Il termine “Vangelo” significa letteralmente “Buona notizia”, ed è
veramente una Buona
Notizia in quanto
ci porta l’annuncio del compimento di
un’Opera di redenzione così
potente, così
completa, così
perfetta, così
impossibile da
realizzare dall’uomo, che
solo Dio poteva compiere!
E’ un Opera che ha in sé una Potenza Salvifica straordinaria, Paolo lo
descrive così:
…esso è potenza di Dio per la
salvezza
(guarigione, perfezione, completezza secondo Dio)
di chiunque crede…
(Romani 1:16)
Ma è richiesta
una fede consapevole dello stato di
perdizione dell’uomo, uno stato di perdizione che
ci spaventa, che
fa crollare ogni
nostra pretesa di giustizia, che
mette a nudo tutta la nostra miseria umana,
la nostra totale
incapacità di fare il Bene, e questo
turba profondamente la nostra coscienza
ed umilia il nostro orgoglio umano, tutto questo
spaventa,
turba,
ci fa sentire
estremamente colpevoli, è veramente imbarazzante vederci così, allora spesso, per
evitare di
spaventare,
di turbare,
si presenta un vangelo
molto più semplice da accettare,
credi nel Signore Gesù e sarai salvato, questo è lo slogan ispirato da una lettura molto
superficiale della Scrittura,
non si chiama peccato ciò
che è ormai entrato nelle maglie di tolleranza della nostra cultura, dimenticando però che
presentando un
vangelo “depotenziato” si presenta in realtà un vangelo ingannevole, privo di Potenza, che
lascia tutto come è,
inganna gli altri e
chi lo presenta, accompagna all’inferno le persone cospargendole di un odore
di santità formale, come profumare un maiale prima di portarlo al macello.
Il Vangelo è invece
la Potenza di Dio che ci fa vincere il combattimento
contro
tutto ciò che si eleva orgogliosamente
contro la conoscenza di Dio, facendo prigioniero ogni pensiero fino a
renderlo ubbidiente a Cristo (cfr 2 Corinzi 10:5), mediante
il coinvolgimento di tutto il nostro essere,
il cuore, la bocca, il corpo:
Questa è la parola
della fede che noi annunciamo; perché,
se con la bocca avrai confessato Gesù
come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai
morti, sarai salvato; infatti con
il cuore si crede per ottenere la
giustizia e con la bocca si
fa confessione per essere salvati.
(Romani 10:8-10)
Ed
è una salvezza che ci proietta in un
modo di vivere totalmente diverso da quello che viene vissuto nel mondo
incredulo:
Vi esorto dunque,
fratelli, per la misericordia di Dio, a
presentare i vostri corpi in
sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto
spirituale.
Non conformatevi a questo mondo, ma
siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché
conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e
perfetta volontà.
(Romani 12:1-2)
Depotenziando il vangelo, limitandolo ad una
forza molto simile
a quelle della mente umana, che viene
facilmente accettato dalla nostra
ragione,
si presenta:
…un vangelo che non richiede nessun riconoscimento di peccato…
…un vangelo che non richiede nessun pentimento…
…un vangelo che non richiede nessun ravvedimento…
…un vangelo che non richiede nessuna scelta radicale…
…un vangelo che non turba nessuno…
UN VANGELO CHE NON HA ALCUNA POTENZA
SALVIFICA SPIRITUALMENTE
…un vangelo pronto a risolvere tutti i nostri problemi personali, economici,
di salute…
…un vangelo appagante dal punto di vista umano…
…un vangelo che non turba nessuno…
…un vangelo che non cambia nessuno…
…un vangelo che rispetta tutto e tutti…
UN VANGELO CHE SERVE A VIVERE IN PACE
CON SE STESSI E CON IL MONDO
…ma è questo il Vangelo di Gesù Cristo?
Gesù disse (in opposizione alla predicazione dei religiosi dei suoi tempi
terrestri):
Entrate per la
porta stretta, poiché larga è la
porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e
molti sono quelli che entrano per
essa.
Quanto
stretta è la porta e angusta la via
che conduce alla vita, e pochi
sono quelli che la trovano.
(Matteo 7:13-14)
Gesù presentava l’accesso al Regno di
Dio così:
Un tale si avvicinò
a Gesù e gli disse: «Maestro, che
devo fare di buono per avere la vita eterna?»
Gesù gli rispose:
«Perché m'interroghi intorno a ciò che è buono? Uno solo è il buono. Ma
se vuoi entrare nella vita, osserva i
comandamenti».
«Quali?» gli
chiese.
E Gesù rispose:
«Questi: Non uccidere, non
commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso.
Onora tuo padre e tua madre, e ama
il tuo prossimo come te stesso».
E il giovane a lui:
«Tutte queste cose le ho osservate;
che mi manca ancora?»
Gesù gli disse: «Se
vuoi essere perfetto, va', vendi ciò che hai e dàllo ai poveri, e avrai un
tesoro nei cieli; poi, vieni e seguimi».
Ma il giovane,
udita questa parola, se ne andò rattristato, perché aveva molti beni.
E Gesù disse ai
suoi discepoli: «Io vi dico in verità che difficilmente un ricco entrerà nel
regno dei cieli.
E ripeto:
è più facile per un cammello passare
attraverso la cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio».
I suoi discepoli,
udito questo, furono sbigottiti e dicevano: «Chi dunque può essere salvato?»
Gesù fissò lo
sguardo su di loro e disse: «Agli
uomini questo è impossibile; ma a Dio ogni cosa è possibile».
(Matteo 19:16-26)
Vediamo qui che il Vangelo proposto da Gesù Cristo (in
contrapposizione alla predicazione delle autorità religiose di allora) non è
affatto facile da afferrare!
