Abbiamo visto nelle puntate precedenti di questo studio, come, di questa Salvezza,

noi (se siamo figli di Dio) possiamo esserne assolutamente certi perché:

Il miracolo della Salvezza operato da Dio, realizza quella comunione dell’uomo con Dio nella persona di Gesù Cristo; ed implica necessariamente una identificazione nella morte e nella risurrezione con Lui.

 Questa comunione ed identificazione con Cristo, trasforma non solo il modo di pensare, ma ha come conseguenza un rinnovamento totale dell’intera persona: dall’etica alla morale, dai pensieri alle azioni, dal sentire all’esprimere, dal parlare all’operare...

L’apostolo Paolo (cha ha vissuto in prima persona un cambiamento estremamente radicale) afferma:

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.

(2 Corinzi 5:17)

Ed essere in Cristo, significa poter essere identificato con Lui, e ancora Paolo ci insegna:

Sono stato crocifisso con Cristo: non sono più io che vivo (come figlio di Adamo), ma Cristo vive in me (come figlio di Dio)!

La vita che vivo ora nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio il quale mi ha amato e ha dato se stesso per me.

            (Galati 2:20)

Tutto questo avviene nella “sfera della realtà spirituale”, una realtà ad oggi invisibile ma più reale di quello che noi vediamo!

Oggi questa realtà è invisibile a motivo del “velo della carne” ma il giorno di Cristo la renderà visibile (cfr 1 Corinzi 3:13), ed è questa la realtà alla quale il credente (per fede) rivolge il suo sguardo:

abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

(2 Corinzi 4:18)

E per Paolo queste parole non erano degli slogan… erano estremamente pratiche, lui viveva solo in funzione di questa identificazione.

Il primo atto formale di un uomo nato di nuovo è il battesimo, ovvero la pubblica testimonianza di questo radicale cambiamento interiore, una dimostrazione delle cose che non si vedono (cfr Ebrei 11:1).

Il Signore stesso infatti prescrisse questo atto formale per testimoniare pubblicamente del cambiamento interiore avvenuto con il ravvedimento e la conversione.

Una prova del cambiamento è sicuramente l’ubbidienza ai Suoi comandamenti, ed il battesimo è il primo atto esteriore di ubbidienza al quale il cristiano è chiamato a sottoporsi.

Anche per questo l’apostolo Pietro definisce il battesimo una richiesta di buona coscienza davanti a Dio:

Quest'acqua era figura del battesimo (che non è eliminazione di sporcizia dal corpo, ma la richiesta di una buona coscienza verso Dio). (1 Pietro 3:21)

 

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Dai primissimi tempi della Chiesa fino ad oggi, i cristiani hanno ubbidito al Signore facendosi battezzare dopo aver ascoltato e creduto al Vangelo, dichiarando così pubblicamente che Gesù Cristo era il loro Salvatore e Signore:

            Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati…  (Atti 2:41)

 

Il battesimo avveniva subito dopo la conversione a Cristo, mai prima e quasi mai molto dopo.

Le condizioni poste dagli apostoli per impartire il battesimo erano fondamentalmente due:

 Possiamo vedere come il battesimo veniva praticato:

A Gerusalemme: E Pietro a loro: «Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo, per il perdono dei vostri peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo.Perché per voi è la promessa, per i vostri figli, e per tutti quelli che sono lontani, per quanti il Signore, nostro Dio, ne chiamerà».              (Atti 2:38-39)

 

Nel deserto:

Un angelo del Signore parlò a Filippo così: «Àlzati e va' verso mezzogiorno, sulla via che da Gerusalemme scende a Gaza. Essa è una strada deserta».

Egli si alzò e partì.

Ed ecco un etiope, eunuco e ministro di Candace, regina di Etiopia, sovrintendente a tutti i tesori di lei, era venuto a Gerusalemme per adorare, e ora stava tornandosene, seduto sul suo carro, leggendo il profeta Isaia.

Lo Spirito disse a Filippo: «Avvicìnati e raggiungi quel carro».

Filippo accorse, udì che quell'uomo leggeva il profeta Isaia, e gli disse: «Capisci quello che stai leggendo?»

Quegli rispose: «E come potrei, se nessuno mi guida?»

E invitò Filippo a salire e a sedersi accanto a lui.

Or il passo della Scrittura che egli leggeva era questo: «Egli è stato condotto al macello come una pecora; e come un agnello che è muto davanti a colui che lo tosa, così egli non ha aperto la bocca. Nella sua umiliazione egli fu sottratto al giudizio. Chi potrà descrivere la sua generazione? Poiché la sua vita è stata tolta dalla terra».

