Abbiamo visto come oggi,
chiunque:
-
abbia ascoltato il Vangelo di Gesù
Cristo;
-
abbia creduto il Vangelo di Gesù
Cristo;
-
abbia ricevuto il Vangelo di Gesù
Cristo;
…sia
diventato (per opera di Dio):
Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie
sono passate: ecco, sono diventate nuove. (2 Corinzi 5:7)
E colui che siede sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose.
(Apocalisse
21:5-6)
- nella quale è
indentificato come figlio di Dio!
…a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventare
figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali non sono nati
da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, ma sono nati da
Dio. (Giovanni 1:12-13)
Questo miracolo… questa
resurrezione a nuova vita è ciò
che la Parola definisce come “la
Salvezza” (che è già ora una realtà presente – cfr Efesini 1:3-14, al
momento invisibile, ma che sarà pienamente manifestata
nel Giorno di Cristo).
Abbiamo anche visto come,
di questa Salvezza, noi (se siamo
figli di Dio) possiamo esserne
assolutamente certi perché:
- GESU’, LA VERITA’ ce lo
ha detto e ci ha rivelato il DISEGNO DI DIO che la concerne
- DIO E’ FEDELE e nulla può ostacolare
l’adempimento della SUA VOLONTA’.
Il miracolo della
Salvezza operato da Dio, realizza quella comunione dell’uomo con Dio
nella persona di Gesù Cristo; ed implica necessariamente una identificazione
nella morte e nella risurrezione con Lui.
Ed abbiamo visto ancora
come queste realtà spirituali devono (per comandamento di Gesù) essere
testimoniate mediante dei segni esteriori, il primo dei quali è il
battesimo.
Se dunque
siamo diventati figli di Dio (e
tali siamo – cfr 1 Giovanni 3:1) abbiamo inoltre
considerato che il compito principale di un figlio è di ubbidire a
suo padre, proprio come è stato ubbidiente Gesù stesso perché
…
qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo
(cfr 1 Giovanni 4:17),
anche se questo ha un costo (e ci costerà ogni volta) ma è abbondantemente
ricompensato!
Abbiamo ancora potuto
constatare come la comunione fraterna è un luogo di profonda benedizione per
ordine di Dio stesso e siamo tutti chiamati a prenderne parte contribuendo
ciascuno con il vigore che lo Spirito Santo dà ad ognuno per l’utile e
l’edificazione comune.
Ma come per nascere di nuovo non ha potuto fare
nulla con i suoi sforzi, nella stessa maniera, per continuare la sua vita di
testimone di Cristo, il credente
rigenerato dallo Spirito Santo non conta sulla propria persona carnale
(pensiero, volontà, forza), conta su tutto ciò che gli fornisce l’Autore
della propria Salvezza (lo Spirito Santo, la Volontà e la Forza di Dio) che
trova (come una riserva infinita) nella Parola di Dio.
Per questo egli ama la Parola di Dio e attinge da
Essa:
- gli insegnamenti
- le indicazioni circa la Vita
- la forza ed il nutrimento spirituale
E sulla scorta di queste
promesse preziosissime, egli
impara a guardare lontano… perché,
come insegna Paolo:
…una cosa faccio: dimenticando le cose che stanno
dietro e protendendomi verso quelle che stanno davanti, corro verso la mèta
per ottenere il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Gesù.
(Filippesi 3:13-14)
E
impara a fare questo in totale opposizione alla propria ragione terrena:
…abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si
vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per
un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
(2 Corinzi 4:18)
E questo è possibile solo
per una fede ferma in Dio e nella Sua Parola… altrimenti sarebbe pura
follia!
Perché il discepolo sa:
- che Dio conosce
ogni cosa… il passato, il
presente… ma soprattutto il futuro…
Egli è Eterno e la sua Conoscenza è
eterna:
Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo redentore, il SIGNORE degli
eserciti: "Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio.
Chi, come me, proclama l'avvenire fin da quando fondai questo popolo
antico?
Che egli lo dichiari e me lo provi!
Lo annuncino essi l'avvenire, e quanto avverrà!
(Isaia 44:6-7)
- che Dio rivela i Suoi
intenti a chi Lo ama e Lo teme, proprio come fece con Abramo:
Dovrei forse nascondere ad Abraamo quanto sto per fare, dato che Abraamo
deve diventare una nazione grande e potente e in lui saranno benedette tutte
le nazioni della terra?
