
VANGELO DI GESU’ CRISTO SECONDO LUCA
		GESU’ CRISTO UOMO
VISITA DI MARIA AD ELISABETTA E CANTICO DI MARIA
		
		
		***
		
		
		Visita di Maria ad Elisabetta e cantico di Maria 
		(1:39-56)
		
		
		
		In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in 
		una città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. 
		
		
		Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel 
		grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo, e ad alta voce esclamò: 
		«Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! 
		
		
		Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me? 
		
		
		Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, 
		per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo. 
		
		
		Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del 
		Signore avrà compimento». 
		
		
		E Maria disse: «L'anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio 
		esulta in Dio, mio Salvatore, perché egli ha guardato alla bassezza 
		della sua serva.
		
		
		Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata, perché grandi 
		cose mi ha fatte il Potente.
		
		
		Santo è il suo nome; e la sua misericordia si estende di generazione in 
		generazione
		su quelli che lo temono.
		
		
		Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che 
		erano superbi nei pensieri del loro cuore; ha detronizzato i potenti, e 
		ha innalzato gli umili;
		ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi.
		
		
		Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia, di 
		cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abraamo e verso la sua 
		discendenza per sempre».
		
		
		Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua.
		
		(Luca 1:39-56)
		
		
		
		In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta nella regione montuosa, in 
		una città di Giuda, ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. 
		
		
		Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel 
		grembo; ed Elisabetta fu piena di Spirito Santo, e ad alta voce esclamò: 
		
		
		«Benedetta sei tu fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno! 
		
		
		Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me? 
		
		
		Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, 
		per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo. 
		
		
		Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del 
		Signore avrà compimento». 
		
		
		Maria, venuta a conoscenza del 
		segno indicato dall’angelo 
		Gabriele circa la gravidanza 
		di Elisabetta, prese 
		immediatamente sul serio quanto aveva detto l’angelo…
		in quei giorni Maria si alzò e 
		andò in fretta…
		
		Maria era residente a Nazaret, una cittadina posta a nord del territorio 
		di Israele (disprezzata come tutta la Galilea da coloro che abitavano 
		nella Giudea), e affronta un lungo viaggio per giungere
		nella regione montuosa, in una 
		città di Giuda (in una zona montuosa della Giudea posta 
		probabilmente ad est di Gerusalemme), 
		ed entrò in casa di Zaccaria e salutò Elisabetta.
		
		
		…Appena Elisabetta udì il saluto di Maria, il bambino le balzò nel 
		grembo…
		
		
		Il saluto di Maria 
		è un saluto che va oltre la nostra comprensione… evidentemente questo 
		saluto fu riconosciuto distintamente dal feto che era
		nel grembo di Elisabetta e 
		dobbiamo quindi ricordare le parole esatte dell’Angelo Gabriele circa 
		Giovanni il battista:
		
		
		…sarà pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre…
		
		(Luca 1:15)
		
		
		La reazione del feto di Giovanni il battista coinvolge tutta la persona 
		di Elisabetta che, per lo Spirito 
		Santo esclama ad alta voce:
		
		  
		Benedetta sei tu fra le donne, e 
		benedetto è il frutto del tuo seno! 
		
		
		Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me? 
		
		
		Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli orecchi, 
		per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo. 
		
		Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del 
		Signore avrà compimento.
		
		
		…Benedetta (lett.
		euloghemene, colei che viene 
		elogiata) sei tu fra le donne, e 
		benedetto è il frutto del tuo seno! 
		
		La gravidanza di Maria è, per Elisabetta, una rivelazione dello Spirito 
		Santo, infatti a lei non era rivelato nulla e Maria era partita da 
		Nazaret nei giorni immediatamente successivi all’annuncio dell’angelo 
		Gabriele.
		
		
		
		…Come mai mi è dato che la madre del mio Signore venga da me? 
		
		Elisabetta riconosce 
		(per lo Spirito Santo)
		Gesù venuto in carne come Signore 
		(lett. Kyrios):
		
		Da questo conoscete lo Spirito di Dio: ogni spirito, il quale riconosce 
		pubblicamente che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio…
		
		  (1 Giovanni 4:2)
		
		
		…Poiché ecco, non appena la voce del tuo saluto mi è giunta agli 
		orecchi, per la gioia il bambino mi è balzato nel grembo.
		
		Elisabetta confessa a Maria cosa 
		lo Spirito Santo ha prodotto in lei. 
		