Gesù Cristo ha vinto il maligno alla
croce in modo trionfante:
…egli ha cancellato il documento a noi
ostile, i cui
comandamenti ci condannavano, e l'ha
tolto di mezzo, inchiodandolo sulla croce; ha spogliato i principati e le
potenze, ne ha fatto un pubblico spettacolo, trionfando su di loro per mezzo
della croce.
(Colossesi 2:14-15)
Chi crede nella Potenza del Vangelo di
Cristo e nel suo trionfo della croce, non ha paura di chiamare il peccato
con il proprio nome,
perché confida nella efficacia del Vangelo che lo libera dal peccato stesso
e lo trasforma nell’immagine perfetta e completa del Figlio, secondo
l’azione dello Spirito Santo…
…chi invece non crede nella Potenza del Vangelo di Cristo e nel suo trionfo
della croce, cerca in tutti i modi di
“abbassare gli
standard di santità” ed ha paura di chiamare il peccato con il proprio nome, perché
non confida nella
efficacia del vangelo, egli sa in cuor suo che dovrà continuare a convivere con il peccato ed
in qualche modo cerca di “farselo amico”.
Predicare
un vangelo impotente è rendersi
nemici della croce di Cristo:
Perché
molti camminano da nemici della croce
di Cristo (ve l'ho detto spesso e ve lo dico anche ora piangendo),
la fine dei quali è la perdizione; il
loro dio è il ventre e la loro gloria è in ciò che torna a loro vergogna;
gente che ha l'animo alle cose della terra.
(Filippesi 3:18-19)
Ed essere quindi dei
falsi profeti, e Gesù ci avverti fin da allora che la predicazione del Vangelo e la
testimonianza si sarebbero
adulterate con la venuta dei
falsi profeti:
«Guardatevi dai
falsi profeti i quali
vengono verso di voi in vesti da
pecore, ma dentro sono lupi
rapaci. Li riconoscerete dai loro
frutti.
Si raccoglie forse
uva dalle spine, o fichi dai rovi?
Così, ogni albero
buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi.
Un albero buono non
può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni.
Ogni albero che non
fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco.
Li riconoscerete dunque dai loro
frutti.
(non vi è potenza nel loro vangelo)
«Non
chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa
la volontà del Padre mio che è nei cieli.
(l’azione della Potenza del Vangelo)
Molti mi diranno in
quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo e
in nome tuo cacciato demòni e
fatto in nome tuo molte opere potenti?"
Allora dichiarerò
loro: "Io non vi ho mai conosciuti;
allontanatevi da me,
malfattori!"
(Matteo 7:15-23)
Vediamo come
l’apparenza delle cose inganna,
i falsi profeti si presentano indifesi come
pecore, mansueti esteriormente, apparentemente
propensi al
produrre un buon frutto
(la vite ed il fico), ma
dentro, portano la maledizione (spine e rovi cfr Genesi 3:18).
E’ facile individuare
il lupo quando si avvicina nella sua veste tipica, e spesso è facile giudicare
dalle apparenze, ma quando si
traveste da angelo di luce, quando si
traveste da servitore di giustizia (cfr 2 Corinzi 11:14)... le cose si complicano.
Il problema dell’insorgenza dei
falsi dottori e dei
falsi profeti era la costante preoccupazione di tutti gli apostoli e di tutti gli
autori delle lettere bibliche neotestamentarie, ma
negli ultimi tempi,
Paolo profetizza una cosa
ancora più eclatante.
Paolo profetizza a Timoteo che
verrà il tempo che non sopporteranno
più la sana dottrina, ma, per prurito di udire,
si cercheranno maestri in gran
numero secondo le proprie voglie, e distoglieranno le orecchie dalla
verità e si volgeranno alle favole.
(2 Timoteo 4:3-4)
…non saranno più i lupi a cercare le prede, saranno le stesse prede a
cercare i lupi!
…non saranno più i falsi dottori a
cercare le loro vittime, saranno le stesse vittime a cercarsi il falso
dottore, per sentire predicare il vangelo che piace a loro!
Quanti “consulenti spirituali” si
offrono alle persone che li chiamano per sentirsi dire esattamente quello
che vogliono sentirsi dire, e quanti lo fanno!
Oggi siamo confrontati con la predicazione dell’accesso al regno di
Dio in un modo molto “semplificato”, la predicazione di
un vangelo della
pace e dell’amore senza condizioni (stessi valori che cerca il mondo pagano), che viene proposto prendendo spunto proprio da
passi del Vangelo, spesso difficile anche da contrastare, ma che è più che
mai
fuorviante ed
ingannevole... …in quanto questo “vangelo umano e pagano” si fregia dei simboli più
cari al nostro Signore e Salvatore,
la Pace e l’Amore, ma
senza la Sua Verità,
senza la correzione!
Siamo confrontati con la “religione del pacifismo e
dell’amoresimo e della
superficialità”!
Questa nuova religione (perché
dobbiamo considerare che in passato non si era mai predicato un vangelo così
“buonista” e così “superficiale”, piuttosto si era caduti nell’errore
opposto dell’intransigenza), promuove
una dottrina sdolcinata e buonista che confonde i semplici, ma non è da
identificare con il cristianesimo che voglia davvero essere fedele
all’insegnamento biblico.
Di fatto, questa corrente è un movimento filosofico universalista che
predica “la pace e l'amore
incondizionato” (non meglio definito), e che pretende di essere
“l'ultima e unica soluzione per l'umanità".
E’ una religione che, nascondendo le
sue incoerenze ed illogicità, parla di “tolleranza”, “libertà dal giudizio”,
“perdono”, “solidarietà”, avvalendosi spesso di slogan molto attraenti,
chi oserebbe negarli?
Ma occorre identificarla coma una trappola, un laccio pericolosissimo!
