
		
		Abbiamo visto come oggi, chiunque:
		
		  - abbia
		ascoltato il Vangelo di Gesù 
		Cristo;
		
		  - abbia
		creduto il Vangelo di Gesù 
		Cristo;
		
		  - abbia
		ricevuto il Vangelo di Gesù 
		Cristo;
		
		…sia diventato (per
		opera di Dio):
		
		- una nuova creatura: 
		
		
		Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura; le cose vecchie 
		sono passate: ecco, sono diventate nuove.
		
		(2 Corinzi 5:7)
		
		
		- in una nuova creazione:
		
		
		E colui che siede sul trono disse: Ecco, io faccio nuove tutte le cose. 
		
		
		- nella quale è indentificato come
		figlio di Dio!
		
		
		…a tutti quelli che l'hanno ricevuto egli ha dato il diritto di 
		diventare figli di Dio, a quelli cioè che credono nel suo nome, i quali 
		non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d'uomo, 
		ma sono nati da Dio.
		
		
		
		
		Chi vince erediterà queste cose, io gli sarò Dio ed egli mi sarà figlio.
		
		
		Questo miracolo… questa 
		resurrezione a nuova vita è ciò che la Parola definisce come “la 
		Salvezza” (che è già ora una realtà presente – cfr Efesini 1:3-14, 
		al momento invisibile, ma che sarà pienamente manifestata
		nel Giorno di Cristo).
		
		
		Abbiamo anche visto come, di questa
		Salvezza, noi (se siamo
		figli di Dio) possiamo 
		esserne assolutamente certi perché:
		
		- GESU’, LA VERITA’ ce lo ha detto e ci ha rivelato il DISEGNO DI DIO 
		che la concerne
		
		  - DIO E’ POTENTE da portare 
		a compimento il SUO DISEGNO
		
		  - DIO E’ FEDELE e nulla può 
		ostacolare l’adempimento della SUA VOLONTA’.
		
		
		
		Il miracolo
		della Salvezza operato da Dio, 
		realizza quella comunione dell’uomo con Dio nella persona di Gesù 
		Cristo; ed implica necessariamente una identificazione nella morte e 
		nella risurrezione con Lui.
		
		Ed abbiamo visto ancora come queste realtà spirituali devono (per 
		comandamento di Gesù) essere testimoniate mediante dei segni esteriori, 
		il primo dei quali è il battesimo.
		
		Abbiamo poi considerato come il neonato spirituale ha bisogno di
		passare molto tempo con il Padre 
		per crescere e per questo ha fame e si nutre
		del puro latte spirituale che 
		trova nella lettura e nella meditazione della Parola di Dio e ricerca la 
		comunione con Lui nella preghiera personale.
		
		Abbiamo ancora imparato come la 
		persecuzione della nuova creatura sotto ogni aspetto (corpo, anima e 
		spirito) sia assolutamente normale in quanto parte integrante del 
		“progetto di salvezza” che si compie nel credente ed è il segno di 
		essere dalla parte di Colui che 
		ha vinto, perchè… 
		
		tutti quelli che vogliono vivere piamente in Cristo Gesù saranno 
		perseguitati 
		
		(cfr 1 Timoteo 3:12).
		
		Se dunque siamo diventati figli 
		di Dio (e tali siamo – 
		cfr 1 Giovanni 3:1) abbiamo inoltre 
		considerato che il compito principale di un figlio è di ubbidire 
		a suo padre, proprio come è stato ubbidiente Gesù stesso perché 
		… 
		
		qual egli è, tali siamo anche noi in questo mondo 
		
		(cfr 1 Giovanni 4:17), anche se questo ha un costo (e ci costerà ogni 
		volta) ma è abbondantemente ricompensato!
		
		
		Se dunque siamo dichiarati figli 
		di Dio (in quanto adottati
		in Cristo)… 
		
		tutti quelli che l'hanno ricevuto 
		sono tra loro fratelli, come 
		insegnò Gesù stesso:
		
		
		  …uno solo è il vostro 
		Maestro e voi siete tutti fratelli…
		
		
		Nella Chiesa non ci sono quindi “gerarchie” o “privilegi” di diritto tra 
		i membri, ci sono doni, ruoli, 
		incarichi per la edificazione comune (e ahimè diverse obbedienze).
		
		E come il battesimo è la 
		dimostrazione “visibile” della realtà spirituale invisibile, della 
		totale identificazione del credente nella Persona e nell’Opera di 
		Cristo, il riunirsi insieme (la comunione fraterna) è la dimostrazione 
		visibile della realtà spirituale invisibile del coinvolgimento nella 
		Famiglia di Dio.
		
