Abbiamo visto come oggi, chiunque:

            - abbia ascoltato il Vangelo di Gesù Cristo;

            - abbia creduto il Vangelo di Gesù Cristo;

            - abbia ricevuto il Vangelo di Gesù Cristo;

 

…sia diventato (per opera di Dio):

 - una nuova creatura:

Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate: ecco, sono diventate nuove.  (2 Corinzi 5:7)

 - in una nuova creazione:

E colui che siede sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose.   (Apocalisse 21:5-6)

 

- nella quale è indentificato come figlio di Dio!

…a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da Dio.  (Giovanni 1:12-13)

 Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.  (Apocalisse 21:7)

 

Questo miracolo… questa resurrezione a nuova vita è ciò che la Parola definisce come “la Salvezza” (che è già ora una realtà presente – cfr Efesini 1:3-14, al momento invisibile, ma che sarà pienamente manifestata nel Giorno di Cristo).

 

Abbiamo anche visto come, di questa Salvezza, noi (se siamo figli di Dio) possiamo esserne assolutamente certi perché:

 

- GESU’, LA VERITA’ ce lo ha detto e ci ha rivelato il DISEGNO DI DIO che la concerne

       - DIO E’ POTENTE da portare a compimento il SUO DISEGNO

      - DIO E’ FEDELE e nulla può ostacolare l’adempimento della SUA VOLONTA’.

 

Il miracolo della Salvezza operato da Dio, realizza quella comunione dell’uomo con Dio nella persona di Gesù Cristo; ed implica necessariamente una identificazione nella morte e nella risurrezione con Lui.

 

Ed abbiamo visto ancora come queste realtà spirituali devono (per comandamento di Gesù) essere testimoniate mediante dei segni esteriori, il primo dei quali è il battesimo.

 Abbiamo poi considerato come il neonato spirituale ha bisogno di passare molto tempo con il Padre per crescere e per questo ha fame e si nutre del puro latte spirituale che trova nella lettura e nella meditazione della Parola di Dio e ricerca la comunione con Lui nella preghiera personale.

 Abbiamo ancora imparato come la persecuzione della nuova creatura sotto ogni aspetto (corpo, anima e spirito) sia assolutamente normale in quanto parte integrante del “progetto di salvezza” che si compie nel credente ed è il segno di essere dalla parte di Colui che ha vinto, perchè… tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati (cfr 1 Timoteo 3:12).

 

Se dunque siamo diventati figli di Dio (e tali siamo – cfr 1 Giovanni 3:1) abbiamo inoltre  considerato che il compito principale di un figlio è di ubbidire a suo padre, proprio come è stato ubbidiente Gesù stesso perché     qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo (cfr 1 Giovanni 4:17), anche se questo ha un costo (e ci costerà ogni volta) ma è abbondantemente ricompensato!

 

Abbiamo ancora potuto constatare come la comunione fraterna è un luogo di profonda benedizione per ordine di Dio stesso e siamo tutti chiamati a prenderne parte contribuendo ciascuno con il vigore che lo Spirito Santo dà ad ognuno per l’utile e l’edificazione comune.

 Abbiamo ancora considerato come la nostra vita debba essere perfezionata attraverso una progressiva guarigione di tutto il corpo che avviene mediante la assimilazione dell’alimento spirituale (la Parola di Dio) e il percorso di riabilitazione (il superamento delle prove).

 In ultimo abbiamo constatato come la vita terrena di una nuova creatura, rigenerata dallo Spirito Santo, abbia una missione da svolgere: essere testimone di Cristo in questo mondo, in parole ed in opere!

 

Ma come per nascere di nuovo non ha potuto fare nulla con i suoi sforzi, nella stessa maniera, per continuare la sua vita di testimone di Cristo, il credente rigenerato dallo Spirito Santo non conta sulla propria persona carnale (pensiero, volontà, forza), conta su tutto ciò che gli fornisce l’Autore della propria Salvezza (lo Spirito Santo, la Volontà e la Forza di Dio) che trova (come una riserva infinita) nella Parola di Dio.

