L'inganno dei sensi - l'udito
I nostri sensi ci trasmettono ciò che noi consideriamo normalmente la
realtà.
L’uomo materialista per definizione, crede esclusivamente a ciò che
percepisce con i propri sensi e
orgogliosamente sfoggia questa sua “scelta
di saggezza” dichiarando che lui “crede solo a ciò che vede e tocca”.
Ma senza entrare (per ora) nel campo spirituale è bene ricordarci che i
nostri sensi non riescono a trasmetterci la realtà in tutta la sua variegata
ampiezza e profondità; basta pensare che:
- il nostro udito ci fa percepire solo una limitata parte di suoni (pensiamo
agli ultrasuoni ed infrasuoni): infatti siamo
in grado di percepire suoni entro un determinato intervallo di frequenze e
pressione sonora;
- la nostra vista ci fa percepire solo una limitata ampiezza di colori che
sono compresi in quello che la fisica chiama “lo spettro visibile” (pensiamo
ai colori infrarossi ed ultravioletti invisibili alla nostra vista);
- il nostro olfatto non ci fa percepire tutti gli odori; alcuni gas in
determinate quantità risultano inodori (per esempio il gas metano, inodore
all’olfatto umano e reso percepibile solo con l’aggiunta di un altro gas: il
mercaptano);
- il nostro gusto non percepisce ogni tipo di sapore e alcune sostanze a noi
risultano prive di gusto a causa delle nostre papille gustative sensibili
solo a determinati tipi di sapori;
- il nostro tatto percepisce lo stato solido e liquido ma non percepisce lo
stato gassoso, o comunque la nostra sensibilità al tatto è condizionata da
molteplici fattori (lo stato dei nervi percettori, il freddo…)
Pertanto (anche parlando a livello puramente materiale) non è certamente
saggio credere solamente a ciò che si tocca e si vede o che comunque
percepiamo con i nostri sensi.
La Parola di Dio ci insegna
poi che questo tipo di saggezza è
diabolica (ispirata da satana) e lo scopo ultimo di questo malsano modo
di ragionare è l’alzarsi
orgogliosamente contro Gesù Cristo
(quindi contro Dio).
Dio definisce un uomo che ragiona così nel suo intimo, come uno
stolto, un uomo che non è in grado di
ragionare:
Lo stolto ha detto in cuor suo: «Non c'è Dio».
(Salmo
14:1)
L’apostolo Paolo, parlando ai fratelli di Corinto (che si vantavano della
loro saggezza che esaltava la loro immagine e la loro
apparenza) dichiara:
In realtà, sebbene viviamo nella carne, non combattiamo secondo la carne;
infatti le armi della nostra guerra non sono carnali, ma hanno da Dio il
potere di distruggere le fortezze, poiché demoliamo i ragionamenti e tutto
ciò che si eleva orgogliosamente contro la conoscenza di Dio, facendo
prigioniero ogni pensiero fino a renderlo ubbidiente a Cristo; e siamo
pronti a punire ogni disubbidienza, quando la vostra ubbidienza sarà
completa.
Voi guardate all'apparenza delle cose…
(2 Corinzi 10:3-7)
Da credenti in Cristo, dobbiamo quindi imparare progressivamente a
“diffidare” dei nostri sensi ed in questo studio potremo considerare come
effettivamente dobbiamo cambiare completamente il nostro modo di pensare, di
credere, di vivere nella realtà delle cose.
Infatti Paolo esortava (e ci esorta) questi fratelli di Corinto, proprio in
tal senso:
Perciò non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va
disfacendo
(come ci fanno percepire i nostri sensi carnali),
il nostro uomo interiore (spirituale)
si rinnova di giorno in giorno.
Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più
grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento
non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose
che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
(2 Corinzi 4:16-18)
Il Signore infatti si rivela e dà
potenza alle cose
che (secondo i nostri sensi)
non sono:
Dio ha scelto
le cose ignobili del mondo e le cose disprezzate, anzi
le cose che non sono, per ridurre al
niente le cose che sono…
(1 Corinzi 1:28)
Perché il Signore ha per noi dei programmi assolutamente
fuori dalla nostra capacità di
immaginare, pensare e sentire:
Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel
cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano…
(1 Corinzi 2:9)
E la fede è la dimostrazione proprio di questo:
Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che
non si vedono. Infatti, per essa fu resa buona testimonianza agli antichi.
Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio;
così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti.
(Ebrei
11:1-3)
Dobbiamo quindi cominciare a considerare che:
Il nostro corpo terreno è soggetto alla corruzione… tutto il nostro corpo.