Infatti, io l'ho prescelto perché ordini ai suoi figli, e alla sua casa
dopo di lui, che seguano la via del SIGNORE per praticare la giustizia e il
diritto, affinché il SIGNORE compia in favore di Abraamo quello che gli ha
promesso».
(Genesi 18:17-19)
E uno dei propositi di Dio
(che dimostra di avere un profondo rispetto per l’uomo) è
non fare nulla senza fare
senza rivelare il suo segreto ai suoi servi, i profeti:
Due uomini camminano forse insieme, se prima non si sono accordati?
Ruggisce forse il leone nella foresta, se non ha una preda?
Il leoncello fa forse udire la sua voce dalla tana, se non ha preso
nulla?
Cade forse l'uccello nella rete a terra, se non gli è tesa una trappola?
Scatta forse la tagliola dal suolo, se non ha preso qualcosa?
Squilla forse la tromba in una città, senza che il popolo tremi?
Piomba forse una sciagura sopra una città, senza che il SIGNORE ne sia
l'autore?
Poiché il Signore, DIO, non fa nulla senza rivelare il suo segreto ai
suoi servi, i profeti.
Il
leone ruggisce, chi non temerà?
Il Signore, DIO, parla, chi non profetizzerà?
(Amos 3:3-8)
Troviamo conferme di
questo Suo agire in molti punti… particolarmente evidenziati nel libro del
profeta Daniele:
…i tuoi pensieri, o re, quand'eri a letto, si riferivano a quello che
deve avvenire da ora in avanti; colui che rivela i misteri ti ha fatto
conoscere quello che avverrà.
Quanto a me, questo segreto mi è stato rivelato non perché la mia
saggezza sia superiore a quella di tutti gli altri viventi, ma perché io
possa dare l'interpretazione al re, e tu possa conoscere i pensieri del tuo
cuore.
Non temere, Daniele, poiché dal primo giorno che ti mettesti in cuore di
capire e d'umiliarti davanti al tuo Dio, le tue parole sono state udite e io
sono venuto a motivo delle tue parole.
Ma il capo del regno di Persia m'ha resistito ventun giorni; però
Michele, uno dei primi capi, è venuto in mio soccorso e io sono rimasto là
presso i re di Persia.
Ora sono venuto a farti conoscere ciò che avverrà al tuo popolo negli
ultimi giorni; perché è ancora una visione che concerne l'avvenire.
Ma se un tempo parlava in questo modo al popolo terreno ed ai Suoi
profeti…
L’autore della lettera
agli Ebrei ci dichiara:
Dio, dopo aver parlato anticamente molte volte e in molte maniere ai
padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi per
mezzo del Figlio…
Ma Gesù il Figlio di Dio,
la Parola diventata carne (cfr
Giovanni 1:14), ha dato la Sua Parola
(La VERITA’) agli apostoli:
E gli apostoli l’hanno
trasmessa fedelmente (mediante l’azione dello Spirito Santo) a noi nelle
loro lettere:
Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata;
quando però sarà venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in
tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà
udito, e vi annuncerà le cose a venire.
(Giovanni 16:12-13)
Come ci conferma anche
Pietro:
Abbiamo inoltre la parola profetica più salda: farete bene a prestarle
attenzione, come a una lampada splendente in luogo oscuro, fino a quando
spunti il giorno e la stella mattutina sorga nei vostri cuori.
Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura
proviene da un'interpretazione personale; infatti nessuna profezia venne mai
dalla volontà dell'uomo, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio,
perché sospinti dallo Spirito Santo.
Nella Scrittura ci sono aspetti dottrinali, etici, morali e… profetici.
Questa è una domanda che dobbiamo porci
Analizzandoci
personalmente possiamo provare a darci tre risposte:
1)
Le profezie sono difficili…
2)
Le spiegazioni delle profezie sono spesso state disattese…
3)
Le profezie spaventano…
1) Le profezie sono
difficili…
Può
essere vero… ma questo basta a non studiarle?
Quante cose sono difficili ma noi ci applichiamo per comprenderle:
-
L’economia finanziaria:
Quanti si impegnano nelle
finanze… imparano ad investire i soldi per poter guadagnare di più?
-
Il lavoro:
Quanti si impegnano
strenuamente nel lavoro… imparano professioni complicatissime per giungere a
realizzarsi?
Ogni cosa preziosa, ogni
cosa di valore costa fatica; anzi spesso il loro stesso valore viene
determinato proprio dallo sforzo che si compie per ottenerla.
