Fiumi di acqua viva

 

  

Gesù nell’incontro con la samaritana disse:

"Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo;

ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete;

anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui

una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna."  (Giovanni 4:13-14)

 

Ancora Gesù, durante la celebrazione dell’acqua, l’ultimo giorno della festa delle capanne, disse ancora:

Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò:

 «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura,

fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno».

Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui;

lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato."

(Giovanni 7:37-39)

 

Il Signore, in questi due avvenimenti fa una precisa promessa a coloro che crederanno in Lui, essi diventeranno una fonte d’acqua inesauribile di una acqua particolare:

-       Una acqua particolarmente dissetante

-       Una acqua inesauribile

-       Una acqua vivificante

 

Questo miracolo divino, avviene però con due sole condizioni:

-       La fedeltà di Dio che ha fatto la promessa

-       La fede di colui che ascolta la promessa che rende possibile la realizzazione della promessa

 

Le promesse di Dio relative al Suo Regno, partono da queste due condizioni.

Alcune caratteristiche dell’uomo che Dio ha sempre cercato ed apprezzato sono la pazienza, la lungimiranza, la capacità di non subire il fascino delle cose apparenti e vane, l’essere ambiziosi delle cose vere ed il saper aspettare pazientemente i Suoi tempi.

 

Pensiamo alla “vendita” della primogenitura di Esaù, che non “seppe guardare oltre a quel piatto di lenticchie rosse” e disprezzò così il dono di Dio, e come Dio lo destinò e lo apostrofò:

Esaù non era forse fratello di Giacobbe?», dice il SIGNORE, «eppure io ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù; ho fatto dei suoi monti una desolazione e ho dato la sua eredità agli sciacalli del deserto». (Malachia 1:2-3)

 

… che nessuno sia fornicatore, o profano, come Esaù che per una sola pietanza vendette la sua primogenitura.

Infatti sapete che anche più tardi, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto,

 sebbene la richiedesse con lacrime, perché non ci fu ravvedimento. (Ebrei 12:16-17)

 

Lo stesso Gesù, incoraggiò ad essere ambiziosi per le cose VERE:

Non fatevi tesori sulla terra, dove la tignola e la ruggine consumano, e dove i ladri scassinano e rubano; ma fatevi tesori in cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove i ladri non scassinano né rubano.  (Matteo 6:19-20)

 

E l’insegnamento apostolico ce lo conferma:

Se dunque siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di lassù dove Cristo è seduto alla destra di Dio.

Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio.

Quando Cristo, la vita nostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria. (Colossesi 3:1-4)

 

Il Signore, conoscendo le nostre debolezze, la nostra naturale tendenza allo scoraggiamento nel “non vedere” queste cose che al momento ci sono nascoste, proprio nei momenti di maggior sconforto per i Suoi servi, ha rivelato la gloria futura.

 

In particolare vogliamo notare come, proprio durante uno dei periodi più bui della storia del popolo di Israele (durante la deportazione del suo popolo in Babilonia, dopo 25 anni dalla prima deportazione nella quale fu coinvolto il profeta Ezechiele e 14 anni dopo la caduta di Gerusalemme), quando probabilmente il profeta viveva ormai in uno stato di rassegnazione, Dio gli “fa vedere” cosa sta preparando

 …una città in costruzione (cfr Ezechiele 40:1-2) con tutti gli arredi sacri ed infine una visione aggiuntiva:

Egli mi ricondusse all'ingresso della casa; ed ecco delle acque uscivano sotto la soglia della casa, dal lato d'oriente; perché la facciata della casa guardava a oriente; le acque uscite di là scendevano dal lato meridionale della casa, a mezzogiorno dell'altare.

Poi mi condusse fuori per la via della porta settentrionale e mi fece fare il giro, di fuori, fino alla porta esterna, che guarda a oriente; ed ecco, le acque scendevano dal lato destro.

Quando l'uomo fu uscito verso oriente, aveva in mano una cordicella e misurò mille cubiti; mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano alle calcagna.

Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano alle ginocchia.

Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano sino ai fianchi.

Ne misurò altri mille: era un torrente che io non potevo attraversare, perché le acque erano ingrossate; erano acque che bisognava attraversare a nuoto: un torrente che non si poteva guadare.