Giacomo ci porta un esempio che dovremmo ricordarci sempre:
Che cos'è infatti la vostra vita? Siete
un vapore che appare per un istante e poi svanisce.
(Giacomo
4:14)
E tali sono, per consistenza i nostri sensi… ed i nostri ragionamenti (se
non sono illuminati dalla conoscenza e dalla saggezza di Dio)!
Infatti quando l’uomo muore, tutto ciò che non ha più vita (e se ne va con
la salma del defunto) fa parte della natura che è sotto la schiavitù della
corruzione, ciò che è salvato è
solamente ciò che sopravvive alla morte (l’uomo
nuovo spirituale creato da Dio in Cristo Gesù grazie alla nuova nascita)
e che sarà rivestito di un nuovo corpo non soggetto alla corruzione quando
Gesù Cristo sarà manifestato:
…come abbiamo portato l'immagine del terrestre, così porteremo anche
l'immagine del celeste…
Infatti bisogna che questo corruttibile rivesta incorruttibilità e che
questo mortale rivesta immortalità. (tratto
da 1 Corinzi 15:49-53)
Carissimi, ora siamo figli di Dio, ma non è stato ancora manifestato ciò che
saremo. Sappiamo che quand'egli sarà manifestato saremo simili a lui, perché
lo vedremo com'egli è. (1
Giovanni 3:2)
Se questo è ciò che sappiamo,
dobbiamo forse rivedere il rapporto che abbiamo con il nostro corpo, con i
nostri sensi (le nostre sensazioni alle quali diamo spesso troppa
rilevanza), con il nostro discernimento, con tutto ciò che percepiamo
attraverso i nostri sensi e che riteniamo (umanamente parlando) tangibile e
logico.
In realtà Gesù spese non poche parole su questi argomenti.
Andando al principio possiamo
subito notare come i nostri sensi
hanno ceduto alle parole del
serpente antico:
Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il
SIGNORE aveva fatti. Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non
mangiare da nessun albero del giardino?»
La donna
(L’UDITO) rispose al serpente: «Del
frutto degli alberi del giardino ne possiamo mangiare; ma del frutto
dell’albero che è in mezzo al giardino Dio ha detto: “Non ne mangiate e non
lo toccate, altrimenti morirete”».
Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che nel
giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come Dio,
avendo la conoscenza del bene e del male».
La donna osservò
(LA VISTA) che l’albero era buono per
nutrirsi, che era bello da vedere (LA VISTA)
e che l’albero era desiderabile
(L’OLFATTO) per acquistare
conoscenza; prese (IL TATTO) del
frutto, ne mangiò (IL GUSTO) e ne
diede anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangiò.
(Genesi
3:1-6)
In
questo passo possiamo notare come i
sensi di Eva, sollecitati dal dubbio insinuato dalle parole serpente,
sono diventati tutti alleati del nemico di Dio.
Il ragionamento umano che “metabolizza tutti i risultati dei dati che ci
trasmettono i nostri sensi” si chiama discernimento.
Per questo Salomone scriveva così:
Confida nel SIGNORE con tutto il cuore e non ti appoggiare sul tuo
discernimento.
Riconoscilo in tutte le tue vie ed egli appianerà i tuoi sentieri.
(Proverbi
3:5-6)
Perché la Scrittura ci insegna che nel momento che l’essere umano ha
utilizzato il proprio corpo per dare ascolto a satana,
l’intero corpo è caduto sotto la sua
schiavitù che conduce alla morte, come insegna Paolo:
Non sapete voi che se vi offrite a qualcuno come schiavi per ubbidirgli,
siete schiavi di colui a cui ubbidite: o del peccato che conduce alla morte
o dell'ubbidienza che conduce alla giustizia?
(Romani
6:16)
Consci dunque dell’inganno dei nostri sensi (soggetti all’influenza del
peccato), dobbiamo imparare a sottometterli continuamente alla volontà di
Dio; questo “sforzo” si chiama
santificazione e controllo del
proprio corpo; Paolo infatti ci esorta in tal senso:
…sia ringraziato Dio perché eravate schiavi del peccato ma avete ubbidito di
cuore a quella forma d'insegnamento che vi è stata trasmessa; e, liberati
dal peccato, siete diventati servi della giustizia.
Parlo alla maniera degli uomini, a causa della debolezza della vostra carne;
poiché, come già prestaste le vostre membra a servizio dell'impurità e
dell'iniquità per commettere l'iniquità, così prestate ora le vostre membra
a servizio della giustizia per la santificazione.