Così è anche per la
conoscenza di Dio e delle Sue qualità:
Figlio mio, se ricevi le mie parole e serbi con cura i miei
comandamenti, prestando orecchio alla saggezza e inclinando il cuore
all'intelligenza; sì, se chiami il discernimento e rivolgi la tua voce
all'intelligenza, se la cerchi come l'argento e ti dai a scavarla come un
tesoro, allora comprenderai il timore del SIGNORE e troverai la scienza
di Dio.
Dietro la scusa che “non
abbiamo tempo” per impegnarci, che “è troppo difficile” per noi studiare le
profezie, si maschera un poco interesse per la Volontà di Dio e per il Suo
Regno celeste.
2) Le spiegazioni delle
profezie sono spesso state disattese…
E questo è sicuramente
vero… ma questo non è un buon motivo per non applicarci al loro studio?
Spesso si parte con un
“fanatismo” profetico:
- “ci si innamora” di tesi
che riusciamo in qualche modo ad intravedere… attendiamo adempimenti
imminenti… questi non avvengono
come ce li aspettavamo… e
rimaniamo delusi.
La delusione, poi ci fa
cadere nella diffidenza della Parola profetica di Dio (non nei nostri
ragionamenti o nelle nostre tesi azzardate) e lo
scoraggiamento lascia spazio all’indifferenza alle preziose profezie
che Dio ci ha dato… per uno scopo preciso: la consolazione e
l’incoraggiamento!
Questo circolo vizioso
tradisce così completamente lo scopo per cui Dio ci ha dato le profezie…
invece di consolarci ed incoraggiarci nella vita cristiana ci lasciamo
sopraffare dall’indifferenza e dallo scoraggiamento.
Faremmo bene invece a
ricordarci invece che Dio ha parlato per mezzo dei profeti nei momenti di
scoraggiamento più profondi:
- I profeti Isaia, Michea,
Amos, Osea, Gioele e Giona, vivevano
in un momento di profonda agonia spirituale del regno di Israele e
assistevano alla fine del regno del nord per mano degli Assiri…
- I profeti Sofonia, Naum,
Abdia, Abacuc e Geremia assistevano alla fine del regno del sud per mano dei
Babilonesi…
3) Le profezie spaventano…
E questo è sicuramente
vero… per coloro che sono sotto il
giudizio e l’ira di Dio!
Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come
d'altronde già fate.
Pietro conforta i fratelli
nella loro dispersione geografica in conseguenza della persecuzione, con
queste parole profetiche:
Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli
passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e
le opere che sono in essa saranno bruciate.
Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete
essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e
affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si
dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno!
Ma, secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra,
nei quali abiti la giustizia.
Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati
da lui immacolati e irreprensibili nella pace…
(1 Pietro 3:10-14)
Entrambi gli apostoli
rassicurano che la Chiesa non è coinvolta nel giudizio del Giorno del
Signore… d’altronde come potrebbe il Signore che è morto per la Sua Sposa,
farla passare attraverso l’Ira di Dio riservata a coloro che si sono opposti
al Suo Amore?
Vediamo ancora come Gesù
stesso, per consolare i dodici
davanti al loro prossimo “fallimento” ed al distacco fisico con Lui, che
dovevano affrontare, parlò loro delle profezie future:
Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi
avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo?
Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi
accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo
dove io vado, sapete anche la via».
Sotto questa luce, Paolo
scrive le lettere più “profetiche” ai fratelli di Tessalonica, sotto le
persecuzioni (che alcuni di loro
avevano erroneamente interpretate come l’ira di Dio che si stava
scatenando):
Prima lettera:
Voi siete divenuti imitatori nostri e del Signore, avendo ricevuto la
parola in mezzo a molte sofferenze, con la gioia che dà lo Spirito Santo…
(tratto da 1
Tessalonicesi 1:6-10)
Nel prosieguo della prima
lettera Paolo evidenzia quale sia lo scopo della profezia:
- non
rimanere nell’ignoranza per non essere
tristi e trovare consolazione:
Fratelli, non vogliamo che siate nell'ignoranza riguardo a quelli che
dormono, affinché non siate tristi come gli altri che non hanno speranza.
Infatti, se crediamo che Gesù morì e risuscitò, crediamo pure che Dio,
per mezzo di Gesù, ricondurrà con lui quelli che si sono addormentati.
Poiché questo vi diciamo mediante la parola del Signore: che noi viventi,
i quali saremo rimasti fino alla venuta del Signore, non precederemo quelli
che si sono addormentati; perché il Signore stesso, con un ordine, con voce
d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima
risusciteranno i morti in Cristo; poi noi viventi, che saremo rimasti,
verremo rapiti insieme con loro, sulle nuvole, a incontrare il Signore
nell'aria; e così saremo sempre con il Signore.