		
		Ed a questo punto dobbiamo ricordare che c’è un
		ordine (un principio) 
		divino ben preciso:
		
		
		Ecco quant'è buono e quant'è piacevole che i fratelli vivano insieme!
		
		
		È come olio profumato che, sparso sul capo, scende sulla barba, sulla 
		barba d'Aaronne, che scende fino all'orlo dei suoi vestiti; è come la 
		rugiada dell'Ermon, che scende sui monti di Sion; là infatti il SIGNORE 
		ha ordinato che sia la benedizione, la vita in eterno.
		
		(Salmo 133)
		
		
		Il titolo di questo salmo “canto 
		dei pellegrinaggi” identifica ogni salmo da 120 al 134, come un 
		canto che gli esuli ebrei intonavano mentre salivano (sono anche detti
		canti dei gradini) a 
		Gerusalemme per le festività annuali.
		
		Essi erano un popolo… ma a causa della deportazione subita non potevano 
		ancora vivere come un popolo (erano dispersi), proprio come la Chiesa 
		che è il popolo di Dio ma in questo tempo questa realtà ci è invisibile 
		(siamo dispersi)… ma, per fede, possiamo vedere e gustare
		quanto è buono e piacevole vivere 
		insieme quanto coltiviamo la comunione fraterna.
		
		Dobbiamo quindi considerare come il riunirsi insieme come Chiesa (la 
		comunione fraterna), sia cosa 
		Buona (per nutrirsi) e 
		Piacevole (da vedersi) agli occhi del Dio Perfetto… proprio come la 
		Sua Opera creatrice:
		
		
		Dio il SIGNORE fece spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi piacevoli a 
		vedersi e buoni per nutrirsi, tra i quali l'albero della vita in mezzo 
		al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.
		
		(Genesi 2:9)
		
		
		Proprio per questo satana tenta di rovinare questa Armonia, insinuandosi 
		proprio come fece con i nostri avi e cerca continuamente di alterare il 
		nostro discernimento:
		
		
		Il serpente era il più astuto di tutti gli animali dei campi che Dio il 
		SIGNORE aveva fatti. 
		
		
		Esso disse alla donna: «Come! Dio vi ha detto di non mangiare da nessun 
		albero del giardino?» 
		
		
		La donna rispose al serpente: «Del frutto degli alberi del giardino ne 
		possiamo mangiare; ma del frutto dell'albero che è in mezzo al giardino 
		Dio ha detto: "Non ne mangiate e non lo toccate, altrimenti morirete"». 
		
		
		Il serpente disse alla donna: «No, non morirete affatto; ma Dio sa che 
		nel giorno che ne mangerete, i vostri occhi si apriranno e sarete come 
		Dio, avendo la conoscenza del bene e del male».
		
		
		La donna osservò che l'albero era buono per nutrirsi, che era bello da 
		vedere e che l'albero era desiderabile per acquistare conoscenza; prese 
		del frutto, ne mangiò e ne diede anche a suo marito, che era con lei, ed 
		egli ne mangiò.
		
		(Genesi 3:1-6)
		
		
		Per questo motivo l’Autore della lettera agli ebrei avverte solennemente 
		la Chiesa:
		
		
		…vigilando bene che nessuno resti privo della grazia di Dio; che nessuna 
		radice velenosa venga fuori a darvi molestia e molti di voi ne siano 
		contagiati…
		
		
		Dobbiamo quindi vigilare per 
		preservare questa bontà e 
		piacevolezza, perché non sempre questo “riunirsi” 
		è lodevole… ricordiamo cosa 
		scriveva Paolo ai corinzi:
		
		
		Nel darvi queste istruzioni non vi lodo del fatto che vi radunate, non 
		per il meglio, ma per il peggio.
		
		
		Ma se si vuole godere della 
		benedizione del Signore (secondo quanto scritto nel Salmo 133) non 
		c’è posto più certo del vivere la comunione fraterna (come la intende il 
		Signore), perché 
		
		là infatti il SIGNORE ha ordinato che sia la benedizione, la vita in 
		eterno!
		
		La stessa benedizione non 
		potrà esserci quindi se (per scelta scellerata) vogliamo cercare di 
		godere della benedizione del Signore se non siamo uniti con la chiesa 
		locale (che è l’immagine della Chiesa spirituale)!
		