L’Amore e la Pace
di Dio in Cristo non sono affatto incondizionati,
la porta di accesso al Regno di Dio
non è diventata più spaziosa,
vediamo cosa insegna la Scrittura. Il profeta Isaia tuonava:
“Non
c'è pace per gli empi”, dice il SIGNORE.
(Isaia 48:22)
Gli angeli proclamarono questo al momento della nascita di Gesù:
Gloria a Dio nei
luoghi altissimi, e pace in terra
agli uomini ch'egli gradisce!
(Luca 2:14)
Gesù stesso dichiarò:
Non pensate che io sia venuto a mettere
pace sulla terra; non sono venuto a metter pace, ma spada. Perché
sono venuto a dividere il figlio da
suo padre, la figlia da sua madre, la nuora dalla suocera; e
i nemici dell'uomo saranno quelli
stessi di casa sua.
(Matteo
10:34-35)
Paolo ci parla di un Dio adirato:
L'ira di Dio si rivela dal cielo contro
ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia…
(Romani 1:18)
Paolo scrivendo ancora le sue lettere ai santi dichiarando che
la Pace di Dio non è per tutti:
…a quanti sono in
Roma, amati da Dio, chiamati santi,
grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesù Cristo.
(Romani 1:7)
…alla
chiesa di Dio che è in Corinto, ai santificati in Cristo Gesù, chiamati
santi, con tutti quelli che in ogni luogo invocano il nome del Signore
nostro Gesù Cristo, Signore loro e nostro:
grazia a voi e pace da Dio nostro
Padre e dal Signore Gesù Cristo.
(1 Corinzi 1:2-3)
…alla
chiesa di Dio che è in Corinto,
con tutti i santi che sono in tutta l'Acaia,
grazia a voi e pace da Dio nostro
Padre e dal Signore Gesù Cristo.
(2 Corinzi 1:1-2)
…alle
chiese della Galazia; grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore
Gesù Cristo, che ha dato se stesso per i nostri peccati, per sottrarci al presente
secolo malvagio, secondo la volontà del nostro Dio e Padre, al quale sia
la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
(Galati 1:2-5)
…ai
santi che sono in Efeso e ai fedeli in Cristo Gesù.
Grazia a voi e pace da Dio, nostro Padre, e dal Signore Gesù
Cristo.
(Efesini 1:1-2)
Pace ai fratelli e amore con fede, da Dio Padre e dal Signore Gesù
Cristo.
(Efesini 6:23)
…a
tutti i santi in Cristo Gesù che sono in Filippi, con i vescovi e con i
diaconi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre e dal Signore Gesù Cristo.
(Filippesi 1:1-2)
…ai
santi e fedeli fratelli in Cristo che sono in Colosse,
grazia a voi e pace da Dio, nostro
Padre.
(Colossesi 1:1-2)
Il nostro peccato è
un invalicabile muro di divisione tra
noi e Dio e rende impossibile qualsiasi
comunicazione con Dio,
figuriamoci la Pace, Isaia scriveva:
Ecco,
la mano del SIGNORE non è troppo
corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per udire; ma le vostre
iniquità vi hanno separato dal vostro Dio; i vostri peccati gli hanno fatto
nascondere la faccia da voi, per non darvi più ascolto.
(Isaia 59:1-2)
Infatti noi sappiamo che solo
la giustificazione in Cristo ci dà la
Pace con Lui e ci permette di
avvicinarci al Dio Santissimo:
Giustificati dunque per fede, abbiamo
pace con Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore…
(Romani 5:1)
Avendo dunque,
fratelli, libertà di entrare nel
luogo santissimo per mezzo del
sangue di Gesù…
(Ebrei 10:19)
E solo
camminando secondo
la Sua Regola di Giustizia, la
pace e la misericordia di Dio saranno su di noi:
Ma quanto a me,
non sia mai che io mi vanti di altro
che della croce del nostro Signore Gesù Cristo, mediante la quale il
mondo, per me, è stato crocifisso e io sono stato crocifisso per il mondo.
Infatti, tanto la circoncisione che l'incirconcisione non sono nulla; quello
che importa è l'essere una nuova creatura.
Su quanti cammineranno secondo questa
regola siano pace e misericordia, e così siano sull'Israele di Dio.
(Galati 6:14-16)
Solo
confidando in Dio Padre per mezzo di
Gesù Cristo, possiamo godere della Pace di Dio:
…in
ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche,
accompagnate da ringraziamenti.
E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza,
custodirà i vostri cuori e i vostri
pensieri in Cristo Gesù, Le cose che avete imparate, ricevute, udite da me e
viste in me, fatele; e il Dio della pace sarà con voi.
(Filippesi 4:6-7 e
9)
E Giovanni chiude “il cerchio dottrinale” nella sua terza lettera:
…a
motivo della verità che dimora in noi e sarà con noi in eterno:
grazia, misericordia e pace saranno
con noi da parte di Dio Padre e di Gesù Cristo, il Figlio del Padre,
nella verità e nell'amore.
(3 Giovanni 2-3)
Bisogna quindi precisare che cosa siano esattamente
l’Amore e la Pace di Dio che ci vengono rivelate nel Vangelo di Gesù
Cristo.
Gesù ha detto ai Suoi durante l’ultima cena:
Se uno mi ama,
osserverà la mia parola; e
il Padre mio l'amerà, e noi
verremo da lui e dimoreremo presso di lui. Chi
non mi ama non osserva le mie parole; e la parola che voi udite non è mia,
ma è del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste
cose, stando ancora con voi; ma il Consolatore, lo Spirito Santo, che il
Padre manderà nel mio nome, vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto
quello che vi ho detto. Vi lascio
pace; vi do la mia pace. Io non
vi do come il mondo dà.
Il vostro cuore non
sia turbato e non si sgomenti.