Consolatevi dunque gli uni gli altri con queste parole.
- non
farsi sorprendere e non addormentarsi…
perché abbiamo un destino diverso
dal mondo pagano e questo deve consolarci ed edificarci:
Quanto poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne
scriva; perché voi stessi sapete molto bene che il giorno del Signore verrà
come viene un ladro nella notte.
Quando diranno: «Pace e sicurezza», allora una rovina improvvisa verrà
loro addosso, come le doglie alla donna incinta; e non scamperanno.
Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno abbia a
sorprendervi come un ladro; perché voi tutti siete figli di luce e figli del
giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre.
Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; poiché
quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di
notte. Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la
corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza.
Dio infatti non ci ha destinati a ira, ma ad ottenere salvezza per mezzo del
nostro Signore Gesù Cristo, il quale è morto per noi affinché, sia che
vegliamo sia che dormiamo, viviamo insieme con lui.
Perciò, consolatevi a vicenda ed edificatevi gli uni gli altri, come
d'altronde già fate.
Seconda lettera:
Nella seconda lettera
Paolo incoraggia e
consola i fratelli circa il loro
futuro
riposo e la futura Giustizia e
Vendetta di Dio verso i loro oppressori:
Questa è una prova del giusto giudizio di Dio, perché siate riconosciuti
degni del regno di Dio, per il quale anche soffrite.
Poiché è giusto da parte di Dio rendere a quelli che vi affliggono,
afflizione; e a voi che siete afflitti, riposo con noi, quando il Signore
Gesù apparirà dal cielo con gli angeli della sua potenza, in un fuoco
fiammeggiante, per far vendetta di coloro che non conoscono Dio, e di coloro
che non ubbidiscono al vangelo del nostro Signore Gesù.
Essi saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore
e dalla gloria della sua potenza, quando verrà per essere in quel giorno
glorificato nei suoi santi e ammirato in tutti quelli che hanno creduto,
perché la nostra testimonianza in mezzo a voi è stata creduta.
Ed in questa seconda
lettera Paolo “corregge” le interpretazioni errate circa la profezia fino ad
allora compresa dai fratelli e che stavano portando
sconvolgimenti della mente e turbamenti e di conseguenza
inganni:
Ora, fratelli, circa la venuta del Signore nostro Gesù Cristo e il nostro
incontro con lui, vi preghiamo di non lasciarvi così presto sconvolgere la
mente, né turbare sia da pretese ispirazioni, sia da discorsi, sia da
qualche lettera data come nostra, come se il giorno del Signore fosse già
presente.
Nessuno vi inganni in alcun modo; poiché quel giorno non verrà se prima
non sia venuta l'apostasia e non sia stato manifestato l'uomo del peccato,
il figlio della perdizione, l'avversario, colui che s'innalza sopra tutto
ciò che è chiamato Dio od oggetto di culto; fino al punto da porsi a sedere
nel tempio di Dio, mostrando se stesso e proclamandosi Dio.
Non vi ricordate che quand'ero ancora con voi vi dicevo queste cose?
Ora voi sapete ciò che lo trattiene affinché sia manifestato a suo tempo.
Infatti il mistero dell'empietà è già in atto, soltanto c'è chi ora lo
trattiene, finché sia tolto di mezzo.
E allora sarà manifestato
l'empio, che il Signore Gesù
distruggerà con il soffio della sua bocca, e annienterà con
l'apparizione della sua venuta.
La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con
ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo
d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno
aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati.
(2 Tessalonicesi 2:1-12)
E ricorda (per
consolarli e
confermarli nella santificazione) quale è il loro destino celeste:
Ma noi dobbiamo sempre ringraziare Dio per voi, fratelli amati dal
Signore, perché Dio fin dal principio vi ha eletti a salvezza mediante la
santificazione nello Spirito e la fede nella verità.
A questo egli vi ha pure chiamati per mezzo del nostro vangelo, affinché
otteniate la gloria del Signore nostro Gesù Cristo.
Così dunque, fratelli, state saldi e ritenete gli insegnamenti che vi
abbiamo trasmessi sia con la parola, sia con una nostra lettera.
Ora lo stesso Signore nostro Gesù Cristo e Dio nostro Padre, che ci ha
amati e ci ha dato per la sua grazia una consolazione eterna e una buona
speranza, consoli i vostri cuori e vi confermi in ogni opera buona e in ogni
buona parola.