		E questo “peccato di discernimento” è uno dei motivi per i quali è 
		fortemente sconsigliato partecipare alla Cena del Signore:
		
		
		Perciò, chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore 
		indegnamente, sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. 
		
		
		Ora ciascuno esamini se stesso, e così mangi del pane e beva dal calice; 
		poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro se stesso, se 
		non discerne il corpo del Signore.
		
		
		Per questo motivo molti fra voi sono infermi e malati, e parecchi 
		muoiono.
		
		
		Nel desiderio di Dio, come Padre, 
		è buono e piacevole vedere i 
		Suoi figli stare uniti 
		insieme, Egli ha ordinato 
		
		
		che là sia la benedizione, la vita in eterno… 
		sicuramente è proprio per questo che satana si adopera in tutti i modi 
		per le divisioni nella chiesa.
		
		Ma in cosa consiste la comunione fraterna? 
		
		Sicuramente non significa condividere e coltivare rapporti che sono 
		propri della nostra natura terrena (carnale 
		e diabolica) e non si può basare su aspetti tipici della nostra 
		personalità prettamente “umana”: aspetti caratteriali, culturali, 
		empatie, simpatie e antipatie, aspetti concernenti il lavoro, gli 
		affari, la salute personale…
		
		La Comunione fraterna è invece il condividere e coltivare rapporti 
		propri della nuova creazione: l’opera che il Signore ha cominciato in 
		noi e che porterà a compimento (per la Sua fedeltà), gli affari di Dio: 
		l’avanzamento della testimonianza della Sua Gloria; la salute spirituale 
		del Corpo di Cristo (la Chiesa) e dei singoli fratelli… tutto sulla base 
		del carattere di Dio e del Suo Amore per tutti gli uomini 
		indipendentemente da qualsiasi aspetto umano!
		
		
		Lo “stare insieme per condividere 
		le benedizioni spirituali” (che diventarono superiori a qualsiasi 
		altro interesse) fu anche l’atteggiamento spontaneo e naturale dei primi 
		cristiani:
		
		
		Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in 
		comune; vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, 
		secondo il bisogno di ciascuno. 
		
		
		E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane 
		nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di 
		cuore…
		
		La mancanza di questo desiderio di comunione in un cristiano è alquanto 
		preoccupante (è un sintomo di una malattia spirituale)!
		
		
		Ed ancora oggi, l’essere membri 
		della famiglia di Dio (cfr Efesini 2:19) è uno dei grandi privilegi 
		del cristiano, dobbiamo però sapere che questa
		Famiglia non è una famiglia 
		terrena, ma celeste, come è celeste la casa del Padre, dove Gesù ci sta 
		preparando delle dimore:
		
		
		Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto 
		forse che io vado a prepararvi un luogo?
		
		
		La Chiesa stessa viene presentata come:
		
		- una casa spirituale (la 
		casa dove abita il Signore… la Sua casa, edificata con tutta la Sua
		Saggezza):
		
		
		Accostandovi a lui, pietra vivente, rifiutata dagli uomini, ma davanti a 
		Dio scelta e preziosa, anche voi, come pietre viventi, siete edificati 
		per formare una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire 
		sacrifici spirituali, graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.
		
		(1 Pietro 2:4-5)
		
		E come scrisse Salomone (colui che volle edificare la casa “terrena” del 
		Signore):
		
		
		La casa si costruisce con la saggezza e si rende stabile con la 
		prudenza; mediante la scienza, se ne riempiono le stanze di ogni specie 
		di beni preziosi e gradevoli.
		
		E la casa edificata dalla 
		Sapienza (Gesù) è perfetta di 
		una perfezione divina (7):
		
		
		La saggezza ha fabbricato la sua casa, ha lavorato le sue colonne, in 
		numero di sette…
		
		
		- la comunità dei credenti 
		battezzati (dove Gesù 
		accoglie tutti i Suoi, senza alcuna distinzione terrena):
		
		
		Ma ora che la fede è venuta, non siamo più sotto precettore; perché 
		siete tutti figli di Dio per la fede in Cristo Gesù. 
		
		
		Infatti voi tutti che siete stati battezzati in Cristo vi siete 
		rivestiti di Cristo. Non c'è qui né Giudeo né Greco; non c'è né schiavo 
		né libero; non c'è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in 
		Cristo Gesù.
		
		
		
		Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto 
		forse che io vado a prepararvi un luogo? 
		