L'eunuco, rivolto a Filippo, gli disse: «Di chi, ti prego, dice questo il profeta? Di se stesso, oppure di un altro?»

Allora Filippo prese a parlare e, cominciando da questo passo della Scrittura, gli comunicò il lieto messaggio di Gesù.

Strada facendo, giunsero a un luogo dove c'era dell'acqua.

E l'eunuco disse: «Ecco dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?»

[Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile».

L'eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».]

Fece fermare il carro, e discesero tutti e due nell'acqua, Filippo e l'eunuco; e Filippo lo battezzò.

Quando uscirono dall'acqua, lo Spirito del Signore rapì Filippo; e l'eunuco, continuando il suo viaggio tutto allegro, non lo vide più.  Poi Filippo si ritrovò in Azot; e, proseguendo, evangelizzò tutte le città, finché giunse a Cesarea.

            (Atti 8:26-40)

 A Damasco:

Allora Anania andò, entrò in quella casa, gli impose le mani e disse: «Fratello Saulo, il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada per la quale venivi, mi ha mandato perché tu riacquisti la vista e sia riempito di Spirito Santo».

In quell'istante gli caddero dagli occhi come delle squame, e ricuperò la vista; poi, alzatosi, fu battezzato.

            (Atti 9:17-18)

 A Cesarea in casa di Cornelio:

Pietro disse: «C'è forse qualcuno che possa negare l'acqua e impedire che siano battezzati questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo come noi?»

E comandò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo.

Allora essi lo pregarono di rimanere alcuni giorni con loro.

            (Atti 10:47-48)

 A Filippi in casa del carceriere:

Verso la mezzanotte Paolo e Sila, pregando, cantavano inni a Dio; e i carcerati li ascoltavano.

A un tratto, vi fu un gran terremoto, la prigione fu scossa dalle fondamenta; e in quell'istante tutte le porte si aprirono, e le catene di tutti si spezzarono.

Il carceriere si svegliò e, vedute tutte le porte del carcere spalancate, sguainò la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti.

Ma Paolo gli gridò ad alta voce: «Non farti del male, perché siamo tutti qui».

Il carceriere, chiesto un lume, balzò dentro e, tutto tremante, si gettò ai piedi di Paolo e di Sila; poi li condusse fuori e disse: «Signori, che debbo fare per essere salvato?»

Ed essi risposero: «Credi nel Signore Gesù, e sarai salvato tu e la tua famiglia».

Poi annunciarono la Parola del Signore a lui e a tutti quelli che erano in casa sua.

Ed egli li prese con sé in quella stessa ora della notte, lavò le loro piaghe e subito fu battezzato lui con tutti i suoi.

Poi li fece salire in casa sua, apparecchiò loro la tavola, e si rallegrava con tutta la sua famiglia, perché aveva creduto in Dio.

            (Atti 16:25-34)

 A Corinto:

…uscito di là, entrò in casa di un tale chiamato Tizio Giusto, che temeva Dio, e aveva la casa attigua alla sinagoga.

Ma Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia.

Molti Corinzi, udendo, credevano e venivano battezzati.

            (Atti 18:7-8)

 Dobbiamo anche ricordare come l’impartire il battesimo all’inizio della vita cristiana, può creare anche qualche inconveniente: (vedi Simone il mago di Samaria):

Or vi era un tale, di nome Simone, che già da tempo esercitava nella città le arti magiche, e faceva stupire la gente di Samaria, spacciandosi per un personaggio importante. Tutti, dal più piccolo al più grande, gli davano ascolto, dicendo: «Questi è "la potenza di Dio", quella che è chiamata "la Grande"».

E gli davano ascolto, perché già da molto tempo li aveva incantati con le sue arti magiche. Ma quando ebbero creduto a Filippo che portava loro il lieto messaggio del regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, furono battezzati, uomini e donne. Simone credette anche lui; e, dopo essere stato battezzato, stava sempre con Filippo; e restava meravigliato, vedendo i miracoli e le opere potenti che venivano fatti.

            (Atti 8:9-13)

 Simone, vedendo che per l'imposizione delle mani degli apostoli veniva dato lo Spirito Santo, offrì loro del denaro, dicendo: «Date anche a me questo potere, affinché colui al quale imporrò le mani riceva lo Spirito Santo».