 

Per questo egli ama la Parola di Dio e attinge da Essa:

            - gli insegnamenti

            - le indicazioni circa la Vita

            - la forza ed il nutrimento spirituale

 

E sulla scorta di queste promesse preziosissime, egli impara a guardare lontano… perché, come insegna Paolo:

una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.  (Filippesi 3:13-14)

 

            E impara a fare questo in totale opposizione alla propria ragione terrena:

…abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.  (2 Corinzi 4:18)

 

E questo è possibile solo per una fede ferma in Dio e nella Sua Parola… altrimenti sarebbe pura follia!

 

Perché il discepolo sa:

- che Dio conosce ogni cosa… il passato, il presente… ma soprattutto il futuroEgli è Eterno e la sua Conoscenza è eterna:

Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo redentore, il SIGNORE degli eserciti: "Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio.

Chi, come me, proclama l'avvenire fin da quando fondai questo popolo antico?

Che egli lo dichiari e me lo provi!

Lo annuncino essi l'avvenire, e quanto avverrà!  (Isaia 44:6-7)

 

- che Dio rivela i Suoi intenti a chi Lo ama e Lo teme, proprio come fece con Abramo:

Dovrei forse nascondere ad Abraamo quanto sto per fare, dato che Abraamo deve diventare una nazione grande e potente e in lui saranno benedette tutte le nazioni della terra?

Infatti, io l'ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa dopo di lui, che seguano la via del SIGNORE per praticare la giustizia e il diritto, affinché il SIGNORE compia in favore di Abraamo quello che gli ha promesso».  (Genesi 18:17-19)

 

E uno dei propositi di Dio (che dimostra di avere un profondo rispetto per l’uomo) è non fare nulla senza fare senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti:

Due uomini camminano forse insieme, se prima non si sono accordati?

Ruggisce forse il leone nella foresta, se non ha una preda?

Il leoncello fa forse udire la sua voce dalla tana, se non ha preso nulla?

Cade forse l'uccello nella rete a terra, se non gli è tesa una trappola?

Scatta forse la tagliola dal suolo, se non ha preso qualcosa?

Squilla forse la tromba in una città, senza che il popolo tremi?

Piomba forse una sciagura sopra una città, senza che il SIGNORE ne sia l'autore?

Poiché il Signore, DIO, non fa nulla senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti.

            Il leone ruggisce, chi non temerà?

Il Signore, DIO, parla, chi non profetizzerà?

(Amos 3:3-8)

 

Troviamo conferme di questo Suo agire in molti punti… particolarmente evidenziati nel libro del profeta Daniele:

 

…i tuoi pensieri, o re, quand'eri a letto, si riferivano a quello che deve avvenire da ora in avanti; colui che rivela i misteri ti ha fatto conoscere quello che avverrà.

Quanto a me, questo segreto mi è stato rivelato non perché la mia saggezza sia superiore a quella di tutti gli altri viventi, ma perché io possa dare l'interpretazione al re, e tu possa conoscere i pensieri del tuo cuore.   (Daniele 2:29-30)

  

Non temere, Daniele, poiché dal primo giorno che ti mettesti in cuore di capire e d'umiliarti davanti al tuo Dio, le tue parole sono state udite e io sono venuto a motivo delle tue parole.

Ma il capo del regno di Persia m'ha resistito ventun giorni; però Michele, uno dei primi capi, è venuto in mio soccorso e io sono rimasto là presso i re di Persia.

Ora sono venuto a farti conoscere ciò che avverrà al tuo popolo negli ultimi giorni; perché è ancora una visione che concerne l'avvenire.  (Daniele 10:12-14)

 

Ma se un tempo parlava in questo modo al popolo terreno ed ai Suoi profeti…  come parla oggi Dio ai Suoi figli… e discepoli?

 

L’autore della lettera agli Ebrei ci dichiara:

Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per mezzo del Figlio…  (Ebrei 1:1-2)

 

Ma Gesù il Figlio di Dio, la Parola diventata carne (cfr Giovanni 1:14), ha dato la Sua Parola (La VERITA’) agli apostoli:

 Io ho dato loro la tua parola…  (Giovanni 17:14)

 

E gli apostoli l’hanno trasmessa fedelmente (mediante l’azione dello Spirito Santo) a noi nelle loro lettere:

 

Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire.

