Guarigione di uno zoppo – Il segno miracoloso – il discorso di Pietro


ATTI DEGLI APOSTOLI
3:1-26

 

 

Molti segni e miracoli si facevano dagli apostoli, ci ha detto Luca (Atti 2:43).

Di questi segni e miracoli ecco qui un esempio, che ci condurrà al primo conflitto tra la Chiesa nascente ed il potere ufficiale.

La guarigione dello zoppo, davanti al tempio ci parla anche della possibilità estrema di redenzione che Dio offriva agli israeliti, che “zoppicavano da tempo”, proprio come ai tempi di Elia:

 

Allora Elia si avvicinò a tutto il popolo, e disse:

«Fino a quando zoppicherete dai due lati? Se il SIGNORE è Dio, seguitelo; se invece lo è Baal, seguite lui». Il popolo non gli rispose nulla. (1 Re 18:21)

 

Uno zoppo in Israele, soprattutto se era un sacerdote, era una persona con forti limitazioni:

Nelle generazioni future nessuno dei tuoi discendenti che abbia qualche deformità si avvicinerà per offrire il pane del suo Dio; perché nessun uomo che abbia qualche deformità potrà accostarsi: né il cieco, né lo zoppo, né chi ha una deformità per difetto o per eccesso, o una frattura al piede o alla mano, né il gobbo, né il nano, né chi ha un difetto nell'occhio, o ha la rogna o un erpete o i testicoli ammaccati.

Nessun uomo tra i discendenti del sacerdote Aaronne, che abbia qualche deformità, si avvicinerà per offrire i sacrifici consumati dal fuoco per il SIGNORE.

Ha un difetto: non si avvicini quindi per offrire il pane del suo Dio.

Egli potrà mangiare il pane del suo Dio, le cose santissime e le cose sante; ma non si avvicinerà alla cortina, e non si avvicinerà all'altare, perché ha una deformità. Non profanerà i miei luoghi santi, perché io sono il SIGNORE che li santifico"

(Levitico 21:17-23)

 

Israele è proprio rappresentato da questo zoppo, un popolo destinato al sacerdozio ma a causa del suo handicap, di fatto escluso.

Uno dei segni della grazia di Dio in Gesù Cristo fu proprio quella di sanare gli zoppi:

Sei tu colui che deve venire, o dobbiamo aspettare un altro?»

Gesù rispose loro: «Andate a riferire a Giovanni quello che udite e vedete: i ciechi ricuperano la vista e gli zoppi camminano; i lebbrosi sono purificati e i sordi odono; i morti risuscitano e il vangelo è annunciato ai poveri. (Matteo 11:3-5)

 

Dio diede al popolo di Israele, l’ultima opportunità di pentirsi, dopo il segno della resurrezione, proprio quel segno del profeta Giona che aveva detto Gesù:

Questa generazione è una generazione malvagia; chiede un segno ma nessun segno le sarà dato, tranne il segno di Giona.

Infatti come Giona fu un segno per i Niniviti, così anche il Figlio dell'uomo lo sarà per questa generazione.(Luca 11:29-30)

 

Ci troviamo davanti ad un Pietro completamente trasformato rispetto al Pietro codardamente meschino, che nella corte del sommo sacerdote rinnega il suo maestro!

Eppure è lo stesso Pietro, ma santificato dalla virtù dello Spirito Santo!

Il miracolo compiuto in Pietro è ben superiore al miracolo della guarigione fisica dello zoppo.

Pietro, che aveva rinnegato il suo maestro, qui, pieno dello Spirito, getta accusa sopra accusa, in faccia ai giudei, che avevano fatto crocifiggere Gesù; e lo fa in quel medesimo luogo, dov'essi avevano già udito Gesù stesso pronunciare Parole simili e avevano tentato di lapidarlo:

In quel tempo ebbe luogo in Gerusalemme la festa della Dedicazione.

Era d'inverno, e Gesù passeggiava nel tempio, sotto il portico di Salomone.

I Giudei dunque gli si fecero attorno e gli dissero: «Fino a quando terrai sospeso l'animo nostro? Se tu sei il Cristo, diccelo apertamente».

Gesù rispose loro: «Ve l'ho detto, e non lo credete; le opere che faccio nel nome del Padre mio, sono quelle che testimoniano di me; ma voi non credete, perché non siete delle mie pecore.

Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono; e io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano.

Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti; e nessuno può rapirle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo uno». I Giudei presero di nuovo delle pietre per lapidarlo. (Giovanni 10:22-31)

 

***

Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera dell'ora nona, mentre si portava un uomo, zoppo fin dalla nascita, che ogni giorno deponevano presso la porta del tempio detta «Bella», per chiedere l'elemosina a quelli che entravano nel tempio.

Pietro e Giovanni, alle tre di pomeriggio si recano al tempio per la preghiera “rituale” che in questo periodo praticavano ancora nel tempio di Gerusalemme,

Per tempio qui non si intende l'edificio sacro, il santuario ( ναος), dove soltanto i sacerdoti potevano entrare; qui si tratta dei cortili che circondavano il santuario, con i portici, con le sale ecc. ( ερον), dove il popolo si riuniva, sia per assistere agli atti del culto, sia per le sue atti “religiosi” privati.

Durante il loro cammino di avvicinamento si imbattono in un uomo zoppo fin dalla nascita, che viene solitamente posizionato davanti alla porta del tempio chiamata “bella”, per chiedere l’elemosina.

Mancano i dati per dire con certezza di che porta si trattasse.

 

***

Vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, egli chiese loro l'elemosina.

Il “chiedere l’elemosina” era l’unica attività che lo zoppo aveva per mantenersi in qualche modo in vita, allora non c'erano né ospedali, né ricoveri per gli sventurati; il povero non poteva fare altro che affidarsi alla carità di chi si trovava in migliori condizioni delle sue.

 

***

Pietro, con Giovanni, fissando gli occhi su di lui, disse: «Guardaci!»

Ed egli li guardava attentamente, aspettando di ricevere qualcosa da loro.

Ma Pietro disse: «Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!»

Lo prese per la mano destra, lo sollevò; e in quell'istante le piante dei piedi e le caviglie gli si rafforzarono.

E con un balzo si alzò in piedi e cominciò a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.

 

… Guardaci!

E lo zoppo guarda attentamente e si aspetta di ricevere qualcosa da loro.

"Guardate a noi!..." gridiamo sovente alla folla per via di manifesti, per via di avvisi distribuiti a mano per le strade, mandati per posta o sui mass media.

E quando le folle vengono a noi e "ci guardano attentamente" e "si aspettano di ricevere qualcosa", e quante volte son costrette a tornarsene a vuoto o disgustate!

Hanno udito delle parole, e delle belle parole, forse; ma non sono state trascinate ai piedi della croce, davanti a Gesù il Nazareno.

 

… Dell'argento e dell'oro io non ne ho; ma quello che ho, te lo do

Il patrimonio di Pietro non consisteva né in argento né in oro, consisteva in quella fede "a cui tutto è possibile" (cfr Marco 9:23).

Paolo scriverà: "Poveri, eppure arricchendo molti" (2 Corinzi 6:10); è il motto apostolico, e dev'essere anche il nostro motto.

Pietro è povero; eppure è, nelle mani di Dio, il mezzo per comunicare ad uno storpio nato la gran ricchezza della guarigione del corpo.

… nel nome di Gesù Cristo il Nazareo...

Questa espressione significa: per la potenza e per la volontà di Gesù.

Non si tratta d'un effetto magico prodotto da un nome pronunciato con solennità, ma si tratta dell'azione di una persona che opera con coscienza e libertà, e che conferisce il suo potere a quelli che ella ha scelti come suoi strumenti.

… lo prese per la mano destra

Questa azione ci ricorda le parole di Asaf:

Quando il mio cuore era amareggiato e io mi sentivo trafitto internamente, ero insensato e senza intelligenza; io ero di fronte a te come una bestia.

Ma pure, io resto sempre con te; tu m'hai preso per la mano destra; mi guiderai con il tuo consiglio e poi mi accoglierai nella gloria.

Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te. (Salmo 73:21-25)

 

…le sue piante e caviglie si raffermarono

Piante ( βασεις) e caviglie ( σφυρδα lo stesso che σφυρα, ossa di cui si compone il piede e specialmente: calcagno, tallone) sono due termini scientifici.

Si vede in quest'accenno la penna d'un medico; e si può desumere da questa terminologia scientifica.

Questa azione ci ricorda la Forza che infonde il Signore:

Ma io canterò la tua potenza, e al mattino loderò ad alta voce la tua bontà,
perché tu sei stato per me una fortezza, un rifugio nel giorno dell'avversità.

O mia forza, a te salmeggerò, perché Dio è il mio rifugio, il Dio che mi fa del bene.