Egli mi disse: «Hai visto, figlio d'uomo?»

Poi mi ricondusse sulla riva del torrente.

Tornato che vi fu, ecco che sulla riva del torrente c'erano moltissimi alberi, da un lato e dall'altro.

Egli mi disse: «Queste acque si dirigono verso la regione orientale, scenderanno nella pianura ed entreranno nel mare; quando saranno entrate nel mare, le acque del mare saranno rese sane.

Avverrà che ogni essere vivente che si muove, dovunque giungerà il torrente ingrossato, vivrà, e ci sarà grande abbondanza di pesce; poiché queste acque entreranno là; quelle del mare saranno risanate, e tutto vivrà dovunque arriverà il torrente.

Dei pescatori staranno sulle rive del mare; da En-Ghedi fino a En-Glaim si stenderanno le reti; vi sarà pesce di diverse specie come il pesce del mar Grande, e in grande abbondanza.

Ma le sue paludi e le sue lagune non saranno rese sane; saranno abbandonate al sale.

Presso il torrente, sulle sue rive, da un lato e dall'altro, crescerà ogni specie d'alberi fruttiferi le cui foglie non appassiranno e il cui frutto non verrà mai meno; ogni mese faranno frutti nuovi, perché quelle acque escono dal santuario; quel loro frutto servirà di cibo, e quelle loro foglie di medicamento». (Ezechiele 47:1-12)

 

E’ utile confrontare la visione che ebbe il profeta Ezechiele con la visione che ebbe il profeta Zaccaria qualche anno più tardi (concernente lo stesso soggetto), per comprendere come i disegni di Dio avanzino… …sono in progresso… …non sono fermi, ed apprezzare così come il pensiero di Dio, prima rivolto solo a Israele (quindi proiettato  al periodo milleniale, nel caso di Ezechiele), è invece indirizzato sia verso Israele e sia verso tutte le nazioni (nel caso di Zaccaria).

 

In quel giorno delle sorgenti usciranno da Gerusalemme; metà delle quali volgerà verso il mare orientale e metà verso il mare occidentale, tanto d'estate quanto d'inverno. (Zaccaria 14:8)

 

La visione definitiva di ogni cosa, l’ha poi avuta l’apostolo Giovanni, nel finale del Libro dell’Apocalisse scritto ai fratelli e compagni nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù (cfr Apocalisse 1:9):

Poi mi mostrò il fiume dell'acqua della vita, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell'Agnello.

In mezzo alla piazza della città e sulle due rive del fiume stava l'albero della vita. Esso dà dodici raccolti all'anno, porta il suo frutto ogni mese e le foglie dell'albero sono per la guarigione delle nazioni. Non ci sarà più nulla di maledetto. (Apocalisse 22:1-3)

 

Ma quello che vogliamo considerare oggi, non è l’aspetto profetico in sè, ma come l’avanzamento del Regno di Dio, della benedizione, sia inizialmente insignificante per poi diventare un qualcosa di grandioso.

 

***

Egli mi ricondusse all'ingresso della casa; ed ecco delle acque uscivano sotto la soglia della casa…

Ezechiele vede uscire da sotto la soglia della casa di Dio, un flusso d’acqua, evidentemente piccolo, un rigagnolo … cosa potrà mai portare?

Questo rigagnolo d’acqua ci fa pensare all’inizio della storia della Chiesa, un gruppetto spaurito di persone che hanno seguito un maestro morto in croce e destinato ad essere dimenticati loro ed il loro maestro.

Questo era parte del pensiero di Gamaliele:

Poiché, prima d'ora, sorse Teuda, dicendo di essere qualcuno; presso di lui si raccolsero circa quattrocento uomini; egli fu ucciso, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi e ridotti a nulla.

Dopo di lui sorse Giuda il Galileo, ai giorni del censimento, e si trascinò dietro della gente; anch'egli perì, e tutti quelli che gli avevano dato ascolto furono dispersi.

E ora vi dico: tenetevi lontani da loro, e ritiratevi da questi uomini; perché, se questo disegno o quest'opera è dagli uomini, sarà distrutta; ma se è da Dio, voi non potrete distruggerli, se non volete trovarvi a combattere anche contro Dio». (Atti 5:36-39)

 

E questo era anche il pensiero di Gesù stesso:

Diceva ancora: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo paragonerò?

