L’autorità di Gesù

 

 

 Quando giunse nel tempio, i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si accostarono a lui,

mentre egli insegnava, e gli dissero:

«Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?»

Gesù rispose loro: «Anch'io vi farò una domanda; se voi mi rispondete,

vi dirò anch'io con quale autorità faccio queste cose.

Il battesimo di Giovanni, da dove veniva? Dal cielo o dagli uomini?»

Ed essi ragionavano tra di loro: «Se diciamo: "dal cielo", egli ci dirà: "Perché dunque non gli credeste?"

Se diciamo: "dagli uomini", temiamo la folla, perché tutti ritengono Giovanni un profeta».

Risposero dunque a Gesù: «Non lo sappiamo».

E anch'egli disse loro: «E neppure io vi dico con quale autorità faccio queste cose.

Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si avvicinò al primo e gli disse:

"Figliolo, va' a lavorare nella vigna oggi". Ed egli rispose: "Vado, signore"; ma non vi andò.

 Il padre si avvicinò al secondo e gli disse la stessa cosa.

Egli rispose: "Non ne ho voglia"; ma poi, pentitosi, vi andò. Quale dei due fece la volontà del padre?»

Essi gli dissero: «L'ultimo».

E Gesù a loro: «Io vi dico in verità: I pubblicani e le prostitute entrano prima di voi nel regno di Dio.

Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto;

 ma i pubblicani e le prostitute gli hanno creduto; e voi, che avete visto questo,

non vi siete pentiti neppure dopo per credere a lui.

(Matteo 21:23-31)

 ***

 Gesù si trova davanti ai capi sacerdoti ed agli anziani, che evidentemente, essendo in mala fede ed aizzati da satana, vogliono far “cadere” Gesù in qualche tranello “religioso”. 

Gesù sa bene che la posizione di autorità dei capi sacerdoti e degli anziani era stata inizialmente istituita sulla base degli insegnamenti della Scrittura:

 

- i sacerdoti erano stati istituiti per servire il popolo nella amministrazione dei sacrifici (cfr Esodo e Levitico)

- gli anziani erano stati istituiti da Mosè, su suggerimento di Ietro, per amministrare la giustizia (Esodo 18:13-27)

 

Essi quindi erano innanzi tutti dei “servi” del popolo ed istituiti in favore del popolo, ma come spesso accade queste “autorità”, con il tempo diventano “potenti” e da servi… …si fanno servire e godono di onori e privilegi che non gli spettano.

Loro avevano evidentemente tradito la loro vocazione!

 

Con il tempo, l’azione efficace di satana, il suo orgoglio spirituale si insinua proprio tra i “servi” e si serve di loro per contrastare l’Opera di Dio!

Non per niente Gesù li apostrofo, come figli del diavolo:

 

Gesù disse loro: «Se foste figli di Abraamo, fareste le opere di Abraamo; ma ora cercate di uccidermi, perché vi ho detto la verità che ho udita da Dio; Abraamo non fece così. Voi fate le opere del padre vostro».

Essi gli dissero: «Noi non siamo nati da fornicazione; abbiamo un solo Padre: Dio».

Gesù disse loro: «Se Dio fosse vostro Padre, mi amereste, perché io sono proceduto e vengo da Dio; infatti io non sono venuto da me, ma è lui che mi ha mandato. Perché non comprendete il mio parlare? Perché non potete dare ascolto alla mia parola.

Voi siete figli del diavolo, che è vostro padre, e volete fare i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin dal principio e non si è attenuto alla verità, perché non c'è verità in lui. Quando dice il falso, parla di quel che è suo perché è bugiardo e padre della menzogna. A me, perché io dico la verità, voi non credete.

(Giovanni 8:39-45)

 

Loro sapevano bene che Gesù era il Figlio di Dio… …ma volontariamente Lo contrastavano perché non rispondeva alle “loro aspettative”, nonostante avessero le profezie messianiche, in particolare quella di Isaia:

Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo;

non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci.

Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza,

pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato,

e noi non ne facemmo stima alcuna.

(Isaia 53:2-3)

 

Questo loro indurimento di cuore, scatena la loro rabbia e pongono la domanda irriverente a Gesù che sta insegnando nel cortile del tempio:

            Con quale autorità fai tu queste cose? E chi ti ha dato questa autorità?

In realtà loro sapevano molto bene che Gesù aveva autorità da parte di Dio, possiamo vederlo nelle parole del fariseo Nicodemo:

 

Rabbì, noi sappiamo che tu sei un dottore venuto da Dio;

perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui  (Giovanni 3:2)

 

Ed inoltre ci fu una esplicita manifestazione al battesimo di Gesù, proprio a quel battesimo al quale Gesù farà riferimento nella Sua “controdomanda”:

 

Allora Gesù dalla Galilea si recò al Giordano da Giovanni per essere da lui battezzato.

Ma questi vi si opponeva dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?»

Ma Gesù gli rispose: «Sia così ora, poiché conviene che noi adempiamo in questo modo ogni giustizia». Allora Giovanni lo lasciò fare.

Gesù, appena fu battezzato, salì fuori dall'acqua; ed ecco i cieli si aprirono ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.

Ed ecco una voce dai cieli che disse: «Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto».

(Matteo 3:13-17)

 

Gesù quindi, nella Sua divina onniscenza, li porta proprio al battesimo di Giovanni e pone loro una domanda alla quale essi non vogliono rispondere

…i saggi diventano stolti… i sapienti si dichiarano ignoranti!

 

Paolo descrive l’ira di Dio proprio rivolta a coloro che agiscono come questi “capi religiosi”, seppur non pagani:

perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato;

ma si sono dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.

Benché si dichiarino sapienti, sono diventati stolti,

e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile,

di uccelli, di quadrupedi e di rettili.

(Romani 1:21-23)

 

Questi capi religiosi, avevano le sembianze dell’ubbidienza ma erano profondamente disubbidienti… avevano le parvenze della pietà ma ne avevano rigettata la potenza… (cfr 1 Timoteo 3:5).

 

Gesù propone loro quindi una parabola che evidenzia come Dio non ama l’ubbidienza esteriore, ma quella vera… non importa quello che dici di fare o di essere, importa quello che fai e che sei davanti a Lui!

 

Per questo i pubblicani e le prostitute entrano prima dei capi religiosi nel regno di Dio.

Poiché Giovanni è venuto a voi per la via della giustizia, e voi non gli avete creduto;

 ma i pubblicani e le prostitute gli hanno creduto;

e voi, che avete visto questo, non vi siete pentiti neppure dopo per credere a lui.

 

Quello che conta è pentirsi, ravvedersi del proprio stato di ribellione davanti a Dio, non il “vestire” abiti religiosi… a quale categoria di persone assomigli?

Matteo Armillotta