Abbiamo visto come oggi,
chiunque:
-
abbia ascoltato il Vangelo di Gesù
Cristo;
-
abbia creduto il Vangelo di Gesù
Cristo;
-
abbia ricevuto il Vangelo di Gesù
Cristo;
…sia
diventato (per opera di Dio):
-
una nuova creatura:
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie
sono passate: ecco, sono diventate nuove.
(2 Corinzi 5:7)
- in
una nuova creazione:
E colui che siede sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
(Apocalisse 21:5-6)
- nella quale è
indentificato come figlio di Dio!
…a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare
figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati
da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da
Dio.
(Giovanni 1:12-13)
Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.
(Apocalisse 21:7)
Questo miracolo… questa
resurrezione a nuova vita è ciò
che la Parola definisce come “la
Salvezza” (che è già ora una realtà presente – cfr Efesini 1:3-14, al
momento invisibile, ma che sarà pienamente manifestata
nel Giorno di Cristo).
Abbiamo anche visto come,
di questa Salvezza, noi (se siamo
figli di Dio) possiamo esserne
assolutamente certi perché:
- GESU’, LA VERITA’ ce lo
ha detto e ci ha rivelato il DISEGNO DI DIO che la concerne
- DIO E’ POTENTE da portare a compimento il SUO DISEGNO
-
DIO E’ FEDELE e nulla può ostacolare l’adempimento della SUA VOLONTA’.
Il miracolo della
Salvezza operato da Dio, realizza quella comunione dell’uomo con Dio
nella persona di Gesù Cristo; ed implica necessariamente una identificazione
nella morte e nella risurrezione con Lui.
Ed abbiamo visto ancora
come queste realtà spirituali devono (per comandamento di Gesù) essere
testimoniate mediante dei segni esteriori, il primo dei quali è il
battesimo.
Abbiamo poi considerato
come il neonato spirituale ha bisogno di
passare molto tempo con il Padre
per crescere e per questo ha fame e si nutre
del puro latte spirituale che
trova nella lettura e nella meditazione della Parola di Dio e ricerca la
comunione con Lui nella preghiera personale.
Abbiamo ancora imparato
come la persecuzione della nuova
creatura sotto ogni aspetto (corpo, anima e spirito) sia assolutamente
normale in quanto parte integrante del “progetto di salvezza” che si compie
nel credente ed è il segno di essere dalla parte di
Colui che ha vinto, perchè…
tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo
Gesù saranno perseguitati
(cfr 1 Timoteo 3:12).
Se dunque
siamo diventati figli di Dio (e
tali siamo – cfr 1 Giovanni 3:1) abbiamo inoltre
considerato che il compito principale di un figlio è di ubbidire a
suo padre, proprio come è stato ubbidiente Gesù stesso perché
…
qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo
(cfr 1 Giovanni 4:17),
anche se questo ha un costo (e ci costerà ogni volta) ma è abbondantemente
ricompensato!
Abbiamo ancora potuto
constatare come la comunione fraterna è un luogo di profonda benedizione per
ordine di Dio stesso e siamo tutti chiamati a prenderne parte contribuendo
ciascuno con il vigore che lo Spirito Santo dà ad ognuno per l’utile e
l’edificazione comune.
Abbiamo ancora considerato
come la nostra vita debba essere perfezionata attraverso una progressiva
guarigione di tutto il corpo che
avviene mediante la assimilazione dell’alimento spirituale (la
Parola di Dio) e il percorso di riabilitazione (il superamento delle
prove).
In ultimo abbiamo
constatato come la vita terrena di una nuova creatura, rigenerata dallo
Spirito Santo, abbia una missione da svolgere:
essere testimone di Cristo in
questo mondo, in parole ed in opere!
Ma come per nascere di nuovo non ha potuto fare
nulla con i suoi sforzi, nella stessa maniera, per continuare la sua vita di
testimone di Cristo, il credente
rigenerato dallo Spirito Santo non conta sulla propria persona carnale
(pensiero, volontà, forza), conta su tutto ciò che gli fornisce l’Autore
della propria Salvezza (lo Spirito Santo, la Volontà e la Forza di Dio) che
trova (come una riserva infinita) nella Parola di Dio.
