenuta a noi nella Scrittura, quella
Scrittura che è la
Parola di Dio:
Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri
per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo
del Figlio,
che egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale ha pure
creato i mondi.
Egli,
che è splendore della sua gloria e
impronta della sua essenza, e che
sostiene tutte le cose con la parola della sua potenza,
dopo aver fatto la purificazione dei peccati, si è
seduto alla destra della Maestà nei luoghi altissimi.
(Ebrei 1:1-3)
Ora noi abbiamo la Parola di
Dio nelle mani sotto forma scritta e Paolo ricorda a Timoteo che questa
Scrittura è ispirata da Dio…
Il
termine “ispirata”
non è da confondere con il termine attuale che significa “suggerita”, ma è
letterarlmente “respirata”.
Tutta la
Parola di Dio, (ogni
scrittura) è il respiro di Dio, è quell’”alito
vitale”, che
porta vita nell’uomo!
Tutta la
Parola di Dio, (ogni
scrittura)
è uscita dalla bocca di Dio!
Anche
Pietro ci parla della
origine divina della
Scrittura:
Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia
della Scrittura proviene da un'interpretazione personale;
infatti nessuna profezia venne mai
dalla volontà dell'uomo, ma degli
uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.
(2 Pietro 1:20-21)
Ci sono stati dei momenti nei
quali Dio, a causa del perdurare
ostinato dello stato di peccato di persone alle quali Egli una volta
parlava, non ha parlato più…,
e questo silenzio di Dio ha avuto delle conseguenze devastanti:
Ma Dio dice all'empio:
«Perché vai elencando le mie leggi e
hai sempre sulle labbra il mio patto, tu che detesti la disciplina e ti
getti dietro alle spalle le mie parole?
Se vedi un ladro, ti diletti della
sua compagnia, e ti fai compagno
degli adùlteri.
Abbandoni la tua bocca al male, e la tua lingua trama inganni.
Ti siedi e parli contro tuo fratello,
diffami il figlio di tua madre.
Hai fatto queste cose,
io ho taciuto, e tu
hai pensato che io fossi come te; ma io ti riprenderò, e ti metterò
tutto davanti agli occhi.
Capite questo, voi che dimenticate Dio, perché io non vi laceri e nessuno vi
liberi. Chi mi offre come sacrificio il ringraziamento, mi glorifica, e a
chi regola bene il suo comportamento, io farò vedere la salvezza di Dio».
(Salmo
50:16-23)
Il
salmista Asaf ci fa comprendere una cosa fondamentale,
il silenzio di Dio, porta l’uomo a farsi un dio a
propria immagine e somiglianza!
Se noi non osserviamo la Parola di
Dio, la facciamo “tacere” non ascoltandola, noi ci faremo un immagine di Dio
completamente errata, non saremo noi ad essere trasformati nella Sua stessa
immagine
(cfr 2 Corinzi 3:18), ma sarà quel “dio” falso
che diventerà a nostra immagine!
-
La
Scrittura è la nostra priorità?
-
La
Scrittura è il nostro punto di riferimento?
-
La
Scrittura… …la conosciamo? E’ l’oggetto dei nostri studi?
Davide
ci dice che la
Parola di Dio (la Legge) è perfetta:
La legge del SIGNORE è perfetta,
essa
ristora l'anima;
la testimonianza del SIGNORE
è veritiera, rende saggio il semplice.
(Salmo 19:7)
Se noi non ci fondiamo e non ci nutriamo costantemente
della Parola la
nostra “crescita” non potrà essere perfetta,
completa, saremo costantemente mancanti di quella conoscenza che ci rende
liberi e forti spiritualmente,
in grado di poter bene operare.
Ma chi guarda attentamente nella
legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e in essa persevera, non
sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli
sarà felice nel suo operare.
(Giacomo 1:25)
La Parola di Dio
( le cose udite) è ferma,
molto più delle “parole degli angeli”:
Perciò bisogna che ci applichiamo
ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse.