Perché quando eravate schiavi del peccato, eravate liberi riguardo alla
giustizia. Quale frutto dunque avevate allora?
Di queste cose ora vi vergognate, poiché la loro fine è la morte.
Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la
vostra santificazione e per fine la vita eterna; perché il salario del
peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù,
nostro Signore.
(Romani 6:17-23)
Anche questo “sforzo” rientra in qualche modo tra le caratteristiche
necessarie per essere un vero
discepolo di Gesù Cristo:
…ognuno di voi, che non rinuncia a tutto quello che ha, non può essere mio
discepolo.
(Luca 14:33)
Del resto, fratelli, avete imparato da noi il modo in cui dovete comportarvi
e piacere a Dio ed è già così che vi comportate.
Vi preghiamo e vi esortiamo nel Signore Gesù a progredire sempre di più.
Infatti sapete quali istruzioni vi abbiamo date nel nome del Signore Gesù.
Perché questa è la volontà di Dio:
che vi santifichiate,
che vi asteniate dalla fornicazione,
che ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità e onore,
senza abbandonarsi a passioni disordinate come fanno gli stranieri che non
conoscono Dio;
che nessuno opprima il fratello né lo sfrutti negli affari;
perché il Signore è un vendicatore in tutte queste cose, come già vi abbiamo
detto e dichiarato prima.
Infatti Dio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione.
Chi dunque disprezza questi precetti, non disprezza un uomo, ma quel Dio che
vi fa anche dono del suo Santo Spirito. (1
Tessalonicesi 4:1-8)
Dobbiamo quindi imparare veramente a ragionare con la
mente di Cristo!
Ma cosa vuole dire nella pratica?
Proviamo a vederlo analizzando i nostri sensi:
L’UDITO
Dal momento della caduta nella corruzione e nella
schiavitù, l’orecchio naturale
dell’uomo è rivolto a sentire la voce del suo padrone ma
rimane sempre nella insoddisfazione:
Ogni cosa è in travaglio, più di quanto l'uomo possa dire; l'occhio non si
sazia mai di vedere e l'orecchio non è mai stanco di udire.
(Ecclesiaste
1:8)
Prova di questa realtà è la curiosità che
gli abitanti di Atene
dimostrarono nell’areopago:
E anche alcuni filosofi epicurei e stoici conversavano con lui.
Alcuni dicevano: «Che cosa dice questo ciarlatano?»
E altri: «Egli sembra essere un predicatore di divinità straniere», perché
annunciava Gesù e la risurrezione.
Presolo con sé, lo condussero su nell'Areòpago, dicendo: «Potremmo sapere
quale sia questa nuova dottrina che tu proponi? Poiché tu ci fai sentire
cose strane. Noi vorremmo dunque sapere che cosa vogliono dire queste cose».
Or tutti gli Ateniesi e i residenti stranieri non passavano il loro tempo in
altro modo che a dire o ad ascoltare novità.
(Atti
17:18-21)
Il Signore
(che si era appartato un popolo per potere, da questo, fare nascere il
Messia promesso), ha cercato di fare volgere
l’orecchio del popolo verso di
Lui, fin dalla chiamata dalla schiavitù d’Egitto:
Se tu ascolti attentamente la voce del SIGNORE che è il tuo Dio, e fai ciò
che è giusto agli occhi suoi, porgi orecchio ai suoi comandamenti e osservi
tutte le sue leggi, io non ti infliggerò nessuna delle infermità che ho
inflitte agli Egiziani, perché io sono il SIGNORE, colui che ti guarisce.
(Esodo
15:26)
Per fare comprendere come l’ascoltare
qualcuno significava diventarne schiavo, il Signore diede una bella
immagine simbolica nella Legge:
…se lo schiavo fa questa dichiarazione: "Io amo il mio padrone, mia moglie e
i miei figli; io non voglio andarmene libero"; allora il suo padrone lo farà
comparire davanti a Dio, lo farà accostare alla porta o allo stipite; poi il
suo padrone gli forerà l'orecchio
(come segno di ubbidienza totale alla sua voce)
con una lesina ed egli lo servirà per
sempre. (Esodo
21:5-6)
Anche nei rituali sacerdotali,
l’orecchio del sacerdote (servo di Dio) doveva essere purificato con il
sangue di una vittima innocente:
Sgozzerai il montone, prenderai del suo sangue e lo metterai sull'estremità
dell'orecchio destro d'Aaronne e sull'estremità dell'orecchio destro dei
suoi figli, sul pollice della loro mano destra e sull'alluce del loro piede
destro, e spargerai il sangue sull'altare, tutto intorno.