		…Beata 
		
		(lett. makaria, felice)
		è colei che ha creduto che quanto 
		le è stato detto da parte del Signore avrà compimento.
		
		Elisabetta dichiara qui che la vera sorgente della beatitudine di Maria 
		era stata la sua Fede.
		
		
		Gesù definirà nello stesso modo chi
		crederà senza avere visto:
		
		
		Or Tommaso, detto Didimo, uno dei dodici, non era con loro quando venne 
		Gesù. 
		
		
		Gli altri discepoli dunque gli dissero: «Abbiamo visto il Signore!» 
		
		
		Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi, e 
		se non metto il mio dito nel segno dei chiodi, e se non metto la mia 
		mano nel suo costato, io non crederò». Otto giorni dopo, i suoi 
		discepoli erano di nuovo in casa, e Tommaso era con loro. Gesù venne a 
		porte chiuse, e si presentò in mezzo a loro, e disse: «Pace a voi!» 
		
		Poi disse a Tommaso: «Porgi qua il dito e guarda le mie mani; porgi la 
		mano e mettila nel mio costato; e non essere incredulo, ma credente». 
		
		Tommaso gli rispose: «Signor mio e Dio mio!» 
		
		Gesù gli disse: «Perché mi hai visto, tu hai creduto; beati quelli che 
		non hanno visto e hanno creduto!»
		
		(Giovanni 20:24-29)
		
		
		Tutte queste cose sono sicuramente tra quelle che
		Maria serbava in sé, meditandole 
		in cuor suo (Luca 2:19). 
		
		
		Questa espressione di Elisabetta (ripiena dello Spirito Santo) sta ad 
		indicare (come ultima prova) che Maria non era andata a trovare 
		Elisabetta per avere conferma di quanto gli era stato annunciato ma 
		perché aveva creduto alla Parola di Dio pronunciata dall’angelo.
		
		
		L’avere creduto alla Parola di Dio è messo a Maria in conto di 
		giustizia, proprio come Abraamo:
		
		Che diremo dunque che il nostro antenato Abraamo abbia ottenuto secondo 
		la carne? Poiché se Abraamo fosse stato giustificato per le opere, egli 
		avrebbe di che vantarsi; ma non davanti a Dio; infatti, che dice la 
		Scrittura? «Abraamo credette a 
		Dio e ciò gli fu messo in conto come giustizia»… 
		
		…Infatti diciamo che la fede 
		fu messa in conto ad Abraamo come giustizia… 
		
		…Perciò l'eredità è per fede, affinché sia per grazia; in modo che la 
		promessa sia sicura per tutta la discendenza; non soltanto per quella 
		che è sotto la legge, ma anche per quella che discende dalla fede d'Abraamo. 
		Egli è padre di noi tutti (com'è scritto: «Io 
		ti ho costituito padre di molte nazioni») davanti a colui nel 
		quale credette, Dio, che fa rivivere i morti, e chiama all'esistenza le 
		cose che non sono. Egli, sperando contro speranza, credette, per 
		diventare padre di molte nazioni, secondo quello che gli era stato 
		detto: «Così sarà la tua 
		discendenza». 
		
		Senza venir meno nella fede, egli vide che il suo corpo era svigorito 
		(aveva quasi cent'anni) e che Sara non era più in grado di essere madre; 
		davanti alla promessa di Dio non vacillò per incredulità, ma fu 
		fortificato nella sua fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che 
		quanto egli ha promesso, è anche in grado di compierlo. Perciò
		gli fu messo in conto come 
		giustizia.
		
		Or non per lui soltanto sta scritto che questo
		gli fu messo in conto come 
		giustizia, ma anche per noi, ai quali sarà pure messo in conto; 
		per noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai morti Gesù, nostro 
		Signore, il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato 
		risuscitato per la nostra giustificazione.
		
		(tratto da Romani 4:1-25)
		
		
		L’essere ripieni dello Spirito Santo non è uno stato di esaltazione 
		carnale… Elisabetta non si è buttata a terra, non ha fatto azioni 
		sensazionali; l’Azione dello Spirito Santo è quella di fare conoscere 
		Gesù Cristo e dichiarare beato chi crede alla Parola di Dio!
		
		
		Tutto questo conforta la fede iniziale di Maria che lo Spirito Santo ha 
		rafforzato con le parole di Elisabetta ed anche essa prorompe in un 
		cantico di lode:
		
		
		E Maria disse:
		
		
		«L'anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio 
		Salvatore, perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva.
		