(Salmo 59:16-17)

 

In questo passo vediamo anche come si evangelizza, si presenta Gesù Cristo, si offre il proprio braccio (fortificato dallo Spirito Santo), si aiuta a rialzarsi e si lascia libero di alzarsi e lodare Dio colui che ha ricevuto il dono di Dio!

 

***

Tutto il popolo lo vide che camminava e lodava Dio; e lo riconoscevano per colui che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta «Bella» del tempio; e furono pieni di meraviglia e di stupore per quello che gli era accaduto.

Mentre quell'uomo teneva stretti a sé Pietro e Giovanni, tutto il popolo, stupito, accorse a loro al portico detto di Salomone.

 

…ed egli d'un salto si alzò in piedi e camminava ecc.

Questo verso è pieno di vita; è la rappresentazione più grafica che si possa dare, del fatto dello storpio guarito.

 

…ed entrò con loro nel tempio... lodando Iddio.

In mezzo alla gioia che gli porta il segno miracoloso, egli, perfettamente conscio che il miracolo veniva da Dio, non dimentica il benefattore; e va nel tempio a ringraziarlo.

 

…teneva, abbracciato;

nello stesso tempo, esprime la riconoscenza dello storpio.

È così grato, che pare non possa più staccarsi dai suoi benefattori.

 

…il portico di Salomone

era un passaggio coperto della parte orientale del tempio; un portico formato da un magnifico colonnato, che portava il nome di Salomone, perché era il solo residuo del tempio costruito dal re, circa 1000 anni prima.

Era la sola parte del tempio salomonico rimasta in piè dopo la tremenda distruzione ordinata da Nabucodonosor.

 

Una lezione importante ci dà qui lo zoppo.

Egli è felice, e si capisce che lo sia; ma la sua felicità non lo inebria al punto da fargli dimenticare il debito di gratitudine che ha verso chi lo ha “beneficato”.

Egli tiene abbracciato (ver. 11) Pietro e Giovanni; è tanta la gratitudine che sente per i due apostoli, che pare non possa più staccarsi da loro; ma mentre è così grato agli apostoli, ei si ricorda che ogni "buon dono viene dall'alto" (cfr Giacomo 1:17) e va al tempio ad esprimere la sua riconoscenza a Dio.

 

***

Pietro, visto ciò, parlò al popolo, dicendo: «Uomini d'Israele, perché vi meravigliate di questo? Perché fissate gli occhi su di noi, come se per la nostra propria potenza o pietà avessimo fatto camminare quest'uomo?

Il Dio di Abraamo, di Isacco e di Giacobbe, il Dio dei nostri padri ha glorificato il suo servo Gesù, che voi metteste nelle mani di Pilato e rinnegaste davanti a lui, mentre egli aveva giudicato di liberarlo.

Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti.

Di questo noi siamo testimoni.

E, per la fede nel suo nome, il suo nome ha fortificato quest'uomo che vedete e conoscete; ed è la fede, che si ha per mezzo di lui, che gli ha dato questa perfetta guarigione in presenza di voi tutti.

Ora, fratelli, io so che lo faceste per ignoranza, come pure i vostri capi.

Ma ciò che Dio aveva preannunciato per bocca di tutti i profeti, cioè, che il suo Cristo avrebbe sofferto, egli lo ha adempiuto in questa maniera.

Ravvedetevi dunque e convertitevi, perché i vostri peccati siano cancellati e affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di ristoro e che egli mandi il Cristo che vi è stato predestinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti.

Mosè, infatti, disse: "Il Signore Dio vi susciterà in mezzo ai vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà.

E avverrà che chiunque non avrà ascoltato questo profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo".

Tutti i profeti, che hanno parlato da Samuele in poi, hanno anch'essi annunciato questi giorni.

Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio fece con i vostri padri, dicendo ad Abraamo: "Nella tua discendenza tutte le nazioni della terra saranno benedette".

A voi per primi Dio, avendo suscitato il suo Servo, lo ha mandato per benedirvi, convertendo ciascuno di voi dalle sue malvagità».

 

Gli apostoli benché abbiano realmente operato essi il miracolo, non se ne attribuiscono affatto la gloria.

Siamo veramente lontani da quando Gesù li mandò in giro per “operare prodigi” ed essi tornavano baldanzosi:

Or i settanta tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome».

Ed egli disse loro: «Io vedevo Satana cadere dal cielo come folgore.