(Esodo
29:20)
Ma il popolo di Israele si dimostrò un popolo “duro di orecchi” per la voce
di Dio e per la voce dei Suoi messaggeri i profeti:
…essi non ascoltarono, non prestarono orecchio, ma camminarono seguendo i
consigli e la caparbietà del loro cuore malvagio, e invece di andare avanti
si sono voltati indietro. Dal giorno che i vostri padri uscirono dal paese
d'Egitto fino a oggi, io vi ho mandato tutti i miei servi, i profeti, ve li
ho mandati ogni giorno, fin dal mattino; ma essi non mi hanno ascoltato, non
hanno prestato orecchio; hanno irrigidito il collo; si sono comportati
peggio dei loro padri.
Di' loro tutte queste cose, ma essi non ti ascolteranno; chiamali, ma essi
non ti risponderanno. Perciò dirai loro: "Questa è la nazione che non
ascolta la voce del SIGNORE, del suo Dio…
(Geremia 7:24-28)
Questa “sordità spirituale” fu la
causa scatenante del giudizio di Dio sul popolo di Israele, come Daniele, il
profeta grandemente amato,
confessò davanti a Dio:
Feci la mia preghiera e la mia confessione al SIGNORE mio Dio, e dissi:
"O Signore, Dio grande e tremendo, che mantieni il patto e serbi la
misericordia verso quelli che ti amano e osservano i tuoi comandamenti!
Noi abbiamo peccato, ci siamo comportati iniquamente, abbiamo operato
malvagiamente, ci siamo ribellati e ci siamo allontanati dai tuoi
comandamenti e dalle tue prescrizioni.
Non abbiamo dato ascolto ai profeti, tuoi servi, che hanno parlato in nome
tuo ai nostri re, ai nostri prìncipi, ai nostri padri e a tutto il popolo
del paese.
A te, o Signore, la giustizia; a noi la confusione della faccia in questo
giorno, agli uomini di Giuda, agli abitanti di Gerusalemme e a tutto
Israele, vicini e lontani, in tutti i paesi dove li hai dispersi per le
infedeltà che hanno commesse contro di te.
O SIGNORE, a noi la confusione della faccia, ai nostri re, ai nostri
prìncipi e ai nostri padri, perché abbiamo peccato contro di te.
Al Signore, che è il nostro Dio, appartengono la misericordia e il perdono;
poiché noi ci siamo ribellati a lui e non abbiamo ascoltato la voce del
SIGNORE, del nostro Dio, per camminare secondo le sue leggi che egli ci
aveva date mediante i profeti suoi servi.
Sì, tutto Israele ha trasgredito la tua legge, si è sviato per non ubbidire
alla tua voce.
Così su di noi sono riversate le maledizioni e le imprecazioni che sono
scritte nella legge di Mosè, servo di Dio, perché noi abbiamo peccato contro
di lui.
Egli ha messo in pratica le parole che aveva pronunciate contro di noi e
contro i nostri governanti, facendo venire su di noi un male così grande,
che sotto il cielo non è mai accaduto nulla di simile a quello che è stato
fatto a Gerusalemme.
Come sta scritto nella legge di Mosè, questo disastro ci è piombato addosso;
tuttavia, non abbiamo implorato il favore del SIGNORE, del nostro Dio.
Non ci siamo ritirati dalla nostra iniquità e non siamo stati attenti alla
sua verità.
Il SIGNORE ha vigilato su questa calamità e ce l'ha fatta venire addosso;
perché il SIGNORE, il nostro Dio, è giusto in tutto quello che ha fatto, ma
noi non abbiamo ubbidito alla sua voce.
Ora, o Signore nostro Dio, che conducesti il tuo popolo fuori dal paese
d'Egitto con mano potente e ti facesti una fama che hai ancora oggi, noi
abbiamo peccato e abbiamo agito malvagiamente…
(Daniele
9:4-15)
Venne poi Gesù il Messia, ma
anche a Lui non diedero ascolto
perché non potevano a causa della loro natura:
Gesù disse loro: «Se foste figli di Abraamo, fareste le opere di Abraamo; ma
ora cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho udita da Dio;
Abraamo non fece così. Voi fate le opere del padre vostro».
Essi gli dissero: «Noi non siamo nati da fornicazione; abbiamo un solo
Padre: Dio».