		
		Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata, perché grandi 
		cose mi ha fatte il Potente.
		
		
		Santo è il suo nome; e la sua misericordia si estende di generazione in 
		generazione
		su quelli che lo temono.
		
		
		Egli ha operato potentemente con il suo braccio; ha disperso quelli che 
		erano superbi nei pensieri del loro cuore; ha detronizzato i potenti, e 
		ha innalzato gli umili;
		ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi.
		
		
		Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia, di 
		cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abraamo e verso la sua 
		discendenza per sempre».
		
		
		Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua.
		
		
		Maria (che non aveva chiesto alcun segno) vede come la Parola di Dio si 
		stia pienamente e perfettamente realizzando davanti ai suoi occhi e 
		questo fa prorompere in una lode spontanea che Luca ci ha riportato in 
		questi versi.
		
		
		C'è una grandissima somiglianza di sentimenti tra questo cantico ed il 
		cantico di Anna:
		
		«Il mio cuore esulta nel SIGNORE, il SIGNORE ha innalzato la mia 
		potenza, la mia bocca si apre contro i miei nemici perché gioisco nella 
		tua salvezza.
		
		Nessuno è santo come il SIGNORE, poiché non c'è altro Dio all'infuori di 
		te; e non c'è rocca pari al nostro Dio.
		
		Non parlate più con tanto orgoglio; non esca più l'arroganza dalla 
		vostra bocca; poiché il SIGNORE è un Dio che sa tutto e da lui sono 
		pesate le azioni dell'uomo.
		
		L'arco dei potenti è spezzato, ma quelli che vacillano sono rivestiti di 
		forza.
		
		Quelli che una volta erano sazi si offrono a giornata per il pane, e 
		quanti erano affamati ora hanno riposo.
		
		La sterile partorisce sette volte, ma la donna che aveva molti figli 
		diventa fiacca. 
		
		Il SIGNORE fa morire e fa vivere; fa scendere nel soggiorno dei morti e 
		ne fa risalire.
		
		Il SIGNORE fa impoverire e fa arricchire, egli abbassa e innalza.
		
		Alza il misero dalla polvere e innalza il povero dal letame, per farli 
		sedere con i nobili, per farli eredi di un trono di gloria; poiché le 
		colonne della terra sono del SIGNORE e su queste ha poggiato il mondo.
		
		Egli veglierà sui passi dei suoi fedeli, ma gli empi periranno nelle 
		tenebre; infatti l'uomo non trionferà per la sua forza.
		
		Gli avversari del SIGNORE saranno frantumati; egli tuonerà contro di 
		essi dal cielo; il SIGNORE giudicherà l'estremità della terra e darà 
		forza al suo re; innalzerà la potenza del suo unto».
		
		
		Sia Anna che Maria evidenziano come
		lo sguardo del Signore sia verso 
		coloro che sono semplici, umili, affamati e sia contro i superbi, i 
		potenti, i ricchi.
		
		
		
		«L'anima mia magnifica il Signore, e lo spirito mio esulta in Dio, mio 
		Salvatore, perché egli ha guardato alla bassezza della sua serva…
		
		Il magnificare il Signore, 
		 e l’esultare 
		in Dio di cui parla Maria è il risultato della fede che conduce 
		l’indegno (il peccatore) a realizzare la divina promessa di salvezza (mio 
		Salvatore). 
		
		Ogni credente ha sicuramente gustato questo sentimento prodotto dalla
		gioia che dà Lo Spirito Santo.
		
		Maria riconosce la sua bassezza… 
		altro che la gloria che la tradizione le riserva!
		
		
		
		…Da ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata… 
		
		Elisabetta l'aveva già proclamata 
		benedetta fra tutte le donne, non per la sua posizione meritoria ma
		per l'onore che, in
		tutte le età avrebbe avuto come la madre del 
		Signore Gesù, secondo la carne. 
		
		
		
		…perché grandi cose mi ha fatte il Potente…
		
		La beatitudine di Maria non si fonda sulla sua opera ma sulle
		grandi cose le ha fatte il 
		Potente.
		
		Maria attribuisce tutto a Dio, nulla a stessa!
		