Ma Pietro gli disse: «Il tuo denaro vada con te in perdizione, perché hai creduto di poter acquistare con denaro il dono di Dio. Tu, in questo, non hai parte né sorte alcuna; perché il tuo cuore non è retto davanti a Dio. Ravvediti dunque di questa tua malvagità; e prega il Signore affinché, se è possibile, ti perdoni il pensiero del tuo cuore. Vedo infatti che tu sei pieno d'amarezza e prigioniero d'iniquità».

Simone rispose: «Pregate voi il Signore per me affinché nulla di ciò che avete detto mi accada».

            (Atti 8:18-24)

 Per molti l’aver ricevuto il battesimo da una persona particolare, significava anche considerarsi una sorta di dipendenza dall’uomo (ma Paolo cercò di correggere sul nascere questa cattiva interpretazione):

…ciascuno di voi dichiara: «Io sono di Paolo»; «io, di Apollo»; «io, di Cefa»; «io, di Cristo» Cristo è forse diviso? Paolo è stato forse crocifisso per voi?

O siete voi stati battezzati nel nome di Paolo?

Ringrazio Dio che non ho battezzato nessuno di voi, salvo Crispo e Gaio; perciò nessuno può dire che foste battezzati nel mio nome. Ho battezzato anche la famiglia di Stefana; del resto non so se ho battezzato qualcun altro.

Infatti Cristo non mi ha mandato a battezzare ma a evangelizzare…

(1 Corinzi 1:12-17)

 

Questi due ultimi esempi potrebbero spingerci a impartire il battesimo dopo che il neoconvertito abbia dato ampia prova della sua conversione, ma ciò sarebbe comunque un andare oltre l’insegnamento degli apostoli, infatti possiamo constatare che nulla di ciò viene suggerito, anche a posteriori di eventi come quelli sopra citati.

Dobbiamo inoltre considerare che nella Scrittura neotestamentaria non abbiamo nessun esempio di credente che non sia stato battezzato dopo la sua conversione (avendone avuta la possibilità), ma non dobbiamo nemmeno cadere nell’errore opposto, ovvero quello di dare al battesimo in se stesso, un valore salvifico (l’esempio è il ladrone sulla croce).

Il battesimo (come la partecipazione alla cena del Signore), sono infatti “atti esteriori” di qualcosa che avviene nell’interiore e la raccomandazione della Scrittura è esclusivamente quella di esaminarsi personalmente… non esaminare gli altri, nessuno quindi, davanti ad una formale accettazione del Vangelo (se non davanti ad una palese disubbidienza ad Esso), può impedire di aderire ad essi (con le eventuali conseguenze):

…ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga».

Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore.

Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se non discerne il corpo del Signore.

Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi muoiono.  (1 Corinzi 11:26-30)

 

Il battesimo è anche un atto formale di fiducia fraterna tra:

- il battezzato che dichiara di sottomettersi alla Chiesa di Dio della quale entra a farne parte;

- il battezzante che crede alla dichiarazione di fede espressa pubblicamente dal battezzato;

            …ognuno ha la sua parte di responsabilità davanti a Dio!

 

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Possiamo quindi vedere come il battesimo è fondamentalmente:

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IL BATTESIMO: TESTIMONIANZA DI IDENTIFICAZIONE CON GESU’ CRISTO

 

Nella pratica il battesimo cristiano è sempre avvenuto per totale immersione e rappresenta l’identificazione totale con Cristo nella Sua morte (una figura di una sepoltura) e nella Sua resurrezione (per camminare in novità di vita):

…ignorate forse che tutti noi, che siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte?

Siamo dunque stati sepolti con lui mediante il battesimo nella sua morte, affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi camminassimo in novità di vita.

Perché se siamo stati totalmente uniti a lui in una morte simile alla sua, lo saremo anche in una risurrezione simile alla sua.

(Romani 6:3-5)

siete stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti.  (Colossesi 2:12)

 

Nel battesimo infatti, sono racchiuse le Verità principali del Vangelo (il sacrificio per il peccato, la morte e la resurrezione di Gesù Cristo):

Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunciato; a meno che non abbiate creduto invano.

Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture

(1 Corinzi 15:1-4)

 

E Paolo insegnò esplicitamente in tal senso, spiegando come queste Verità fondamentali espresse nel battesimo fossero poi fondamentali nella vita del credente:

Sappiamo infatti che il nostro vecchio uomo è stato crocifisso con lui affinché il corpo del peccato fosse annullato e noi non serviamo più al peccato; infatti colui che è morto è libero dal peccato.

