
		
CONOSCERE BENE PER CAMMINARE DEGNAMENTE
	
La chiamata della Chiesa
benedizioni spirituali in cristo

	Paolo ha indirizzato questa lettera 
	ai santi che sono in Efeso e ai fedeli in Cristo Gesù… …ovvero
	la Chiesa che, nello 
	specifico, si riunisce nella città di Efeso.
	
	La Chiesa da uomini
	santi e fedeli in Cristo Gesù, non 
	è formata da super uomini selezionati da una istituzione, persone sante in virtù dalla loro moralità incorrotta, puri di cuore per 
	loro natura, per meriti, indulgenze, penitenze, onorificenze riconosciute da 
	strutture religiose… 
	
	La Chiesa è formata 
	da uomini che nella loro natura perversa e peccaminosa:
	
	- hanno riconosciuto il completo fallimento di ogni loro sforzo per 
	essere giusti…
	
	
	
	…si sono arresi 
	alla Giustizia di Cristo e
	
	- hanno iniziato a 
	vivere nella Spirito Santo e ricercano la santificazione, ovvero il 
	progressivo morire al peccato e vivere a Dio.
	
	
	L'ira di Dio si rivela dal cielo contro 
	ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con 
	l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, 
	avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua 
	eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del 
	mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono 
	inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato 
	come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si sono dati a vani ragionamenti e 
	il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. 
	Benché si dichiarino sapienti, sono 
	diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in 
	immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di 
	quadrupedi e di rettili.
	Per questo Dio li ha abbandonati 
	
	
	all'impurità, 
	secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro 
	corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e 
	servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen.
	Perciò Dio li ha abbandonati a passioni 
	infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è 
	contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale 
	con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri 
	commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la 
	meritata ricompensa del proprio traviamento.
	Siccome non si sono curati di conoscere 
	Dio, Dio li ha abbandonati in balìa della loro mente perversa sì che 
	facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, 
	malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di 
	frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, 
	superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, insensati, 
	sleali, senza affetti naturali, spietati. 
	Essi, pur conoscendo che secondo i 
	decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto 
	le fanno, ma anche approvano chi le commette.
	(Romani 1:18-32)
	
	L’ultimo stadio 
	della perversione dell’uomo è quindi non solo il commettere ogni azione
	sconveniente, ma addirittura 
	approvarla, ritenendola giusta; quello che l’uomo oggi chiama progresso è in 
	realtà l’ultima frontiera della perversione, del senso logico di ciò che è 
	Buono!
	
	La Chiesa è quindi 
	formata da persone che, avendo ascoltato la Chiamata di Dio: 
	- hanno constatato 
	l’andazzo di questo mondo e l’hanno ritenuto
	sconveniente… 
	- hanno 
	riconosciuto il totale fallimento della propria vita spirituale (quella 
	vera, non l’esistenza del corpo) nata sotto la totale dipendenza da questo 
	stato di cose…
	- hanno rinunciato 
	a questa vita irrimediabilmente compromessa dal peccato ammettendo il Giusto 
	Giudizio di Dio sulla propria persona…  
	- hanno accettato 
	il dono di Dio offerto nel sacrificio espiatorio di Gesù Cristo, scampando 
	così al Giusto Giudizio di Dio già gravante sulla testa di ogni uomo:
	
	Dio ha tanto amato il mondo, che ha 
	dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma 
	abbia vita eterna.  Infatti
	Dio non
	ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma
	perché il mondo sia salvato per mezzo 
	di lui.  Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché 
	non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio. 
	(Giovanni 3:16-18)
	
	- hanno afferrato 
	quindi per fede la Vita Eterna offerta nella persona di Gesù Cristo e per la 
	Sua promessa sono stati rigenerati per mezzo dello Spirito Santo:
	           
	…io sono venuto 
	perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza. 
	(Giovanni 10:10)
	
	- sono nati di 
	nuovo non di seme umano ma di seme divino… e sono per questo chiamati santi, 
	ovvero messi a parte.
	
	Lo stesso termine 
	“Chiesa” significa proprio “chiamati fuori”:
	- messi a parte dal 
	resto del mondo… 
	- preservati dal 
	giudizio che sta per scatenarsi sul mondo corrotto… 
	- messi a parte per 
	compiere le buone opere che Dio stesso ha preparato, proprio come nell’Eden 
	chiamati a custodire ciò che Dio ha creato di buono, di molto buono… 
	
	…anzi chiamati a 
	collaborare con Lui affinchè diventi completo, perfetto!
	
	Dobbiamo sapere che il cristiano è continuamente chiamato ad essere 
	messo a parte, ad uscire fuori 
	dal mondo, anche dalla chiesa apostata (cfr Apocalisse 18:4)
	
	A questa Chiesa, di santi e 
	fedeli in Cristo Gesù, ed in particolare alla chiesa che si riuniva 
	nella città di Efeso, Paolo scrive questa lettera che vogliamo fare nostra 
	per proseguire nel nostro studio:
	
	Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha 
	benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. 
	
	
	In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e 
	irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere 
	adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno 
	benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha 
	concessa nel suo amato Figlio. 
	
	In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati 
	secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente 
	su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci 
	conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che 
	aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero 
	compiuti. 
	
	Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: 
	tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. 
	
	In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il 
	proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria 
	volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo 
	sperato in Cristo. 
	
	In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo 
	della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo 
	dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra 
	eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode 
	della sua gloria.
	
	***
	Paolo, in qualità di apostolo per volontà di Dio, dopo aver 
	insegnato personalmente ai fratelli di Efeso il modo di comportarsi, di 
	insegnare e di servire (cfr Atti 20:17-38), dopo averli affidati a 
	Dio e alla Parola della Grazia (cfr Atti 20:32), vuole ora 
	ricordargli quale sia la grandezza della loro chiamata sia come Chiesa che 
	come Figli di Dio, affinchè, con piena coscienza di fede, possano 
	proseguire con gioia e perseveranza la corsa verso la loro piena redenzione.
	
	Per fare questo, egli parte dal ricordare loro quali siano le 
	benedizioni spirituali che hanno ricevuto nell’opera del Padre, del Figlio e 
	dello Spirito Santo.
	Paolo quindi “intona” un 
	inno di benedizione e di gratitudine per Colui che ci ha eletti, redenti, 
	fatti eredi della Sua Gloria, davanti alle cui Promesse non abbiamo ancora 
	che una idea meschina, sia della profondità della nostra miseria morale, sia 
	del valore ineffabile del sacrificio di Cristo, e della immensità della 
	misericordia di Dio.
	
	
	Questo miracolo della Salvezza del 
	peccatore è una combinazione di 
	due azioni volontarie:
	
	1)
	Una azione propositiva
	di Dio stesso (senza la quale non sarebbe possibile all’uomo 
	accedere), ed è una azione che 
	procede da Dio e solo da Lui può 
	procedere; in questa azione 
	l’uomo non ha alcuna parte!  
	