(2 Tessalonicesi 2:13-17)
Pietro scrive le sue due
lettere profetiche ai fratelli che sono
nella dispersione:
Pietro, apostolo di Gesù Cristo, agli eletti che vivono come forestieri
dispersi nel Ponto, nella Galazia, nella Cappadocia, nell'Asia e nella
Bitinia…
Ed a loro annuncia e
profetizza il Giusto Giudizio di Dio
per spingerli (nelle loro sofferenze)
ad affidare le loro anime a Dio,
facendo il bene:
La fine di tutte le cose è vicina…
…è giunto il tempo in cui il giudizio deve cominciare dalla casa di Dio;
e se comincia prima da noi, quale sarà la fine di quelli che non ubbidiscono
al vangelo di Dio?
E se il giusto è salvato a stento, dove finiranno l'empio e il peccatore?
Perciò anche quelli che soffrono secondo la volontà di Dio affidino le
anime loro al fedele Creatore, facendo il bene.
(tratto da 1 Pietro 4:7-19)
Poiché dunque tutte queste cose devono dissolversi, quali non dovete
essere voi, per santità di condotta e per pietà, mentre attendete e
affrettate la venuta del giorno di Dio, in cui i cieli infocati si
dissolveranno e gli elementi infiammati si scioglieranno! Ma, secondo la sua
promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la
giustizia.
Perciò, carissimi, aspettando queste cose, fate in modo di essere trovati
da lui immacolati e irreprensibili nella pace…
…Voi dunque, carissimi, sapendo già queste cose, state in guardia per non
essere trascinati dall'errore degli scellerati e scadere così dalla vostra
fermezza; ma crescete nella grazia e nella conoscenza del nostro Signore e
Salvatore Gesù Cristo. A lui sia la gloria, ora e in eterno. Amen.
Giovanni, sotto ordine di
Dio, scrive il libro della Rivelazione di Gesù Cristo (l’apertura del
sipario circa la Gloria di Gesù
Cristo), per profetizzare circa la
Gloria di Dio promessa ai fratelli perseguitati… perché
tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo
Gesù saranno perseguitati
(1 Timoteo 3:12):
Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi
le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere
mandando il suo angelo al suo servo Giovanni.
Egli ha attestato come parola di Dio e testimonianza di Gesù Cristo tutto
ciò che ha visto.
Beato chi legge e beati quelli che ascoltano le parole di questa profezia
e fanno tesoro delle cose che vi sono scritte, perché il tempo è vicino!
Giovanni, alle sette chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da
colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che sono davanti al suo
trono e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il
principe dei re della terra.
A lui che ci ama, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue,
che ha fatto di noi un regno e dei sacerdoti del Dio e Padre suo, a lui sia
la gloria e la potenza nei secoli dei secoli. Amen.
Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche
quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per
lui.
Sì, amen. «Io sono l'alfa e l'omega», dice il Signore Dio, «colui che è,
che era e che viene, l'Onnipotente».
Io, Giovanni, vostro fratello e vostro compagno nella tribolazione, nel
regno e nella costanza in Gesù, ero nell'isola chiamata Patmos a causa della
parola di Dio e della testimonianza di Gesù…
Come potrebbero dunque le
profezie (date per la consolazione e l’edificazione) spaventare i credenti?
…magari perché le loro
vite non sono così consacrate?
…allora forse è meglio
rivedere la propria posizione, piuttosto che trascurare e disprezzare le
profezie!
Le profezie sono quindi un
profondo incoraggiamento ed una splendida consolazione per i credenti che si
dispongono alla attesa del ritorno del Signore con una buona coscienza!
…e se la chiesa versa in
uno stato di scoraggiamento e mancanza di visione… sarà forse proprio perché
trascura le profezie?
LE PROFEZIE SONO LA MIGLIORE TERAPIA
PER LO SCORAGGIAMENTO DEL CREDENTE IN QUANTO
LO INCORAGGIANO SUL VALORE DELLE BEATITUDINI CHE LO ASPETTANO!
Esse aiutano ed
incoraggiano il discepolo in tutte le
sue afflizioni che diventano così leggere e momentanee rispetto al peso di
Gloria che lo aspetta:
Perché la nostra momentanea, leggera afflizione ci produce un sempre più
grande, smisurato peso eterno di gloria, mentre abbiamo lo sguardo intento
non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose
che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
(2 Corinzi 4:16-18)
Inoltre LE PROFEZIE EVIDENZIANO FINALMENTE LA DIFFERENZA TRA CHI SERVE IL
SIGNORE E CHI NON LO SERVE, proprio come profetizzava Malachia:
Voi usate parole dure contro di me», dice il SIGNORE.