		
		Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò 
		presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove 
		io vado, sapete anche la via».
		
		
		
		
		Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua vita per le pecore… 
		
		
		…Io sono il buon pastore, e conosco le mie, e le mie conoscono me, come 
		il Padre mi conosce e io conosco il Padre, e do la mia vita per le 
		pecore. Ho anche altre pecore, che non sono di quest'ovile; anche quelle 
		devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo 
		gregge, un solo pastore.
		
		(tratto da Giovanni 10:11-16)
		
		
		Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito 
		Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli 
		ha acquistata con il proprio sangue.
		
		
		…eravate erranti come pecore, ma ora siete tornati al pastore e 
		guardiano delle vostre anime.
		
		             
		E che Pastore!
		
		
		Il SIGNORE è il mio pastore: nulla mi manca.
		
		
		Egli mi fa riposare in verdeggianti pascoli, mi guida lungo le acque 
		calme.
		
		
		Egli mi ristora l'anima, mi conduce per sentieri di giustizia, per amore 
		del suo nome.
		
		
		Quand'anche camminassi nella valle dell'ombra della morte, io non 
		temerei alcun male, perché tu sei con me; il tuo bastone e la tua verga 
		mi danno sicurezza.
		
		
		Per me tu imbandisci la tavola, sotto gli occhi dei miei nemici; 
		cospargi di olio il mio capo; la mia coppa trabocca.
		
		
		Certo, beni e bontà m'accompagneranno tutti i giorni della mia vita; e 
		io abiterò nella casa del SIGNORE per lunghi giorni.
		
		(Salmo 23)
		
		
		  -
		il corpo di Cristo (dove 
		mette tutta la sua cura):
		
		
		Infatti nessuno odia la propria persona, anzi la nutre e la cura 
		teneramente, come anche Cristo fa per la chiesa…
		
		(Efesini 5:29)
		
		E il cristiano, per tendenza naturale (della nuova Vita), nella attesa 
		di realizzare questo al ritorno di Cristo, ha tuttora il desiderio di 
		condividere la propria vita con i fratelli, perché ognuno di noi è 
		comunque membra della stessa 
		famiglia… dello stesso corpo:
		
		
		Poiché, come il corpo è uno e ha molte membra, e tutte le membra del 
		corpo, benché siano molte, formano un solo corpo, così è anche di 
		Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati in un unico Spirito per 
		formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo 
		stati abbeverati di un solo Spirito…
		
		
		…Ora 
		voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte sua.
		
		(tratto da 1 Corinzi 12:12-27)
		
		Questo corpo ha Cristo stesso come testa (capo):
		
		
		…cresciamo 
		in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 
		
		
		Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto 
		fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del 
		vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore.
		
		(Efesini 4:15-16)
		
		Questo Corpo di Cristo, 
		comprende quindi i credenti di tutto il mondo e di tutte le epoche, ma 
		nel tempo presente noi abbiamo la chiesa locale che è l’espressione 
		limitata nel tempo e nello spazio, di questa realtà celeste.
		
		Ed è in questo ambito che noi possiamo, fin da ora, sperimentare le 
		gioie e tutte le benedizioni che potremo gustare in modo perfetto quando 
		saremo trasformati e sarà manifestata la realtà ad oggi invisibile.
		
		
		
		  - la sposa di Cristo (dove 
		Gesù ripone tutto il Suo Amore):
		
		
		…Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla 
		dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, per farla 
		comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri 
		simili difetti, ma santa e irreprensibile.
		
		(Efesini 5:25-27)
		
		
		Il termine “chiesa” significa 
		letteralmente “chiamati fuori”… ma
		chiamati fuori dalle tenebre 
		per proclamare le virtù di Dio:
		
		
		Ma voi siete una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, 
		un popolo che Dio si è acquistato, perché proclamiate le virtù di colui 
		che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua luce meravigliosa; voi, che 
		prima non eravate un popolo, ma ora siete il popolo di Dio; voi, che non 
		avevate ottenuto misericordia, ma ora avete ottenuto misericordia.
		
		Lo stare insieme ha quindi un 
		preciso scopo: proclamare le 
		virtù di Dio; dobbiamo inoltre considerare che il Capo e Compitore 
		della Chiesa è Cristo:
		
		Ogni cosa Ei gli ha posta sotto ai piedi, 
		e l'ha dato per capo supremo alla Chiesa, che è il corpo di lui, il 
		compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti.
		
		Se ci pensiamo… quante volte la riunione è una “volgare imitazione” 
		della Chiesa!
		