	
	Paolo ci aiuta a schematizzare questa azione divina:
	
	- ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in 
	Cristo
	
	- ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e 
	irreprensibili dinanzi a Lui
	
	- ci predestinati nel suo amore a 
	essere adottati per mezzo di Gesù Cristo come Suoi figli
	
	           
	- abbiamo la redenzione 
	mediante il Suo Sangue
	
	           
	- abbiamo il perdono dei 
	peccati secondo le ricchezze della Sua Grazia
	
	- egli ha riversata abbondantemente su di noi la Sua Grazia dandoci ogni 
	sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero della Sua 
	volontà realizzata nel Suo disegno benevolo.
	
	- siamo anche stati fatti eredi della Sua Gloria.
	
	
	2)
	Una azione di fiducia da 
	parte dell’uomo che l’uomo 
	stesso può “attivare” con la fede, una 
	fede che viene dall’’ascolto della Parola di Dio (cfr Romani 10:17): 
	
	
	
	In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo 
	della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo 
	dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra 
	eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode 
	della sua gloria.
	
	***
	
	Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha 
	benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo. 
	
	Questa acclamazione è un preambolo generale alla descrizione delle 
	benedizioni specifiche che Paolo descriverà nei versi seguenti.
	
	
	Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo… 
	Questa
	acclamazione di lode e di gratitudine 
	a Dio è la stessa che troviamo in altre lettere di Paolo: (cfr Romani 
	15:6; 2 Corinzi 1:3;1; 2 Corinzi 11:31; Colossesi 1:3), nella lettera di 
	Pietro (cfr 1 Pietro 1:3) e nel libro dell’Apocalisse (cfr Apocalisse 1:6).
	
	Il termine “benedetto”, 
	significa letteralmente “parlare 
	bene di…” .
	Il forte desiderio 
	di benedire Dio è il segno di un 
	totale riconoscimento di gratitudine per ciò che si è ricevuto, ma 
	soprattutto è il segno di una Vita spirituale che (a differenza di quella 
	corrotta dal peccato che “non Lo 
	riconosceva e non Lo ringraziava”, ha a cuore la Sua Gloria, proprio 
	come Gesù stesso ci ha insegnato a pregare:
	
	           
	
	
	Padre nostro 
	
	che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome…
	
	(Matteo 6:9)
	
	
	1)          
	
	
	
	L’AZIONE PROPOSITIVA DI DIO
	
	
	…ci ha benedetti… 
	
	Letteralmente possiamo quindi leggere che “Dio 
	ha parlato bene di noi”, che meraviglia! 
	
	Paolo parla qui al presente, Dio 
	ci ha benedetti, non “ci 
	benedirà”, in quanto Cristo è già 
	stato dato una volta per sempre, Egli ha già compiuto tutta l’Opera, è già 
	stato glorificato, deve essere solo manifestato!
	
	
	Dobbiamo tenere in considerazione che qualsiasi opera di Dio, nel momento 
	che viene pensata o detta, è compiuta, nulla può impedire, vediamo questo 
	fin dalla creazione:
	
	           
	Dio disse: «Sia luce!» E luce fu. 
	
	Poi Dio disse: «Vi 
	sia una distesa tra le acque, che separi le acque dalle acque». Dio 
	fece la distesa e separò le acque che erano sotto la distesa dalle acque 
	che erano sopra la distesa. E così 
	fu.
	
	Poi Dio disse: «Le acque che sono 
	sotto il cielo siano raccolte in un unico luogo e appaia l'asciutto». E così 
	fu.
	
	Poi Dio disse: «Vi 
	siano delle luci nella distesa dei cieli per separare il giorno dalla notte; 
	siano dei segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni; facciano 
	luce nella distesa dei cieli per illuminare la terra».
	E così fu.
	
	Poi Dio disse: «Producano 
	le acque in abbondanza esseri viventi, e volino degli uccelli sopra la terra 
	per l'ampia distesa del cielo». Dio 
	creò i grandi animali acquatici e tutti gli esseri viventi che si 
	muovono, e che le acque produssero in abbondanza secondo la loro specie, e 
	ogni volatile secondo la sua specie.
	
	Poi Dio disse: «Produca 
	la terra animali viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e animali 
	selvatici della terra, secondo la loro specie». E così fu.
	
	Poi Dio disse: «Facciamo 
	l'uomo a nostra immagine, conforme alla nostra
	somiglianza, e abbiano dominio 
	sui pesci del mare, sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutta la terra 
	e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
	
	Dio creò l'uomo a sua immagine; 
	lo creò a immagine di Dio; li 
	creò maschio e femmina.
	
	(tratto da Genesi 1)
	
	
	Vediamo poi, questa realtà in tutti i 
	giudizi dell’Eterno, prima
	annunciati e poi (di conseguenza 
	diretta) eseguiti, fino alla 
	caduta della grande Babilonia (annunciata come cosa fatta e seguita da una 
	esortazione ad uscire da essa, quindi eseguita dopo l’annuncio):
	
	
	Dopo queste cose vidi scendere dal cielo un altro angelo che aveva una grande autorità, e 
	la terra fu illuminata dal suo splendore. 
	
	Egli gridò con voce potente: «È caduta, è caduta Babilonia la grande! 
	È diventata ricettacolo di demòni, covo di ogni spirito immondo, rifugio di 
	ogni uccello impuro e abominevole. Perché tutte le nazioni hanno bevuto del 
	vino della sua prostituzione furente, e i re della terra hanno fornicato con 
	lei, e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo 
	lusso».
	
	Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite 
	da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e 
	non siate coinvolti nei suoi castighi; perché i suoi peccati si sono 
	accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità. Usatele il 
	trattamento che lei usava, datele doppia retribuzione per le sue opere; nel 
	calice in cui ha versato ad altri, versatele il doppio. Datele tormento e 
	afflizione nella stessa misura in cui ha glorificato se stessa e vissuto nel 
	lusso. Poiché dice in cuor suo: "Io sono regina, non sono vedova e non vedrò 
	mai lutto".
	
	Perciò in uno stesso giorno verranno 
	i suoi flagelli: morte, lutto e fame, e sarà consumata dal fuoco; poiché 
	potente è Dio, il Signore che l'ha giudicata. 
	
	(Apocalisse 18:1-8)
	
	
	Giobbe 
	comprese bene questo concetto:
	
	Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo 
	disegno. 
	
	(Giobbe 42:2)
	
	Gesù stesso dimostrò questo suo carattere divino 
	in molte delle Sue guarigioni e dei Suoi miracoli:
	
	Gesù, 
	tesa la mano, lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato». 
	
	E in quell'istante egli fu purificato 
	dalla lebbra. 
	
	(Matteo 8:3)
	
	
	Poi, venuta la sera, gli presentarono molti indemoniati; ed
	egli, con la parola, scacciò gli 
	spiriti e guarì tutti i malati… 
	
	(Matteo 8:16)
	
	           
	Allora, alzatosi, sgridò i 
	venti e il mare, e si fece gran bonaccia.(Matteo 
	8:26)
	
	
	Anche 
	il centurione (che fece stupire Gesù per la sua fede), lo comprese 
	bene:
	
	…il centurione mandò degli amici a dirgli: «Signore, non darti 
	quest'incomodo, perché io non sono degno che tu entri sotto il mio 
	tetto; perciò non mi sono neppure ritenuto degno di venire da te; ma
	di' una parola e il mio servo sarà 
	guarito. Perché anch'io sono uomo 
	sottoposto all'autorità altrui, e ho sotto di me dei soldati; e dico a uno: 
	"Vai", ed egli va; a un altro: "Vieni", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' 
	questo", ed egli lo fa». 
	