(Giovanni 14:23-27)
In questo passo vediamo come
l’amore di Dio è condizionato all’osservanza della Sua Parola, e la Pace di Cristo è differente da qualsiasi altro
tipo di Pace, è
la Pace di Dio,
la Pace con Dio!
***
il Vangelo di Gesù Cristo ci porta al riconoscimento del peccato
L’azione dello Spirito Santo promesso da Gesù Cristo
è proprio questa:
Quando sarà venuto,
convincerà il mondo quanto al
peccato, alla giustizia e al giudizio.
Quanto al peccato, perché non credono
in me; quanto alla
giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; quanto al giudizio,
perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
(Giovanni 16:8-11)
Predicare deliberatamente un vangelo
che prescinde da questi insegnamenti, non è predicare il Vangelo di Gesù Cristo,
porta a non credere
in Gesù Cristo stesso e nella Sua Opera salvifica.
Siamo portati a pensare che
il peccato che ci separa da Dio sia essenzialmente costituito dalle azioni compiute,
il “rubare”, il “commettere adulterio”, “l’uccidere”, e quindi
chi non commette
“fisicamente” questo tipo di peccati avrebbe modo e ragione di ritenersi
“giusto”, ma
questo è un modo di
pensare essenzialmente religioso e formale,
quasi che il peccato sia essenzialmente ciò che è
manifesto, ma la Scrittura ci insegna invece che:
I peccati di alcune persone sono
manifesti prima ancora del giudizio; di altre, invece, si conosceranno in
seguito.
(1 Timoteo 5:24)
Il Peccato dell’uomo non è
il commettere
fisicamente il peccato,
è il suo stesso
stato di peccato, la Scrittura ci dichiara che:
…tutti hanno peccato e sono privi della
gloria di Dio…
(Romani 3:23)
Noi non siamo peccatori perché
commettiamo peccati…
…commettiamo peccati perché siamo
peccatori!
L’azione dello
Spirito Santo invece
ci convince che il nostro peccato è il non avere riconosciuto Dio, non
averLo ringraziato…
(cfr Romani 1:18-21)
e consiste nel continuare
ostinatamente a non riconoscerlo non credendo nella Persona e
nell’Opera di Gesù
Cristo quale Salvatore, Redentore, Mediatore tra Dio e l’uomo.
Indipendentemente dal fatto che abbiamo
più o meno commesso l’azione degli atti peccaminosi (perché quello che noi chiamiamo usualmente “peccato”
non è altro che il frutto, la manifestazione dello stato di peccato stesso),
noi siamo peccatori perché la nostra natura stessa ne è contaminata!
Il Peccato per eccellenza è quello che
Paolo ci descrive all’inizio della lettera ai Romani e che scatena l’ira di
Dio su tutti gli uomini:
L'ira di Dio si
rivela dal cielo contro ogni empietà
e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia;
poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio
manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e
divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo
percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché,
pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno
ringraziato; ma si sono dati a
vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato.
(Romani 1:18-21)
Il peccato dell’uomo è quindi essenzialmente il
soffocare la verità
(Gesù Cristo che si definì LA
VERITA’ – cfr Giovanni 14:6)
con l'ingiustizia (una verità
umana corrotta e vana)…
…la
Verità (la conoscenza di Dio in quanto nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito
Dio (GESU’ CRISTO), che è nel seno del Padre, è quello che l'ha fatto
conoscere –
cfr Giovanni 1:18) soffocata con i vani
ragionamenti che portano a non crederLo, non glorificarLo e non ringraziarLo,
in tutto questo non c’è nulla di “punibile” dal punto di vista
“formalmente religioso”, ma questo è
il Peccato che scatena l’ira di Dio
sugli uomini.
Il frutto di questo
stato di peccato (i cosiddetti “peccati”) non è altro che la diretta
conseguenza dei vani ragionamenti
che portano alle tenebre della mente che si tramutano in atti di
depravazione della creatura fatta ad immagine di Dio che si corrompe in
quanto lontana dal suo creatore!
Il Vangelo di Gesù Cristo ci porta a
riconoscere questo stato,
altrimenti non stiamo seguendo il Suo Vangelo,
stiamo seguendo
un altro vangelo!
***
il Vangelo di Gesù Cristo ci porta ad un sincero pentimento
Il vangelo della pace e dell’amore non
richiede alcun pentimento,
Dio è talmente buono che ci accetta così come siamo,
quindi possiamo
tranquillamente continuare a vivere nel nostro stato di peccato, Lui ci ama
lo stesso!
Che inganno! Giacomo invece dice:
Non v'ingannate, fratelli miei carissimi; ogni cosa
buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre degli
astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento.
Egli ha voluto generarci secondo la sua
volontà mediante la parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature.
Sappiate questo,
fratelli miei carissimi: che ogni uomo sia pronto ad ascoltare, lento a
parlare, lento all'ira; perché l'ira dell'uomo non compie la giustizia di
Dio.
Perciò, deposta ogni impurità e residuo
di malizia, ricevete con dolcezza la parola che è stata piantata in voi, e
che può salvare le anime vostre. Ma mettete in pratica la parola e
non ascoltatela soltanto, illudendo voi stessi.
Perché,
se uno è ascoltatore della parola e
non esecutore, è simile a un uomo che guarda la sua faccia naturale in
uno specchio; e quando si è guardato se ne va, e
subito dimentica com'era.
Ma chi guarda attentamente nella legge
perfetta, cioè nella legge
della libertà, e in essa persevera,
non sarà un ascoltatore smemorato ma uno che la mette in pratica; egli
sarà felice nel suo operare.
Se uno pensa di essere religioso,
ma poi non tiene a freno la sua
lingua e inganna se stesso, la sua religione è vana.
La religione pura e
senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: soccorrere gli orfani e le
vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi puri dal mondo.