 (Giovanni 16:12-13)

 

Come ci conferma anche Pietro:

Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori.

Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo.  (2 Pietro 1:19-21)

 

Nella Scrittura ci sono aspetti dottrinali, etici, morali e… profetici.

 Eppure le profezie (nella chiesa) sono spesso trascurate… “disprezzate” (che non vuole dire parlarne espressamente male, ma anche il non darle il giusto valore prendendole sul serio)… perché?

 

Questa è una domanda che dobbiamo porci  ed essere disponibili a fare della sana autocritica!

 

Analizzandoci personalmente possiamo provare a darci tre risposte:

            1) Le profezie sono difficili…

            2) Le spiegazioni delle profezie sono spesso state disattese…

            3) Le profezie spaventano…

 Proviamo ad esaminare questi tre aspetti che ci fanno “trascurare” le profezie della Scrittura.

 

1) Le profezie sono difficili…

            Può essere vero… ma questo basta a non studiarle?

 

            Quante cose sono difficili ma noi ci applichiamo per comprenderle:

            - L’economia finanziaria:

Quanti si impegnano nelle finanze… imparano ad investire i soldi per poter guadagnare di più?

            - Il lavoro:

Quanti si impegnano strenuamente nel lavoro… imparano professioni complicatissime per giungere a realizzarsi?

 

Ogni cosa preziosa, ogni cosa di valore costa fatica; anzi spesso il loro stesso valore viene determinato proprio dallo sforzo che si compie per ottenerla.

 

Così è anche per la conoscenza di Dio e delle Sue qualità:

 

Figlio mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei comandamenti, prestando orecchio alla saggezza e inclinando il cuore all'intelligenza; sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce all'intelligenza, se la cerchi come l'argento e ti dai a scavarla come un tesoro, allora comprenderai il timore del SIGNORE e troverai la scienza di Dio.   (Proverbi 2:1-5)

 

Dietro la scusa che “non abbiamo tempo” per impegnarci, che “è troppo difficile” per noi studiare le profezie, si maschera un poco interesse per la Volontà di Dio e per il Suo Regno celeste.

 

2) Le spiegazioni delle profezie sono spesso state disattese…

E questo è sicuramente vero… ma questo non è un buon motivo per non applicarci al loro studio?

 Se Dio ha dato numerosissimi insegnamenti profetici nella Scrittura e molti li hanno (magari anche noi li abbiamo) fraintesi… è questo sufficiente per disprezzarle non studiandole?

 

Spesso si parte con un “fanatismo” profetico:

- “ci si innamora” di tesi che riusciamo in qualche modo ad intravedere… attendiamo adempimenti imminenti…  questi non avvengono come ce li aspettavamo…   e rimaniamo delusi.

La delusione, poi ci fa cadere nella diffidenza della Parola profetica di Dio (non nei nostri ragionamenti o nelle nostre tesi azzardate) e lo scoraggiamento lascia spazio all’indifferenza alle preziose profezie che Dio ci ha dato… per uno scopo preciso: la consolazione e l’incoraggiamento!

Questo circolo vizioso tradisce così completamente lo scopo per cui Dio ci ha dato le profezie… invece di consolarci ed incoraggiarci nella vita cristiana ci lasciamo sopraffare dall’indifferenza e dallo scoraggiamento.

           

Faremmo bene invece a ricordarci invece che Dio ha parlato per mezzo dei profeti nei momenti di scoraggiamento più profondi:

- I profeti Isaia, Michea, Amos, Osea, Gioele e Giona,  vivevano in un momento di profonda agonia spirituale del regno di Israele e assistevano alla fine del regno del nord per mano degli Assiri…

 

- I profeti Sofonia, Naum, Abdia, Abacuc e Geremia assistevano alla fine del regno del sud per mano dei Babilonesi…

 - I profeti Ezechiele e Daniele vivevano in un momento di deportazione dove le speranze del popolo erano prossime allo zero…

 - I profeti Aggeo, Zaccaria e Malachia vivevano in un momento di confusione e contraddizione, tra rigurgiti di nazionalismo, zelo e persecuzioni interne ed esterne…

 

3) Le profezie spaventano…

E questo è sicuramente vero… per coloro che sono sotto il giudizio e l’ira di Dio!