Per questo egli ama la Parola di Dio e attinge da
Essa:
- gli insegnamenti
- le indicazioni circa la Vita
- la forza ed il nutrimento spirituale
E sulla scorta di queste
promesse preziosissime, egli
impara a guardare lontano con
l’ausilio della Parola profetica.
Ed è nella fede totale
nelle Sua Parola che il discepolo realizza già in anticipo tutte le
benedizioni spirituali in Cristo:
Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha
benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.
La benedizione della elezione:
In lui ci ha eletti prima della creazione del mondo perché fossimo santi
e irreprensibili dinanzi a lui, avendoci predestinati nel suo amore a essere
adottati per mezzo di Gesù Cristo come suoi figli, secondo il disegno
benevolo della sua volontà, a lode della gloria della sua grazia, che ci ha
concessa nel suo amato Figlio.
La benedizione della redenzione (liberazione):
In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei
peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata
abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno
benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi
fossero compiuti.
Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le
cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.
La benedizione della eredità celeste:
In lui siamo anche stati fatti eredi, essendo stati predestinati secondo
il proposito di colui che compie ogni cosa secondo la decisione della
propria volontà, per essere a lode della sua gloria; noi, che per primi
abbiamo sperato in Cristo.
In lui voi pure, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo
della vostra salvezza, e avendo creduto in lui, avete ricevuto il sigillo
dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è pegno della nostra
eredità fino alla piena redenzione di quelli che Dio si è acquistati a lode
della sua gloria.
(Efesini 1:3-14)
Se queste sono le nostre
benedizioni spirituali in Cristo,
che sono nei luoghi celesti, il
discepolo è chiamato però a compiere
la propria salvezza sulla terra,
con timore e tremore, come scrive Paolo ai
fratelli di Filippi:
Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand'ero
presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento
della vostra salvezza con timore e tremore; infatti è Dio che produce in voi
il volere e l'agire, secondo il suo disegno benevolo.
(Filippesi 2:12-13)
E questo compimento o perfezionamento è
chiamato “santificazione” ed è quello a cui siamo stati chiamati:
Poiché Iddio ci ha chiamati non a impurità, ma a santificazione.
(1 Tessalonicesi 4:7)
Perciò, avendo cinti i fianchi della vostra mente, e stando sobrî,
abbiate piena speranza nella grazia che vi sarà recata nella rivelazione di
Gesù Cristo; e, come figliuoli d'ubbidienza, non vi conformate alle
concupiscenze del tempo passato quand'eravate nell'ignoranza; ma come Colui
che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra
condotta; poiché sta scritto: Siate
santi, perché io son santo.
(1 Pietro 1:13-16)
Procacciate pace con tutti e la santificazione senza la quale nessuno
vedrà il Signore.
(Ebrei 12:14)
Poiché la sua potenza divina ci ha donate tutte le cose che appartengono
alla vita e alla pietà mediante la conoscenza di Colui che ci ha chiamati
mercé la propria gloria e virtù, per le quali Egli ci ha largito le sue
preziose e grandissime promesse onde per loro mezzo voi foste fatti
partecipi della natura divina dopo esser fuggiti dalla corruzione che è nel
mondo per via della concupiscenza, voi, per questa stessa ragione, mettendo
in ciò dal canto vostro ogni premura, aggiungete alla fede vostra la virtù;
alla virtù la conoscenza; alla conoscenza la continenza; alla continenza la
pazienza; alla pazienza la pietà; alla pietà l'amor fraterno; e all'amor
fraterno la carità.
Perché se queste cose si trovano e abbondano in voi, non vi renderanno né
oziosi né sterili nella conoscenza del Signor nostro Gesù Cristo.
Poiché colui nel quale queste cose non si trovano, è cieco, ha la vista
corta avendo dimenticato il purgamento dei suoi vecchi peccati.