		
		
		…Santo è il suo nome; e la sua misericordia si estende di generazione in 
		generazione su quelli che lo temono…
		
		Il nome, di Dio è 
		Santo, 
		
		l'usare spensieratamente, ossia il profanare il nome di Dio nel 
		conversare ordinario, e il disonorarlo atrocemente con bestemmie e 
		maledizioni è un peccato punito anche dalla Legge:
		
		
		Non pronunciare il nome del SIGNORE, Dio tuo, invano; perché il SIGNORE 
		non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano.
		
		(Esodo 20:7)
		
		Maria richiama qui la 
		misericordia di Dio, ovvero la
		compassione verso i miseri, 
		gli indegni ed i colpevoli, ma che
		Lo temono!
		
		
		
		…Egli ha operato potentemente con il suo braccio…
		
		Il braccio 
		o la mano è il simbolo della forza tra gli uomini, e Maria lo applica 
		quindi all'Onnipotente per descrivere
		la Sua potenza.
		
		E qui Maria vede oltre se stessa e descrive come il
		braccio del Signore operi 
		ovunque ed in favore di tutti gli uomini, compiendo le seguenti azioni:
		
		
		
		…ha disperso quelli che erano superbi nei pensieri del loro cuore…
		
		
		  Ricordiamo cosa avvenne a
		Babele:
		
		
		Tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole.
		
		Dirigendosi verso l'Oriente, gli uomini capitarono in una pianura nel 
		paese di Scinear, e là si stanziarono. 
		
		Si dissero l'un l'altro: «Venite, facciamo dei mattoni cotti con il 
		fuoco!» 
		
		Essi adoperarono mattoni anziché pietre, e bitume invece di calce. 
		
		Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre la cui cima 
		giunga fino al cielo; acquistiamoci fama, affinché non siamo dispersi 
		sulla faccia di tutta la terra». 
		
		Il SIGNORE discese per vedere la città e la torre che i figli degli 
		uomini costruivano. 
		
		Il SIGNORE disse: «Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una 
		lingua sola; questo è il principio del loro lavoro; ora nulla impedirà 
		loro di condurre a termine ciò che intendono fare. Scendiamo dunque e 
		confondiamo il loro linguaggio, perché l'uno non capisca la lingua 
		dell'altro!»
		
		Così il SIGNORE li disperse di là su tutta la faccia della terra ed essi 
		cessarono di costruire la città. 
		
		Perciò a questa fu dato il nome di Babel, perché là il SIGNORE confuse 
		la lingua di tutta la terra e di là li disperse su tutta la faccia della 
		terra.
		
		(Genesi 11:1-9)
		
		
		
		…ha detronizzato i potenti, e ha innalzato gli umili…
		
		Maria contempla (probabilmente con lo sguardo retrospettivo)
		la potenza divina manifestata 
		nella liberazione degli Israeliti dall'Egitto e da Babilonia, e 
		nell'abbassamento di Faraone,
		Sennacherib, Nebucadnesar, 
		Belsasar, Aman e di altri oppressori ancora più recenti e 
		nell'innalzamento di uomini come 
		Giuseppe, Davide, Daniele… ed ora lei stessa.
		
		
		
		…ha colmato di beni gli affamati, e ha rimandato a mani vuote i ricchi…
		
		  Dio
		è il soccorritore di coloro che 
		sono nel bisogno… sotto tutti gli aspetti:
		
		"Maledetto chi fa smarrire al cieco il suo cammino!" 
		
		- E tutto il popolo dirà: "Amen".
		
		"Maledetto chi calpesta il diritto dello straniero, dell'orfano e della 
		vedova!" 
		
		- E tutto il popolo dirà: "Amen".
		
		(Deuteronomio 27:18-19)
		
		
		Dio è padre degli orfani e difensore delle vedove nella sua santa 
		dimora; a quelli che sono soli Dio dà una famiglia, libera i prigionieri 
		e dà loro prosperità; solo i ribelli risiedono in terra arida.
		
		(Salmo 68:5-6)
		
		
		Beato colui che ha per aiuto il Dio di Giacobbe e la cui speranza è nel 
		SIGNORE, suo Dio, che ha fatto il cielo e la terra, il mare e tutto ciò 
		ch'è in essi; che mantiene la fedeltà in eterno, che rende giustizia 
		agli oppressi, che dà il cibo agli affamati. 
		
		Il SIGNORE libera i prigionieri, il SIGNORE apre gli occhi ai ciechi, il 
		SIGNORE rialza gli oppressi, il SIGNORE ama i giusti, il SIGNORE 
		protegge i forestieri, sostenta l'orfano e la vedova, ma sconvolge la 
		via degli empi.
		
