VANGELO DI GESU’ CRISTO SECONDO LUCA
GESU’ CRISTO UOMO
***
NASCITA E FANCIULLEZZA DELL’UOMO (1:57 / 2:52)
NASCITA DI GESU’ IL CRISTO (2:1-7)
L’ADORAZIONE DEI PASTORI (2:8-20)
Luca (che si è accuratamente
informato di ogni cosa dall’origine), racconta con minuziosità di
particolari, la nascita dell’Uomo, di Gesù il Cristo.
In questo suo racconto descrive:
- Luca 2:1-7
il viaggio di Giuseppe e di Maria da Nazaret a Betlemme, viaggio reso
necessario da un ordine emanato dall’imperatore di Roma
Cesare Augusto circa un
censimento generale di tutti gli abitanti dell'impero.
Maria era giunta appena a Betlemme quando le sopravvennero le doglie del
parto, ma in conseguenza della molta gente accorsa in quella città, per
il medesimo motivo, l'albergo era
pieno, e questi umili discendenti della casa reale di Davide furono
costretti ad appartarsi in una
stalla.
Qui Maria partorì il suo primogenito, e il bambino fu posto a dormire
nella mangiatoia presente
nella stalla.
- Luca 2:8-20
La campagna di Betlemme si presenta come un territorio collinare e gli
inverni non sono così miti da permettere di passare la notte all’aperto.
Questa circostanza, presa in connessione con il fatto che la Chiesa
primitiva celebrava in primavera la nascita del Signore, costituisce una
prova abbastanza forte che il giorno della sua natività non può essere
il 25 dicembre (infatti secondo Clemente Alessandrino, l'antica Chiesa
d'Alessandria la festeggiava il 20 maggio).
A questo gruppo di pastori, che vegliavano il loro gregge, fu fatto il
primo lieto annuncio della nascita del Messia, da un angelo, la cui
proclamazione fu seguita da una gloriosa lode alla quale prese parte una
moltitudine di angeli.
I pastori si avviarono così a Betlemme per verificare quanto era stato
loro esposto, e avendo trovato ogni cosa conforme a quel che l'angelo
aveva detto, cominciarono a divulgare il lieto evento.
- Luca 2:21
Gesù, sebbene
fosse «Dio sopra tutti», come uomo era «sottoposto alla legge» (cfr
Galati 4:4), per questo fu circonciso.
Come, nel caso di Giovanni Battista, l'imposizione del nome accompagnò
il rito della circoncisione, e gli fu dato il nome di
Gesù, il quale ora stato
rivelato separatamente sia a Giuseppe che a Maria, e che rappresentava
l'opera gloriosa per la quale egli era venuto al mondo.
- Luca 2:22-38
La purificazione
di
Maria era prescritta
dalla legge levitica a tutte le donne a motivo della contaminazione
contratta per l'infermità della carne soggetta al peccato.
E Maria vi si sottomise come ogni altra donna.
Mentre Maria era intenta a ottemperare a questo obbligo della Legge, il
vecchio Simeone, il quale da lungo tempo viveva nella speranza della
venuta della «consolazione d'Israele», ispirato dallo Spirito Santo,
riconobbe nel bambino Gesù l'oggetto delle sue speranze, e per questo,
presolo in braccio, lodò a voce alta il Signore Dio.
Ai suoi rendimenti di grazie successero subito quelli di Anna, una
profetessa che proclamò la venuta del Messia.
- Luca 2:39-40
Luca
non riferisce della visita dei Magi e dei tragici avvenimenti che la
gelosia di Erode produsse ma si limita a fare notare che Gesù
cresceva in altezza e statura,
sapienza e vigore sotto gli occhi di tutti.
- Luca 2:41-52
Giungiamo poi ad un evento interessante: Gesù dodicenne nel tempio.
In questo evento Gesù rivelò a sua madre, per la prima volta, quale era
la Sua missione e la Volontà che Egli avrebbe seguito.
Questa lezione non andò perduta per Maria; con molte altre cose
antecedenti, essa la serbò nel suo cuore, meditandone il significato.
*****
Nascita di Gesù il Cristo (2:1-7)
Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore
della Siria.
Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città.
Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea,
alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia
di Davide, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta.
Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla
luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una
mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
(Luca 2:1-7)
In quel tempo uscì un decreto da parte di Cesare Augusto, che ordinava
il censimento di tutto l'impero.