(Giacomo 1:16-27)
Vediamo in questo passo come Giacomo parla di un Vangelo che ci parla di
una
rigenerazione
mediante la parola di verità,
alla quale deve
seguire (per poter vivere felici la vita cristiana) una
attività pratica conseguente…
…il deporre
ogni impurità e residuo di malizia…
…il ricevete con dolcezza (con mansuetudine,
senza opporsi) la parola…
…ed il praticarla per non ingannare se
stessi!
***
il Vangelo di Gesù Cristo ci porta al ravvedimento
Il ravvedimento è quella ammissione di
coscienza del proprio stato di peccato in modo incondizionato con una presa
di posizione davanti allo stato di peccato compreso, questo non è richiesto dal vangelo della pace e
dell’amore, non ce n’è bisogno,
l’amore di Dio colma
anche questa lacuna!
Questo lo vediamo proprio quando
il Vangelo
proclamato da Gesù
veniva respinto dagli uomini religiosi, ma
accettato da coloro che
si riconoscevano peccatori e
facevano frutti degni di ravvedimento…
…ricordiamo cosa disse Gesù in casa di Zaccheo, davanti al suo “ravvedimento fruttuoso”:
…Zaccheo
si fece avanti e disse al Signore: «Ecco, Signore,
io do la metà dei miei beni ai poveri;
se ho frodato qualcuno di qualcosa
gli rendo il quadruplo».
Gesù gli disse: «Oggi la salvezza è
entrata in questa casa, poiché anche
questo è figlio d'Abraamo; perché il
Figlio dell'uomo è venuto per cercare e salvare ciò che era perduto».
(Luca 19:8-10)
…ravvedimento, perché tutto nasce da
lì.
Senza il ravvedimento non c’è Vangelo…
…c’è una adesione ad uno stile di vita
…a degli aspetti religiosi e morali
…che finiscono nella tomba ma non
avranno alcun valore davanti a Dio!
***
il Vangelo di Gesù Cristo ci porta ad una conversione
Convertirsi è molto più che ascoltare
la Parola di Dio…
…è molto di più che dire Signore, Signore
…è molto più che predicare nel nome del Signore
…è molto più che cacciare demoni nel nome del Signore
…è molto più che fare opere potenti nel nome del Signore
Gesù lo disse chiaramente:
«Non
chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi
fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Molti mi diranno in
quel giorno: "Signore, Signore,
non abbiamo noi profetizzato in nome
tuo e in nome tuo cacciato demòni
e fatto in nome tuo molte opere
potenti?"
Allora dichiarerò
loro: "Io non vi ho mai conosciuti;
allontanatevi da me, malfattori!"
(Matteo 7:21-23)
Convertirsi è fare la volontà del
Padre!
Abbiamo un esempio nella persona
dell’apostolo Pietro, egli, davanti alla chiamata:
Mentre camminava
lungo il mare della Galilea, Gesù vide due fratelli,
Simone detto Pietro, e Andrea suo fratello, i quali gettavano la
rete in mare, perché erano pescatori.
E disse loro: «Venite dietro a me e vi farò pescatori di uomini».
Ed
essi, lasciate subito le reti, lo
seguirono.
(Matteo 4:18-20)
- aveva
rinunciato a tante cose per Lui:
Pietro disse: «Ecco,
noi abbiamo lasciato le nostre cose e
ti abbiamo seguito».
(Luca 18:28)
- aveva
insegnato,
cacciato demoni e
fatto opere potenti nel nome di Gesù:
Gesù andava attorno
per i villaggi circostanti, insegnando. Poi chiamò a sé i dodici e cominciò
a mandarli a due a due; e diede loro potere sugli spiriti immondi.
Comandò loro di non
prendere niente per il viaggio; né pane, né sacca, né denaro nella cintura,
ma soltanto un bastone; di calzare i sandali e di non portare tunica di
ricambio. Diceva loro: «Dovunque sarete entrati in una casa, trattenetevi
lì, finché non ve ne andiate da quel villaggio; e se in qualche luogo non vi
ricevono né vi ascoltano, andando via, scotetevi la polvere dai piedi come
testimonianza contro di loro».
E, partiti,
predicavano alla gente di ravvedersi;
scacciavano molti demòni, ungevano d'olio molti infermi e li guarivano.
(Marco 6:6-12)
- aveva
dichiarato di essere pronto a morire
per il Signore:
Simon Pietro gli
domandò: «Signore, dove vai?» Gesù rispose: «Dove vado io, non puoi seguirmi
per ora; ma mi seguirai più tardi». Pietro
gli disse: «Signore, perché non posso seguirti ora?
Darò la mia vita per te!»
(Giovanni 13:36-37)
Eppure Gesù gli disse:
«Simone, Simone,
ecco, Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano; ma io ho
pregato per te, affinché la tua fede non venga meno; e tu,
quando sarai convertito, fortifica i tuoi fratelli.»
(Giovanni 13:31-32)
Ma come? Cosa intendeva Gesù? Cosa
bisogna fare ancora per “essere convertiti”?
La conversione è quell’azione che solo
lo Spirito Santo può compiere nel cuore dell’uomo che riconosce tutto il suo
fallimento spirituale, che davanti alla sua incapacità di credere con il cuore e confessare con
la bocca,
piange amaramente, proprio come Pietro:
Dopo averlo
arrestato, lo portarono via e lo condussero nella casa del sommo sacerdote;
e Pietro seguiva da lontano.
Essi accesero un
fuoco in mezzo al cortile, sedendovi intorno. Pietro si sedette in mezzo a
loro.
Una serva, vedendo
Pietro seduto presso il fuoco, lo
guardò fisso e disse: «Anche costui era con Gesù».
Ma egli negò,
dicendo: «Donna, non lo conosco».