Perciò, fratelli, vie più studiatevi di render sicura la vostra vocazione
ed elezione; perché, facendo queste cose, non inciamperete giammai, poiché
così vi sarà largamente provveduta l'entrata nel regno eterno del nostro
Signore e Salvatore Gesù Cristo.
(2 Pietro 1:3-11)
Ma tutto questo non viene
da noi, è il risultato del dimorare
in Cristo, infatti Gesù ci ha lasciato questo fondamentale insegnamento:
Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo.
Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che
dà frutto, lo pota affinché ne dia di più.
Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata.
Dimorate in me, e io dimorerò in voi.
Come il tralcio non può da sé dare frutto se non rimane nella vite, così
neppure voi, se non dimorate in me.
Io sono la vite, voi siete i tralci.
Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché
senza di me non potete fare nulla.
Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca;
questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano.
Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che
volete e vi sarà fatto.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così
sarete miei discepoli.
Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio
amore.
Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho
osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore.
Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra
gioia sia completa.
(Giovanni 15:1-11)
Allora vogliamo farci
esaminare dalla Parola di Dio, infatti se
il discepolo guarda lontano per
trovare il coraggio, dove trova la forza giornaliera per giungere al
traguardo in modo degno?
L’insegnamento di Gesù in questo brano, inizia con
una solenne dichiarazione sul rapporto del credente con Lui:
Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo.
Gesù usa il rapporto fra la vite e i tralci per
descrivere il rapporto fra Lui ed i credenti.
Qual è il rapporto che lega una vite e i suoi
tralci?
…La totale dipendenza del tralcio alla vite.
Nessun tralcio può vivere (tanto meno
portare frutto) se non è nella
vite!
Il tralcio non può esistere se non è attaccato alla
vite.
Ogni credente deve rimanere strettamente attaccato a
Cristo per vivere e per trovare la vitalità quotidiana per portare frutto,
non ha vita in sé… non ha forza in sé!
Non dobbiamo contare su di noi per
il frutto che dura… ogni nostra
Forza viene da Cristo!
Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che
dà frutto, lo pota affinché ne dia di più.
Gesù dichiara chiaramente la necessità che
ogni tralcio (ogni credente)
porti frutto.
E dobbiamo considerare che questo vale per
ogni tralcio; non ci sono
favoritismi, come ci insegna
Pietro:
…se invocate come Padre colui che giudica senza favoritismi, secondo
l'opera di ciascuno, comportatevi con timore durante il tempo del vostro
soggiorno terreno…
(1 Pietro 1:17)
E Gesù parla di due tipi di tralci, è delle due
conseguenze che avranno:
- il tralcio
che in me non dà frutto, lo toglie via
Gesù dichiara che
ogni tralcio che prende vigore dalla vite (in me) ma non porta frutto,
sarà tolto via.
Produrre vero frutto per il regno di Dio rende chiaro che una persona è veramente salvata e
non portare vero frutto (nonostante l’attaccamento alla vite) nella
vita indica che una persona non è veramente salvata.
Quanto è importante produrre
frutto… il vero frutto!
L’apostolo Giovanni ci parla di questi casi, dove
alcuni sospinti dallo spirito
dell’anticristo hanno dimorato in mezzo ai credenti, ma con il tempo ne
sono “usciti”:
Ragazzi, è l'ultima ora.
Come avete udito, l'anticristo deve venire, e di fatto già ora sono sorti
molti anticristi.
Da ciò conosciamo che è l'ultima ora.
Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; perché se fossero
stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma ciò è avvenuto perché fosse
manifesto che non tutti sono dei nostri.
Quanto a voi, avete ricevuto l'unzione dal Santo e tutti avete
conoscenza.
(1 Giovanni 2:18-20)
Gesù sta qui insegnando che ci sono persone che
“sembrano essere credenti”, ma in realtà,
non dimorano veramente in Cristo,
semplicemente “sfruttano” la vite e per questo,
non prendono vita da Cristo, e
non hanno vera vita in Cristo,
perché la Radice (Cristo) è per Se stessa portatrice di Vita!