Questo fu il primo censimento fatto quando Quirinio era governatore
della Siria.
Tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città…
In quel tempo…
ovvero al tempo della presentazione nel tempio di Giovanni il battista,
Cesare Augusto
è il nome comune di tutti gli imperatori romani, ma nello specifico
l’imperatore in carica si chiamava
Ottaviano Augusto (63 a.C. – 14
d.C.), pronipote ed erede di Giulio Cesare che a partire dal 27 a.C.
si fece chiamare Cesare Augusto.
…Dalla Galilea, dalla città di Nazaret, anche Giuseppe salì in Giudea,
alla città di Davide chiamata Betlemme, perché era della casa e famiglia
di Davide, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta…
Giuseppe, destatosi dal sonno, fece come l'angelo del Signore gli aveva
comandato e prese con sé sua moglie; e non ebbe con lei rapporti
coniugali finché ella non ebbe partorito un figlio; e gli pose nome
Gesù.
(Matteo 1:24-25)
Come Giuseppe, anche Maria era discendente dalla casa reale di Davide
(cfr
Luca 1:32) e quindi entrambi si stavano recando
a Betlemme per ottemperare
agli obblighi imposti.
Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra le migliaia di
Giuda, da te mi uscirà colui che sarà dominatore in Israele, le cui
origini risalgono ai tempi antichi, ai giorni eterni.
Non fu per ordine di Cesare
Augusto e di Quirinio che
Gesù si trovò a nascere a
Betlemme, ma fu per la Volontà di Dio che aveva così stabilito e
preannunciato ai Suoi servi i
profeti, perché è Dio che conduce la storia e perché
il Signore, DIO, non fa nulla
senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti
(Amos 3:7).
Betlemme
significa “Casa del pane” e
Gesù insegnerà così:
Essi dunque gli dissero: «Che dobbiamo fare per compiere le opere di
Dio?»
Gesù rispose loro: «Questa è l'opera di Dio: che crediate in colui che
egli ha mandato».
Allora essi gli dissero: «Quale segno miracoloso fai, dunque, perché lo
vediamo e ti crediamo? Che operi? I nostri padri mangiarono la manna nel
deserto, come è scritto: "Egli
diede loro da mangiare del pane venuto dal cielo"».
Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che non Mosè vi ha dato
il pane che viene dal cielo, ma il Padre mio vi dà il vero pane che
viene dal cielo. Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e
dà vita al mondo».
Essi quindi gli dissero: «Signore, dacci sempre di questo pane».
Gesù disse loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà
più fame e chi crede in me non avrà mai più sete. Ma io ve l'ho detto:
"Voi mi avete visto, eppure non credete!" Tutti quelli che il Padre mi
dà verranno a me; e colui che viene a me, non lo caccerò fuori; perché
sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di
colui che mi ha mandato. Questa è la volontà di colui che mi ha mandato:
che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li
risusciti nell'ultimo giorno. Poiché questa è la volontà del Padre mio:
che chiunque contempla il Figlio e crede in lui, abbia vita eterna; e io
lo risusciterò nell'ultimo giorno».
Perciò i Giudei mormoravano di lui perché aveva detto: «Io sono il pane
che è disceso dal cielo».
Dicevano: «Non è costui Gesù, il figlio di Giuseppe, del quale
conosciamo il padre e la madre? Come mai ora dice: "Io sono disceso dal
cielo"?»
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra di voi. Nessuno può venire a me se
non lo attira il Padre, che mi ha mandato; e io lo risusciterò
nell'ultimo giorno.
È scritto nei profeti: "Saranno
tutti istruiti da Dio".
Chiunque ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
Perché nessuno ha visto il Padre, se non colui che è da Dio; egli ha
visto il Padre. In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita
eterna.
Io sono il pane della vita.
I vostri padri mangiarono la manna nel deserto e morirono.
Questo è il pane che discende dal cielo, affinché chi ne mangia non
muoia.
Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di
questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò per la vita del mondo
è la mia carne».
I Giudei dunque discutevano tra di loro, dicendo: «Come può costui darci
da mangiare la sua carne?»
Perciò Gesù disse loro: «In verità, in verità vi dico che se non
mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non
avete vita in voi. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha vita
eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno.
Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue è vera bevanda.
Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui.
Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così
chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me.
Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri
mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno».
Queste cose disse Gesù, insegnando nella sinagoga di Capernaum.
(Giovanni 6:27-59)
…Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede
alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una
mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo.
Gesù (il Pane disceso dal cielo)
fu
fasciato (costretto in
sembianze umane umili, l’Uomo perfetto) e
coricato in una mangiatoia.
Luca era a perfetta conoscenza di questo insegnamento in quanto una base
della predicazione di Paolo (cfr Romani 9-11):
Ma Paolo e Barnaba dissero con franchezza: «Era necessario che a voi per
primi si annunciasse la Parola di Dio; ma poiché la respingete e non vi
ritenete degni della vita eterna, ecco, ci rivolgiamo agli stranieri.
Così infatti ci ha ordinato il Signore, dicendo: "Io
ti ho posto come luce dei popoli, perché tu porti la salvezza fino
all'estremità della terra"».
Gli stranieri, udendo queste cose, si rallegravano e glorificavano la
Parola di Dio; e tutti quelli che erano ordinati a vita eterna,
credettero.
E la Parola del Signore si diffondeva per tutta la regione.
Ma i Giudei istigarono le donne pie e ragguardevoli e i notabili della
città, scatenando una persecuzione contro Paolo e Barnaba, che furono
cacciati fuori dal loro territorio.
Allora essi, scossa la polvere dei piedi contro di loro, andarono a
Iconio, mentre i discepoli erano pieni di gioia e di Spirito Santo.
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L’adorazione dei pastori (2:8-20)
E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore
risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore.
L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia di
una grande gioia che tutto il popolo avrà: "Oggi, nella città di Davide,
è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E questo vi
servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e coricato in
una mangiatoia"».
E a un tratto vi fu con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste,
che lodava Dio e diceva:
«Gloria a Dio nei luoghi altissimi, e pace in terra agli uomini ch'egli
gradisce!»
Quando gli angeli se ne furono andati verso il cielo, i pastori dicevano
tra di loro:
«Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore
ci ha fatto sapere».
Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato
nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro
detto di quel bambino.
E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro
dai pastori.
Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo.
E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto
quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunciato.
(Luca 2:8-20)
In quella stessa regione c'erano dei pastori che stavano nei campi e di
notte facevano la guardia al loro gregge.
E un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore
risplendé intorno a loro, e furono presi da gran timore…
Mentre ero per strada e mi avvicinavo a Damasco, verso mezzogiorno,
improvvisamente dal cielo mi sfolgorò intorno una gran luce.
Caddi a terra e udii una voce che mi disse: "Saulo, Saulo, perché mi
perseguiti?"
Io risposi: "Chi sei, Signore?" Ed egli mi disse: "Io sono Gesù il
Nazareno, che tu perseguiti".
(Atti 22:6-8)
- o quello che vide Mosè sul
Sinai:
Mosè disse: «Ti prego, fammi vedere la tua gloria!»
Il SIGNORE gli rispose: «Io farò passare davanti a te tutta la mia
bontà, proclamerò il nome del SIGNORE davanti a te; farò grazia a chi
vorrò fare grazia e avrò pietà di chi vorrò avere pietà».
Disse ancora: «Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può
vedermi e vivere».
E il SIGNORE disse: «Ecco qui un luogo vicino a me; tu starai su quel
masso; mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una buca del
masso, e ti coprirò con la mia mano finché io sia passato; poi ritirerò
la mano e mi vedrai da dietro; ma il mio volto non si può vedere».
(Esodo 33:18-23)
Poi Mosè scese dal monte Sinai.
Egli aveva in mano le due tavole della testimonianza quando scese dal
monte.
Mosè non sapeva che la pelle del suo viso era diventata tutta raggiante
mentre egli parlava con il SIGNORE.
Aaronne e tutti i figli d'Israele guardarono Mosè, e videro che la pelle
del suo viso era tutta raggiante.
Perciò ebbero paura di avvicinarsi a lui.
Ma Mosè li chiamò, e Aaronne e tutti i capi della comunità tornarono a
lui, e Mosè parlò loro.
Dopo questo, tutti i figli d'Israele si avvicinarono, ed egli impose
loro tutto quello che il SIGNORE gli aveva detto sul monte Sinai.
Quando Mosè ebbe finito di parlare con loro, si mise un velo sulla
faccia.