		(Salmo 146:5-9)
		
		
		Ed i suoi discepoli devono adoperarsi per questo:
		
		…Giacomo, Cefa e Giovanni, che sono reputati colonne, diedero a me 
		(Paolo) e a Barnaba la mano in 
		segno di comunione perché andassimo noi agli stranieri, ed essi ai 
		circoncisi; soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri, come ho 
		sempre cercato di fare.
		
		(Galati 2:9-10)
		
		
		…la Macedonia e l'Acaia si sono compiaciute di fare una colletta per i 
		poveri che sono tra i santi di Gerusalemme.
		
		(Romani 15:26)
		
		La religione pura e senza macchia davanti a Dio e Padre è questa: 
		soccorrere gli orfani e le vedove nelle loro afflizioni, e conservarsi 
		puri dal mondo.
		
		(Giacomo 1:27)
		
		Avere fede in Dio significa credere che Egli non farà mai mancare il 
		necessario ai Suoi figli, infatti Gesù insegnava così:
		
		Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa 
		mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi 
		vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? 
		
		Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non 
		raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. 
		
		Non valete voi molto più di loro? 
		
		E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla 
		durata della sua vita? 
		
		E perché siete così ansiosi per il vestire? 
		
		Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non 
		filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, 
		fu vestito come uno di loro. 
		
		Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani 
		è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca 
		fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? 
		Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che ricercano tutte queste 
		cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste 
		cose. 
		
		Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi 
		saranno date in più. 
		
		Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà 
		di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.
		
		(Matteo 6:25-34)
		
		
		E Davide ce lo conferma:
		
		Io sono stato giovane e sono anche divenuto vecchio, ma non ho mai visto 
		il giusto abbandonato, né la sua discendenza mendicare il pane.
		
		(Salmo 37:25)
		
		
		Maria ha visto l’oppressione, 
		sa cosa significa, ma profeticamente ella vede l’oppressione spirituale 
		di ogni uomo affamato di 
		giustizia… 
		
		
		E Gesù risponderà con un appello che ci coinvolge personalmente:
		
		Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno de' cieli. 
		
		Beati quelli che fanno cordoglio, perché essi saranno consolati. 
		
		Beati i mansueti, perché essi erederanno la terra. 
		
		Beati quelli che sono affamati ed assetati della giustizia, perché essi 
		saranno saziati… 
		
		…Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno 
		dei cieli. 
		
		Beati voi, quando v'oltraggeranno e vi perseguiteranno e, mentendo, 
		diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e 
		giubilate, perché il vostro premio è grande ne' cieli; poiché così hanno 
		perseguitato i profeti che sono stati prima di voi.
		
		(Matteo 5:3-12)
		
		
		
		…Ha soccorso Israele, suo servitore, ricordandosi della misericordia, di 
		cui aveva parlato ai nostri padri, verso Abraamo e verso la sua 
		discendenza per sempre…
		
		Maria era consapevole che la nascita del Messia era l’adempimento delle 
		promesse del patto fatto ad 
		Abraamo e alla sua 
		discendenza e vede in Dio il Soccorritore di Israele (della
		discendenza della promessa).
		
		La misericordia, si riferisce 
		chiaramente ad Abraamo:
		
		Il SIGNORE ha fatto conoscere la sua salvezza, ha manifestato la sua 
		giustizia davanti alle nazioni.
		
		Si è ricordato della sua bontà e della sua fedeltà verso la casa 
		d'Israele; tutte le estremità della terra hanno visto la salvezza del 
		nostro Dio.
		
		(Salmo 98:2-3)
		
		
		La promessa di cui Dio si è 
		ricordato è quindi particolarmente quella intorno
		al Messia (la quale stava 
		allora per essere adempiuta) e che rende “per 
		sempre” tutte le altre benedizioni che sono legate ad Essa.
		
		Maria in questo cantico dimostra tutta la sua fermezza nelle promesse di 
		Dio.
		
		
		
		…Maria rimase con Elisabetta circa tre mesi; poi se ne tornò a casa sua.
		
		Maria si fermò tre mesi con 
		Elisabetta (probabilmente fino alla nascita di Giovanni),
		poi se ne tornò a casa sua 
		(proseguendo nel periodo di fidanzamento confidando nella protezione di 
		Dio).