Il discorso è serio…
ogni persona che si dichiara credente (magari frequenta la chiesa
locale e si comporta bene), che non
porta frutto (anche se opera, si impegna… compie segni “miracolosi”),
viene tolta via, ovvero,
viene allontanata da Cristo, e infine
gettata nel lago di fuoco.
Ricordiamo cosa insegnò Gesù:
Molti mi diranno in quel giorno: "Signore, Signore,
non abbiamo noi profetizzato nel tuo nome, e nel tuo nome scacciato demoni e
fatte nel tuo nome molte opere potenti?"
E allora dichiarerò loro: "Io non vi ho mai
conosciuti; allontanatevi da me, voi tutti operatori di iniquità".
(Matteo 7:22-23)
…avere un grande impegno per le cose di Dio non è
necessariamente un vero frutto.
Per quanto l'apparenza può far pensare che siano
credenti, essi non sono veramente uniti a Cristo, e perciò, sono privi di
vera vita.
Ricordiamo come Pietro e Giuda descrivono
i falsi dottori:
…ci saranno anche tra di voi falsi dottori che introdurranno occultamente
eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si
attireranno addosso una rovina immediata.
Molti li seguiranno nella loro dissolutezza; e a causa loro la via della
verità sarà diffamata.
Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole false…
…Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir male delle dignità…
…costoro, come bestie prive di ragione, destinate per natura a essere
catturate e distrutte, dicono male di ciò che ignorano, e periranno nella
propria corruzione…
…Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; sono
macchie e vergogne; godono dei loro inganni mentre partecipano ai vostri
banchetti. Hanno occhi pieni d'adulterio e non possono smetter di peccare;
adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; sono
figli di maledizione!
Lasciata la strada diritta, si sono smarriti…
…sono fonti senz'acqua e nuvole sospinte dal vento; a loro è riservata la
caligine delle tenebre.
Con discorsi pomposi e vuoti adescano, mediante i desideri della carne e
le dissolutezze, quelli che si erano appena allontanati da coloro che vivono
nell'errore; promettono loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi
della corruzione, perché uno è schiavo di ciò che lo ha vinto.
…sarebbe stato meglio per loro non aver conosciuto la via della
giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltare le spalle al santo
comandamento che era stato dato loro. È avvenuto di loro quel che dice con
verità il proverbio: «Il cane è
tornato al suo vomito», e: «La scrofa lavata è tornata a rotolarsi
nel fango».
(tratto da 2 Pietro 2:1-22)
…questi visionari contaminano la carne… disprezzano l'autorità e parlano
male delle dignità… …parlano in maniera oltraggiosa di quello che ignorano,
e si corrompono in tutto ciò che sanno per istinto, come bestie prive di
ragione…
…sono delle
macchie nelle vostre agapi quando banchettano con voi senza ritegno,
pascendo se stessi; nuvole senza acqua, portate qua e là dai venti; alberi
d'autunno senza frutti, due volte morti, sradicati; onde furiose del mare,
schiumanti la loro bruttura; stelle erranti, a cui è riservata l'oscurità
delle tenebre in eterno… …Sono dei mormoratori, degli scontenti; camminano
secondo le loro passioni; la loro bocca proferisce cose incredibilmente
gonfie, e circondano d'ammirazione le persone per interesse… …Essi sono
quelli che provocano le divisioni, gente sensuale, che non ha lo Spirito.
(tratto da Giuda 8-19)
Questi sono coloro che non si sottomettono alla
Autorità della Parola di Dio; anzi essi La GIUDICANO con i loro ragionamenti
e la ANNULLANO con le loro tradizioni (essi stabiliscono cosa della
Scrittura è giusto e sosa è sbagliato, cosa è valido e cosa non è più
valido…); essi non si sottopongono al giudizio di Dio; anzi sono loro che Lo
giudicano!
Sono coloro che non si sottomettono all’Autorità di
Dio e della Sua Parola, si permettono di “giudicare Dio”, falsificando la
Sua Parola dichiarando loro cosa di Essa è giusto e cosa di Essa è
sbagliato, cosa di Essa è valido e cosa di Essa non è valido;
non dipendono dalla Vite, sono loro che vogliono dominare la Vite,
in loro non c’è vita, non fanno parte della Chiesa,
non porteranno il frutto!