Infatti, se la parola pronunciata per
mezzo di angeli si dimostrò ferma e ogni trasgressione e disubbidienza
ricevette una giusta retribuzione, come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?
Questa, dopo essere stata annunciata
prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito,
mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro con segni e
prodigi, con opere potenti di ogni genere e con doni dello Spirito Santo,
secondo la sua volontà.
(Ebrei
2:1-4)
Pietro
ci dice che la
Parola di Dio (la Parola profetica) è salda:
Abbiamo inoltre la parola profetica
più salda: farete bene a
prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro,
fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori.
(Salmo
19:7)
Se noi non ci fondiamo e non ci nutriamo costantemente
della Parola la
nostra vita non sarà salda, saremo
costantemente vittima di “venti di dottrina” e
non potremo crescere in modo sano verso Colui che
è il capo, cioè Cristo:
Colui che è
disceso, è lo stesso che è salito al di sopra di tutti i cieli, affinché
riempisse ogni cosa. È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come
profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il
perfezionamento dei santi in vista dell'opera del ministero e
dell'edificazione del corpo di Cristo,
fino a che tutti giungiamo
all'unità della fede e della piena
conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all'altezza della
statura perfetta di Cristo;
affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni
vento di dottrina per la frode degli uomini, per l'astuzia loro nelle arti
seduttrici dell'errore;
ma, seguendo la verità nell'amore,
cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo.
(Efesini
4:10-15)
Gesù
stesso, il nostro supremo esempio, la “Parola
fatta carne” (cfr Giovanni 1:14), superò la
tentazione e scacciò il diavolo (cfr Luca 4), proprio contrastando i suoi
“fendenti”, con “la
spada dello Spirito che è la Parola di Dio”
(cfr Efesini 6:17).
Chi saremo noi per non fare altrettanto?
Siamo forse più forti di Lui?
Come possiamo trascurare una così perfetta, ferma, salda Parola divina?
Essa dovrebbe essere l’oggetto dei nostri pensieri in ogni momento, dovrebbe
essere il nostro “manuale” in ogni istante della nostra vita, davanti ad
ogni scelta, situazione… …è per questo che dobbiamo conoscerla, studiarla,
farla nostra, viverla, lasciarci trasformare e rinnovare da Essa….
***
-
insegnare:
Tu dunque, figlio mio, fortìficati nella grazia che è in Cristo Gesù, e
le cose che hai udite da me in
presenza di molti testimoni, affidale a uomini fedeli, che siano capaci di
insegnarle anche ad altri.
(2 Timoteo 2:1)
Senza la Scrittura non possiamo conoscere Dio.
Quelli che peccano, riprendili in presenza di
tutti,
perché anche gli altri abbiano timore.
(1
Timoteo 5:20)
La riprensione è poi seguita dalla
correzione, ovvero a rimettere nella giusta strada e ad
educare:
Il servo del Signore non deve
litigare, ma deve essere mite con tutti, capace di insegnare, paziente. Deve
istruire con mansuetudine gli
oppositori nella speranza che Dio conceda loro di ravvedersi per riconoscere
la verità, in modo che, rientrati in se stessi, escano dal laccio del diavolo, che li aveva
presi prigionieri perché facessero la sua volontà.
(2 Timoteo 2:24-26)
Paolo scrive a Timoteo che
ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare,
a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia,
perché l'uomo di Dio sia completo e ben
preparato per ogni opera buona.
Consideriamo che qui Paolo parla di “uomini di
Dio”, non sta parlando di pagani…
…quanti
“uomini di Dio” pensano che la Parola di Dio non sia più “UTILE”?
Se la Scrittura non è per noi la nostra priorità
assoluta, noi saremo degli uomini di Dio che
cadono spesso e volentieri
nell’errore,
camminiamo in sentieri deviati
dalla retta via e siamo figli maleducati.