Eppure voi dite: "Che abbiamo detto contro di te?
Voi avete detto: "È inutile servire Dio", e "che vantaggio c'è a
osservare i suoi precetti, e a vestirsi a lutto davanti al SIGNORE degli
eserciti?
Ora, noi proclamiamo beati i superbi; sì, quelli che agiscono
malvagiamente prosperano; sì, tentano Dio e restano impuniti!"
Allora quelli che hanno timore del SIGNORE si sono parlati l'un l'altro;
il SIGNORE è stato attento e ha ascoltato; un libro è stato scritto davanti
a lui, per conservare il ricordo di quelli che temono il SIGNORE e
rispettano il suo nome.
Essi saranno, nel giorno che io preparo, saranno la mia proprietà
particolare, dice il SIGNORE degli eserciti; io li risparmierò, come uno
risparmia il figlio che lo serve.
Voi vedrete di nuovo la differenza che c'è fra il giusto e l'empio, fra
colui che serve Dio e colui che non lo serve.
(Malachia 3 :13-18)
Se l’esortazione
dell’apostolo Paolo è quella di
aspirare alle cose di lassù, non a quelle che sono
sulla terra
(cfr Colossesi 3:2), il trascurare lo studio delle profezie, distoglie progressivamente il
nostro sguardo da queste cose
di lassù… e se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo
i più miseri fra tutti gli uomini.
Come avvicinarsi quindi in
modo corretto alle profezie?
Innanzi tutto con le
giuste motivazioni per poter godere delle benedizioni che portano con sé,
evitando approcci errati:
Approcci errati:
1) le profezie non ci sono
state date per soddisfare la nostra curiosità…
2) le profezie non ci sono
state date per dimostrare la nostra superiorità rispetto agli altri fratelli
che non sono ancora in grado di apprezzarle (come d'altronde tutti i doni
che il Signore dona ai Suoi figli)…
Approcci corretti:
3) per avvicinarsi in modo
corretto alle profezie occorre farlo come “servi fedeli” e con estrema
umiltà e non come “superuomini”:
Rivelazione di Gesù Cristo, che Dio gli diede per mostrare ai suoi servi
le cose che devono avvenire tra breve, e che egli ha fatto conoscere
mandando il suo angelo al suo servo Giovanni.
4) per comprenderle
dobbiamo tenere conto che la portata delle profezie è molto superiore alla
nostra capacità umana di comprenderle… esse sono
eterne… hanno una portata ben superiore alla nostra vita temporale:
esse trovano radice e compimento nella eternità e
possiamo comprenderle solo con la mente rinnovata e redenta da Cristo:
In lui abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, il perdono dei
peccati secondo le ricchezze della sua grazia, che egli ha riversata
abbondantemente su di noi dandoci ogni sorta di sapienza e d'intelligenza,
facendoci conoscere il mistero della sua volontà, secondo il disegno
benevolo che aveva prestabilito dentro di sé, per realizzarlo quando i tempi
fossero compiuti. Esso consiste nel raccogliere sotto un solo capo, in
Cristo, tutte le cose: tanto quelle che sono nel cielo, quanto quelle che
sono sulla terra.
(Efesini 1:7-10)
A me, dico, che sono il minimo fra tutti i santi, è stata data questa
grazia di annunciare agli stranieri le insondabili ricchezze di Cristo e di
manifestare a tutti quale sia il piano seguito da Dio riguardo al mistero
che è stato fin dalle più remote età nascosto in Dio, il Creatore di tutte
le cose; affinché i principati e le potenze nei luoghi celesti conoscano
oggi, per mezzo della chiesa, la infinitamente varia sapienza di Dio,
secondo il disegno eterno che egli ha attuato mediante il nostro Signore,
Cristo Gesù; nel quale abbiamo la libertà di accostarci a Dio, con piena
fiducia, mediante la fede in lui.
5) dobbiamo in ultimo
tenere presente che le profezie dei disegni di Dio vanno avanti a
prescindere da qualsiasi opposizione umana o spiritica… ormai “stanno
scritte”, proprio come dichiarava Giobbe:
Io riconosco che tu puoi tutto e che nulla può impedirti di eseguire un
tuo disegno.
Chi è colui che senza intelligenza offusca il tuo disegno?
Sì, ne ho parlato; ma non lo capivo; sono cose per me troppo meravigliose
e io non le conosco.