Ecco, io vi ho dato il potere di camminare sopra serpenti e scorpioni e su tutta la potenza del nemico; nulla potrà farvi del male.

Tuttavia, non vi rallegrate perché gli spiriti vi sono sottoposti, ma rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». (Luca 10:17-20)

 

Se l'opinione del popolo attribuiva alla loro santità il privilegio di cui godevano, essi, da fedeli discepoli del Cristo, sapevano che la santità d'un uomo, qualunque nome egli porti, non è mai tale che possa meritargli delle prerogative negate al comune dei mortali.

Il dono dei miracoli non è il prezzo di un merito, ma un effetto della grazia e del conseguente dono dello Spirito Santo: e l'onore deve andare solamente a Colui, che solo domina tutte le cose, Paolo infatti scriverà:

Ora a ciascuno è data la manifestazione dello Spirito per il bene comune.

Infatti, a uno è data, mediante lo Spirito, parola di sapienza; a un altro parola di conoscenza, secondo il medesimo Spirito; a un altro, fede, mediante il medesimo Spirito; a un altro, doni di guarigione, per mezzo del medesimo Spirito; a un altro, potenza di operare miracoli; a un altro, profezia; a un altro, il discernimento degli spiriti; a un altro, diversità di lingue e a un altro, l'interpretazione delle lingue; ma tutte queste cose le opera quell'unico e medesimo Spirito, distribuendo i doni a ciascuno in particolare come vuole. (1 Corinzi 12:7-11)

 

L’apostolo Paolo sarà oggetto di un evento ancora più eclatante che ci riserviamo di vedere più avanti, ma che accenniamo solamente:

La folla, veduto ciò che Paolo aveva fatto, alzò la voce, dicendo in lingua licaonica: «Gli dèi hanno preso forma umana, e sono scesi fino a noi».

E chiamavano Barnaba Giove, e Paolo Mercurio, perché era lui che teneva il discorso. Il sacerdote di Giove, il cui tempio era all'entrata della città, condusse davanti alle porte tori e ghirlande, e voleva offrire un sacrificio con la folla.

Ma gli apostoli Barnaba e Paolo, udito ciò, si strapparono le vesti, e balzarono in mezzo alla folla, gridando: «Uomini, perché fate queste cose? Anche noi siamo esseri umani come voi; e vi predichiamo che da queste vanità vi convertiate al Dio vivente, che ha fatto il cielo, la terra, il mare e tutte le cose che sono in essi. (Atti 14:11-15)

 

Pensiamo come sarebbe bello se sotto ogni immagine, sotto ogni statua, davanti alle quali la superstiziosa pietà del popolo brucia l'incenso di tanta inutile adorazione, si scrivessero queste parole: " Perché fissate gli occhi su di noi?"

 

… perché vi meravigliate di questo?

Pietro non rimprovera qui alla gente quel sentimento di stupore ovvio e comprensibile; le rimprovera l'attribuire che fa il miracolo agli apostoli anzi che a Dio, il fatto che non riescano a comprendere che quelle meraviglie erano opere di Dio

 

… l'Iddio d'Abrahamo e d'Isacco...

Pietro presenta loro l’Artefice di queste meraviglie.

Siamo nel tempio; e Pietro rievoca i nomi dei patriarchi, dei primi destinatari della Promessa di Dio.

“Non siamo solo noi gli autori del miracolo, ma è l'Iddio del "Patto" con i padri nostri!”

 

… ha glorificato il suo Figlio Gesù.

La parola Figlio ( παις θεου) si rifà all'ideale del profeta Isaia (capp. 40-66), che prende forma e corpo come mai aveva fatto e come mai farà, nella storia della umanità.

Voi, dice Pietro, L'avete rinnegato, disprezzato ed ucciso; ma Dio lo ha glorificato; l'ha onorato ed esaltato.

E nel nome di Lui che questo miracolo è stato da Dio compiuto; e così facendo, Egli ha mostrato d'approvare l'opera del suo Figliuolo ed ha circondato d'un'aureola di gloria il suo Servitore.

 

… Ma voi rinnegaste il Santo, il Giusto e chiedeste che vi fosse concesso un omicida; e uccideste il Principe della vita, che Dio ha risuscitato dai morti.

Qui Pietro, senza mezzi termini, mette davanti alla folla stupita, il loro “giudizio”, il popolo ha ucciso un innocente e liberato un malfattore, ha ucciso il Principe della Vita e hanno voluto liberare un omicida.