E poco dopo, un
altro lo vide e disse: «Anche tu sei di quelli».
Ma Pietro rispose:
«No, uomo, non lo sono».
Trascorsa circa
un'ora, un altro insisteva, dicendo: «Certo, anche questi era con lui,
poiché è Galileo».
Ma Pietro disse: «Uomo,
io non so quello che dici».
E subito, mentre
parlava ancora, il gallo cantò.
E il Signore,
voltatosi, guardò Pietro; e Pietro si ricordò della parola che il Signore
gli aveva detta: «Oggi, prima che il gallo canti,
tu mi rinnegherai tre volte».
E, andato fuori, pianse amaramente.
(Luca 22:54-62)
Nel pianto amaro di Pietro c’è tutta la
sua rabbia contro se stesso, contro la sua carne peccatrice, incapace di
confessare con la bocca il nome del Signore, ha inizio la sua conversione.
Gesù recupera Pietro creando proprio le stesse circostanze che erano state
per lui l’occasione di caduta,
Pietro si stava scaldando intorno al
fuoco (cfr - Luca 22:59),
Gesù lo accoglie accanto al fuoco per
ristabilirlo e ricordargli la sua chiamata con dei pesci arrostiti (cfr Matteo 4:1; Marco 1:17):
…Gesù si manifestò
di nuovo ai discepoli presso il mare di Tiberiade; e si manifestò in questa
maniera.
Simon Pietro,
Tommaso detto Didimo, Natanaele di Cana di Galilea, i figli di Zebedeo e due
altri dei suoi discepoli erano insieme.
Simon Pietro disse loro: «Vado a
pescare».
Essi gli dissero: «Veniamo anche noi
con te».
Uscirono e salirono
sulla barca; e quella notte non presero nulla.
Quando già era
mattina, Gesù si presentò sulla riva;
i discepoli però non sapevano che era Gesù.
Allora
Gesù disse loro: «Figlioli, avete del
pesce?» Gli risposero: «No».
Ed egli disse loro:
«Gettate la rete dal lato destro della barca e ne troverete».
Essi dunque la
gettarono, e non potevano più tirarla su per il gran numero di pesci.
Allora il discepolo
che Gesù amava disse a Pietro: «È il Signore!»
Simon Pietro, udito
che era il Signore, si cinse la veste, perché era nudo, e si gettò in mare.
Ma gli altri
discepoli vennero con la barca, perché non erano molto distanti da terra
(circa duecento cubiti), trascinando la rete con i pesci.
Appena scesero a terra, videro là della
brace e del pesce messovi su, e del pane.
Gesù disse loro:
«Portate qua dei pesci che avete preso ora».
Simon Pietro allora
salì sulla barca e tirò a terra la rete piena di centocinquantatré grossi
pesci; e benché ce ne fossero tanti, la rete non si strappò.
Gesù disse loro:
«Venite a fare colazione». E nessuno dei discepoli osava chiedergli: «Chi
sei?» Sapendo che era il Signore.
Gesù venne, prese il pane e lo diede
loro; e così anche il pesce.
Questa era già la
terza volta che Gesù si manifestava ai suoi discepoli, dopo esser
risuscitato dai morti.
Quand'ebbero fatto
colazione, Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami più di
questi?»
Egli rispose: «Sì,
Signore, tu sai che ti voglio bene».
Gesù gli disse: «Pasci
i miei agnelli».
Gli disse di nuovo,
una seconda volta: «Simone di Giovanni, mi ami?»
Egli rispose: «Sì,
Signore; tu sai che ti voglio bene».
Gesù gli disse: «Pastura
le mie pecore».
Gli disse la terza
volta: «Simone di Giovanni, mi vuoi bene?»
Pietro fu
rattristato che egli avesse detto la terza volta: «Mi vuoi bene?»
E gli rispose:
«Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene».
Gesù gli disse: «Pasci
le mie pecore. In verità, in verità ti dico che quand'eri più giovane,
ti cingevi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio, stenderai
le tue mani e un altro ti cingerà e ti condurrà dove non vorresti».
(Giovanni 21:1-18)
Da questo pentimento profondo,
dall’aver fatto la Pace con il Signore Gesù sulla spiaggia del mare di
Galilea, proprio su quel mare da dove tutto era iniziato…
…Pietro è ora pronto per ricevere lo
Spirito Santo
(cfr Atti 2) e fare la Volontà di Dio, secondo
l’insegnamento del Maestro:
Questa è la volontà di colui che mi ha
mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li
risusciti nell'ultimo giorno.
Poiché
questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io lo
risusciterò nell'ultimo giorno».
(Giovanni 6:39-40)
Ed a questa
Volontà che
il convertito,
sospinto e sostenuto dallo Spirito
Santo, che compie in Lui la volontà di
Dio, si dispone, nella
evangelizzazione verso i perduti e nella
edificazione del
corpo di Cristo, rinnovando la sua
mente con la Parola di Dio e
consacrando il suo corpo in sacrificio
vivente (cfr Romani 12:1-2).
La conversione a Gesù Cristo è un sconvolgimento
interiore: (con il cuore si crede per ottenere la Giustizia cfr Romani 10:10a)
-
si manifesta
esteriormente (con la bocca si fa confessione per
essere salvati cfr Romani 10:10b)…
-
necessita di
segni visibili di obbedienza alla Volontà di Dio (si testimonia con
il battesimo,
chi avrà creduto e
sarà stato battezzato sarà salvato – cfr Marco 16:16)…
-
e
si proietta verso
tutto ciò che è Santo, Buono, Accettevole …la Volontà di Dio!