Gesù disse loro: «Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono
proceduto e vengo da Dio; infatti io non sono venuto da me, ma è lui che mi
ha mandato. Perché non comprendete il mio parlare?
Perché non potete dare ascolto alla mia parola.
Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri
del padre vostro.
Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità,
perché non c'è verità in lui.
Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre
della menzogna.
A me, perché io dico la verità, voi non credete.
Chi di voi mi convince di peccato?
Se dico la verità, perché non mi credete?
Chi è da Dio ascolta le parole di Dio.
Per questo voi non le ascoltate; perché non siete da Dio».
(Giovanni
8:39-47)
Ma Egli dimostrò (guarendo la sordità
naturale, che di conseguenza rende difficile anche il parlare) di poter
guarire la sordità spirituale
(una vera e propria malattia spirituale):
Condussero da lui un sordo che parlava a stento; e lo pregarono che gli
imponesse le mani.
Egli lo condusse fuori dalla folla, in disparte, gli mise le dita negli
orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; poi, alzando gli occhi al
cielo, sospirò e gli disse: «Effatà!»
che vuol dire: «Apriti!»
E gli si aprirono gli orecchi; e subito gli si sciolse la lingua e parlava
bene.
Gesù ordinò loro di non parlarne a nessuno; ma più lo vietava loro e più lo
divulgavano; ed erano pieni di stupore e dicevano: «Egli ha fatto ogni cosa
bene; i sordi li fa udire, e i muti li fa parlare».
(Marco
7:32-37)
Gesù è veramente l’Otorino spirituale di cui l’uomo ha disperatamente
bisogno, ed Egli ha rivolto a tutti una
santa chiamata rivolta a tutti
gli uomini:
…Dio
vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della
verità. Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli
uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto per
tutti…
(1 Timoteo 2:4-6)
Ma la reazione dell’uomo davanti
all’ascolto della Parola di Dio può essere diversamente vissuto, come
insegnò Gesù nella parabola del
seminatore:
Egli insegnò loro molte cose in parabole, dicendo:
«Il seminatore uscì a seminare.
Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; gli uccelli
vennero e la mangiarono.
Un'altra cadde in luoghi rocciosi dove non aveva molta terra; e subito
spuntò, perché non aveva terreno profondo; ma, levatosi il sole, fu
bruciata; e, non avendo radice, inaridì.
Un'altra cadde tra le spine; e le spine crebbero e la soffocarono.
Un'altra cadde nella buona terra e portò frutto, dando il cento, il
sessanta, il trenta per uno. Chi ha
orecchi oda».
(Matteo 13:3-9)
Voi dunque ascoltate che cosa significhi la parabola del seminatore!
Tutte le volte che uno ode la parola del regno e non la comprende, viene il
maligno e porta via quello che è stato seminato nel cuore di lui: questi è
colui che ha ricevuto il seme lungo la strada.
Quello che ha ricevuto il seme in luoghi rocciosi, è colui che ode la parola
e subito la riceve con gioia, però non ha radice in sé ed è di corta durata;
e quando giunge la tribolazione o persecuzione a motivo della parola, è
subito sviato.
Quello che ha ricevuto il seme tra le spine è colui che ode la parola; poi
gli impegni mondani e l'inganno delle ricchezze soffocano la parola che
rimane infruttuosa.
Ma quello che ha ricevuto il seme in terra buona è colui che ode la parola e
la comprende; egli porta del frutto e, così, l'uno rende il cento, l'altro
il sessanta e l'altro il trenta. (Matteo
13:18-23)
Ascoltare e comprendere la Voce
del Signore è fondamentale per un cristiano ma nello stesso tempo è naturale
per chi veramente Gli appartiene:
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io
do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia
mano. (Giovanni
10:27-28)
L’ascolto della Voce del Signore
(e l’applicazione pratica di Essa) porta
grandi benedizioni:
-
ci sigilla con Lo Spirito Santo e
diventiamo veramente Suoi Servitori:
In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo
della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo
dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra
eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode
della sua gloria. (Efesini
1:13-14)
Perché Lo Spirito Santo è dato solo a
coloro che Gli ubbidiscono:
Noi siamo testimoni di queste cose; e anche lo Spirito Santo, che Dio ha
dato a quelli che gli ubbidiscono. (Atti
5:32)
- accresce la fede: …la
fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla Parola di
Cristo. (Romani
10:17)
- ci preserva da dolori e
rovinose cadute:
Chi presta attenzione alla parola se ne troverà bene, e beato colui che
confida nel SIGNORE! (Proverbi
16:30)
A differenza di coloro che non
ascoltano:
…perché
tu non abbia a gemere quando verrà la tua fine, quando la tua carne e il tuo
corpo saranno consumati; e tu non dica: «Come ho fatto a odiare la
correzione, e come ha potuto il mio cuore disprezzare la riprensione? Come
ho fatto a non ascoltare la voce di chi m'insegnava, e a non porgere
l'orecchio a chi m'istruiva?...