	Udito questo, Gesù restò meravigliato di lui; e, rivolgendosi alla folla che 
	lo seguiva, disse: «Io vi dico che neppure in Israele ho trovato una così 
	gran fede!» 
	
	E quando gli inviati furono tornati a casa, trovarono il servo guarito.
	
	
	(Luca 7:6-9)
	
	
	Possiamo quindi apprezzare come il fatto che
	Dio ci abbia benedetto, sia in 
	realtà “un dire bene che crea”, 
	ovvero quello che Lui dice di noi si realizza per profezia!
	
	
	Alla luce di queste considerazioni non possiamo non fare un breve 
	riferimento anche al “nostro benedire” quali figli di Dio:
	
	Nel momento che siamo rigenerati dallo Spirito Santo, anche il nostro “benedire”, 
	in qualche modo, diventa propositivo, 
	per questo troviamo esortazioni come queste:
	
	           
	
	
	Benedite quelli che vi perseguitano.
	Benedite e non maledite.
	
	
	(Romani 12:14)
	
	
	…non rendete male 
	per male, od oltraggio per oltraggio, ma, al contrario,
	benedite; poiché a questo siete stati chiamati affinché ereditiate la 
	benedizione. 
	
	(1 Pietro 3:9)
	
	Nessuna cattiva parola esca dalla 
	vostra bocca; ma se ne avete qualcuna buona, che edifichi secondo il 
	bisogno, ditela affinché conferisca grazia a chi l'ascolta.
	
	
	(Efesini 4:29)
	
	
	Vediamo ancora, in qualche modo applicato questo concetto, nelle parole di 
	Paolo rivolte a 
	Timoteo:
	
	Non trascurare il dono che è in 
	te, il quale ti fu dato per profezia 
	quando ti furono imposte le mani dal collegio degli anziani. 
	
	(1 Timoteo 4:14)
	
	
	Quindi possiamo essere certi che se 
	ci ha benedetti, la Sua 
	benedizione è una realtà che noi 
	ancora non vediamo sostanzialmente per due motivi:
	
	- si tratta di 
	benedizioni spirituali (non materiali e pertanto invisibili ai 
	nostri occhi)
	
	- sono custodite 
	nei luoghi celesti (non su questa terra ma in un luogo al 
	momento non accessibile)
	
	Davanti a questa realtà dobbiamo considerare come una cosa quantomeno 
	inutile… (se non offensiva), chiedere ulteriori benedizioni… …dovremmo 
	piuttosto prendere coscienza di quelle enormi benedizioni spirituali che Dio 
	ci ha dato:
	
	
	…di ogni benedizione spirituale… 
	Dobbiamo quindi sapere 
	che Dio ci ha benedetto 
	di 
	ogni benedizione spirituale.
	
	L’incredulo riderà di questo, il credente “carnale” ne rimarrà forse deluso, 
	ma colui che ha lo sguardo intento 
	alle “cose di lassù”, colui che aspira alle “cose di lassù” esulterà!
	
	
	Proprio come ci illustra l’apostolo Pietro, che riprendendo anch’egli il 
	medesimo pensiero di Paolo, scrive così:
	
	Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, 
	che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione 
	di Gesù Cristo dai morti, per una 
	eredità incorruttibile, senza macchia e inalterabile. 
	
	Essa è conservata in cielo 
	per voi, che dalla potenza di Dio 
	siete custoditi mediante la fede, 
	per la salvezza che sta per essere rivelata negli ultimi tempi.
	
	Perciò voi esultate anche 
	se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove…
	 (1 
	Pietro 1:3-6)
	
	
	Sono benedizioni spirituali perché appartengono alle cose dello Spirito!
	
	Ma attenzione! Non sono “alcune 
	benedizioni”, Paolo dice “ogni benedizione”; ci rendiamo conto della
	ampiezza di questo?
	
	
	Possiamo “intravedere qualcosa” di questo nella preghiera che
	Gesù fece durante l’ultima cena:
	
	Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, 
	affinché siano uno come noi siamo uno; io in loro e tu in me;
	affinché siano perfetti nell'unità, 
	e affinché il mondo conosca che tu mi hai mandato, e che li ami come hai 
	amato me. 
	
	Padre, io voglio che dove sono io, 
	siano con me anche quelli che tu mi hai dati, affinché vedano la mia 
	gloria che tu mi hai data; poiché mi hai amato prima della fondazione del 
	mondo.(Giovanni 
	17:22-24)
	
	
	…nei luoghi celesti… 
	Dobbiamo quindi anche 
	sapere che Dio ci ha benedetto 
	nei 
	luoghi celesti, proprio dove 
	ci vuole Gesù (cfr Giovanni 17:24).
	
	
	Anche qui l’incredulo riderà, il credente “carnale” ne rimarrà forse deluso, 
	ma colui che ha lo sguardo intento 
	alle “cose di lassù”, colui che aspira alle “cose di lassù” le “vede per 
	fede”!
	
	Sono nei luoghi celesti perché appartengono alle cose del Regno spirituale!
	
	Sono
	
	benedizioni spirituali nei luoghi 
	celesti o perchè Colui che benedice, (vale a dire Dio),
	è nel cielo.
	
	…in Cristo.
	Queste benedizioni spirituali nei 
	luoghi celesti sono però solo 
	in Cristo, non c’è altro modo per ottenerle…
	Gesù Cristo è la 
	sola Via:
	
	Gesù 
	
	gli disse: «Io sono la via, la 
	verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me.(Giovanni 14:6)
	
	Gesù Cristo è l’unico Giustificatore:
	
	Infatti, come per la disubbidienza di un solo uomo i molti sono stati resi 
	peccatori, così anche per l'ubbidienza di uno solo, i molti saranno costituiti giusti…
	
	(Romani 5:19)
	
	Gesù Cristo è 
	l’unico Mediatore:
	
	Infatti c'è un solo Dio e anche
	un solo mediatore fra Dio e gli 
	uomini, Cristo Gesù uomo, che ha dato se stesso come prezzo di riscatto 
	per tutti…  (1 Timoteo 2:5-6)
	
	Gesù Cristo è il 
	solo Signore, mediante il Quale anche noi siamo:
	…tuttavia 
	per noi c'è un solo Dio, il Padre, dal quale sono tutte le cose, e noi 
	viviamo per lui, e un solo Signore, 
	Gesù Cristo, mediante il quale sono tutte le cose, e
	mediante il quale anche noi siamo. 
	(1 Corinzi 8:6)
	
	Ed in Cristo, Dio ci vede 
	come un solo corpo:
	
	Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non 
	hanno una medesima funzione, così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, 
	siamo membra l'uno dell'altro. 
	(Romani 12:4-5)
	
	
	Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, 
	benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo.
	
	Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un 
	unico corpo, 
	Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo 
	Spirito.
	
	Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra. 
	(1 Corinzi 12:12-14)
	
	***
	
	In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi e 
	irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere 
	adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno 
	benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha 
	concessa nel suo amato Figlio. 
	