Ora, se siamo morti con Cristo, crediamo pure che vivremo con lui, sapendo che Cristo, risuscitato dai morti, non muore più; la morte non ha più potere su di lui.

Poiché il suo morire fu un morire al peccato, una volta per sempre; ma il suo vivere è un vivere a Dio.

Così anche voi fate conto di essere morti al peccato, ma viventi a Dio, in Cristo Gesù.

Non regni dunque il peccato nel vostro corpo mortale per ubbidire alle sue concupiscenze; e non prestate le vostre membra al peccato, come strumenti d'iniquità; ma presentate voi stessi a Dio, come di morti fatti viventi, e le vostre membra come strumenti di giustizia a Dio; infatti il peccato non avrà più potere su di voi; perché non siete sotto la legge ma sotto la grazia.

Che faremo dunque? Peccheremo forse perché non siamo sotto la legge ma sotto la grazia? No di certo!

Non sapete voi che se vi offrite a qualcuno come schiavi per ubbidirgli, siete schiavi di colui a cui ubbidite: o del peccato che conduce alla morte o dell'ubbidienza che conduce alla giustizia?

Ma sia ringraziato Dio perché eravate schiavi del peccato ma avete ubbidito di cuore a quella forma d'insegnamento che vi è stata trasmessa; e, liberati dal peccato, siete diventati servi della giustizia.

Parlo alla maniera degli uomini, a causa della debolezza della vostra carne; poiché, come già prestaste le vostre membra a servizio dell'impurità e dell'iniquità per commettere l'iniquità, così prestate ora le vostre membra a servizio della giustizia per la santificazione.

Perché quando eravate schiavi del peccato, eravate liberi riguardo alla giustizia.

Quale frutto dunque avevate allora?

Di queste cose ora vi vergognate, poiché la loro fine è la morte.

Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna; perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore.

(Romani 6:6-23)

 

E per i primi cristiani, il battesimo era accompagnato da due espressioni esteriori:

  - la professione di fede

Strada facendo, giunsero a un luogo dove c'era dell'acqua.

E l'eunuco disse: Ecco dell'acqua; che cosa impedisce che io sia battezzato?

Filippo disse: «Se tu credi con tutto il cuore, è possibile».

L'eunuco rispose: «Io credo che Gesù Cristo è il Figlio di Dio».   (Atti 8:36-37)

 - l’impegno di consacrazione a Dio (una richiesta di una buona coscienza verso Dio)

Quest'acqua era figura del battesimo (che non è eliminazione di sporcizia dal corpo, ma la richiesta di una buona coscienza verso Dio).  (1 Pietro 3:21)

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IL BATTESIMO: TESTIMONIANZA DI AVVENUTA RIGENERAZIONE E DI PURIFICAZIONE

 

Un altro aspetto di questo comandamento lo possiamo trovare nella lettera di Paolo a Tito:

egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia, mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo…  (Tito 3:5)

Il battesimo è anche il simbolo di questo bagno della rigenerazione operato da Dio nella Sua misericordia!

 

Un bagno che ci purifica, ci lava, ci guarisce proprio come ordinò Gesù al cieco nato:

Passando vide un uomo, che era cieco fin dalla nascita.

I suoi discepoli lo interrogarono, dicendo: «Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia nato cieco?»

Gesù rispose: «Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Bisogna che io compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte viene in cui nessuno può operare. Mentre sono nel mondo, io sono la luce del mondo».

Detto questo, sputò in terra, fece del fango con la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco, e gli disse: «Va', làvati nella vasca di Siloe» (che significa «mandato»).

Egli dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva.   (Giovanni 9:1-7)

 

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IL BATTESIMO: TESTIMONIANZA DI UNA NUOVA IDENTITA’

Un ultimo aspetto del battesimo è anche l’atto di essersi rivestiti di Cristo:

            Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo.  (Galati 3:27)

 

E si è ufficialmente presentati come membra del corpo di Cristo: la Chiesa:

Poiché, come in un solo corpo abbiamo molte membra e tutte le membra non hanno una medesima funzione, così noi, che siamo molti, siamo un solo corpo in Cristo, e, individualmente, siamo membra l'uno dell'altro.   (Romani 12:4-5)

 

Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di Cristo.

Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito.

Infatti il corpo non si compone di un membro solo, ma di molte membra.

Se il piede dicesse: «Siccome io non sono mano, non sono del corpo», non per questo non sarebbe del corpo.