 Paolo rassicura i fratelli di Tessalonica (destinatari delle sue lettere profetiche) in questo modo:

 Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui.

Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate.   (1 Tessalonicesi 5:9-11)

 

Pietro conforta i fratelli nella loro dispersione geografica in conseguenza della persecuzione, con queste parole profetiche:

Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.

Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno!

Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia.

Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace…

(1 Pietro 3:10-14)

 

Entrambi gli apostoli rassicurano che la Chiesa non è coinvolta nel giudizio del Giorno del Signore… d’altronde come potrebbe il Signore che è morto per la Sua Sposa, farla passare attraverso l’Ira di Dio riservata a coloro che si sono opposti al Suo Amore?

 

Vediamo ancora come Gesù stesso, per consolare i dodici davanti al loro prossimo “fallimento” ed al distacco fisico con Lui, che dovevano affrontare, parlò loro delle profezie future:

 Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede anche in me!

Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo?

Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove io vado, sapete anche la via».  (Giovanni 14:1-4)

 

Sotto questa luce, Paolo scrive le lettere più “profetiche” ai fratelli di Tessalonica, sotto le persecuzioni (che alcuni di loro avevano erroneamente interpretate come l’ira di Dio che si stava scatenando):

 

Prima lettera:

Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la parola in mezzo a molte sofferenze, con la gioia che dà lo Spirito Santo…  …essi stessi raccontano quale sia stata la nostra venuta fra voi, e come vi siete convertiti dagl'idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero, e per aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù che ci libera dall'ira imminente.

(tratto da 1 Tessalonicesi 1:6-10)

 

Nel prosieguo della prima lettera Paolo evidenzia quale sia lo scopo della profezia:

- non rimanere nell’ignoranza per non essere tristi e trovare consolazione:

 

Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.

Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio, per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati.

Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi, i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti, verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore nell'aria; e così saremo sempre con il Signore.

Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.  (1 Tessalonicesi 4:13-18)

 

- non farsi sorprendere e non addormentarsi… perché abbiamo un destino diverso dal mondo pagano e questo deve consolarci ed edificarci:

Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà come viene un ladro nella notte.

Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno.

Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre.

Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza. Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui.

Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come d'altronde già fate.  (1 Tessalonicesi 5:1-11)

 

Seconda lettera:

Nella seconda lettera Paolo incoraggia e consola i fratelli circa il loro futuro  riposo e la futura Giustizia e Vendetta di Dio verso i loro oppressori:

Questa è una prova del giusto giudizio di Dio, perché siate riconosciuti degni del regno di Dio, per il quale anche soffrite.

Poiché è giusto da parte di Dio rendere a quelli che vi affliggono, afflizione; e a voi che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù.

Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore e dalla gloria della sua potenza, quando verrà per essere in quel giorno glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto, perché la nostra testimonianza in mezzo a voi è stata creduta.   (2 Tessalonicesi 1:5-10)

 

Ed in questa seconda lettera Paolo “corregge” le interpretazioni errate circa la profezia fino ad allora compresa dai fratelli e che stavano portando sconvolgimenti della mente e turbamenti e di conseguenza inganni:

Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già presente.

Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato, il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio.

Non vi ricordate che quand'ero ancora con voi vi dicevo queste cose?

Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo.

Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto c'è chi ora lo trattiene, finché sia tolto di mezzo.

E allora sarà manifestato l'empio, che il Signore Gesù distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con l'apparizione della sua venuta.

La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati.  Perciò Dio manda loro una potenza d'errore perché credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell'iniquità, siano giudicati.

(2 Tessalonicesi 2:1-12)

 

E ricorda (per consolarli e confermarli nella santificazione) quale è il loro destino celeste:

Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la santificazione nello Spirito e la fede nella verità.

A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo.

Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi abbiamo trasmessi sia con la parola, sia con una nostra lettera.

Ora lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre, che ci ha amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona speranza, consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola.