Dobbiamo quindi
comprendere che essendo la portata delle profezie molto superiore alla
nostra capacità umana di comprenderle e vederle completamente realizzate nel
nostro tempo… molto probabilmente ne comprenderemo solo una parte e non
possiamo pretendere di vederle tutte realizzate secondo il nostro modo di
comprenderle, ma dobbiamo riconoscere che esse ci sorpassano.
Dobbiamo poi ancora capire
che la profezia non si adempie quasi mai tutta in uno stesso momento…
possiamo vedere chiaramente questo in un atto profetico di Gesù:
Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in
giorno di sabato nella sinagoga.
Alzatosi per leggere, gli fu dato il libro del profeta Isaia.
Aperto il libro, trovò quel passo dov'era scritto:
«Lo Spirito del Signore è sopra di
me, perciò mi ha unto per evangelizzare i poveri; mi ha mandato per
annunciare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai
ciechi; per rimettere in libertà gli oppressi, per proclamare l'anno
accettevole del Signore».
Poi, chiuso il libro e resolo all'inserviente, si mise a sedere; e gli
occhi di tutti nella sinagoga erano fissi su di lui.
Egli prese a dir loro: «Oggi, si è adempiuta questa Scrittura, che voi
udite».
La profezia citata da Gesù
è stata letta dal libro del profeta Isaia e comprendeva anche degli aspetti
profetici che saranno realizzati nella seconda venuta di Cristo:
Lo Spirito del Signore, di DIO, è su di me, perché il SIGNORE mi ha unto
per recare una buona notizia agli umili; mi ha inviato per fasciare quelli
che hanno il cuore spezzato, per proclamare la libertà a quelli che sono
schiavi, l'apertura del carcere ai prigionieri, per proclamare l'anno di
grazia del SIGNORE, il giorno di vendetta del nostro Dio; per consolare
tutti quelli che sono afflitti; per mettere, per dare agli afflitti di Sion
un diadema invece di cenere, olio di gioia invece di dolore, il mantello di
lode invece di uno spirito abbattuto, affinché siano chiamati querce di
giustizia, la piantagione del SIGNORE per mostrare la sua gloria.
…aspetti che saranno
realizzati quando Gesù (l’Agnello Vincitore) aprirà i
sette sigilli che egli stesso
chiuse nella sinagoga di Nazaret!
Dobbiamo infine
considerare che spesso la profezia si adempie in almeno due fasi distinte
(nelle quali la seconda è il compimento, è superiore alla prima)… come ogni
cosa stabilita da Dio:
- il primo Adamo (la prima
vita)… il secondo Adamo (la Vita Eterna)
(cfr 1 Corinzi 15)
(cfr Colossesi 2:16-23)
(cfr Giovanni 14:3)
-
il regno di Israele sotto la Legge… il regno di Israele nel millennio
-
la Gerusalemme terrena…
la Gerusalemme celeste
-
la santificazione sulla terra… la perfetta santità nel cielo
-
la chiesa visibile sulla terra… la chiesa invisibile nel cielo
…e altri esempi…
E dobbiamo comunque sempre
imparare a vedere il compimento della profezia nella visione ultima (se non
vogliamo correre il rischio di rimanere delusi).
ESEMPIO RAPPRESENTATIVO:
Possiamo quindi paragonare
la profezia ad una ruota di un carro che gira…
Sappiate questo, prima di tutto: che negli ultimi giorni verranno
schernitori beffardi, i quali si comporteranno secondo i propri desideri
peccaminosi e diranno: «Dov'è la promessa della sua venuta? Perché dal
giorno in cui i padri si sono addormentati, tutte le cose continuano come
dal principio della creazione».
Ma costoro dimenticano volontariamente che nel passato, per effetto della
parola di Dio, esistettero dei cieli e una terra tratta dall'acqua e
sussistente in mezzo all'acqua; e che, per queste stesse cause, il mondo di
allora, sommerso dall'acqua, perì; mentre i cieli e la terra attuali sono
conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del
giudizio e della perdizione degli empi.
(2 Pietro 3:3-7)
B) se noi fissiamo lo
sguardo ai raggi che compongono la ruota ci sembrerà di vedere sempre un
susseguirsi di eventi uguali… la ruota presenta sempre le stesse cose che
ciclicamente si ripetono, proprio come dice l’Ecclesiaste:
Una generazione se ne va, un'altra viene, e la terra sussiste per sempre.
Anche il sole sorge, poi tramonta, e si affretta verso il luogo da cui
sorgerà di nuovo.