Pensiamo ed
applichiamo questi concetti ai nostri figli… saremo felici di avere dei
figli così?
Gesù disse durante il sermone sulla montagna:
Voi dunque siate perfetti (completi),
come è perfetto il Padre vostro celeste.
(Matteo 5:48)
E dichiarò:
Il cielo e la terra passeranno, ma le
mie parole non passeranno. (Matteo
24:35)
Giacomo scrive che
l’Opera di Dio in noi ci rende,
perfetti, completi, di nulla mancanti (cfr
Giacomo 1:4), ma come si può realizzare questo se trascuriamo la Parola di
Dio?
Se
vogliamo “operare bene”, dobbiamo nutrirci, assimilare, vivere la Parola di
Dio; solo così potremo
essere ben preparati per ogni opera buona.
Paolo nelle sue lettere mette sempre in relazione
una sana dottrina con un “buon operare”:
Perciò anche noi, dal giorno che abbiamo saputo questo, non cessiamo di
pregare per voi e di domandare che
siate ricolmi della profonda conoscenza della volontà di Dio con ogni
sapienza e intelligenza spirituale,
perché camminiate in modo degno del
Signore per piacergli in ogni cosa,
portando frutto in ogni opera
buona e crescendo nella
conoscenza di Dio; fortificati in
ogni cosa dalla sua gloriosa potenza, per essere sempre pazienti e
perseveranti; ringraziando con gioia
il Padre che vi ha messi in grado di partecipare alla sorte dei santi nella
luce. (Colossesi 1:9-12)
Così dunque, fratelli, state saldi e
ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi sia con la parola,
sia con una nostra lettera. Ora
lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre, che ci ha amati e
ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza,
consoli i vostri cuori e vi
confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola.
(2 Tessalonicesi 2:15-17)
Ricorda loro queste cose, scongiurandoli davanti a Dio che non facciano
dispute di parole; esse non servono a niente e conducono alla rovina chi le
ascolta. Sfòrzati di presentare te
stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che
vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità. Ma
evita le chiacchiere profane,
perché quelli che le fanno avanzano sempre più nell'empietà e la loro parola
andrà rodendo come fa la cancrena; tra questi sono Imeneo e Fileto, uomini
che hanno deviato dalla verità,
dicendo che la risurrezione è già avvenuta, e sovvertono la fede di alcuni.
Tuttavia il solido fondamento di Dio
rimane fermo, portando questo sigillo: «Il Signore conosce quelli che
sono suoi», e «Si ritragga dall'iniquità chiunque pronuncia il nome del
Signore».
In una grande casa non ci sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche
vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli
altri a un uso ignobile. Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà
un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per
ogni opera buona.
(2 Timoteo 2:21)
Lo scopo
della Scrittura è
proprio questo per gli uomini di Dio, la
salvezza delle anime, non solo nel senso di
rinascere, ma quello di essere “sanati” (“guarigione” e “salvezza” in greco
hanno la stessa radice “sozo”), e
la “salvezza delle anime” è come dire la “guarigione
delle anime”, rendere l’uomo “completo”,
non “martoriato dalla lebbra del peccato”
e capaci di servire,
“preparato per operare bene”.
Paolo scriveva agli efesini:
Infatti è per grazia che siete stati salvati,
mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il
dono di Dio.
Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti;
infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù
per fare le opere buone, che Dio ha
precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
(Efesini
2:8-10)
Ma senza vivere nella Parola di Dio non potremo portare a termine in modo
dignitoso quelle “buone opere preparate da Dio affinchè le pratichiamo”.
***
che non si ferma nella via dei peccatori;
né si siede in compagnia degli schernitori;
ma il cui diletto è nella legge del SIGNORE,
e su quella legge medita giorno e notte.
(l’attaccamento alla Parola di Dio)
Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli,
il quale dà il suo frutto nella sua stagione,
e il cui fogliame non appassisce;
e tutto quello che fa, prospererà.
(Le buone opere)
(Salmo 1:1-3)