		
		E Gesù garantisce la Sua presenza nella chiesa:
		
		
		E in verità vi dico anche: se due di voi sulla terra si accordano a 
		domandare una cosa qualsiasi, quella sarà loro concessa dal Padre mio 
		che è nei cieli. 
		
		
		Per questi motivi siamo esortati a
		non trascurare la comune adunanza:
		
		
		Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all'amore e alle 
		buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono 
		soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi 
		il giorno.
		
		
		Gesù ha un rapporto tutto particolare con la Chiesa ed ha per lei 
		ambizioni altissime:
		
		
		…Cristo ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei, per santificarla 
		dopo averla purificata lavandola con l'acqua della parola, per farla 
		comparire davanti a sé, gloriosa, senza macchia, senza ruga o altri 
		simili difetti, ma santa e irreprensibile. 
		(PERFETTA)
		
		             
		
		
		 Per questo Dio
		ha distribuito dei doni 
		spirituali:
		
		
		Circa i doni spirituali, fratelli, non voglio che siate nell'ignoranza… 
		
		
		..Ora vi è diversità di doni, ma vi è un medesimo Spirito. 
		
		
		Vi è diversità di ministeri, ma non v'è che un medesimo Signore. 
		
		
		Vi è varietà di operazioni, ma non vi è che un medesimo Dio, il quale 
		opera tutte le cose in tutti.
		
		
		Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene 
		comune. 
		
		
		Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un 
		altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, 
		fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per 
		mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a 
		un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un 
		altro, diversità di lingue e a un altro, l'interpretazione delle lingue; 
		ma tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, 
		distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole.
		
		(tratto da 1 Corinzi 12:1-11)
		
		Così anche voi, poiché siete bramosi dei doni spirituali, cercate di 
		abbondarne per l'edificazione della chiesa.
		
		(1 Corinzi 14:12)
		
		E per questo Dio ha affidato 
		degli incarichi spirituali (ministeri):
		
		
		Ora voi siete il corpo di Cristo e membra di esso, ciascuno per parte 
		sua. 
		
		
		E Dio ha posto nella chiesa in primo luogo degli apostoli, in secondo 
		luogo dei profeti, in terzo luogo dei dottori, poi miracoli, poi doni di 
		guarigioni, assistenze, doni di governo, diversità di lingue.
		
		(1 Corinzi 12:27-28)
		
		
		E per una buona salute di tutto il corpo, ognuno deve sapersi muovere 
		secondo l’ordine voluto da Dio (la reciproca sottomissione).
		
		Questo ordine spirituale invisibile, si esprime visibilmente mediante la 
		presenza degli anziani e dei 
		diaconi nella chiesa locale:
		
		- gli anziani (che
		tengono l’ordine dottrinale e 
		disciplinare per la sana crescita dottrinale della chiesa locale), 
		che devono avere precise caratteristiche di credibilità, secondo precise
		istruzioni:
		
		
		Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola 
		moglie, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non 
		dedito al vino né violento, ma sia mite, non litigioso, non attaccato al 
		denaro, che governi bene la propria famiglia e tenga i figli sottomessi 
		e pienamente rispettosi (perché se uno non sa governare la propria 
		famiglia, come potrà aver cura della chiesa di Dio?), che non sia 
		convertito di recente, affinché non diventi presuntuoso e cada nella 
		condanna inflitta al diavolo. 
		
		
		Bisogna inoltre che abbia una buona testimonianza da quelli di fuori, 
		perché non cada in discredito e nel laccio del diavolo.
		
		(1 Timoteo 3:2-7)
		
		
		
		
		Infatti bisogna che il vescovo sia irreprensibile, come amministratore 
		di Dio; non arrogante, non iracondo, non dedito al vino, non violento, 
		non avido di guadagno disonesto, ma ospitale, amante del bene, 
		assennato, giusto, santo, temperante, attaccato alla parola sicura, così 
		come è stata insegnata, per essere in grado di esortare secondo la sana 
		dottrina e di convincere quelli che contraddicono.
		
		(Tito 1:6-9)
		
		- i diaconi (che
		tengono l’ordine materiale 
		nella chiesa locale per rendere l’ambiente adatto alla sana crescita 
		della Chiesa locale), che devono avere anche loro precise 
		caratteristiche di credibilità, secondo precise
		istruzioni:
		
		
		…i diaconi devono essere dignitosi, non doppi nel parlare, non propensi 
		a troppo vino, non avidi di illeciti guadagni; uomini che custodiscano 
		il mistero della fede in una coscienza pura. 
		