Il vento soffia verso il mezzogiorno, poi gira verso settentrione; va
girando, girando continuamente, per ricominciare gli stessi giri.
Tutti i fiumi corrono al mare, eppure il mare non si riempie; al luogo
dove i fiumi si dirigono, continuano a dirigersi sempre.
Ogni cosa è in travaglio, più di quanto l'uomo possa dire; l'occhio non
si sazia mai di vedere e l'orecchio non è mai stanco di udire.
Ciò che è stato è quel che sarà; ciò che si è fatto è quel che si farà;
non c'è nulla di nuovo sotto il sole.
C'è forse qualcosa di cui si possa dire: «Guarda, questo è nuovo?»
Quella cosa esisteva già nei secoli che ci hanno preceduto.
Non rimane memoria delle cose d'altri tempi; così di quanto succederà in
seguito non rimarrà memoria fra quelli che verranno più tardi.
(Ecclesiaste 1:4-11)
…e giungeremo alla
conclusione che le profezie sono simili alla “vanità” di tutte le cose che
ci circondano.
C) ma se noi guardiamo la
ruota dall’alto (il punto di vista di Dio) vedremo il percorso fatto…
l’avvicinarsi del traguardo… la certezza del raggiungimento della meta,
perchè:
La sua venuta è certa, come quella dell'aurora; egli verrà a noi come la
pioggia, come la pioggia di primavera che annaffia la terra.
(Osea 6:3)
Facciamo nostre le esortazioni fatte da Pietro:
…voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un
giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno.
Il Signore non ritarda l'adempimento della sua promessa, come pretendono
alcuni; ma è paziente verso di voi, non volendo che qualcuno perisca, ma che
tutti giungano al ravvedimento.
Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli
passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e
le opere che sono in essa saranno bruciate.
(2 Pietro 3:8-10)
CONCLUSIONE
In ultimo dobbiamo
considerare che:
- se il Signore ci ha
arricchito di tante profezie nella Sua Parola, lo ha fatto perché esse ci
sono estremamente utili;
- se il Signore ci ha
lasciato tante profezie nella Sua Parola, lo ha fatto in modo che noi
possiamo comprenderle (per quanto sia “di nostra competenza”);
- se le lo studio delle
profezie sarà parte integrante e costante della nostra vita, potremo vivere
della consolazione e dell’incoraggiamento che portano con sé… (lo scopo
stesso per il quale il Signore ce le ha donate!)
Ricordiamo:
- quello che l’angelo
Gabriele disse al sacerdote Zaccaria (giusto
davanti a Dio e osservavano in modo irreprensibile tutti i comandamenti e i
precetti del Signore)
che non fu pronto a credere alla profezia:
Mentre Zaccaria esercitava il sacerdozio davanti a Dio nell'ordine del
suo turno, secondo la consuetudine del sacerdozio, gli toccò in sorte di
entrare nel tempio del Signore per offrirvi il profumo; e tutta la
moltitudine del popolo stava fuori in preghiera nell'ora del profumo.
E gli apparve un angelo del Signore, in piedi alla destra dell'altare dei
profumi.
Zaccaria lo vide e fu turbato e preso da spavento.
Ma l'angelo gli disse: «Non temere, Zaccaria, perché la tua preghiera è
stata esaudita; tua moglie Elisabetta ti partorirà un figlio, e gli porrai
nome Giovanni.
Tu ne avrai gioia ed esultanza, e molti si rallegreranno per la sua
nascita.
Perché sarà grande davanti al Signore.
Non berrà né vino né bevande alcoliche, e sarà pieno di Spirito Santo fin
dal grembo di sua madre; convertirà molti dei figli d'Israele al Signore,
loro Dio; andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per
volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli alla saggezza dei giusti, per
preparare al Signore un popolo ben disposto».
E Zaccaria disse all'angelo: «Da che cosa conoscerò questo? Perché io
sono vecchio e mia moglie è in età avanzata».
L'angelo gli rispose: «Io sono Gabriele che sto davanti a Dio; e sono
stato mandato a parlarti e annunciarti queste liete notizie. Ecco, tu sarai
muto, e non potrai parlare fino al giorno che queste cose avverranno, perché
non hai creduto alle mie parole che si adempiranno a loro tempo».
(Luca 1:8-20)
- e quello che Elisabetta
disse a Maria
che fu pronta a credere
alla profezia a lei trasmessa:
Beata è colei che ha creduto che quanto le è stato detto da parte del
Signore avrà compimento.
(Luca 1:45)