Se l'orecchio dicesse: «Siccome io non sono occhio, non sono del corpo», non per questo non sarebbe del corpo.

Se tutto il corpo fosse occhio, dove sarebbe l'udito? Se tutto fosse udito, dove sarebbe l'odorato?

Ma ora Dio ha collocato ciascun membro nel corpo, come ha voluto.

Se tutte le membra fossero un unico membro, dove sarebbe il corpo?

Ci sono dunque molte membra, ma c'è un unico corpo; l'occhio non può dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né il capo può dire ai piedi: «Non ho bisogno di voi».

Al contrario, le membra del corpo che sembrano essere più deboli, sono invece necessarie; e quelle parti del corpo che stimiamo essere le meno onorevoli, le circondiamo di maggior onore; le nostre parti indecorose sono trattate con maggior decoro, mentre le parti nostre decorose non ne hanno bisogno; ma Dio ha formato il corpo in modo da dare maggior onore alla parte che ne mancava, perché non ci fosse divisione nel corpo, ma le membra avessero la medesima cura le une per le altre.

Se un membro soffre, tutte le membra soffrono con lui; se un membro è onorato, tutte le membra ne gioiscono con lui.

Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua.  (1 Corinzi 12-27)

 

E siamo chiamati ad esercitare i nostri doni (funzioni del corpo) per l’edificazione e l’utile comune:

 Avendo pertanto doni differenti secondo la grazia che ci è stata concessa, se abbiamo dono di profezia, profetizziamo conformemente alla fede; se di ministero, attendiamo al ministero; se d'insegnamento, all'insegnare; se di esortazione, all'esortare; chi dà, dia con semplicità; chi presiede, lo faccia con diligenza; chi fa opere di misericordia, le faccia con gioia.

(Romani 12:6-8)

 

Come membra di Cristo, in questa nuova identità spirituale testimoniata nel battesimo, siamo chiamati a condurci in modo degno del nome che portiamo, con tutto quello che ne consegue:

La notte è avanzata, il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce.

Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno, senza gozzoviglie e ubriachezze; senza immoralità e dissolutezza; senza contese e gelosie; ma rivestitevi del Signore Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne i desideri.

(Romani 13:12-14)

Rivestitevi, dunque, come eletti di Dio, santi e amati, di sentimenti di misericordia, di benevolenza, di umiltà, di mansuetudine, di pazienza.

Sopportatevi gli uni gli altri e perdonatevi a vicenda, se uno ha di che dolersi di un altro. Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi.

Al di sopra di tutte queste cose rivestitevi dell'amore che è il vincolo della perfezione.

E la pace di Cristo, alla quale siete stati chiamati per essere un solo corpo, regni nei vostri cuori; e siate riconoscenti.

La parola di Cristo abiti in voi abbondantemente, ammaestrandovi ed esortandovi gli uni gli altri con ogni sapienza, cantando di cuore a Dio, sotto l'impulso della grazia, salmi, inni e cantici spirituali.

Qualunque cosa facciate, in parole o in opere, fate ogni cosa nel nome del Signore Gesù ringraziando Dio Padre per mezzo di lui. (Colossesi 3:12-17)

E tutti rivestitevi di umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili.  (1 Pietro 5:5)

 

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CONCLUSIONE

 Possiamo quindi riepilogare che il battesimo è:

- un segno esteriore della identificazione con Cristo e che testimonia pubblicamente del legame indissolubile che lega il battezzato a Cristo

- un atto pubblico che testimonia pubblicamente del totale fiducia riposta nella Persona e nell’Opera di Cristo

- un atto simbolico personale di fede che testimonia a noi stessi della scelta determinata di voler seguire il Signore come dei discepoli

 - un atto di ubbidienza a quanto da Cristo comandato

- una richiesta di buona coscienza (consacrazione a Dio)

 - un atto esteriore di purificazione interiore

- un atto esteriore dell’essersi rivestiti di Cristo

- un atto formale di riconoscimento di Gesù come il Figlio dell’Uomo, quale Redentore universale

 

Alla luce di questo possiamo meglio comprendere cosa intendeva dire Gesù:

Or io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell'uomo riconoscerà lui davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio.

(Luca 12:8-9)

 

E comprendere il valore e gli intenti dei primi convertiti:

Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone.

Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.

Ognuno era preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli apostoli.

Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno.

E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.

Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano salvati.  (Atti 2:41-47)

 

Gianni Marinuzzi


6. il battesimo