L'idea di Pietro è questa: "a Cristo che dà la vita, voi avete preferito uno (Barabba) che ad altri tolse la vita! Spegnendo Gesù, voi tentaste di spegnere addirittura la sorgente della vita!"

Ma Dio, nella Sua Grazia, ha giudicato in maniera totalmente opposta alla loro!

 

Il Principe della vita ( αρχηγος της ζωης).

La stessa espressione è in Atti 5:31; Ebrei 2:10; 12:2.

La parola Principe ( αρχηγος) vuol dire veramente: duce, condottiero, in senso militare Uno che conduce i suoi alla vittoria, si può dire l'autore della vittoria stessa.

 

… questa perfetta guarigione in presenza di voi tutti.

La guarigione dello zoppo, fu perfetta, completa, non fu un “miglioramento”, fu un “segno miracoloso” innegabile e inoppugnabile.

Quante volte si grida al miracolo per cose che miracoli non sono!

Come tutti i segni miracolosi operati da Gesù e dagli apostoli, non fu fine a se stesso, serviva a confermare una testimonianza o preparare i cuori a ricevere un insegnamento.

 

… Ora, fratelli, io so che lo faceste per ignoranza, come pure i vostri capi.

Col verso. 17 l'apostolo cambia tono.

Dopo avere scosse le coscienze, egli comincia a parlare al cuore.

Chiama fratelli, quelli che poco prima ha chiamato omicidi; e ricordando l’ignoranza in cui essi erano, relativamente alla volontà di Dio, quando commisero il delitto, apre davanti a loro gli orizzonti della speranza.

Di questa “ignoranza” troviamo tracce nelle parole di Gesù:

  Gesù diceva: «Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno».(Luca 23:34)

 

Anche Paolo ci parla di questa “ignoranza” del tempo passato:

Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù. (Romani 3:25-26)

 

Io ringrazio colui che mi ha reso forte, Cristo Gesù, nostro Signore, per avermi stimato degno della sua fiducia, ponendo al suo servizio me, che prima ero un bestemmiatore, un persecutore e un violento; ma misericordia mi è stata usata, perché agivo per ignoranza nella mia incredulità; e la grazia del Signore nostro è sovrabbondata con la fede e con l'amore che è in Cristo Gesù. (1 Timoteo 1:12-14)

 

Ed anche Pietro ne scriverà ancora in seguito:

Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza; ma come colui che vi ha chiamati è santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché io sono santo». (1 Pietro 1:14)

 

Ma una volta conosciuta la Salvezza, l’autore della lettera agli ebrei è solenne:

Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse.

Infatti, se la parola pronunciata per mezzo di angeli si dimostrò ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunciata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito, mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro con segni e prodigi, con opere potenti di ogni genere e con doni dello Spirito Santo, secondo la sua volontà (Ebrei 2:1-4)

La sola ignoranza può attenuare, ma non cancellare la colpa.

Quante volte l'ignoranza dell'Unico Mezzo di Salvezza è il risultato di “non voler ascoltare”?

 

… Ravvedetevi dunque e convertitevi perché i vostri peccati siano cancellati

Il ravvedetevi ( μετανοεω) accenna ad un fatto interno; al cambiamento di quel pensiero, che dirige le azioni della vita.

Il convertitevi ( επιστρεφω) accenna ad un fatto esterno; al cambiamento della condotta; e corrisponde all'ebraico tornare, incamminarsi in direzione opposta a quella nella quale siamo andati durante il tempo in cui siamo stati lontani da Dio.

L’insieme di queste due azioni porterà al perdono dei peccati.

… affinché vengano dalla presenza del Signore dei tempi di ristoro e che egli mandi il Cristo che vi è stato predestinato, cioè Gesù, che il cielo deve tenere accolto fino ai tempi della restaurazione di tutte le cose; di cui Dio ha parlato fin dall'antichità per bocca dei suoi santi profeti.

 

Pietro esalta Gesù il Cristo, sotto ogni aspetto, davanti al popolo che Lo aveva disprezzato e giudicato:

Gesù è il Servitore di Dio (cfr Atti 3:13,16)

Non un servitore di Dio nel senso ordinario della espressione biblica; ma il Servitore di Dio; la realtà di quella grande ombra, che Isaia intravide nel suo lontano orizzonte profetico (cfr Isaia 40-66)

Gesù è il Profeta (cfr Atti 3:22)

Il profeta per eccellenza, che riprende, che insegna le lezioni che dà il passato; che rivela il vero e solenne senso del presente, e che, preannuncia il futuro.