	
	In lui ci ha eletti… 
	
	Il significato che 
	generalmente si dà a questo eleggere, è 
	quello di “scegliere tra la massa 
	dell'umanità”, ma questo senso di “scegliere 
	fra altri” che rimarrebbero “non 
	scelti” non è il solo senso possibile. 
	
	Quello che “l'eletti” del 
	testo nostro vuole accentuare, non è il fatto di una “selezione”, ma “lo 
	scopo” per il quale l'elezione ha luogo: “perché 
	fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui“. 
	
	Dio, prima della 
	creazione del mondo, concepì questo 
	disegno:
	salvare i peccatori, vale a dire, l'umanità, per mezzo di Cristo nel che 
	è implicitamente contenuta la condizione della fede. 
	
	Il piano di Dio diventa una realtà storica, ogni volta che Dio chiama una 
	anima a ravvedersi e ad accettare la salvezza che Gesù ha assicurata 
	con l'Opera sua. 
	Ogni individuo che così chiamato risponde alla vocazione di Dio e accetta per fede Gesù 
	come suo personale Salvatore, 
	realizza così la sua “elezione”. 
	L'idea fondamentale, in 
	questa grande dottrina della elezione, è questa: che il cambiamento delle 
	nostre relazioni con Dio non è opera nostra, è tutta opera di Dio. 
	
	Non e l'uomo che di sua iniziativa è tornato a Dio, ma è Dio che ha 
	riconciliato l'uomo con sé:
	
	Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono 
	passate: ecco, sono diventate nuove. 
	
	E tutto questo viene da Dio 
	che ci ha riconciliati con sé per mezzo di Cristo e ci ha affidato il 
	ministero della riconciliazione. 
	
	Infatti Dio era in Cristo nel 
	riconciliare con sé il mondo, non imputando agli uomini le loro colpe, e 
	ha messo in noi la parola della riconciliazione. 
	(2 Corinzi 5:17-19)
	
	Se Dio non ci avesse eletti, noi certo non avremmo mai eletto Iddio.
	
	Gesù stesso disse:
	
	Non siete voi che avete scelto me, ma sono io che ho scelto voi, 
	e vi ho costituiti perché andiate e 
	portiate frutto e il vostro frutto rimanga; affinché tutto quello che 
	chiederete al Padre, nel mio nome, egli ve lo dia. 
	(Giovanni 15:16)
	
	
	E questo “scegliere” non è un “selezionare”, 
	altrimenti verrebbero ad essere messe in discussione le stesse volontà di 
	Dio:
	
	Questo è buono e gradito davanti a Dio, nostro Salvatore, il quale
	vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla 
	conoscenza della verità. 
	(1 Timoteo 2:4)
	
	
	La grazia di Dio è salvifica per 
	tutti gli uomini:
	
	           
	
	
	Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata…
	
	(Tito 2:1)
	
	
	Ed la venuta ed il sacrificio di Cristo è aperto a tutti:
	
	Perché Dio ha tanto amato il mondo, 
	che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui 
	non perisca, ma abbia vita eterna. 
	(Giovanni 3:16)
	
	Io sono venuto come luce nel mondo,
	affinché chiunque crede in me 
	non rimanga nelle tenebre. 
	(Giovanni 12:46)
	
	
	Di lui attestano tutti i profeti che
	chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati mediante 
	il suo nome… 
	
	(Atti 10:43)
	
	
	Vi sia dunque noto, fratelli, che per mezzo di lui vi è annunciato il 
	perdono dei peccati; e, per mezzo di 
	lui, chiunque crede è giustificato di tutte le cose, delle quali 
	voi non avete potuto essere giustificati mediante la legge di Mosè. 
	
	
	(Atti 13:38-39)
	
	
	Dio 
	dunque, passando sopra i tempi dell'ignoranza, ora
	comanda agli uomini che tutti, in 
	ogni luogo, si ravvedano, perché ha fissato un giorno, nel quale 
	giudicherà il mondo con giustizia per mezzo dell'uomo ch'egli ha stabilito, 
	e ne ha dato sicura prova a tutti, risuscitandolo dai morti. 
	
	(Atti 17:30-31)
	
	
	…prima della creazione del mondo. 
	
	Il piano di salvezza di Dio trova le sue origini nel Suo pensiero, ancora
	
	prima della creazione del mondo!
	
	
	Non è stato pertanto concepito in occasione della caduta di Adamo ed Eva 
	nell’Eden, era già presente mentre Egli creava ogni cosa ed ammirava il 
	creato constatando che “era 
	buono”, e concludendo dopo la creazione dell’uomo e della donna con 
	la convinzione che “era molto buono” (cfr Genesi 1:31)
	
	
	Anche Pietro descrive questa 
	realtà:
	
	…siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai vostri 
	padri, ma con il prezioso sangue di Cristo, come quello di un agnello senza 
	difetto né macchia. 
	
	Già designato prima della fondazione del mondo, egli è stato manifestato 
	negli ultimi tempi per voi; per 
	mezzo di lui credete in Dio che lo ha risuscitato dai morti e gli ha dato 
	gloria affinché la vostra fede e la vostra speranza siano in Dio. 
	
	
	(1 Pietro 1:18-21)
	
	
	Davanti a questo non possiamo che esclamare come
	Davide:
	
	O SIGNORE, Dio mio, hai moltiplicato i tuoi prodigi e i tuoi disegni in 
	nostro favore; 
	nessuno è simile a te.
	
	Vorrei raccontarli e proclamarli, ma sono troppi per essere contati.
	
	
	(Salmo 40:5)
	
	
	Anche il profeta Isaia esalta 
	questo aspetto di Dio:
	
	SIGNORE, tu sei il mio Dio; io ti esalterò, loderò il tuo nome, perché hai 
	fatto cose meravigliose; i tuoi 
	disegni, concepiti da tempo, sono fedeli e stabili. 
	
	(Isaia 25:1)
	
	
	           
	…meravigliosi sono i suoi 
	disegni, grande è la sua saggezza. 
	
	(Isaia 28:29)
	
	
	…perché fossimo santi e irreprensibili dinanzi a lui…
	
	Non si può comparire davanti a Dio se non si è
	
	santi e irreprensibili, 
	perché, come scrive il profeta Abacuc, l’Eterno
	
	Dio ha gli occhi troppo puri per 
	sopportare la vista del male:
	
	
	Tu, 
	che hai gli occhi troppo puri per 
	sopportare la vista del male, e che non puoi tollerare lo spettacolo 
	dell'iniquità… 
	
	(Abacuc 1:13)
	
	
	Lo scopo della elezione degli uomini è quindi fondamentalmente quello di 
	renderci 
	santi e irreprensibili dinanzi a lui
	per fedeltà (per questo motivo la lettera è indirizzata
	
	ai santi e ai fedeli)
	ed ogni cosa si compirà, spiritualmente e fisicamente quando saremo
	
	trasformati per stare
	
	davanti a Lui:
	
	Ecco, io vi dico un mistero: non tutti morremo, ma
	tutti saremo trasformati, in un momento, in un batter d'occhio, al 
	suono dell'ultima tromba. Perché la tromba squillerà, e
	i morti risusciteranno incorruttibili, e noi saremo trasformati. 
	Infatti bisogna che questo 
	corruttibile rivesta incorruttibilità e che questo mortale rivesta 
	immortalità.
	Quando poi questo corruttibile avrà 
	rivestito incorruttibilità e questo mortale avrà rivestito immortalità, 
	allora sarà adempiuta la parola che è scritta: «La 
	morte è stata sommersa nella vittoria». 
	