(2 Tessalonicesi 2:13-17)

 

Pietro scrive le sue due lettere profetiche ai fratelli che sono nella dispersione:

Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella Bitinia…   (1 Pietro 1:1)

 

Ed a loro annuncia e profetizza il Giusto Giudizio di Dio per spingerli (nelle loro sofferenze) ad affidare le loro anime a Dio, facendo il bene:

La fine di tutte le cose è vicina…

…è giunto il tempo in cui il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio; e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono al vangelo di Dio?

E se il giusto è salvato a stento, dove finiranno l'empio e il peccatore?

Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio affidino le anime loro al fedele Creatore, facendo il bene.

(tratto da 1 Pietro 4:7-19)

 

Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia. 

Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati da lui immacolati e irreprensibili nella pace…

…Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra fermezza; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.               (tratto da 2 Pietro 3:11-18)

 

Giovanni, sotto ordine di Dio, scrive il libro della Rivelazione di Gesù Cristo (l’apertura del sipario circa la Gloria di Gesù Cristo), per profetizzare circa la Gloria di Dio promessa ai fratelli perseguitati… perché tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno perseguitati (1 Timoteo 3:12):

Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni.

Egli ha attestato come parola di Dio e testimonianza di Gesù Cristo tutto ciò che ha visto.

Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!

Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo trono e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra.

A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.

Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui.

Sì, amen. «Io sono l'alfa e l'omega», dice il Signore Dio, «colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente».

Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel regno e nella costanza in Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos a causa della parola di Dio e della testimonianza di Gesù…   (Apocalisse 1:1-9)

 

Come potrebbero dunque le profezie (date per la consolazione e l’edificazione) spaventare i credenti?

…magari perché le loro vite non sono così consacrate?

…allora forse è meglio rivedere la propria posizione, piuttosto che trascurare e disprezzare le profezie!

 

Le profezie sono quindi un profondo incoraggiamento ed una splendida consolazione per i credenti che si dispongono alla attesa del ritorno del Signore con una buona coscienza!

…e se la chiesa versa in uno stato di scoraggiamento e mancanza di visione… sarà forse proprio perché trascura le profezie?

 

LE PROFEZIE SONO LA MIGLIORE TERAPIA

PER LO SCORAGGIAMENTO DEL CREDENTE IN QUANTO

LO INCORAGGIANO SUL VALORE DELLE BEATITUDINI CHE LO ASPETTANO!

 

Esse aiutano ed incoraggiano il discepolo in tutte le sue afflizioni che diventano così leggere e momentanee rispetto al peso di Gloria che lo aspetta:

 …non ci scoraggiamo; ma, anche se il nostro uomo esteriore si va disfacendo, il nostro uomo interiore si rinnova di giorno in giorno.

Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.

(2 Corinzi 4:16-18)

 

Inoltre LE PROFEZIE EVIDENZIANO FINALMENTE LA DIFFERENZA TRA CHI SERVE IL SIGNORE E CHI NON LO SERVE, proprio come profetizzava Malachia:

 

Voi usate parole dure contro di me», dice il SIGNORE.

Eppure voi dite: "Che abbiamo detto contro di te?

Voi avete detto: "È inutile servire Dio", e "che vantaggio c'è a osservare i suoi precetti, e a vestirsi a lutto davanti al SIGNORE degli eserciti?

Ora, noi proclamiamo beati i superbi; sì, quelli che agiscono malvagiamente prosperano; sì, tentano Dio e restano impuniti!"

Allora quelli che hanno timore del SIGNORE si sono parlati l'un l'altro; il SIGNORE è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il SIGNORE e rispettano il suo nome.

Essi saranno, nel giorno che io preparo, saranno la mia proprietà particolare, dice il SIGNORE degli eserciti; io li risparmierò, come uno risparmia il figlio che lo serve.

Voi vedrete di nuovo la differenza che c'è fra il giusto e l'empio, fra colui che serve Dio e colui che non lo serve.

(Malachia 3 :13-18)

 

Se l’esortazione dell’apostolo Paolo è quella di aspirare alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra (cfr Colossesi 3:2), il trascurare lo studio delle profezie, distoglie progressivamente il nostro sguardo da queste cose di lassù… e se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini.  (1 Corinzi 15:19)

 

Come avvicinarsi quindi in modo corretto alle profezie?

