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Luglio 2015  - La bestemmia è reato

 

"Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore,

per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me,

che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento;

ma misericordia mi è stata usata,

perché agivo per ignoranza nella mia incredulità..."

 

 

"LA BESTEMMIA E' REATO" ... Questo avvertimento, fino a qualche tempo fa era affisso in molti spazi pubblici … ora il reato è stato depenalizzato come molte altre cose. D’altronde se il male aumenta, l’unico metodo efficace per arginare il fenomeno è depenalizzare.

Ma quello su cui vorrei porre l’attenzione è un po’ più singolare  … conosciamo Saulo?

Si! Quel Saulo che dopo la conversione a Cristo fu meglio conosciuto come Paolo, l’apostolo.

Ebbene, Paolo, scrivendo al suo discepolo Timoteo, rese una singolare testimonianza personale:

"Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia,

 ponendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento;

ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità;

e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesù.

Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata:

che Cristo Gesù è venuto nel mondo per salvare i peccatori, dei quali io sono il primo.

Ma per questo mi è stata fatta misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo,

 tutta la sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero creduto in lui per avere vita eterna.

Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen."

(1 Timoteo 1:12-17)

 

Paolo un violento ed un persecutore … verso la Chiesa, il Corpo di Cristo, lo riusciamo a comprendere  … ma un bestemmiatore? Possibile?

Eppure lui diceva anche questo di sé, davanti ai suoi accusatori giudei:

Io sono un Giudeo, nato a Tarso di Cilicia, ma allevato in questa città, educato ai piedi di Gamaliele nella rigida osservanza della legge dei padri; sono stato zelante per la causa di Dio, come voi tutti siete oggi; perseguitai a morte questa Via, legando e mettendo in prigione uomini e donne, come me ne sono testimoni il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani; avute da loro delle lettere per i fratelli, mi recavo a Damasco per condurre legati a Gerusalemme anche quelli che erano là, perché fossero puniti.

(Atti 22:3-5)

Paolo sta qui dichiarando che bestemmiatore non è solo chi impreca (come siamo abituati a pensare), ma è chiunque si oppone al Vangelo di Dio, lo altera o lo sovverte con pensieri dettati da tradizioni umane, o semplicemente non si ravvede.

 

Ogni uomo, seppur “religioso” e spinto dal più sincero zelo, che non riceve il dono del perdono di Cristo, proprio come faceva Saulo, è davanti a Dio un bestemmiatore!

 

Rifiutare Cristo, sperando di raggiungere la salvezza della propria anima con la “propria giustizia”, disprezzando così la Sua Opera, la Sua Parola, la Sua offerta e il Suo Dono lo Spirito Santo, significa essere un bestemmiatore.

 

Rifiutare Cristo, o semplicemente affiancarlo od equipararlo ad altre “figure” devianti, imposte dai “sistemi religiosi” secondo la tradizione degli uomini, significa essere un bestemmiatore.

Sei sicuro di non commettere un reato?

 

Gianni Marinuzzi