	 (1 Corinzi 15:51-54)
	
	
	Pertanto, il disegno di Dio è proprio quello ci renderci
	santi e irreprensibili, 
	per poterci avere davanti a Sè.
	Lo scopo dunque della
	elezione degli uomini è
	la santità e la fedeltà perfetta; una totale separazione dal male ed 
	una totale consacrazione al bene, cioè, non come gli uomini se la 
	immaginano, ma una separazione ed una 
	consacrazione come Dio vuole!
	
	Una santità ed una 
	perfezione che siano tali dinanzi a lui (non secondo i parametri umani ma secondo i Suoi parametri).
	
	Paolo ha parlato e parlerà ancora di questo concetto di santità nella 
	altre sue lettere:
	           
	
	
	Infatti Dio ci ha chiamati non a 
	impurità, ma a santificazione. 
	(1 Tessalonicesi 4:7)
	
	
	Egli ha dato se stesso 
	per noi per riscattarci da ogni 
	iniquità e purificarsi un popolo che gli appartenga, zelante nelle opere 
	buone. 
	(Tito 2:14)
	
	
	…avendoci predestinati nel suo amore a essere adottati per mezzo di Gesù 
	Cristo come suoi figli…
	Il disegno di Dio, 
	predestinato nel Suo amore, consiste quindi 
	nella chiamata di tutti gli uomini 
	peccatori a questa santità 
	perfetta davanti a Lui, per essere 
	adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi 
	figli.
	
	Per poter realizzare 
	questa unità perfetta ci ha dato 
	il Suo stesso Spirito,
	rigenerandoci quali figli Suoi,
	questo è il destino preordinato 
	al quale Dio, nella Sua infinita misericordia
	
	ci ha predestinati!
	
	L’apostolo, in questo passo, afferma quattro cose:
	1)
	La sorgente o il movente per cui Dio ci ha predestinati è “l'amore 
	che nutre per noi”.
	2)
	Lo scopo di questa predestinazione non è la fede, ma è l’adozione 
	che comincia a diventare una realtà nel momento in cui il peccatore 
	ravveduto crede:
	
	
	…a tutti quelli che l'hanno ricevuto 
	egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che 
	credono nel suo nome, i quali non 
	sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma
	sono nati da Dio. 
	(Giovanni 1:12-13)
	
	Questa verità si realizza spiritualmente ricevendo ora Cristo e si completa 
	corporalmente al ritorno di Cristo:
	
	Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in 
	travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello 
	Spirito, gemiamo dentro di noi, 
	aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo. 
	(Romani 8:22-23)
	
	Possiamo quindi in 
	qualche modo dire che la prima venuta 
	di Cristo è per la redenzione dell’anima, che ha permesso di
	ricevere lo Spirito;
	la seconda venuta di Cristo sarà per 
	la redenzione del corpo!
	
	3)
	L’adozione è possibile soltanto perché è stata concessa in Gesù Cristo 
	che ha compiuto l'opera sull'altare del Golgota, Paolo scrisse così ai 
	galati: 
	
	…ma quando giunse la pienezza del tempo,
	Dio mandò suo Figlio, nato da 
	donna, nato sotto la legge, per 
	riscattare quelli che erano sotto la legge,
	affinché noi
	ricevessimo l'adozione. 
	(Galati 4:4-5)
	
	4) Il disegno di Dio ha 
	per scopo finale il “rendere 
	gloria della sua grazia”.
	L'idea dell'adozione è 
	cara al cuor dell'apostolo, egli ne parla in particolare nella lettera ai 
	romani, e ne parla anche in questo caso (come per la redenzione) come in una 
	progressione che attente il compimento nella “manifestazione finale”:
	
	
	Così dunque, fratelli, non siamo debitori alla carne per vivere secondo la 
	carne; perché se vivete secondo la carne voi morrete; ma se mediante lo 
	Spirito fate morire le opere del corpo, voi vivrete; infatti
	tutti quelli che sono guidati dallo 
	Spirito di Dio, sono figli di Dio. 
	
	E voi 
	non avete ricevuto uno spirito di servitù per ricadere nella paura, ma
	avete ricevuto lo Spirito di adozione, mediante il quale gridiamo: «Abbà! 
	Padre!»
	
	Lo Spirito stesso attesta insieme con il nostro spirito che siamo figli di 
	Dio. 
	
	Se siamo figli, siamo anche eredi; eredi di Dio e coeredi di Cristo, 
	se veramente soffriamo con lui, per essere anche glorificati con lui.  
	
	Infatti io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano 
	paragonabili alla gloria che dev'essere manifestata a nostro riguardo. 
	
	Poiché la creazione aspetta con 
	impazienza la manifestazione dei figli di Dio; perché la creazione è 
	stata sottoposta alla vanità, non di sua propria volontà, ma a motivo di 
	colui che ve l'ha sottoposta, nella speranza che anche la creazione stessa 
	sarà liberata dalla schiavitù della corruzione
	per entrare nella gloriosa libertà dei figli di Dio. 
	
	Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in 
	travaglio; non solo essa, ma anche noi, che abbiamo le primizie dello 
	Spirito, gemiamo dentro di noi, 
	aspettando l'adozione, la redenzione del nostro corpo. 
	
	Poiché siamo stati salvati in 
	speranza. 
	
	Or la speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno 
	vede, perché lo spererebbe ancora? 
	
	Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza. 
	(Romani 8:12-25)
	
	Cristo è figlio naturale di Dio; noi 
	diventiamo figli di Dio per adozione mediante Lui.
	
	Gesù è il primogenito della vasta 
	famiglia di Dio (cfr Romani 8:29; Ebrei 2:11-12)
	
	Una fraterna relazione con Cristo 
	costituisce una filiale relazione con Dio.
	
	Questa
	
	adozione è fin da ora un fatto 
	acquisito, certo, è senza dubbio una realtà spirituale di cui facciamo 
	l'esperienza, ma la condizione di figli di Dio, si completerà quando alla 
	santità dello Spirito si saranno aggiunte la gloria e la perfezione del 
	corpo.
	
	
	…secondo il disegno benevolo della sua volontà, a lode della gloria della 
	sua grazia, che ci ha concessa nel suo amato Figlio.
	Il disegno benevolo, il 
	progetto di salvezza è concepito da 
	Dio stesso e sarà Lui stesso a portarlo a compimento nel cuore di 
	chiunque, ricevendo Gesù Cristo, ne è diventato figlio.
	
	Il fine ultimo dell'amore 
	per il quale Iddio ci adotta per figli è la nostra salvezza, che fa 
	risaltare la 
	gloria della sua grazia.
	
	Tutta la vita del 
	cristiano è per la 
	gloria della sua grazia, 
	Paolo scriverà così ai fratelli di Filippi:
	
	E prego che il vostro amore abbondi 
	sempre più in conoscenza e in ogni discernimento, perché possiate 
	apprezzare le cose migliori, affinché 
	siate limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di 
	giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo,
	a gloria e lode di Dio. 
	(Filippesi 1:9-11)
	
	***
	
	In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati 
	secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente 
	su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci 
	conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che 
	aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero 
	compiuti. 
	
	Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: 
	tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra. 
	
	In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo il 
	proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della propria 
	volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo 
	sperato in Cristo. 
	
	
	…In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue… 
	La redenzione è un fatto che
	
	Gesù, il Cristo di Dio, ha 
	compiuto per tutti e una volta per sempre. 
	
	Negli individui, il fatto 
	compiuto a disposizione deve diventare “effettivo” con la fede ed è un 
	percorso progressivo, difatti l’apostolo stesso chiuderà questo paragrafo 
	scrivendo fino alla piena redenzione 
	di 
	quelli che Dio si è acquistati a lode della sua gloria!
	E questo “progresso” lo 
	possiamo apprezzare proprio nella evoluzione della vita spirituale dei 
	cristiani efesini nelle sue fasi più importanti:
	
	1)
	avevano udito la parola della 
	verità, l'evangelo della loro salvezza;
	
	2)
	avendo creduto,
	
	avevano ricevuto il sigillo dello 
	Spirito Santo, ovvero erano giunti a mettersi in contatto intimo ed 
	immediato con la persona del Salvatore;
	
	3) la loro vita nuova 
	portava come l’impronta (il 
	sigillo) dello Spirito Santo.
	
	L'opera di redenzione e 
	di rigenerazione non è un sogno o semplicemente un'idea, ma è un fatto vero 
	e reale ed è bene rifletterci attentamente!
	Perché
	se noi
	siamo giunti alla conoscenza della 
	Parola della Verità, 
	del Vangelo della nostra salvezza, 
	queste sono cose belle, grandi e utili;
	se grazie ad Esse
	abbiamo visto e udito Gesù per mezzo 
	della Sua Parole, è cosa ancora più bella, più grande e più utile; ma,
	se dopo tutto questo,
	l'uomo vecchio non è morto in noi e 
	non è risorto quell'uomo nuovo 
	nato dallo Spirito, che il Padre corona della santità del Figlio,
	tutto il resto non ci giova a nulla. 
	
	Gesù disse:
	
	Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da 
	pecore, ma dentro sono lupi rapaci. 
	
	Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o 
	fichi dai rovi? 
	
	Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti 
	cattivi. 
	
	Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare 
	frutti buoni. 
	
	Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. 
	
	Li riconoscerete dunque dai loro frutti.
	
	Non chiunque mi dice: Signore, Signore! entrerà nel regno dei cieli, ma chi 
	fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 
	
	Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore, non abbiamo noi 
	profetizzato in nome tuo e in nome tuo cacciato demòni e fatto in nome tuo 
	molte opere potenti?" 
	
	Allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai conosciuti; allontanatevi 
	da me, malfattori!" 
	(Matteo 7:18-23)
	
	La redenzione, ovvero
	
	il riscatto,
	
	la liberazione dallo stato di schiavitù, è un fatto unico nella 
	mente e nel cuore dell'apostolo, 
	infatti scrive così ai fratelli di Colosse:
	
	Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre 
	e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. 
	
	In lui abbiamo la redenzione, 
	il perdono dei peccati. 
	(Colossesi 1:13-14)
	
	Ma questa liberazione non 
	è stata senza prezzo; è costata il sangue di Gesù Cristo; noi siamo stati 
	liberati solo 
	mediante il suo sangue:
	
	Egli ha dato se stesso 
	per noi per riscattarci da ogni 
	iniquità e purificarsi un popolo che 
	gli appartenga, zelante nelle opere buone. 
	 (Tito 2:14)
	
	…comportatevi con timore durante il tempo 
	del vostro soggiorno terreno; sapendo 
	che non con cose corruttibili, con argento o con oro,
	siete stati riscattati dal vano modo di vivere tramandatovi dai 
	vostri padri, ma con il prezioso 
	sangue di Cristo, come quello di un agnello senza difetto né macchia.
	
	(1 Pietro 1:17-19)
	Questo è il prezzo che è costata la 
	nostra redenzione!
	
	
	…il perdono dei peccati… 
	
	La conseguenza immediata della liberazione dallo stato di schiavitù è il 
	perdono dei peccati:
	
	
	Dio ci ha liberati dal potere delle tenebre 
	e ci ha trasportati nel regno del suo amato Figlio. 
	
	In lui abbiamo 
	
	la redenzione, il perdono dei peccati. 
	(Colossesi 1:13-14)
	
	Il “perdono” qui è: 
	-
	la liberazione completa da un qualcosa che lega, che opprime; dalle 
	catene che bloccano il prigioniero; 
	-
	la liberazione dal debito o dal tributo che schiaccia. 
	
	L'idea fondamentale, nel 
	fatto del perdono dei peccati mediante il sangue di Cristo, è quella 
	di una “propiziazione”; vale a 
	dire, dell'offerta di “un sacrificio completo, perfetto, sufficiente” per il 
	peccato, fatta da uno che è il Capo ed il Rappresentante della razza umana, 
	come troviamo scritto altrove:
	
	
	Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio 
	mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo 
	usato tolleranza verso i peccati commessi in passato… 
	(Romani 3:25)
	
	…la grazia di Dio e
	il dono della grazia proveniente da un solo uomo, Gesù Cristo, sono 
	stati riversati abbondantemente su molti. 
	(Romani 5:15)
	
	
	Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; e
	se qualcuno ha peccato, noi 
	abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 
	
	Egli è il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati, 
	e non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo. 
	(1 Giovanni 2:1-2)
	
	
	In questo è l'amore: 
	non che noi abbiamo amato Dio, ma 
	che egli ha amato noi, e ha mandato 
	suo Figlio per essere il sacrificio propiziatorio per i nostri peccati. 
	(1 Giovanni 4:10)
	Così l'apostolo, con la 
	prima frase, considera l'espiazione dal punto di vista di Dio; con la 
	seconda, la considera dal punto di vista dell'uomo. 
	Tanto la
	redenzione quanto il perdono 
	dei peccati sono Opera di Gesù Cristo.
	
	
	…secondo le ricchezze della sua grazia… 
	
	Per pagare il prezzo del riscatto (la redenzione) e per saldare i nostri 
	debiti (i nostri peccati), occorrono grandi ricchezze, grandi quanto la 
	Grazia di Dio!
	
	Il prezzo del sangue di Gesù Cristo è la misura della ricchezza del favore 
	immeritato di Dio per ogni credente, è un dono dal valore incalcolabile, per 
	questo l’autore della lettera agli ebrei dice:
	
	Chi trasgredisce la legge di Mosè viene messo a morte senza pietà sulla 
	parola di due o tre testimoni. Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui 
	che avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà considerato profano il sangue 
	del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito 
	della grazia? 
	(Ebrei 10:28-29)
	
	
	…che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di 
	sapienza e d'intelligenza…
	Questa ricchezza di Grazia è stata riversata su di noi, non con il 
	contagocce, ma in maniera abbondante.
	
	Paolo ne ha scritto, sia 
	in senso generale che proprio personale:
	           
	…dove il peccato è abbondato, la grazia è 
	sovrabbondata, 
	(Romani 5:20)
	
	
	Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per 
	avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, che
	prima ero un bestemmiatore, un 
	persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché 
	agivo per ignoranza nella mia incredulità; e 
	la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l'amore 
	che è in Cristo Gesù. 
	