Gesù è il Santo (cfr Atti 3:14)

Colui, cioè, che in senso assoluto e perfetto è separato dal male e consacrato a Dio.

Gesù è il Giusto (cfr Atti 3:14)

Colui, che neppure un uomo come Pilato (cfr Atti 3:13) trovò degno di peccato; e che neppure i suoi più accaniti nemici poterono trovare ombra di peccato (cfr Giovanni 8:46).

Gesù è l'autore della vita (cfr Atti 3:15)

Colui che mostra il vero sentiero della vita, e che conduce per questo sentiero coloro che sono disposti a seguirlo.

 

Questi tempi di refrigerio saranno inaugurati dalla seconda apparizione di Gesù sulla terra.

È un fatto però, che chi si ravvede e si converte e giunge così per la misericordia di Dio ad ottenere la “cancellazione tutti i propri peccati”, è condotto alla felicità, ad un refrigerio morale e spirituale, che è un pregustamento di quella felicità perfetta che egli avrà, quando "sarà sempre col Signore".

In antitesi al refrigerio possiamo notare nel Salmo di Davide, l’effetto del peccato non confessato:

Beato l'uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto!

Beato l'uomo a cui il SIGNORE non imputa l'iniquità e nel cui spirito non c'è inganno!

Finché ho taciuto, le mie ossa si consumavano tra i lamenti che facevo tutto il giorno.

Poiché giorno e notte la tua mano si appesantiva su di me, il mio vigore inaridiva come per  arsura d'estate. [Pausa]

Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità.

Ho detto: «Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE», e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato. [Pausa]

Perciò ogni uomo pio t'invochi mentre puoi essere trovato; e qualora straripino le grandi acque, esse, per certo, non giungeranno fino a lui.

Tu sei il mio rifugio, tu mi proteggerai nelle avversità, tu mi circonderai di canti di liberazione. [Pausa]
Io ti istruirò e ti insegnerò la via per la quale devi camminare; io ti consiglierò e avrò gli occhi su di te.

Non siate come il cavallo e come il mulo che non hanno intelletto, la cui bocca bisogna frenare con morso e con briglia, altrimenti non ti si avvicinano!

Molti dolori subirà l'empio; ma chi confida nel SIGNORE sarà circondato dalla sua grazia.

Rallegratevi nel SIGNORE ed esultate, o giusti! Gioite, voi tutti che siete retti di cuore! (Salmo 32)

 

… Mosè, infatti, disse: "Il Signore Dio vi susciterà in mezzo ai vostri fratelli un profeta come me; ascoltatelo in tutte le cose che vi dirà.

E avverrà che chiunque non avrà ascoltato questo profeta, sarà estirpato di mezzo al popolo".

 

Pietro cita i passi di Deuteronomio 18:15-18 e di Genesi 12:3; 22:18 per accreditare la venuta di Cristo profetizzata da Mosè.

Il punto di somiglianza fra Mosè e Cristo è soltanto nel fatto che ambedue furono suscitati da Dio a rivelare al popolo della promessa tutto il consiglio e tutta la volontà dell'Eterno.

Giovanni infatti scriverà:

… la legge è stata data per mezzo di Mosè; la grazia e la verità son venute per mezzo di Gesù Cristo. (Giovanni 1:17)

Quindi è che così all'uno come all'altro il popolo dovrebbe dare ascolto.

… Tutti i profeti, che hanno parlato da Samuele in poi, hanno anch'essi annunciato questi giorni.

I riferimenti di Pietro sono a tutti i profeti dell’Antico Testamento e alle loro profezia relative al Messia.

… Voi siete i figli dei profeti e del patto che Dio fece con i vostri padri, dicendo ad Abraamo: "Nella tua discendenza tutte le nazioni della terra saranno benedette".

Voi siete i discepoli, i seguaci dei profeti.

I maestri tra i giudei, si chiamavano spesso padri; e i loro discepoli, figli (cfr Matteo 12:27).

… A voi per primi Dio, avendo suscitato il suo Servo, lo ha mandato per benedirvi, convertendo ciascuno di voi dalle sue malvagità».

L'Evangelo doveva, prima che ad altri, essere predicato ai giudei, secondo l’ordine di Gesù stesso (cfr Luca 24:47; Matteo 10:5-6; 15:24; Atti 13:46; Romani 1:16).

Gianni Marinuzzi