Ma quando Mosè entrava alla presenza del SIGNORE per parlare con lui, si
toglieva il velo, finché non tornava fuori; poi tornava fuori e diceva
ai figli d'Israele quello che gli era stato comandato.
I figli d'Israele, guardando la faccia di Mosè, vedevano la sua pelle
tutta raggiante; Mosè si rimetteva il velo sulla faccia, finché non
entrava a parlare con il SIGNORE.
(Esodo 34:29-35)
- o quello che videro i capi giudei in Stefano prima del suo
martirio:
(Atti 6:15)
(Atti 7:55-56)
…L'angelo disse loro: «Non temete, perché io vi porto la buona notizia
di una grande gioia che tutto il popolo avrà: "Oggi, nella città di
Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Cristo, il Signore. E
questo vi servirà di segno: troverete un bambino avvolto in fasce e
coricato in una mangiatoia"»…
Questa è la meraviglia di Dio, come ci spiega Paolo:
(1 Corinzi 1:26-29)
Questo perché il Signore dice:
«Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie
più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri
pensieri.
(Isaia 55:8-9)
Gli angeli non furono mandati ai governanti (troppo impegnati e
preoccupati a difendere il loro potere temporale), non furono mandati
nemmeno ai capi religiosi (perché essi erano tutt'altro che preparati a
riceverli), furono invece inviati ai pastori di Betlemme!
…Samuele dunque fece quello che il SIGNORE gli aveva detto e andò a
Betlemme.
(tratto da 1 Samuele 16:1-4)
Or Davide era figlio di quell'uomo efrateo di Betlemme di Giuda, che si
chiamava Isai.
Questi aveva otto figli e al tempo di Saul era vecchio, molto avanti
negli anni.
I tre figli maggiori d'Isai erano andati alla guerra con Saul; essi si
chiamavano: Eliab, il primogenito, Abinadab il secondo e Samma il terzo.
Davide era il più giovane; quando i tre maggiori ebbero seguito Saul,
Davide partì da Saul e tornò a Betlemme a pascolare le pecore di suo
padre.
(1 Samuele 17:12-15)
Saul gli chiese: «Ragazzo, di chi sei figlio?»
Davide rispose: «Sono figlio del tuo servo Isai di Betlemme.
(1 Samuele 17:58)
All’interno dell’annuncio vi è evidentemente anche un invito a cercarLo,
infatti I pastori dovevano andare a Betlemme, cercare nelle case rurali
un bambino nato in condizioni d'umiltà e di povertà tali, che i più
miserabili del paese non potessero essergli paragonati; un bambino al
quale si era negato ricovero in una dimora umana, la cui culla
consisteva nella mangiatoia d'una stalla.
Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in
travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello
Spirito, gemiamo dentro di noi, aspettando l'adozione, la redenzione del
nostro corpo.
(Romani 8:19-23)
Questa espressione di lode ci insegna che:
Gesù ci ha portato in terra la Pace:
(Giovanni 14:27)
In questo annuncio c’è un forte contrasto che non deve passare
inosservato:
…il segno consiste nel
trovare un bambino avvolto in fasce e coricato in una mangiatoia!
«Andiamo fino a Betlemme e vediamo ciò che è avvenuto, e che il Signore
ci ha fatto sapere».
Andarono in fretta, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato
nella mangiatoia; e, vedutolo, divulgarono quello che era stato loro
detto di quel bambino.
E tutti quelli che li udirono si meravigliarono delle cose dette loro
dai pastori.
L’incarico degli angeli è
cessato con l’annuncio ai pastori
e con le loro lodi… ora tocca ai
pastori esercitare la fede nella Parola che
il Signore gli ha fatto sapere.
Essi esercitarono la loro fede, ovvero:
…Maria serbava in sé tutte queste cose, meditandole in cuor suo…
…E i pastori tornarono indietro, glorificando e lodando Dio per tutto
quello che avevano udito e visto, com'era stato loro annunciato…
Chi, come me, proclama l'avvenire fin da quando fondai questo popolo
antico?
Che egli lo dichiari e me lo provi!
Lo annuncino essi l'avvenire, e quanto avverrà!
Non vi spaventate, non temete!
Non te l'ho io annunciato e dichiarato da tempo?
Voi me ne siete testimoni.
C'è forse un Dio fuori di me?