	Certa è quest'affermazione e degna di essere pienamente accettata: che
	Cristo Gesù è venuto nel mondo per 
	salvare i peccatori, dei quali io sono il primo. 
	
	Ma per questo mi è stata fatta 
	misericordia, affinché Gesù Cristo dimostrasse in me, per primo, tutta la 
	sua pazienza, e io servissi di esempio a quanti in seguito avrebbero 
	creduto in lui per avere vita eterna. 
	(1 Timoteo 1:12-16)
	
	E questa
	
	Grazia versata in modo sovrabbondante 
	su di noi, ci da 
	ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, 
	ovvero ci rivela Dio stesso ed il Suo Amore.
	
	Salomone 
	scriveva:
	Il principio della saggezza è il timore 
	del SIGNORE, e conoscere il Santo è l'intelligenza. 
	(Proverbi 9:10)
	Più conosceremo Dio per mezzo della Sua 
	Grazia 
	e più crescerà in noi un sano timore di 
	Dio (la pietà, la sapienza) 
	e più diverremo intelligenti nel 
	conoscere la Sua Volontà che Gesù Cristo 
	compì in modo totale, perfetto, 
	esemplare.
	
	
	…facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno 
	benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi 
	fossero compiuti.
	
	La sapienza e 
	l’intelligenza che riceviamo con 
	la Grazia di Dio riversata 
	abbondantemente su di noi, ci fa conoscere
	
	il 
	mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva 
	prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti.
	
	Questo
	
	mistero era
	una verità un tempo nascosta, ma
	ora rivelata, come dice lo stesso
	Paolo nella lettera ai romani: 
	
	A colui che può fortificarvi secondo il mio vangelo e il messaggio di Gesù 
	Cristo, conformemente alla 
	rivelazione del mistero che fu tenuto nascosto fin dai tempi più remoti, ma 
	che ora è rivelato e reso noto mediante le Scritture profetiche, per 
	ordine dell'eterno Dio, a tutte le nazioni perché ubbidiscano alla fede… 
	(Romani 16:25-26)
	
	I tempi sono diventati
	
	maturi alla venuta di Cristo:
	
	…ma quando giunse la pienezza del 
	tempo, Dio mandò suo Figlio, 
	nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo 
	l'adozione. 
	(Galati 4:4-5)
	
	
	Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: 
	tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.
	
	
	Paolo qui da la descrizione precisa del
	
	mistero della volontà di Dio, secondo 
	il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, ovvero 
	raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che 
	sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.
	
	Gesù Cristo che appare 
	sulla scena della storia e compie l'Opera redentrice universale.
	Egli raccoglie sotto il suo scettro 
	ogni cosa in cielo e sulla terra.
	
	***
	
	…In lui siamo anche stati fatti eredi… 
	In Cristo, veniamo in possesso effettivo della
	
	eredità divina, ovvero
	abbiamo accesso a tutte le ricchezze 
	di Dio!
	
	
	…essendo stati predestinati secondo il proposito di colui che compie ogni 
	cosa secondo la decisione della propria volontà… 
	La mente onnisciente di 
	Dio ha concepito il piano dell'universo intero; e tutti gli eventi si 
	evolveranno, nel tempo, armonicamente con questo piano. 
	Paolo sta qui dichiarando 
	che 
	la nostra eredità celeste non ha alcun merito ma
	è stata concepita nella mente 
	propositiva di Dio, che non solo 
	l’ha prestabilita ma la porta anche a compimento!
	
	
	…per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi abbiamo sperato in 
	Cristo. 
	
	Qui Paolo fa un leggero 
	distinguo tra i giudeo-cristiani (che hanno sperato per primi in Cristo) ed 
	i pagani (che verranno coinvolti nello stesso disegno al verso seguente).
	Tale distinzione la 
	troviamo confermata anche, per esempio, nei versi successivi (cfr Efesini 
	2:11-12).
	
	Ma tutti, sia quelli che per 
	primi hanno sperato in Cristo, che i 
	voi pure (del passo seguente), trovano uno stesso scopo: 
	la lode della Sua gloria!
	
	***
	
	2)          
	
	
	
	L’AZIONE DI FIDUCIA DELL’UOMO
	
	
	In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo 
	della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo 
	dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra 
	eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode 
	della sua gloria.
	
	
	In lui voi pure...
	Ovvero
	
	voi che provenite dal 
	paganesimo…
	
	
	…dopo aver ascoltato la parola della verità… 
	Paolo descrive la Parola 
	di Dio quale la 
	Parola della Verità che esorterà Timoteo a predicare rettamente:
	
	Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un 
	operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità. 
	(2 Timoteo 2:15)
	
	Il messaggio 
	evangelistico deve essere una 
	Parola di Verità, non un 
	messaggio piacevole, Paolo ha 
	parlato più volte di questa realtà:
	
	Vado io forse cercando di conciliarmi il favore degli uomini, ovvero quello 
	di Dio? 
	
	O cerco io di piacere agli uomini? 
	
	Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo.
	
	(Galati 1:10)
	
	
	Poiché la nostra esortazione non 
	procede da impostura, né da motivi impuri,
	né è fatta con frode; ma siccome 
	siamo stati approvati da Dio che ci ha stimati tali da poterci affidare 
	l'Evangelo, parliamo in modo da 
	piacere non agli uomini, ma a Dio che prova i nostri cuori. Difatti,
	non abbiamo mai usato un parlar 
	lusinghevole, come ben sapete, né pretesti ispirati da cupidigia; Iddio 
	ne è testimone. 
	
	E non abbiam cercato gloria dagli uomini, né da voi, né da altri, 
	quantunque, come apostoli di Cristo, avessimo potuto far valere la nostra 
	autorità; invece, siamo stati mansueti in mezzo a voi, come una nutrice che 
	cura teneramente i proprî figliuoli. 
	(1 Tessalonicesi 2:3-7)
	
	Il messaggio divino è la espressione 
	non di una verità qualsiasi,
	ma della Verità, in senso assoluto.
	
	
	E l'apostolo specifica 
	ancora e definisce ancora più concretamente questo messaggio divino, e lo 
	chiama: la buona notizia della 
	vostra salvezza.
	
	
	…e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo dello Spirito Santo che 
	era stato promesso… 
	
	I fratelli di Efeso, avevano ricevuto prima gli insegnamenti preparativi 
	di Apollo (cfr Atti 18:24-28), avevano avuto il privilegio di essere 
	istruiti per tre anni direttamente dall’apostolo Paolo, avevano quindi
	
	
	
	ascoltato la parola della verità, il vangelo della salvezza, al quale 
	avevano creduto, ricevendo così il sigillo dello Spirito Santo che era stato 
	promesso…
	
	In generale,
	
	il sigillo ha nell'ambito 
	biblico gli stessi due significati:
	1)
	       
	serrare in modo sicuro, 
	ermeticamente: e in questo senso, il “libro dell'avvenire” che Giovanni 
	vide, era sigillato con sette sigilli, vale a dire, in modo
	divinamente perfetto (cfr
	
	Apocalisse 5:1 e seg.) 
	2)        
	marchiare tutti con 
	l'impronta che si lascia sulla persona o sulla cosa, che si tratta in modo 
	legittimo, autentico.
	