…L'empio
sarà preso nelle proprie iniquità, tenuto stretto dalle funi del suo
peccato. Egli morirà per mancanza di correzione, andrà vacillando per la
grandezza della sua follia.
(tratto da Proverbi 5:11-23)
Chiunque viene a me e ascolta le mie parole e le mette in pratica, io vi
mostrerò a chi assomiglia. Assomiglia a un uomo il quale, costruendo una
casa, ha scavato e scavato profondamente, e ha posto il fondamento sulla
roccia; e, venuta un'alluvione, la fiumana ha investito quella casa e non ha
potuto smuoverla perché era stata costruita bene.
Ma chi ha udito e non ha messo in pratica, assomiglia a un uomo che ha
costruito una casa sul terreno, senza fondamenta; la fiumana l'ha investita,
e subito è crollata; e la rovina di quella casa è stata grande.
(Luca
6:47-49)
E ascoltare veramente (mettere
in pratica) la Parola di Cristo:
-
compie la Volontà di Dio in noi:
In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che
mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla
morte alla vita. (Giovanni
5:24)
- rende felice la nostra vocazione: …chi
guarda attentamente nella legge perfetta, cioè nella legge della libertà, e
in essa persevera, non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in
pratica; egli sarà felice nel suo operare.
(Giacomo
1:25)
Perché siamo stati creati per
compiere le buone opere che Dio ha preparate per noi:
…infatti
siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere
buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo.
(Efesini
2:10)
Facciamo nostra l’esperienza di
Maria, la sorella di Marta e di
Lazzaro:
Mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio; e una donna, di nome
Marta, lo ospitò in casa sua.
Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù,
ascoltava la sua parola.
Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: «Signore,
non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille
dunque che mi aiuti».
Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per
molte cose, ma una cosa sola è necessaria. Maria ha scelto la parte buona
che non le sarà tolta».
DOVE RIVOLGIAMO QUINDI LE NOSTRE ORECCHIE?
SIAMO FELICI NEL COMPIERE LA VOLONTA’ DI DIO?
L’autore alla lettera gli ebrei ci lascia una solenne esortazione:
Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore
di essere trascinati lontano da esse.
Infatti, se la parola pronunciata per mezzo di angeli si dimostrò ferma e
ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, come
scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza?
(Ebrei 2:1-3)
Come cristiani in un mondo pagano dobbiamo fare sempre molta attenzione a
chi ascoltiamo; purtroppo le “distrazioni” sono tante, ma noi siamo
esortati a fermarci e perseverare
continuamente nel nostro ascolto
della Parola di Dio:
…gli uomini malvagi e gli impostori andranno di male in peggio, ingannando
gli altri ed essendo ingannati.
Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la
certezza, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da bambino hai avuto
conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che
conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù.
Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a
correggere, a educare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e
ben preparato per ogni opera buona. (2
Timoteo 3:13-16)
Perché negli ultimi tempi:
- ci sarà
una epidemia di “dermatiti del canale
uditivo”:
…verrà
il tempo che non sopporteranno più la sana dottrina, ma, per prurito di
udire, si cercheranno maestri in gran numero secondo le proprie voglie, e
distoglieranno le orecchie dalla verità e si volgeranno alle favole.
(2
Timoteo 4:3-4)
Pertanto, come nati di nuovo,
come servi di proprietà di Dio impariamo a vivere in modo degno di quello
che siamo e non camminiamo più come
camminano i pagani:
Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si
comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, con l'intelligenza
ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in
loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore.
Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza
fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile.
Ma voi non è così che avete imparato a conoscere Cristo.
Se pure gli avete dato ascolto e in lui siete stati istruiti secondo la
verità che è in Gesù, avete imparato per quanto concerne la vostra condotta
di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni
ingannatrici
(stimolate dai nostri sensi carnali);
a essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente e a rivestire
l'uomo nuovo (sensibile alla Parola di Dio)
che è creato a immagine di Dio nella
giustizia e nella santità che procedono dalla verità.
(Efesini 4:17-24)