 

Innanzi tutto con le giuste motivazioni per poter godere delle benedizioni che portano con sé, evitando approcci errati:

 

Approcci errati:

1) le profezie non ci sono state date per soddisfare la nostra curiosità…

2) le profezie non ci sono state date per dimostrare la nostra superiorità rispetto agli altri fratelli che non sono ancora in grado di apprezzarle (come d'altronde tutti i doni che il Signore dona ai Suoi figli)…

 

Approcci corretti:

3) per avvicinarsi in modo corretto alle profezie occorre farlo come “servi fedeli” e con estrema umiltà e non come “superuomini”:

 

Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere mandando il suo angelo al suo servo Giovanni.  (Apocalisse 1:1)

 

4) per comprenderle dobbiamo tenere conto che la portata delle profezie è molto superiore alla nostra capacità umana di comprenderle… esse sono eterne… hanno una portata ben superiore alla nostra vita temporale: esse trovano radice e compimento nella eternità e possiamo comprenderle solo con la mente rinnovata e redenta da Cristo:

 

In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza, facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che sono sulla terra.

(Efesini 1:7-10)

 

A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa grazia di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo e di manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte le cose; affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio, secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore, Cristo Gesù; nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena fiducia, mediante la fede in lui.   (Efesini 3:8-12)

 

5) dobbiamo in ultimo tenere presente che le profezie dei disegni di Dio vanno avanti a prescindere da qualsiasi opposizione umana o spiritica… ormai “stanno scritte”, proprio come dichiarava Giobbe:

Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un tuo disegno.

Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno?

Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; sono cose per me troppo meravigliose e io non le conosco.  (Giobbe 42:2-3)

 

Dobbiamo quindi comprendere che essendo la portata delle profezie molto superiore alla nostra capacità umana di comprenderle e vederle completamente realizzate nel nostro tempo… molto probabilmente ne comprenderemo solo una parte e non possiamo pretendere di vederle tutte realizzate secondo il nostro modo di comprenderle, ma dobbiamo riconoscere che esse ci sorpassano.

 

Dobbiamo poi ancora capire che la profezia non si adempie quasi mai tutta in uno stesso momento… possiamo vedere chiaramente questo in un atto profetico di Gesù:

Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga.

Alzatosi per leggere, gli fu dato il libro del profeta Isaia.

Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto: «Lo Spirito del Signore è sopra di me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l'anno accettevole del Signore».

Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e gli occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.

Egli prese a dir loro: «Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi udite».  (Luca 4:16-21)

 

La profezia citata da Gesù è stata letta dal libro del profeta Isaia e comprendeva anche degli aspetti profetici che saranno realizzati nella seconda venuta di Cristo:

 

Lo Spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché il SIGNORE mi ha unto per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l'anno di grazia del SIGNORE, il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare tutti quelli che sono afflitti; per mettere, per dare agli afflitti di Sion un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di lode invece di uno spirito abbattuto, affinché siano chiamati querce di giustizia, la piantagione del SIGNORE per mostrare la sua gloria.  (Isaia 61:1-3)

 

…aspetti che saranno realizzati quando Gesù (l’Agnello Vincitore) aprirà i sette sigilli che egli stesso chiuse nella sinagoga di Nazaret!

 

Dobbiamo infine considerare che spesso la profezia si adempie in almeno due fasi distinte (nelle quali la seconda è il compimento, è superiore alla prima)… come ogni cosa stabilita da Dio:

 

- il primo Adamo (la prima vita)… il secondo Adamo (la Vita Eterna)

(cfr 1 Corinzi 15)

 - la giustizia legge (ombra della Giustizia della Grazia)

(cfr Colossesi 2:16-23)

 - la prima venuta di Cristo… la seconda venuta di Cristo

(cfr Giovanni 14:3)

 

            - il regno di Israele sotto la Legge… il regno di Israele nel millennio

            - la Gerusalemme terrena…        la Gerusalemme celeste

            - la santificazione sulla terra… la perfetta santità nel cielo

            - la chiesa visibile sulla terra… la chiesa invisibile nel cielo

…e altri esempi…

 

E dobbiamo comunque sempre imparare a vedere il compimento della profezia nella visione ultima (se non vogliamo correre il rischio di rimanere delusi).