Quante persone si impegnano per compiere cose che
perderanno per tutta l'eternità!
Quanti impegni, quante fatiche, quante sofferenze e
sacrifici, per traguardi che saranno persi per sempre.
Questo brano ci insegna che
frutti spirituali, frutti compiuti dallo Spirito Santo in noi, sono
una essenziale prova della realtà della salvezza, infatti:
Portare frutto è
la discriminante per identificare i veri dai falsi credenti, ricordiamo cosa
insegna Gesù:
Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da
pecore, ma dentro sono lupi rapaci.
Li riconoscerete dai loro frutti.
Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi?
Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti
cattivi.
Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare
frutti buoni.
Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco.
Li riconoscerete dunque dai loro frutti.
(Matteo 7:15-20)
- ogni tralcio
che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più
Ogni vero credente produrrà vero frutto!
Se non c'è vero frutto, non c'è la vera salvezza
infatti quando Dio salva una persona:
- toglie la condanna da quella persona, mettendola
su Cristo Gesù
- copre quella persona con la giustizia di Cristo
- opera in quella persona in modo che la persona
produce vero frutto:
Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante
la fede, e ciò non viene da voi, è il dono di Dio, non per opere, perché
nessuno si glori.
Noi infatti siamo opera sua, creati in Cristo Gesù
per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le
pratichiamo.
(Efesini 2:8-10)
La grazia di Dio che salva una persona è una grazia
che opera per trasformare la persona (cfr Tito 2:11-13), e che opera per
produrre frutto nella vita di
quella persona, frutto che si concretizza nel
praticare le buone opere
che Dio ha precedentemente
preparato.
Non ci sono buone opere se non sono prodotte dalla
Grazia di Dio!
Per rendere sempre più fruttuosi
i tralci buoni,
il vignaiuolo li pota, e questa è l’Opera di Dio del
perfezionamento dei santi che
passa attraverso le gli insegnamenti sempre più profondi, le prove, le
sofferenze e la disciplina, tutti interventi voluti da Dio, esercitati nella
Chiesa e finalizzati al renderci conformi all'immagine di Cristo.
La potatura è spesso dolorosa, a volte molto
dolorosa.
Chi non viene corretto e disciplinato da Dio non è
un vero figlio di Dio, la potatura
è per i veri figli di Dio,
ricordiamo cosa scriveva l’autore della lettera agli ebrei:
…Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non
corregga?
Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro
parte, allora siete bastardi e non figli… …È vero che qualunque correzione
sul momento non sembra recare gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia
produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati
per mezzo di essa.
(tratto da Ebrei 12:7-11)
Quando Dio salva una persona, è Dio stesso che porta
sempre a compimento la sua opera in quella persona.
Una vita vissuta come
un tralcio attaccato alla vite è una totale fede in Gesù Cristo; il
tralcio non ha altre risorse per portare frutto.
Avere fede in Cristo vuole dire:
- guardare a Cristo in ogni situazione e occasione
- fidarsi di Cristo (della Parola di Dio) e non dei
miei ragionamenti
- camminare in ubbidienza
- sperare in Cristo, e non nelle cose di questo
mondo
…Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunciata…
Qui, Gesù parla della Potenza della Parola di Dio,
ascoltare Dio rende puri, perché la
via di Dio è perfetta; la parola del SIGNORE è purificata con il fuoco
(Salmo 18:30).
La Potenza della Parola di Dio è portatrice di
purezza in colui che dimora in Cristo; la purezza della radice (Cristo)
arriva al tralcio.
…Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dare
frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me…
Dimorare significa
abitare, vivere, restare in modo permanente, riconoscere casa propria… non
una “seconda casa” o “un luogo di villeggiatura” o altro ancora…
E Gesù dichiara che è
impossibile portare frutto
se non dimoriamo in Lui.
…Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale
io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete fare nulla…
Se Gesù dichiara che è
impossibile portare frutto
se non dimoriamo in Lui, dichiara
altresì che chi dimora in Lui porta
molto frutto.
Sembrerebbe dire che è impossibile che non lo porti…
a meno che non voglia portarlo!
Gesù sta dichiarando che esistono solo due
possibilità e due effetti opposti:
- o non dimoriamo in Lui
(siamo dei tralci che sono innestati da un’altra parte o che cercano di fare
le “loro radici” fuori dalla vite) e
non portiamo frutto.
- o dimoriamo in Lui e portiamo molto frutto
…Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca;
questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano…
Se il tralcio
non dimora veramente nella vite
(in Cristo, ricevendo la Sua Parola con tutta la Sua Potenza vitale)
è gettato via,
e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si
bruciano.
Non esiste una via di mezzo, non esiste una salvezza
parziale, ricordiamo cosa scrive Pietro:
Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli
passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e
le opere che sono in essa saranno bruciate.
Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete
essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e
affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si
dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua
promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la
giustizia.
Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati
da lui immacolati e irreprensibili nella pace…
(2 Pietro 3:10-14)
Molti arriveranno al giudizio credendo di essere
salvati, ma scopriranno che Gesù non
li ha mai conosciuti… quanto è fondamentale
dimorare in Gesù Cristo!
Chi dimora
veramente in Gesù Cristo
porterà molto frutto!
…Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che
volete e vi sarà fatto.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così
sarete miei discepoli…
Che promessa!
Quando
dimoriamo in Cristo, possiamo
domandare quello che vogliamo, e
ci sarà fatto!
Il Signore dell'universo risponderà alle nostre
preghiere!!!
Quindi?
Cosa vuole dire qui Gesù?
Abbiamo visto cosa significa
dimorare in Cristo; e se
dimoriamo in Cristo:
- la Sua vita arriva a noi;
- la Sua purezza arriva a noi;
- la Sua volontà arriva a noi… si compie in noi!
E se la Sua volontà si compie in noi… cosa
domanderemo?
Il risultato di dimorare in Cristo è l’allineamento
della nostra volontà alla Sua… chiedere quello che chiederebbe Lui… la
Volontà di Dio!
Quando viviamo così,
quello che domanderemo non sarà per
il nostro piacere (cfr Giacomo 4:3), ma sarà per
la gloria di Dio… quindi
chiederemo di portare molto frutto,
perché questo è glorificare il Padre
e questo farà di noi dei discepoli
di Gesù!
Un discepolo di Cristo:
- guarda a Cristo
- dimora in Cristo
- trova la sua gioia in Cristo
- desidera la Gloria del Padre
- ha il grande privilegio di portare un frutto che
dura in eterno
Questa è la vita di chi dimora veramente in Cristo
Gesù.
E
vivere secondo la Volontà di Dio per noi oggi significa:
- essere irreprensibili e integri, figli di Dio senza
biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale
risplendere come astri nel mondo…
(Filippesi 2:15)
-
consacrare il tempo che resta da vivere nella carne,
non più alle passioni degli uomini, ma alla volontà di Dio
(1 Pietro 4:2)
- portare (rendere
visibile) il frutto dello Spirito Santo:
Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza,
bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c'è
legge.
Quelli che sono di Cristo hanno crocifisso la carne con le sue passioni e
i suoi desideri.
Se viviamo dello Spirito, camminiamo anche guidati dallo Spirito.
(Galati 5:22-25)
Solo se dimoriamo in Cristo porteremo molto
frutto e così saremo Suoi discepoli; noi non possiamo fare niente con i nostri sforzi…
con la nostra sollecitudine non
possiamo nemmeno allungare la nostra statura (cfr Matteo 6:27),
figuriamoci compiere opere e portare frutti spirituali!
Essere discepoli di Cristo
significa quindi vivere una vita di santificazione per portare frutto alla
gloria di Dio!