Con la conversione
inizia una acerba lotta
con l’uomo terreno, animale e diabolico che, dichiarato morto sulla croce di
Cristo, agisce contro l’uomo nuovo che è nato da Dio…
Il “vangelo pagano”
dei molti non porta questa lotta, anzi cerca il compromesso, la pace, affinché
possiamo vivere
serenamente,
ingannando noi
stessi…
***
il Vangelo di Gesù Cristo turba il nostro essere naturale
Paolo parla della lotta tra
l’uomo interiore nato da Dio che si va rinnovando giorno dopo giorno e
l’uomo esteriore che si va disfacendo (si corrompe secondo il suo naturale destino), è un
corpo di morte dal quale Gesù Cristo ci libererà alla risurrezione dei
corpi:
Sappiamo infatti
che la legge è spirituale; ma io sono carnale, venduto schiavo al peccato.
Poiché, ciò che
faccio, io non lo capisco: infatti non faccio quello che voglio, ma faccio
quello che odio.
Ora, se faccio
quello che non voglio, ammetto che la legge è buona; allora non sono più io
che lo faccio, ma è il peccato che abita in me.
Difatti,
io so che in me, cioè nella mia
carne, non abita alcun bene; poiché in me si trova il volere, ma il modo di
compiere il bene, no.
Infatti il bene che
voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio.
Ora, se io faccio
ciò che non voglio, non sono più io che lo compio, ma è il peccato che abita
in me.
Mi trovo dunque
sotto questa legge: quando voglio fare il bene, il male si trova in me.
Infatti
io mi compiaccio della legge di Dio,
secondo l'uomo interiore, ma vedo un'altra legge nelle mie membra, che
combatte contro la legge della mia mente e mi rende prigioniero della legge
del peccato che è nelle mie membra.
Me infelice! Chi mi libererà da questo
corpo di morte?
Grazie siano rese a Dio per mezzo di
Gesù Cristo, nostro Signore.
Così dunque, io con
la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato.
(Romani 7:14-25)
…sapendo che colui che risuscitò il
Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù, e ci farà comparire con voi
alla sua presenza.
Tutto ciò infatti
avviene per voi, affinché la grazia che abbonda per mezzo di un numero
maggiore di persone moltiplichi il ringraziamento alla gloria di Dio.
Perciò
non ci scoraggiamo; ma, anche se il
nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova
di giorno in giorno.
Perché la nostra
momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato
peso eterno di gloria, mentre abbiamo
lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si
vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si
vedono sono eterne.
(2 Corinzi 4:14-18)
***
il Vangelo di Gesù Cristo ci trasforma
Lo Spirito Santo nel cuore del
convertito ha una azione trasformatrice…
E
noi tutti, a viso scoperto,
contemplando come in uno specchio la gloria del Signore,
siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria,
secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito.
(2 Corinzi 3:18)
…non si può rimanere nello stato originario, sarebbe un controsenso…
…un corpo vivificato dallo Spirito Santo
non segue più l’andazzo di questo mondo, come prima della conversione:
…un
tempo vi abbandonaste seguendo l'andazzo di questo mondo, seguendo il
principe della potenza dell'aria, di quello spirito che opera oggi negli
uomini ribelli.
Nel numero dei
quali anche noi tutti vivevamo un
tempo, secondo i desideri della
nostra carne, ubbidendo alle voglie della carne e dei nostri pensieri; ed
eravamo per natura figli d'ira, come gli altri.
Ma Dio, che è ricco in misericordia,
per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è
per grazia che siete stati salvati), e
ci ha risuscitati con lui e con lui
ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù, per mostrare nei tempi
futuri l'immensa ricchezza della sua grazia, mediante la bontà che egli ha
avuta per noi in Cristo Gesù.
(Efesini 2:2-7)
Fate dunque morire ciò che in voi è
terreno: fornicazione,
impurità, passioni, desideri cattivi e cupidigia, che è idolatria. Per
queste cose viene l'ira di Dio sugli uomini ribelli.
E
così camminaste un tempo anche voi,
quando vivevate in esse.
Ora invece deponete anche voi tutte
queste cose: ira, collera,
malignità, calunnia; e non vi escano di bocca parole oscene.
Non mentite gli uni
agli altri, perché vi siete spogliati
dell'uomo vecchio con le sue opere e vi siete rivestiti del nuovo, che si va
rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato.
(Colossesi 3:5-10)
…il convertito ha una nuova visione,
nuove aspirazioni, ha una mente rinnovata, i suoi pensieri sono
cambiati dall’azione dello Spirito Santo, quindi la sua visione della vita è
completamente diversa da prima…
…abbiamo lo sguardo intento non alle
cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si
vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
(2 Corinzi 4:18)
…egli, come un
astro, racconta la Gloria di Dio, annuncia la Sua Opera
(cfr Salmo 19)…
Fate ogni cosa
senza mormorii e senza dispute, perché siate irreprensibili e integri, figli
di Dio senza biasimo in mezzo a una
generazione storta e perversa, nella quale risplendete come astri nel mondo,
tenendo alta la parola di vita…
(Filippesi 2:14-16)
…spande il profumo
di Cristo, che
viene percepito da
coloro che sono estranei alla vita spirituale come un odore di morte, ed
egli stesso non sopporta più volentieri l’odore di morte del mondo!
…grazie siano rese a Dio che
sempre ci fa trionfare in Cristo e
che per mezzo nostro spande dappertutto il profumo della sua conoscenza.
Noi siamo infatti davanti a Dio il
profumo di Cristo fra quelli che sono sulla via della salvezza e
fra quelli che sono sulla via della perdizione; per questi, un odore di
morte, che conduce a morte; per quelli, un odore di vita, che conduce a
vita. (2 Corinzi 2:14-16)
Se tutto ciò non avviene…
sarebbe meglio rivedere la propria
posizione davanti a Dio!