È simile a un granello di senape che un uomo ha preso e gettato nel suo orto; ed è cresciuto ed è divenuto albero; e gli uccelli del cielo si sono riparati sui suoi rami».

E di nuovo disse: «A che cosa paragonerò il regno di Dio?

Esso è simile al lievito che una donna ha preso e mescolato in tre misure di farina, finché sia tutta lievitata». (Luca 13:18-21)

 

Noi nella nostra visione megalomane delle cose, pensiamo che il Regno di Dio sia proprio il contrario, vogliamo vedere subito “i fuochi d’artificio”, cerchiamo le “manifestazioni di gloria” in modo frettoloso e prematuro, ma gli insegnamenti e le esortazioni della Scrittura in tal senso sono stati sempre chiari:           

Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili. (Romani 12:16)

 

La stessa venuta di Gesù nel mondo, non fu gloriosa, sfavillante, sfolgorante come l’avremo forse preparata noi, fu estremamente umile, come tutta la Sua vita e come la Sua morte.

Isaia ce lo descrive profeticamente, in un modo estremamente umile:

Egli è cresciuto davanti a lui come una pianticella, come una radice che esce da un arido suolo; non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci.

Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare con la sofferenza, pari a colui davanti al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. (Isaia 53:2-3)

 

L’apostolo Paolo ci rivela come questo sentimento di Gesù Cristo uomo, fu oggetto di lode a Dio:

Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l'essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma spogliò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.

Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre.

(Filippesi 2:6-11)

 

Un rigagnolo d’acqua, solo un rigagnolo, che poteva dissetare la samaritana  …gli ascoltatori e gli spettatori del rito dell’ultimo giorno della festa delle capanne  …un rigagnolo di acqua  ma quando un rigagnolo d’acqua, quando cinque pani e due pesci, quando un granello di senape, un pugnetto di lievito, sono nelle mani e nei disegni di Dio… …automaticamente diventano grandi, proprio come i Suoi disegni!

 

***

Quando l'uomo fu uscito verso oriente, aveva in mano una cordicella e misurò mille cubiti;

mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano alle calcagna.

Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano alle ginocchia.

Misurò altri mille cubiti, e mi fece attraversare le acque, ed esse mi arrivavano sino ai fianchi.

Ne misurò altri mille: era un torrente che io non potevo attraversare, perché le acque erano ingrossate; erano acque che bisognava attraversare a nuoto: un torrente che non si poteva guadare.

 

Dio si serve del tempo per compiere il Suo disegno benevolo.

Vuole che il profeta sappia questo e trovi consolazione ed impari così ad essere paziente e costante.

Non dobbiamo mai pensare che Dio sonnecchi, temporeggi inutilmente, Egli opera incessantemente e non si stanca:

Alzo gli occhi verso i monti... Da dove mi verrà l'aiuto?

Il mio aiuto vien dal SIGNORE, che ha fatto il cielo e la terra.

Egli non permetterà che il tuo piede vacilli; colui che ti protegge non sonnecchierà.

Ecco, colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà. (Salmo 121:1-4)

 

Dobbiamo solo imparare a pazientare  …i mille cubiti possono ricordarci proprio l’esortazione fatta dall’apostolo Pietro:

Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno.

Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.

Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate. (2 Pietro 3:8-10)

 

Queste acque che crescono progressivamente e che non sono più a misura d’uomo, ci parlano della maestà di Dio, della Sua Onniscienza e della Sua Conoscenza:

Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.

Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata.

(Isaia 55:9-11)

 

Ma queste acque che ingrossano fino ad essere inguadabili ci parlano soprattutto delle benedizioni che Dio ha preparate per noi, per tutti coloro che Lo amano:

 

- come il fiume dell’Eden che diramandosi in quattro bracci circondava tutto il territorio e garantiva la benedizione di Dio (cfr Genesi 3:10-14);

- come il fiume della visione di Ezechiele porta benedizione e risanamento ovunque arriva (fatta eccezione per quel residuo che dopo il millennio insorgerà nella battaglia di Armagheddon);

- come il fiume della visione di Giovanni che porta benedizione e risanamento ovunque arriva (in quanto non ci sarà più nulla di maledetto);

questo Fiume divino, che scaturisce direttamente dalla Casa di Dio, porta benedizione e salvezza (guarigione) ovunque arriva e porta una benedizione che non è a misura d’uomo:

Ma com'è scritto: «Le cose che occhio non vide, e che orecchio non udì, e che mai salirono nel cuore dell'uomo, sono quelle che Dio ha preparate per coloro che lo amano».

A noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito, perché lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio.

Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. (1 Corinzi 2:9-11)

 

Queste benedizioni sono quelle che Paolo ha udito e che, come dice lui stesso, non è in grado di trasmettere e che illustra sommariamente nelle sue lettere:

Conosco un uomo in Cristo che quattordici anni fa (se fu con il corpo non so, se fu senza il corpo non so, Dio lo sa), fu rapito fino al terzo cielo.

So che quell'uomo (se fu con il corpo o senza il corpo non so, Dio lo sa) fu rapito in paradiso, e udì parole ineffabili che non è lecito all'uomo di pronunciare.   (2 Corinzi 12:2-4)

 

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.

In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.

In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. (Efesini 1:3-10)

 

***

E noi?

 

Noi che abbiamo:

- creduto in Lui;

- che ci siamo identificati in Lui;

- che siamo morti in Lui;

- che siamo risorti in Lui;

 

siamo in Lui partecipi di questa Gloria, contribuiamo in Lui a rendere “ingrossato” il torrente, Gesù ha dato inizio all’opera, ha preparato il letto del fiume, e ci ha promesso:

Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua che io gli darò, non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna. (Giovanni 4:13-14)

 

Nell'ultimo giorno, il giorno più solenne della festa, Gesù stando in piedi esclamò: «Se qualcuno ha sete, venga a me e beva. Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva sgorgheranno dal suo seno».

Disse questo dello Spirito, che dovevano ricevere quelli che avrebbero creduto in lui; lo Spirito, infatti, non era ancora stato dato, perché Gesù non era ancora glorificato.  (Giovanni 7:37-39)

 

Questa identificazione in Cristo, ci trasforma progressivamente secondo l’azione dello Spirito Santo di cui siamo fatti partecipi:

E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito. (2 Corinzi 3:18) 

quelli che ha preconosciuti, li ha pure predestinati a essere conformi all'immagine del Figlio suo, affinché egli sia il primogenito tra molti fratelli. (Romani 8:29)

Se siamo in Lui, siamo quindi predestinati ad essere simili a Lui, e siamo chiamati ad essere portatori di benedizione intorno a noi, per questo Gesù insegnava:

benedite quelli che vi maledicono, pregate per quelli che vi oltraggiano. (Luca 6:28)

 

Per questo Paolo ci esorta:

L'amore sia senza ipocrisia.

Aborrite il male e attenetevi fermamente al bene.

Quanto all'amore fraterno, siate pieni di affetto gli uni per gli altri.

Quanto all'onore, fate a gara nel rendervelo reciprocamente.

Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore; siate allegri nella speranza, pazienti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, provvedendo alle necessità dei santi, esercitando con premura l'ospitalità.

Benedite quelli che vi perseguitano. Benedite e non maledite.

Rallegratevi con quelli che sono allegri; piangete con quelli che piangono.

Abbiate tra di voi un medesimo sentimento.

Non aspirate alle cose alte, ma lasciatevi attrarre dalle umili.

Non vi stimate saggi da voi stessi.   (Romani 12:9-16)

 

Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio.

Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti; infatti siamo opera sua, essendo stati creati in Cristo Gesù per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo. (Efesini 2:8-10)

Per questo anche Pietro ci esorta:

Infine, siate tutti concordi, compassionevoli, pieni di amore fraterno, misericordiosi e umili; non rendete male per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario, benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la benedizione  (1 Pietro 3:8-9)

 

***

Così siamo e vogliamo essere noi stessi fonte di benedizione secondo la promessa di Gesù Cristo.

Saremo portatori di questa acqua particolarmente dissetante, inesauribile ed eterna (cfr Giovanni 4:13) e porteremo l’invito finale di Dio:

Chi ha sete, venga; chi vuole, prenda in dono dell'acqua della vita. (Apocalisse 22:17)

 

 Gianni Marinuzzi