Il contribuire attivamente
alla edificazione dell’Opera di Cristo
(dimorando in Lui), è l’amore di
Dio in noi… perché l’amore non è un sentimento ma è una azione e vivere
questo amore rende un credente felice
nel suo operare (cfr Giacomo 1:25) e pienamente coinvolto nella gioia di
Dio!
Un
discepolo di Cristo vive (si comporta) come il Suo Maestro, portando
con sé le benedizioni che accompagnavano Gesù, infatti davanti alla donna
samaritana, Egli disse:
Chiunque beve di quest'acqua avrà sete di nuovo; ma chi beve dell'acqua
che io gli darò (proprio come
il tralcio che si nutre dell’acqua che passa attraverso la vite),
non avrà mai più sete; anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui una
fonte d'acqua che scaturisce in vita eterna. (Giovanni
4:13-14)
E confermò alla festa
delle capanne:
Se qualcuno ha sete, venga a me e beva.
Chi crede in me, come ha detto la Scrittura, fiumi d'acqua viva
sgorgheranno dal suo seno.
(Giovanni 7:37-38)
…ovvero sarà, a sua volta, benedizione per altri!
Solo in Cristo possiamo
veramente essere strumenti di benedizione… impariamo a dimorare sempre in
Lui!
Siamo partiti dal constatare
la realtà delle benedizioni spirituali in Cristo che abbiamo e che sono
custodite nei luoghi celesti… e siamo giunti a comprendere che queste
producono in noi una trasformazione tale che ci rendono (se
dimoriamo in Cristo)
strumenti e fonte di benedizione
intono a noi.
Per che cosa ci impegniamo nella nostra vita?
Per qualcosa che dura per l'eternità, o per qualcosa
che si corrompe?
Il frutto della nostra vita sarà quello che ci
giudicherà… ricordiamo che tutti gli uomini saranno giudicati sulla base
delle loro opere (da non confondere con la salvezza ottenuta attraverso le
opere della Legge):
- sia gli increduli (i morti):
E vidi i morti, grandi e piccoli, in piedi davanti al trono. I libri
furono aperti, e fu aperto anche un altro libro che è il libro della vita; e
i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le loro
opere.
Il mare restituì i morti che erano in esso; la morte e l'Ades
restituirono i loro morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue
opere.
(Apocalisse 20:12-13)
Da questo giudizio i credenti (i vivi) sono esclusi in quanto Gesù ha dichiarato:
…chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita
eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
(Giovanni 5:24)
- sia i credenti (i vivi):
Noi tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale di Cristo,
affinché ciascuno riceva la retribuzione di ciò che ha fatto quando era nel
corpo, sia in bene sia in male.
(2 Corinzi 5:10)
Dobbiamo quindi comprendere che non tutte le “nostre
opere” supereranno il giudizio; ricordiamo cosa insegna Paolo:
Ora, se uno costruisce su
questo fondamento con oro, argento, pietre di valore, legno, fieno, paglia,
l'opera di ognuno sarà messa in luce; perché il giorno di Cristo la renderà
visibile; poiché quel giorno apparirà come un fuoco; e il fuoco proverà
quale sia l'opera di ciascuno.
Se l'opera che uno ha costruita sul fondamento rimane, egli ne riceverà
ricompensa; se l'opera sua sarà arsa, egli ne avrà il danno; ma egli stesso
sarà salvo; però come attraverso il fuoco.
(1 Corinzi 3:12-15)
Alla luce di questa verità, è giusto per ciascuno di
chiedersi: come sto vivendo veramente, come sto investendo la mia vita?
In questo passo, Gesù ci
spiega come portare il frutto che dura!
Paolo pregava così per i
filippesi e che questa sia anche la preghiera per noi:
…prego che il vostro amore abbondi sempre più in conoscenza e in ogni
discernimento, perché possiate apprezzare le cose migliori, affinché siate
limpidi e irreprensibili per il giorno di Cristo, ricolmi di frutti di
giustizia che si hanno per mezzo di Gesù Cristo, a gloria e lode di Dio.
(Filippesi 1:9-11)
…e questo
renderà completa la nostra Gioia!