	Paolo scrive così ai 
	corinzi: 
	
	Se per altri non sono apostolo, lo sono almeno per voi; perché
	il sigillo del mio apostolato siete 
	voi, nel Signore. 
	(1 Corinzi 9:2)
	
	Nel nostro passo 
	l'accento va messo su quel Santo, ch'è 
	l'attributo dello 
	Spirito, ovvero siete stati “marchiati” con lo Spirito Santo e 
	pertanto siete destinati ad essere
	santi 
	e irreprensibili dinanzi a Lui.
	
	Questo
	
	sigillo di santità, oltre a 
	dichiararci di proprietà di Dio, produce nel credente la santità della 
	vita, quella santità, che consiste 
	nella progressiva separazione dal 
	male e nella consacrazione al bene. 
	
	
	…il quale è pegno della nostra eredità fino alla piena redenzione di quelli 
	che Dio si è acquistati a lode della sua gloria.
	
	L'eredità che ci aspetta, differirà da 
	quella che già ora spiritualmente possediamo, non per qualità ma per grado e 
	quantità, il presente è la caparra dell'avvenire!
	Il pegno è un pagamento 
	anticipato con la 
	garanzia che il resto sarà dato in seguito,
	Paolo difatti parla delle “primizie 
	dello Spirito”:
	
	Sappiamo infatti che fino a ora tutta la creazione geme ed è in 
	travaglio; non solo essa, ma anche 
	noi, che abbiamo le primizie dello Spirito, gemiamo dentro di noi,
	aspettando l'adozione, la redenzione 
	del nostro corpo. 
	
	Poiché siamo stati salvati in speranza. 
	Or la speranza di ciò che si vede, non è speranza; difatti, quello che uno 
	vede, perché lo spererebbe ancora? 
	
	Ma se speriamo ciò che non vediamo, l'aspettiamo con pazienza. 
	(Romani 8:22-25)
	
	Quando saremo giunti 
	“all'altra riva”, la caparra non ci sarà ritirata; il “cielo” che ci 
	aspetta, non sarà che il complemento del “cielo” che già godiamo adesso 
	nella intimità della vita “nascosta con Cristo in Dio”. 
	Lo Spirito Santo che abbiamo ricevuto è dunque una caparra 
	della nostra celeste eredità della completa redenzione.
	
	Noi abbiamo la redenzione 
	non appena crediamo; continuiamo ad averla finchè siamo sulla terra; e 
	quando ci ricongiungeremo con Gesù la avremo in modo completo e finale 
	(redenzione del corpo). 
	La caparra (o 
	pegno), in quindi l’“eredità” in miniatura e al tempo stesso una 
	garanzia che, alla fine giungeremo a godere della stessa eredità in modo 
	completo. 
	
	Dio non recederà dalla 
	sua promessa; lo Spirito, seppure contristato, condurrà l'opera al suo 
	compimento. 
	Il pegno è anche una caparra che ci ricorda la fedeltà 
	del patto, qualsiasi manifestazione dello Spirito Santo in noi, anche la più 
	“trascurabile” ci parla della Sua presenza in noi e quindi della Sua fedeltà 
	che giungeremo alla completa redenzione che, come abbiamo visto ha un solo 
	scopo finale: 
	
	
	la lode della sua gloria
	
	***
	CONCLUSIONE
	
	Noi possiamo 
	veramente parlare bene di Dio!
	
	…davanti a tutte le creature angeliche parla bene di noi, delle nostre 
	buone opere da Lui preparate e da noi compiute in Cristo, per Sua stessa 
	profezia, siamo il Suo vanto! 
	
	Ma non solo, questo Suo parlare bene di noi, è stato stabilito 
	prima della fondazione del mondo, 
	e parla bene di noi e del 
	nostro stato di santità ed irreprensibilità in linea con i Suoi 
	standard (dinanzi a Lui), 
	non i “normali” standard terreni, davanti a queste parole impallidiscono i 
	vari beati e santi stabiliti sulla 
	base delle loro “opere umane”, noi che crediamo siamo santi ed 
	irreprensibili sulla base dell’Opera di Cristo!
	
	
	
	Non solo, con 
	questo atto ci ha rivelato, senza più segreti, tutto il Suo disegno 
	benevolo, Egli ci vuole riuniti sotto un solo Capo, Cristo; e non solo noi, 
	ma tutto il creato terreno e celeste.
	
	
	Paolo, scrive queste cose ai fratelli di Efeso e a noi, affinchè tutti 
	insieme possiamo prendere veramente coscienza della nostra posizione 
	spirituale in Cristo, per poter condurre una vita condotta pienamente 
	dallo Spirito Santo, non subendo “le avances” del mondo corrotto e della 
	nostra mente perversa che sta per lasciarci, ma vivere con la mente di 
	Cristo, camminando per Lo Spirito, nella chiamata di santità ed 
	irreprensibilità alla quale siamo destinati!
	
	
	
	Possiamo ammirare la descrizione di questa 
	Donna nelle parole di Lamuel:
	
	
	Una donna virtuosa chi la troverà?
	
	Il suo pregio 
	sorpassa di molto quello delle perle.
	
	Il cuore di suo marito confida in lei, 
	ed egli non mancherà mai di provviste.
	
	Lei gli fa del bene, 
	e non del male, tutti i giorni della sua vita.
	
	Si procura lana e lino, e lavora gioiosa con le proprie mani.
	
	È simile alle navi dei mercanti: fa venire il suo cibo da lontano.
	
	Si alza 
	quando ancora è notte, distribuisce 
	il cibo alla famiglia e il 
	compito alle sue serve.
	Posa gli occhi sopra un campo, e l'acquista; 
	con il guadagno delle sue mani pianta 
	una vigna.
	
	Si cinge di forza i fianchi e fa robuste le sue braccia.
	
	Sente che il suo lavoro rende bene;
	la sua lucerna non si spegne la notte.
	
	Mette la mano alla rocca, e le sue dita maneggiano il fuso.
	
	Tende le palme al misero, e porge le mani al bisognoso.
	
	Non teme la neve per la sua famiglia, 
	perché tutta la sua famiglia è vestita di lana rossa.
	Si fa 
	dei tappeti, ha vesti di lino finissimo e di porpora.
	
	Suo marito è rispettato alle porte della città, 
	quando si siede tra gli anziani del paese.
	
	Fa delle tuniche e le vende e delle cinture che dà al mercante.
	
	Forza e dignità sono il suo manto, e lei non teme l'avvenire.
	
	Apre la bocca con saggezza, e ha sulla lingua insegnamenti di bontà.
	
	Sorveglia l'andamento della sua casa, e non mangia il pane di pigrizia.
	
	I suoi figli si alzano e la proclamano beata, e suo marito la loda, dicendo: 
	«Molte donne si sono comportate da virtuose, ma tu le superi tutte!»
	
	La grazia è ingannevole e la bellezza è cosa vana; ma
	la donna che teme il SIGNORE è quella 
	che sarà lodata.
	
	Datele del frutto delle sue mani, e le opere sue la lodino alle porte della 
	città.
	(Proverbi 31:10-31)