		
		Anche questi siano prima provati; poi svolgano il loro servizio se sono 
		irreprensibili. 
		
		
		Allo stesso modo siano le donne dignitose, non maldicenti, sobrie, 
		fedeli in ogni cosa. 
		
		
		I diaconi siano mariti di una sola moglie, e governino bene i loro figli 
		e le loro famiglie. 
		
		
		Perché quelli che hanno svolto bene il compito di diaconi si acquistano 
		un grado onorabile e una grande franchezza nella fede che è in Cristo 
		Gesù.
		
		(1 Timoteo 3:8-13)
		
		A tali conduttori, i membri 
		della chiesa devono ubbidire e 
		sottomettersi per averne un 
		utile:
		
		
		
		Ubbidite ai vostri conduttori e sottomettetevi a loro, perché essi 
		vegliano per le vostre anime come chi deve renderne conto, affinché 
		facciano questo con gioia e non sospirando; perché ciò non vi sarebbe di 
		alcuna utilità.
		
		(Ebrei 13:17)
		
		E quando una chiesa locale vive secondo l’ordine prestabilito da Dio, il 
		Signore aggiunge i credenti alla chiesa, affinchè imparino a vivere e 
		crescere insieme:
		
		
		Il Signore aggiungeva ogni giorno alla loro comunità quelli che venivano 
		salvati.
		
		(Atti 2:47)
		
		E lo fa se la chiesa ubbidisce 
		alla Parola, se si teme il 
		Signore, si vive la comunione 
		fraterna:
		
		
		Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno 
		furono aggiunte a loro circa tremila persone.
		
		
		Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e 
		nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere. 
		
		
		Ognuno era preso da timore; e molti prodigi e segni erano fatti dagli 
		apostoli. 
		
		
		Tutti quelli che credevano stavano insieme e avevano ogni cosa in 
		comune; vendevano le proprietà e i beni, e li distribuivano a tutti, 
		secondo il bisogno di ciascuno. 
		
		
		E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane 
		nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di 
		cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.
		
		(Atti 2:41-47)
		
		Se vogliamo quindi far crescere 
		la chiesa, Paolo ci da un interessante insegnamento:
		
		
		…cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo. 
		
		
		Da lui tutto il corpo ben collegato e ben connesso mediante l'aiuto 
		fornito da tutte le giunture, trae il proprio sviluppo nella misura del 
		vigore di ogni singola parte, per edificare se stesso nell'amore.
		
		(Efesini 4:15-16)
		
		Non possiamo pensare che la chiesa possa quindi
		crescere mediante
		il vigore di un singolo 
		membro e di pochi membri… abbiamo necessariamente bisogno dell’apporto 
		di ogni singola parte.
		
		
		Abbiamo nei fratelli della chiesa primitiva dei bellissimi esempi:
		
		
		Pietro dunque, consapevole della situazione, andò a casa di Maria, madre 
		di Giovanni detto anche Marco, dove molti fratelli erano riuniti in 
		preghiera.
		
		
		Il primo giorno della settimana, mentre eravamo riuniti per spezzare il 
		pane, Paolo, dovendo partire il giorno seguente, parlava ai discepoli, e 
		prolungò il discorso fino a mezzanotte…
		
		
		Ma abbiamo anche delle precise 
		esortazioni:
		
		
		Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all'amore e alle 
		buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono 
		soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi 
		il giorno.
		
		Il nostro amore per Gesù Cristo passa attraverso il nostro rapporto con 
		la chiesa locale.
		
		Chi ama Cristo ama la Chiesa e chi ama la Chiesa (che ora non è ancora 
		visibile) ama la chiesa che è ora visibile: la chiesa locale… i 
		fratelli!
		
		Leggiamo cosa scrive in tal senso l’apostolo Giovanni:
		
		
		Chi ama suo fratello rimane nella luce e non c'è nulla in lui che lo 
		faccia inciampare.
		
		
		In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque 
		non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo 
		fratello.
		
		
		Se uno dice: «Io amo Dio», ma odia suo fratello, è bugiardo; perché chi 
		non ama suo fratello che ha visto, non può amare Dio che non ha visto. 
		
		(1 Giovanni 4:20-21)
		
		Se ci impegniamo per realizzare questo… potremo veramente apprezzare
		quanto è buono e quanto è 
		piacevole che fratelli vivano insieme!