***
il Vangelo di Gesù Cristo ci porta ad un totale coinvolgimento e impegno
L’azione dello Spirito Santo è
finalizzata alla trasformazione spirituale, ed è una azione che
prescinde dalla
nostra stessa volontà,
è il destino che Dio stesso ci ha riservato:
Perché
quelli che ha preconosciuti, li ha
pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo…
(Romani 8:29)
Ma per vivere in modo “fruttuoso”, con una “corretta visione delle cose” e
con una “buona memoria”, questa azione spirituale, siamo anche chiamati a
dedicarci con tutto la nostra
sobrietà e con lo sguardo fisso sulla Speranza celeste:
Perciò,
dopo aver predisposto la vostra mente
all'azione, state sobri, e
abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata al momento della
rivelazione di Gesù Cristo.
Come figli
ubbidienti, non conformatevi alle
passioni del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza; ma come colui che
vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta,
poiché sta scritto: «Siate santi,
perché io sono santo».
(1 Pietro 1:13-16)
Mettendo tutto il nostro impegno per sviluppare le virtù cristiane:
La sua potenza
divina ci ha donato tutto ciò che riguarda la vita e la pietà mediante la
conoscenza di colui che ci ha chiamati con la propria gloria e virtù.
Attraverso queste
ci sono state elargite le sue preziose e grandissime promesse perché per
mezzo di esse voi diventaste partecipi della natura divina dopo essere
sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza.
Voi, per questa stessa ragione,
mettendoci da parte vostra ogni impegno,
aggiungete alla vostra fede la virtù;
alla virtù la conoscenza; alla conoscenza l'autocontrollo; all'autocontrollo
la pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l'affetto fraterno; e
all'affetto fraterno l'amore.
Perché
se queste cose si trovano e abbondano
in voi, non vi renderanno né pigri, né sterili nella conoscenza del nostro
Signore Gesù Cristo.
Ma
colui che non ha queste cose, è cieco
oppure miope, avendo dimenticato di essere stato purificato dei suoi vecchi
peccati.
Perciò, fratelli, impegnatevi sempre di
più a render sicura la vostra vocazione ed elezione; perché, così facendo,
non inciamperete mai.
In questo modo infatti vi sarà
ampiamente concesso l'ingresso nel regno eterno del nostro Signore e
Salvatore Gesù Cristo.
(2 Pietro 1:3-11)
Il Vangelo non è quindi una semplice
adesione formale ad uno stile di vita ispirato da principi religiosi…
Il Vangelo non è nemmeno la adesione
all’offerta della Grazia di Dio, con
una semplice
preghiera, magari indotta,
sotto l’effetto emozionale,
per avere visto dei segni
miracolosi, sta scritto:
Mentre egli era in Gerusalemme, alla festa di Pasqua,
molti credettero nel suo nome,
vedendo i segni miracolosi che egli faceva. Ma Gesù non si fidava di loro… (Giovanni 2:23-24)
…perché
la fede viene da ciò che si ascolta, e
ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo. (Romani 10:17)
…il Vangelo di Gesù è
un sincero ravvedimento della propria
condizione di peccato, Giovanni Battista gridava: Ravvedetevi e credete
…il Vangelo che Gesù è una reale conversione, un rinnegamento della propria
vita per essere ricreati da Dio stesso…
…è una
identificazione totale in Cristo,
nella Sua morte e nella Sua resurrezione…
…è una
attesa di vedere manifestata la Gloria
di Dio con l’apparizione di Gesù Cristo…
…è una Speranza che coinvolge tutto il nostro
essere e ci da la certezza delle cose che si sperano, che ci fa vivere e
dimostrare le cose che non si vedono:
Or la fede è certezza di cose che si
sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.
(Ebrei 11:1)
…è
l’obbedienza alla Parola di Dio e di
sottomissione alla Sua volontà:
«Non
chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi
fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Molti mi diranno in quel giorno:
"Signore, Signore, non abbiamo noi
profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo
molte opere potenti?"
Allora
dichiarerò loro: "Io non vi ho mai
conosciuti; allontanatevi da me,
malfattori!"
(Matteo 7:21-23)
…questo Vangelo
è la Potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede!
Non approcciamoci quindi
al Vangelo di Gesù Cristo come ad una semplice alternativa alle forme
religiose, alle leggi morali, utili solo a controllare le manifestazioni di
peccato.
Tutte le forme religiose “curano la piaga mortale” del peccato dell’uomo con
“farmaci palliativi”,
conducono alla “morte dolce” il
paziente rendendolo incosciente del proprio stato.
La Legge stessa non rivelava appieno il
peccato dell’uomo (ne rivelava soltanto l’aspetto esteriore) perché
Essa stessa non
aveva in sé la potenza di sanarlo, ma solo di preparare la strada al Vangelo di Gesù
Cristo, il Salvatore.
Gesù stesso ha progressivamente
rivelato il vero stato dell’uomo, prima con il Sermone della montagna (cfr
Matteo 5-8), poi portando l’uomo ha commettere il peggiore dei sacrilegi,
crocifiggere il Figlio di Dio, perché era giunto il tempo di manifestare il
Vangelo, la Potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede.
Dio ha poi permesso a Paolo di
diventare il persecutore della Chiesa, il Corpo do Cristo, perché voleva
fargli comprendere la Potenza del Suo Vangelo.
Davanti a questa Potenza di Dio, non dobbiamo quindi avere paura di:
- scoprire quanto siamo malvagi…
- chiamare peccato ciò che è peccato, senza attenuanti di sorta, senza
coprirlo con “escamotages” che puzzano di vangelo impotente e falso…
…perché il
Vangelo è veramente
la Potenza di Dio per la nostra salvezza, per la nostra guarigione, per la
nostra trasformazione, per il nostro perfezionamento…
Afferriamo il Vangelo, la Potenza di
Dio!