 

ESEMPIO RAPPRESENTATIVO:

 

Possiamo quindi paragonare la profezia ad una ruota di un carro che gira…

 A) se noi fissiamo lo sguardo al centro della ruota ci sembrerà che nulla cambia… la ruota sembra ferma… e giungeremo alla conclusione che le profezie non sono poi così utili… (ragionamenti degni degli schernitori beffardi, volontariamente “dimentichevoli” profetizzati da Pietro):

 

Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri peccaminosi e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come dal principio della creazione».

Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e sussistente in mezzo all'acqua; e che, per queste stesse cause, il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì; mentre i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della perdizione degli empi.

(2 Pietro 3:3-7)

 

B) se noi fissiamo lo sguardo ai raggi che compongono la ruota ci sembrerà di vedere sempre un susseguirsi di eventi uguali… la ruota presenta sempre le stesse cose che ciclicamente si ripetono, proprio come dice l’Ecclesiaste:

 

Una generazione se ne va, un'altra viene, e la terra sussiste per sempre.

Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui sorgerà di nuovo.

Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri.

Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre.

Ogni cosa è in travaglio, più di quanto l'uomo possa dire; l'occhio non si sazia mai di vedere e l'orecchio non è mai stanco di udire.

Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà; non c'è nulla di nuovo sotto il sole.

C'è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo?»

Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto.

Non rimane memoria delle cose d'altri tempi; così di quanto succederà in seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi.

(Ecclesiaste 1:4-11)

 

…e giungeremo alla conclusione che le profezie sono simili alla “vanità” di tutte le cose che ci circondano.

 

C) ma se noi guardiamo la ruota dall’alto (il punto di vista di Dio) vedremo il percorso fatto… l’avvicinarsi del traguardo… la certezza del raggiungimento della meta, perchè:

 

La sua venuta è certa, come quella dell'aurora; egli verrà a noi come la pioggia, come la pioggia di primavera che annaffia la terra.

(Osea 6:3)

 

                        Facciamo nostre le esortazioni fatte da Pietro:

…voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno.

Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento.

Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate.

(2 Pietro 3:8-10)

 

CONCLUSIONE

 

In ultimo dobbiamo considerare che:

- se il Signore ci ha arricchito di tante profezie nella Sua Parola, lo ha fatto perché esse ci sono estremamente utili;

 

- se il Signore ci ha lasciato tante profezie nella Sua Parola, lo ha fatto in modo che noi possiamo comprenderle (per quanto sia “di nostra competenza”);

 

- se le lo studio delle profezie sarà parte integrante e costante della nostra vita, potremo vivere della consolazione e dell’incoraggiamento che portano con sé… (lo scopo stesso per il quale il Signore ce le ha donate!)

 

Ricordiamo:

- quello che l’angelo Gabriele disse al sacerdote Zaccaria (giusto davanti a Dio e osservavano in modo irreprensibile tutti i comandamenti e i precetti del Signore) che non fu pronto a credere alla profezia:

 

Mentre Zaccaria esercitava il sacerdozio davanti a Dio nell'ordine del suo turno, secondo la consuetudine del sacerdozio, gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per offrirvi il profumo; e tutta la moltitudine del popolo stava fuori in preghiera nell'ora del profumo.

E gli apparve un angelo del Signore, in piedi alla destra dell'altare dei profumi.

Zaccaria lo vide e fu turbato e preso da spavento.

Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è stata esaudita; tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, e gli porrai nome Giovanni.

Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua nascita.

Perché sarà grande davanti al Signore.

Non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito Santo fin dal grembo di sua madre; convertirà molti dei figli d'Israele al Signore, loro Dio; andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto».

E Zaccaria disse all'angelo: «Da che cosa conoscerò questo? Perché io sono vecchio e mia moglie è in età avanzata».

L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto davanti a Dio; e sono stato mandato a parlarti e annunciarti queste liete notizie. Ecco, tu sarai muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo».

(Luca 1:8-20)

 

- e quello che Elisabetta disse a Maria che fu pronta a credere alla profezia a lei trasmessa:

Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del Signore avrà compimento.

(Luca 1:45)

 

 

Gianni Marinuzzi


 
14. imparare a guardare lontano