Non c'è altra Rocca; io non ne conosco nessuna"».
(Isaia 44:6-8)
…io confermo la parola del mio servo e realizzo le predizioni dei miei
messaggeri; io dico di Gerusalemme: "Essa sarà abitata!"
Delle città di Giuda dico: "Saranno ricostruite e io ne rialzerò le
rovine".
Io dico all'abisso: "Fatti asciutto. Io prosciugherò i tuoi fiumi!"
Io dico di Ciro
(il re persiano che darà inizio alla ritorno dall’esilio del popolo
deportato circa 200 anni dopo gli scritti di Isaia):
"Egli è il mio pastore; egli adempirà tutta la mia volontà, dicendo a
Gerusalemme: 'Sarai ricostruita!' e al tempio: 'Le tue fondamenta
saranno gettate!
(Isaia 44:26-28)
E non possiamo non ricordare almeno alcune delle profezie circa il
disegno di Dio:
- circa il popolo di Israele:
Vi darò un cuore nuovo e metterò dentro di voi uno spirito nuovo;
toglierò dal vostro corpo il cuore di pietra, e vi darò un cuore di
carne.
Metterò dentro di voi il mio Spirito e farò in modo che camminerete
secondo le mie leggi, e osserverete e metterete in pratica le mie
prescrizioni.
Abiterete nel paese che io diedi ai vostri padri, sarete il mio popolo,
e io sarò il vostro Dio.
Io vi libererò da tutte le vostre impurità; chiamerò il frumento, lo
farò abbondare, e non manderò più contro di voi la fame; farò
moltiplicare il frutto degli alberi e il prodotto dei campi, affinché
non siate più esposti alla vergogna della fame tra le nazioni.
(Ezechiele 36:24-30)
La mano del SIGNORE fu sopra di me e il SIGNORE mi trasportò mediante lo
Spirito e mi depose in mezzo a una valle piena d'ossa.
Mi fece passare presso di esse, tutt'attorno; ecco erano numerosissime
sulla superficie della valle, ed erano anche molto secche.
Mi disse: «Figlio d'uomo, queste ossa potrebbero rivivere?»
E io risposi: «Signore, DIO, tu lo sai».
Egli mi disse: «Profetizza su queste ossa, e di' loro: "Ossa secche,
ascoltate la parola del SIGNORE!"
Così dice il Signore, DIO, a queste ossa: "Ecco, io faccio entrare in
voi lo spirito e voi rivivrete; metterò su di voi dei muscoli, farò
nascere su di voi della carne, vi coprirò di pelle, metterò in voi lo
spirito, e rivivrete; e conoscerete che io sono il SIGNORE"».
Io profetizzai come mi era stato comandato; e come io profetizzavo, si
fece un rumore; ed ecco un movimento: le ossa si accostarono le une alle
altre.
Io guardai, ed ecco venire su di esse dei muscoli, crescervi la carne, e
la pelle ricoprirle; ma non c'era in esse nessuno spirito.
Allora egli mi disse: «Profetizza allo Spirito, profetizza figlio
d'uomo, e di' allo Spirito: Così parla il Signore, DIO: "Vieni dai
quattro venti, o Spirito, soffia su questi uccisi, e fa' che
rivivano!"».
Io profetizzai, come egli mi aveva comandato, e lo Spirito entrò in
essi: tornarono alla vita e si alzarono in piedi; erano un esercito
grande, grandissimo.
Egli mi disse: «Figlio d'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele.
Ecco, essi dicono: "Le nostre ossa sono secche, la nostra speranza è
svanita, noi siamo perduti!"
Perciò, profetizza e di' loro: Così parla il Signore, DIO: "Ecco, io
aprirò le vostre tombe, vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo
mio, e vi ricondurrò nel paese d'Israele.
Voi conoscerete che io sono il SIGNORE, quando aprirò le vostre tombe e
vi tirerò fuori dalle vostre tombe, o popolo mio!
E metterò in voi il mio Spirito, e voi tornerete in vita; vi porrò sul
vostro suolo, e conoscerete che io, il SIGNORE, ho parlato e ho messo la
cosa in atto", dice il SIGNORE».
(Ezechiele 37:1-15)
- circa il tempo della Grazia:
Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio Spirito.
(Gioele 2:28-29 – cfr Atti 2:14-21)
- circa il millennio:
(Zaccaria 2:10-11)